Ovviamente, con l’eccezione della constatazione di avvenuto completamento della mineralizzazione, accertamento che consente di fare ricorso (sotto il profilo sostanziale) ad operazioni nettamente analoghe a quelle già viste con riguardo all’art. 85.
Nell’esecuzione delle estumulazioni operano i limiti e divieti posti dal successivo art. 87. Ma anche la tumulazione non è illimitata nel tempo (trascuriamo, intenzionalmente, i residui casi di concessioni date in perpetuo), dato che l’art. 88 consente, alle condizioni ivi indicate, anche una certa quale movimentabilità (e dopo qualsiasi periodo) dei feretri (c) destinati ad essere trasportati in altra sede (a condizione che, aperto il tumulo, il coordinatore sanitario constati la perfetta tenuta del feretro e dichiari che il suo trasferimento in altra sede può farsi senza alcun pregiudizio per la salute pubblica), dove l’”altra sede” può essere sia altra tumulazione , sia la cremazione, sia l’inumazione (anche qui con le variabili del medesimo cimitero, di altro cimitero del medesimo comune, si altro comune, ecc.).… ... Leggi il resto
Tag: resti mortali
Cremazione di spoglie mortali – 1/2
Può anche accadere che figure non riconducibili alla qualificazione di “addetti ai lavori” possano incorrere in imprecisioni, cui possono conseguire effetti impropri o non voluti.
Questo anche quando vi fosse una volontà di ricorrere a formulazioni semplici.
Nell’articolato armamentario di norme regionali, queste situazioni emergono a più riprese, non senza sconfinare in ambiti che la ripartizione delle competenze legislative prevederebbe, trattando materie aventi oggettiva natura di un dato tipo come se ne avessero altra.
Un esempio può ricavarsi da quella particolare pluralità di operazioni che trovano esecuzione, “dopo” la “sepoltura” e che in ragione della diversa pratica funeraria di questa assumono la veste di “esumazioni”, oppure di “estumulazioni”, operazioni regolate dal Capo XVII D.P.R.… ... Leggi il resto
C.G.A.R.S., Sez. Giurisd., 5 maggio 2025, n. 373
Pubblicato il 05/05/2025
N. 00373/2025REG.PROV.COLL.
N. 00362/2024 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il CONSIGLIO DI GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA PER LA REGIONE SICILIANA
Sezione giurisdizionale
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 362 del 2024, proposto dal Comune di Palermo, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dall’avv. Roberto Saetta, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
contro
la sig.ra -OMISSIS-, rappresentata e difesa dagli avvocati Carlo Comandè ed Enzo Puccio, con rispettivi domicili digitali come da PEC da Registri di Giustizia;
per la riforma
della sentenza del Tribunale Amministrativo Regionale per la Sicilia (Sezione Prima) n.… ... Leggi il resto
Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, Sez. Giurisd., 25 novembre 2024, n. 911
Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, Sez. Giurisd., 25 novembre 2024, n. 911
Pubblicato il 25/11/2024
N. 00911/2024REG.PROV.COLL.
N. 01067/2024 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il CONSIGLIO DI GIUSTIZIA AMMINISTRATIVA PER LA REGIONE SICILIANA
Sezione giurisdizionale
ha pronunciato la presente
SENTENZA
ex artt. 38 e 60 cod. proc. amm.
sul ricorso numero di registro generale 1067 del 2024, proposto dal Comune di Palermo, in persona del Sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dall’avv.… ... Leggi il resto
Ma si possono disperdere le ceneri di un resto mortale?
Un quesito postato recentemente su questo sito, concernente la possibilità o meno di cremazione di un resto mortale, rende necessario approfondire questo tema.
La risposta sembrerebbe semplice: se in vita il de cuius aveva espresso tale scelta ciò è consentito. Se in vita era stato contrario alla cremazione e questo è provato da un suo scritto, non la si può fare e conseguentemente non si hanno le ceneri da disperdere.
