Alcuni aspetti in tema di affidamento delle urne cinerarie ai familiari

Il fatto che non vi sia ancora stata l’attuazione delle previsioni presenti all’inizio dell’art. 3 L. 30 marzo 2001, n. 130, cioè le modifiche al D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. in materia di cremazione e destinazioni delle ceneri alla luce dei “principi” ivi enunciati, ha posto non poche questioni interpretative.
In alcuni casi, come per il parere del Consiglio di Stato, Sez. I, 29 ottobre 2003, n. 2957, cercando di individuare quali tra le disposizioni della legge potessero ascriversi tra quelle self executing e quali richiedessero un qualche intervento normativo.… ... Leggi il resto

Il Consiglio di Stato “mette a fuoco” alcune questioni in materia cremazionista – 1/3

L'articolo è parte 3 di 3 nella serie Consiglio di Stato su alcune norme di cremazione

Il Consiglio di Stato esercita sia funzioni consultive che giurisdizionali.
Le prime sono esercitate dalla Sezione I e dalla Sezione per gli atti normativi, mentre le funzioni giurisdizionali sono svolte dalle Sezioni II, III, IV, V, VI e VII.
In materia cremazionista, in particolare dopo l’entrata in vigore della L. 30 marzo 2001, n. 130, vi era già stata l’emissione di un parere da parte della Sez.… ... Leggi il resto

Concessioni cimiteriali date in perpetuo, ma solo apparentemente

È del tutto ben noto come l’ammissibilità di costituire concessioni cimiteriali a tempo determinato (e, senza limiti massimi) oppure date in perpetuo sia venuta meno nel “passaggio” tra il R.D. 21 dicembre 1942, n. 1880 e il D.P.R. 21 ottobre 1975, n. 803.
Il primo ha cessato di essere efficace allo spirare dell’ultimo istante (per usare la formulazione dell’art. 2963, comma 2 C.C.) del 9 febbraio 1976, cessazione che ha travolto tutte le sue disposizioni, quando non riformulate, eventualmente anche con diversa portata, cosa di cui non mancano quanti non se ne siano avvertiti.… ... Leggi il resto

Tra patrimonio e tributi: ciò che il Comune può fare…

A volte occorre tornare su questioni che sembrerebbero essere state affrontate da tempo.
Viene alla mente una richiesta di conforto posta da chi ritenesse certi comportamenti … esattivi come superati, e, richiamandosi ad una ritenuta giurisprudenza (che afferma l’opposto), si doleva di provvedimenti locali che assoggettavano determinate attività a corrispettivi.
In particolare, il richiamo era all’art. 19 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. (norma rispetto a cui non consideriamo qui i suoi commi, né alcune palesi incongruità, come quella di consentire prestazioni non riservate).… ... Leggi il resto

Zona di rispetto cimiteriale: quando si considera per gli eventuali edifici “pre-esistenti” ?

Non accade di frequente che se ne debba prendere in esame la situazione, ma essa è tutto sommato possibile e potenzialmente diffusa e, quanto meno, non così astratta quanto possa apparire.
La questione riguarda edifici realizzati in quella che è, attualmente, la fascia di rispetto cimiteriale, insistenti entro il raggio di distanza dal perimetro cimiteriale stabilito dall’art. 338 T.U.LL.SS., R. D. 27 luglio 1934, n. 1265 e s.m.
Il Consiglio di Stato, Sez. VI, 30 settembre 2024, n.… ... Leggi il resto

Parentela ed adozioni

Si da per nota la previsione dell’art. 93, comma 1 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. (trascurandosi qui quanto disponga il suo comma 2 in quanto non rilevante).
Disposizione che regola la riserva del diritto di sepoltura nei sepolcri privati nei cimiteri a favore delle persone dei concessionari e dei loro familiari.
A qualche osservatore superficiale parrebbe che la disposizione sia in qualche modo carente, in particolare nel senso di non definire quali siano le persone dei familiari dei concessionari.… ... Leggi il resto

Impianti di cremazione come luoghi dei riti di commemorazione e dignitoso commiato

L’art. 3, comma 1, L. 30 marzo 2001, n. 130, alla lettera conclusiva i), prevede tra i principi volti ad apportare modifiche al Regolamento di polizia mortuaria:
i) predisposizione di sale attigue ai crematori per consentire il rispetto dei riti di commemorazione del defunto e un dignitoso commiato”.
Si tratta di un segnale su come chi ha redatto (e non solo) il testo avesse ben presente l’importanza dei riti di commemorazione e la dignità del commiato.… ... Leggi il resto

Quali rimedi alla perpetuità di (pregresse) concessioni cimiteriali?

