Il Testo Unico sui servizi pubblici locali incide profondamente nella gestione economica cimiteriale

L’articolo 19, comma 1, del TUSPL (D.Lgs. 201/2022) interviene sulla durata dell’affidamento e sull’indennizzo in caso l’affidamento non sia di durata tale da consentire il pieno ammortamento degli investimenti contrattualizzati, realizzati per la gestione del servizio.
La norma prevede che, fatte salve le discipline di settore, la durata dell’affidamento sia determinata dall’Ente Locale affidante in misura “proporzionata all’entità e alla durata degli investimenti proposti dall’affidatario e comunque in misura non superiore al periodo necessario ad ammortizzare gli investimenti previsti in sede di affidamento e indicati nel contratto di servizio”.… ... Leggi il resto

Gioie e dolori dell’applicazione del TUSPL

L’approvazione del Decreto Legislativo 23/12/2022, n. 201 “Riordino della disciplina dei servizi pubblici locali di rilevanza economica” – di seguito TUSPL – è uno dei tanti tasselli normativi connessi con il PNRR, di notevole impatto sia sul settore funebre, che su quello cimiteriale e di cremazione.
Attualmente i servizi funerari (cimiteri, crematori e attività funebre) rientrano nei SIEG (servizi di interesse economico generale) e, tra questi, nella sottospecie dei “servizi pubblici locali non a rete” (SPLNR) e “non regolati da autorità di regolazione”.… ... Leggi il resto

Gli animali domestici fra perdita, lutto e ultimo viaggio

Gli animali domestici sono sempre più parte integrante delle odierne famiglie, concepiti quasi più come un essere umano e membri a tutti gli effetti del nucleo, per i quali al momento della morte scattano sentimenti e pensieri assimilabili alla perdita di un proprio caro umano.
Se è doloroso, infatti, separarsi dalle persone care, lo è altrettanto, per chi ama gli animali, dover dire addio a chi ha condiviso con noi momenti di gioia e di tristezza, serenità e malinconia, dispensando affetto, senza chiedere nulla in cambio, se non protezione e altrettanta comprensione.
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Crisi energetica e climatica: i riflessi su crematori e cimiteri

Crisi energetica e climatica: i riflessi su crematori e cimiteri

Mentre si pensava di poter finalmente uscire dal tunnel della pandemia e dalla conseguente situazione emergenziale, per tornare ad una quotidianità – anche lavorativa – più o meno stabile e di una rassicurante normalità, ci si è accorti di dover invece affrontare nuove criticità, sia di tipo climatico che energetico.
Una serie di problemi di ordine politico ed economico, non prevedibili, ha rimesso come priorità essenziale una nuova e più mirata gestione delle risorse energetiche.
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L’araba fenice

L’araba fenice

Gentili lettori,
il protrarsi dell’emergenza da Coronavirus, nel corso del 2020 e del 2021, ha pesantemente condizionato tutto il comparto funerario, prolungando le difficoltà di una situazione dalle dimensioni e dalle peculiarità totalmente inaspettate e non prevedibili.
Le imprese funebri, in prima linea nel confronto giornaliero con il Covid, nelle camere mortuarie degli ospedali, nei recuperi salma, nei contatti con i parenti, nelle sanificazioni delle salme decedute a causa del Covid, sono state fra le categorie maggiormente esposte ad un alto rischio di infezione, nell’espletamento delle proprie attività, di primaria importanza.
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Non ci sono scorciatoie

Non ci sono scorciatoie

La Corte costituzionale, con la sentenza n. 180 di quest’anno, ha chiarito definitivamente la questione della ripartizione di competenze e responsabilità, in tema di ordinamento mortuario e dei rapporti tra il regolamento nazionale e norme regionali.
Il tema, negli ultimi anni, è stato parecchio controverso: da una parte le Regioni, che, via via, hanno rivendicato un sempre maggiore spazio di manovra nell’ambito della facoltà legislativa concorrente, conferita loro dalla Costituzione, in materia di tutela della salute; dall’altra lo Stato che recentemente alle normative regionali ha opposto l’invalicabilità sic et simpliciter dei disposti del Regolamento di Polizia Mortuaria.
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Tempo sospeso

Tempo sospeso

Da febbraio di quest’anno, il tempo di questo Paese si è fermato nell’infuriare della pandemia Covid-19. Abbiamo assistito a situazioni eccezionali e che sembravano provenire dagli annali della storia della medicina. Confinamenti di massa, blocco dei viaggi e delle attività economiche, ospedali al collasso, creazione di lazzaretti, decine e decine di migliaia di morti con centinaia di migliaia di contagiati sicuri e qualche altro milione di probabili.
La comunità scientifica e le istituzioni preposte alla salute pubblica e dei luoghi di lavoro, dopo un iniziale periodo di generiche rassicurazioni, hanno scelto la strada della chiusura totale delle scuole e delle fabbriche, salvando poche filiere considerate essenziali.
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Beati gli ultimi

Beati gli ultimi

Da mesi sono all’esame, presso la XII Commissione della Camera dei deputati, molteplici disegni di disciplina delle attività funerarie. Appare una giusta attenzione verso una non residuale parte dei diritti fondamentali di cittadinanza, quelli della libertà di scelta, nei riti funebri e nelle destinazioni di sé o dei propri defunti.
I ‘I Servizi funerari’ ha già dato conto di quanto emerso nelle audizioni tenute presso la Commissione. Dato condiviso è quanto le attuali normative risultino carenti e su come diventi necessario ed urgente armonizzare il concorso dei soggetti pubblici e privati che costituiscono, a vario titolo nelle diversità locali, il “sistema funerario italiano”.
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Caveat auctoritatis