Ma se nulla ha detto o scritto in proposito il defunto che succede?… ... Leggi il resto
Corte di Cassazione, Sez. III Civ., 10 gennaio 2023, n. 370
Corte di Cassazione, Sez. III Civ., 10 gennaio 2023, n. 370
Corte di Cassazione
Civile Sent. Sez. 3 Num. 370 Anno 2023
Presidente: TRAVAGLINO GIACOMO
Relatore: CRICENTI GIUSEPPE
Data pubblicazione: 10/01/2023
SENTENZA
sul ricorso 25848/2019 proposto da:
AFC Torino Spa in persona della Dott.ssa Michela Favaro,
domiciliata ex lege in Roma presso la Cancelleria della Corte di Cassazione, rappresentata e difesa dall’avvocato Finocchiaro Antonio;
-ricorrente –
contro
R. Margherita, elettivamente domiciliata in Roma Via Pasubio, 15 presso lo studio dell’avvocato Mungo Stefano, rappresentata e difesa dall’avvocato Basso Eva;
-controricorrente –
avverso la sentenza n.… ... Leggi il resto
In quale “materia” opera il D.P.R. 15 luglio 2003, n. 254?
Vi sono già state occasioni per ricordare l’evoluzione semantica del termine “resti mortali”. Non si può trascurare come su una tale definizione non siano mancate norme regionali che a propria volta hanno fatto ricorso a definizioni non propriamente coerenti con quelle presenti nel d.P.R. 15 luglio 2003, n. 254, a volte utilizzando lo strumento della legge (norma di rango primario) per discostarsi da disposizioni regolamentari (norme di rango secondario). E’ abbastanza diffusa la situazione nella quale le normative regionali sono scarsamente attente circa le differenze tra norme di rango primario e norme di rango secondario, forse in parte dovuta al fatto che, qui o là, i procedimenti di formazione delle une e delle altre non sono particolarmente differenziati, spesso coinvolgendo i medesimi organi, per non considerare come in molte realtà si sia fatto ricorso a “fonti”, che non sono “fonti del diritto”, quali gli atti amministrativi, a volte adottati dall’organo esecutivo (Giunta regionale), altre volte anche ricorrendo a “direttive”, altre volte ancora ad atti amministrativi adottati da organi con competenze attuative di atti di indirizzo politico-organizzativo (dirigenti).… ... Leggi il resto
Sviluppi definitori dei “resti mortali”
L’art. 36 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. considera, accanto alle ossa umane, gli altri resti mortali assimilabili, prevedendo che, per entrambi, il loro trasporto non sia soggetto a misure precauzionali igieniche stabilite per il trasporto delle salme.
Si ha qui una distinzione tra ossa e resti mortali, ma, per questi, vi è l’aggettivazione di “assimilabili”, che non trova alcuna definizione (esplicita), cioè non vi è indicazione rispetto a che vi sia questa assimilazione.… ... Leggi il resto
Quello che non dovrebbe essere accaduto
Nelle occasioni più impensate emergono informazioni non previste.
In una data realtà vi è una frazione di un comune o, se si preferisce, una parrocchia (dato che molto si incentra su questa).
È stato riferito che la chiesa parrocchiale fosse, un tempo in posizione antistante a quella attuale, laddove vi è una piazza con l’usuale monumento ai caduti e la chiesa si trovasse, più o meno, tra il monumento ed una gradinata che porta ad uno spazio antistante alla chiesa attuale.… ... Leggi il resto
Cremazione di resti mortali: un quesito – 2/2
A questo punto, prima di affrontare il tema dell’accesso alla cremazione delle spoglie mortali, appare utile richiamare l’attenzione su alcuni principi di portata generale in materia di disposizione delle spoglie mortali, non senza un breve cenno a definire queste ultime.
Il ricorso al termine “spoglie mortali” consente di considerare queste prescindendo dallo stato in cui si trovino (cadavere, resti mortali – per questi ultimi la sopra ricordata legge generale fornire una definizione non esattamente sovrapponibile con quella data da altre fonti “nazionali” – ossa, ceneri).… ... Leggi il resto
Cremazione di resti mortali: un quesito – 1/2
Premessa introduttiva
Con una certa frequenza sono sollevate questioni per cui vengono richieste indicazioni, meglio se in termini semplici ed immediati. Vi è stato il caso di una richiesta di soluzione di “quesito” (usiamo questo termine per brevità), abbastanza chiara nei suoi elementi da considerare, che, per evenienze diverse, è stata affrontata da due Autori, i quali hanno affrontato l’esame con ottiche diverse.