Il tema delle pregresse concessioni cimiteriali date in perpetuo, quando ciò era ammesso, continua a costituire un punto centrale nelle gestioni dei cimiteri.
Anzi le criticità che ne discendono sembrano perfino crescere con i mutamenti nelle tipologie delle pratiche funerarie.
E, rispetto al passato, portano ad una differente tipologia, anche qualitativa, della “domanda” di sepolture.
Tuttavia, le criticità che si possono lamentare non agiscono unicamente nell’ambito delle gestioni cimiteriali, ma soprattutto nei riguardi dei c.d. “aventi titolo”.… ... Leggi il resto

Ipotesi di … distrazione dei defunti

Si prega di non fraintendere. Non vi è alcuna ipotesi di “visione” poliziesca, ma un orientamento alla concretezza.
L’invito è a non fraintendere, in quanto si parte richiamando norme penali in materia di delitti contro la pietà dei defunti sottolineando proprio il richiamo alla “pietas”, che significa molte cose.
In primis il fatto che i defunti (nel senso di corpo delle persone decedute, nei vari stadi/stati – Artt. 410, 411 e 412 C.P.) non sono oggetti, ma qualcosa carico di valori e significati, sia individuali che per la società.… ... Leggi il resto

Il ruolo della sala del commiato

Pare interessante segnalare la pronuncia del TAR Puglia, Lecce, Sez. I, 25 luglio 2024, n. 99, reperibile, per gli Abbonati PREMIUM e LITE Norme nella Sezione SENTENZE.
Essa conferma propri precedenti orientamenti, intervenendo su un tema non sempre colto nella sua portata, cioè su quale natura abbia l’impianto ed esercizio di una sala del commiato.
Non si tratta di una pronuncia originata da vicini, che “non apprezzano” queste attività, ritenendo che apportando “mestizia” (sic!) alla zona d’insediamento, ne riducano il valore, anche commerciale.… ... Leggi il resto

Cremazione: quando c’è (ci sarebbe?) il coniuge, ma (sembra) “in difetto”

L’art. 3, comma 1, lett. b), n. 3) L. 30 marzo 2001, n. 130 prevede che, in assenza della manifestazione della volontà alla cremazione espressa dalla persona deceduta, intervenga la “volontà del coniuge o, in difetto, del parente più prossimo (ecc.).
Dove alla parola “coniuge” dovremmo apportare l’integrazione: “o persona a questi assimilata”, per effetto dell’art. 1, comma 20 L. 20 maggio 2016, n. 76.
Non si fa cenno ad altre figure presenti in quest’ultima, in quanto non pertinenti a questi fini, aggiungendo come di seguito si utilizzerà il solo termine “coniuge” per mere ragioni di brevità.… ... Leggi il resto

Cremazione e destinazioni delle ceneri: alcuni limiti dello strumento testamentario

La volontà della persona defunta è del tutto centrale nella L. 30 marzo 2001, n. 130.
Basterebbe considerare come il rispetto di questa sia presente fin dall’art. 1, proseguendo con l’art. 2 e specificandosi nell’art. 3.
In realtà, il ruolo della volontà della persona defunta opera in via più generale.
Ben al di là delle condizioni di accesso alla pratica funeraria della cremazione, estendendosi anche alle altre pratiche funerarie.
Per quanto una di queste si possa attivare quando non vi siano esplicite espressioni di volontà.… ... Leggi il resto

La delicatezza delle “sepolture” avvenute in applicazione dell’art. 7 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m.

Ai primi di marzo si dava informazione di un Provvedimento del 19 dicembre 2024, su particolari sepolture, adottato dall’Autorità Garante per la Protezione dei Dati Personali.
Un comune capoluogo di provincia lombarda era stato sanzionato per avere praticato erronee procedure, in relazione all’identificazione di operazioni cimiteriali di feti e nati morti.
Dal Provvedimento emergono anche alcune modalità adottate dalle locali ASL, cosa per altro poco colta.
Situazioni di anomalie che, nel passato, avevano, pur con differenti sfaccettature, interessato anche Roma Capitale.… ... Leggi il resto

Considerazioni su alcuni termini nella tempistica della dichiarazione di morte

Attorno alla “tempistica” delle differenti fasi di attività da porre in essere in occasione della morte di una persona, sussistono fasi che:
(i) operano in materie differenti e non tra loro permeabili,
(ii) coinvolgono figure differenti, spesso privi di fattori di sovrapposizione, meno ancora di promiscuità e
(iii) presentano indicazioni di ordine temporali che, per certi aspetti rischiano di essere oggetto di confusione, da quanti si sottraggano dal considerare gli elementi sostanziali.
La presenza di indicazioni temporali aventi la medesima dimensione quantitativa non comporta sovrapposizione.… ... Leggi il resto

Dalla (inesistente) “constatazione di morte” al “riscontro diagnostico”

Talora possono esservi in uso espressioni originate dalla prassi, ma che non trovano copertura (men che meno – a volte – definizione normativa), ma che sono utilizzate de facto per inerzia.
Al punto che si consolidano e, prima o poi, possono trovare accoglimento anche in testi normativi, specie quando redatti da soggetti cui sono estranei atteggiamenti di una qualche minima “pulizia” testuale.
Ne è esempio, anche frequente, l’espressione di constatazione di morte, che, per l’appunto non ha altra fonte se non l’uso materiale fattone.… ... Leggi il resto

Effetti “collaterali” dell’abrogazione del R.D. 21 dicembre 1942, n. 1880 sul diritto di sepolcro

Di tanto in tanto, e con criterio di geo-localizzazione, è possibile leggere pronunce della giustizia amministrativa che danno come fatto scontato che alcune disposizioni, abrogate dal 10 febbraio 1976, siano tuttora “praticabili”.
Si tratta, in particolare, dell’art. 71 R.D. 21 dicembre 1942, n. 1880, entrato in vigore il 1° luglio 1943, termini temporali comunque successivi all’entrata in vigore dell’attuale C.C.
Esso, tra le altre previsioni, ammetteva la possibilità che il diritto di sepolcro potesse essere oggetto di trasferimento a terzi sia con atti inter vivos sia mortis causa.… ... Leggi il resto