Caveat auctoritatis

Il ciclo di audizioni, avviato in quest’ultimo scorcio dell’anno, dalla XII Commissione Affari sociali della Camera dei Deputati – dove è iniziato l’esame delle proposte di legge n. 1143, nota ai lettori de: “ISF”, n. 1618 “Disciplina dell’attività funeraria” e n. 928 “Introduzione dell’articolo 4-bis della legge 14 agosto 1991, n. 281, in materia di cimiteri, servizi di cremazione e sepoltura degli animali di affezione” – ha offerto, ad ogni associazione rappresentativa del settore, l’occasione di palesare i propri intendimenti, riguardo ai percorsi di riforma dell’attività funeraria.... Leggi il resto

Ripartire dalle basi

Ripartire dalle basi

È prevedibile che le vicende, che hanno portato alla caduta del governo Conte, possano avere tra gli effetti collaterali anche quello di mettere in crisi l’iter del disegno di legge AC 1143.
Per il momento sono state rinviate sine die le audizioni delle associazioni di categoria calendarizzate a settembre presso la XII Commissione Affari sociali della Camera dei deputati.
È altrettanto auspicabile che l’ultima maggioranza politica e la compagine governativa rinnovata instradino su un ‘binario morto’ un provvedimento fortemente voluto da una forza ‘sovranista’ che, paradossalmente, da una parte non faceva altro che importare in modo superficiale modelli e assetti di impresa da ben diversi ordinamenti funerari, mentre, dall’altra, lacerava, fino a renderle inconoscibili, le nozioni stesse di polizia mortuaria e di universalità del cimitero pubblico.
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Global warming

Global warming

Da un punto di vista, come dire, ‘climatologico’ gli assetti del comparto funebre e cimiteriale, sostanzialmente stabili fino a poco tempo fa, sono entrati in una fase di surriscaldamento. Alcune Regioni hanno rivisto le loro leggi di settore.
In altre si sta discutendo se procedere o meno. Che vi sia una sorta di coordinamento informale di queste iniziative da parte di talune associazioni funebri è cosa evidente a molti osservatori, così come trasparenti sono i propositi di ritorno a misure protezioniste nel mercato funebre, accompagnate da compressioni più o meno vigorose del perimetro delle funzioni pubbliche cimiteriali.
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Il malaffare che si annida in camera mortuaria ospedaliera

Il malaffare che si annida in camera mortuaria ospedaliera

Lo scorso mese di gennaio, a Bologna, è scattata un’imponente operazione dei carabinieri contro il malaffare delle imprese funebri nelle camere mortuarie di alcuni ospedali. Sulla scorta delle prime risultanze delle indagini la Regione Emilia-Romagna, titolare di una delle più avanzate legislazioni sulla materia, ha istituito un Nucleo Ispettivo, con il compito di coordinare le aziende ospedaliere nelle attività di verifica (anche con controlli diretti e senza preavviso), revisione e valutazione delle procedure adottate.
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Times are changing – I tempi stanno cambiando

Times are changing – I tempi stanno cambiando

Il 2018, come lo si voglia giudicare indipendentemente dai propri orientamenti, è stato un anno sotto il segno della discontinuità. Il quadro politico è uscito mutato dalle elezioni di primavera. Assetti politici e prospettive dello sviluppo del Paese che sembravano consolidati sono stati stravolti dal voto. La stessa collocazione internazionale dell’Italia sembra aver perso i propri ancoraggi tradizionali, guardiamo sempre meno all’Europa e più altrove.
Alcune cose paiono invece essere rimaste immutate.
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Ha senso consentire cimiteri islamici in Italia?

Ha senso consentire cimiteri islamici in Italia?

È all’inizio di agosto 2018 che appare su una nota testata giornalistica italiana la notizia che Bachcu Bachcu, presidente dell’Associazione Dhuumcatu, che riunisce la comunità bengalese di Roma, ha inviato una richiesta al Campidoglio per poter realizzare un nuovo cimitero romano, con una capienza di 50 mila posti, riservato alla sepoltura di persone di fede islamica.
Nella Capitale gli islamici sono 100mila: nel 99% dei casi, finora, alla morte tornano nel Paese d’origine.
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La cremazione ha cambiato e cambierà ancor più i cimiteri

La cremazione ha cambiato e cambierà ancor più i cimiteri

Il ruolo del cimitero, nella maggior parte dei Paesi europei, è stato, per l’intero Ottocento e Novecento, di opera pubblica sanitaria. Di luogo in cui confinare e controllare i processi di decomposizione cadaverica. E, al tempo stesso, luogo di memoria collettiva di una popolazione, confronto continuo e visibile, pur se a debita distanza dai centri abitati, perché alla fine della vita c’è pur sempre la morte.
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L’attività funebre può essere un SIEG

L’attività funebre può essere un SIEG

A Sefit10, svoltosi a Roma il 15 dicembre 2017, uno degli argomenti che hanno destato maggiore interesse, tra i presenti, è stato quello della possibilità o meno di gestione pubblica di una impresa funebre.
Venivano evidenziate due distinte linee:
1.    L’attività funebre è attività libera, composta da una pluralità di forniture di beni e servizi, da rendere in regime di libero mercato;
2.    L’attività funebre può essere svolta anche dal settore pubblico, a certe condizioni.
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