Ciò è in qualche modo fisiologico poiché è normale che gli “angoli di visuale” possano portare a visioni diverse.… ... Leggi il resto
Perché parlare di “spoglie mortali”?
Premessa
Ricordando come, nel passaggio tra il R.D. 11 gennaio 1891, n. 42 e il R.D. 25 luglio 1892, n. 448, attuativi della L. 22 dicembre 1888, n. 5849, vi sia stata un’azione di drafting che ha visto una certa quale sostituzione terminologica tra “salma” e “cadavere”, certa quale dal momento che non è stato un processo uniforme, meno ancora assoluto, ma che ha interessato solo alcune disposizioni (per cui i due termini sono presenti in entrambi i testi), cosa che può ex post immaginarsi riconducibile all’opera di diverse “scuole di pensiero”, fenomeno sempre presente negli ambienti accademici.… ... Leggi il resto
Quando la somma di frazioni porta all’unità
Non si tratta di aritmetica. Si tratta di una situazione che, per i diversi e plurimi risvolti che la riguardano, può essere riconducibile alla tipologia del “più unico che raro”.
Un comune ha autorizzato la cremazione di un defunto richiedendo, espressamente, che essa avvenisse congiuntamente con quella di un arto (inferiore), precedentemente amputato al medesimo defunto.
Tra l’altro, è emerso che, in occasione dell’apertura del loculo di pregressa tumulazione, era stata, per l’appunto reperita una “cassetta” contenente l’arto amputato.… ... Leggi il resto
Trasporto di ‘resti mortali’ in un mare di regole confuse: esperienze a confronto
Con il comma 1, lett. b) dell’art 3 D.P.R. n.254/2003, è stata introdotta apposita norma per dettare la definizione “ufficiale” di “resto mortale”, dopo che il legislatore aveva già tentato a più riprese, con due diversi atti di tipo istruttivo come la Circ. Min. Sanità n. 24/1993, la successiva Circ. Min. Sanità n. 10/1998, cui seguì, sotto il profilo giuridico la ben più importante Legge n. 130/2001, di fornire un’identificazione in via amministrativa, basata sul criterio cronologico, della complessa fattispecie medico-legale conosciuta dagli addetti ai lavori come “esito da fenomeno cadaverico di tipo trasformativo-conservativo”.… ... Leggi il resto
Cremazione di esumati ed accertamento dell’identità del defunto
Un comune ha provveduto all’esecuzione di esumazioni ordinarie, qualche tempo dopo il decorso del turno ordinario di rotazione, rivenendo corpi che non avevano completato i processi trasformativi cadaverici. In applicazione di quanto indicato all’art. 3, comma 1, lett. g) L. 30 marzo 2001, n. 130, il comune ha provveduto a prendere contatto con i familiari aventi titolo.
In un caso, si trattava di persona defunta che aveva 4 figli, 3 dei quali hanno espresso il proprio consenso alla cremazione dei resti mortali.… ... Leggi il resto
TAR Lazio, Roma, Sez. II-bis, 30 luglio 2020, n. 8895
TAR Lazio, Roma, Sez. II-bis, 30 luglio 2020, n. 8895
MASSIMA
TAR Lazio, Roma, Sez. II-bis, 30 luglio 2020, n. 8895
La richiesta di trasporto della salma segue la richiesta di autorizzazione alla cremazione ex art. 80 DPR 285/1990 (essendo naturalmente collegata alla prima dallo scopo di rendere prossime le sepolture delle ceneri di congiunti, fermo che le due attività (cremazione e trasporto della salma) restano giuridicamente (e fattualmente) distinte, essendo oggetto di altrettante separate autorizzazioni, tanto che il diniego della prima non può automaticamente implicare il rigetto della seconda (essendo comunque possibile trasferire i resti mortali non cremati presso altro cimitero, in attesa dell’autorizzazione alla cremazione che avverrà nella nuova sede e che quindi può intervenire anche in seguito).… ... Leggi il resto