Concessioni ad enti: quid quando si tratti di società? – 3/3

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Oltre alle conclusioni

La precedente seconda parte recava una “conclusione” che, in qualche modo, teneva conto delle possibili criticità cui la prospettazione considerata potrebbe essere esposta.
Tuttavia, vi è un aspetto che richiede un approfondimento ulteriore: era stato indicato che, in occasione di un (eventuale) scioglimento della società concessionaria, conseguisse una certa quale “cessazione” (il termine può apparire grossolano, ma a volte può essere utile ricorrere anche a formulazioni di questa natura) altresì anche della concessione cimiteriale.… ... Leggi il resto

Concessioni ad enti: quid quando si tratti di società? – 2/3

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La seconda questione da considerare
La seconda chiama in causa l’art. 93 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m., in particolare il suo comma 1, primo periodo (“Il diritto d’uso delle sepolture private concesse a persone fisiche è riservato alle persone dei concessionari e dei loro familiari; di quelle concesse ad enti è riservato alle persone contemplate dal relativo ordinamento e dall’atto di concessione,”).… ... Leggi il resto

Concessioni ad enti: quid quando si tratti di società? – 1/3

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Introduzione
In un bando relativo ad una procedura di concessione di un sepolcro è stato previsto che tra la documentazione a corredo dell’offerta vi fosse anche (come di norma nei procedimenti amministrativi) “riproduzione di un documento d’identità dell’offerente, se persona fisica, o del legale rappresentante, se persona giuridica”, indicazione che, nella sua seconda ipotesi introduce, o può introdurre, l’ipotesi che l’offerta provenga da una persona giuridica.… ... Leggi il resto

Criteri di assegnazione per le concessioni cimiteriali

Spesso non vi è particolare attenzione ai criteri di assegnazione di suolo cimiteriale ai fini della loro concessione o, più in generale, dei criteri per procedere alle diverse tipologie di concessioni cimiteriali, magari considerando come questi siano pre-definiti dal Regolamento comunale di polizia mortuaria o da altri atti a ciò idonei.
La pronuncia del TAR Puglia, Bari, Sez. III, 14 gennaio 2022, n. 64 (reperibile per gli Abbonati PREMIUM nella Sezione SENTENZE) ha preso in considerazione il principio che queste assegnazioni possano avvenire ricorrendo a procedure ad evidenza pubblica e, quindi, non con “meccanismi” semplicemente oggettivi quali potrebbero essere, tra i tanti, i ricorsi a criteri di ordine cronologico (es: ordine di presentazione delle domande di concessione).… ... Leggi il resto

I sepolcri e la questione femminile – 2/2

Avendosi in precedenza richiamato formulazioni risalenti presenti nei singoli Regolamenti comunali di polizia mortuaria, una delle questioni che potevano aversi era se le persone discendenti dal concessionario – specie quando di genere femminile – conservassero l’appartenenza alla famiglia di questi col matrimonio o meno, magari distinguendo se il matrimonio avvenisse prima o dopo il decesso del concessionario, momento temporale che poteva influire, anche in modo rilevante, sulle previsioni di regolazione del subentro che si determinavano, appunto, con la morte del concessionario, cosa che poteva determinare effetti non equilibrati (per non dire: discriminanti, se non discriminatorie!)… ... Leggi il resto

I sepolcri e la questione femminile – 1/2

Può sembrare argomento demodé, superato quanto meno dalla L. 19 maggio 1975, n. 151 e, prima – sia sotto il profilo cronologico e sia, maggiormente importante sotto il profilo del rango normativo) dalla Costituzione (esplicitamente con riferimento all’art. 3, ma non solo (es.: art. 29, comma 2) – riprendere il tema della questione femminile, in particolare per quanto ha riguardo al c.d. diritto di sepolcro o, altrimenti, al titolo sulla base del quale sussiste la condizione, personale, di appartenenza alla famiglia del concessionario, ai fini dell’accoglimento in un dato sepolcro privato nei cimiteri (art.… ... Leggi il resto

La posizione dei conviventi di fatto e l’appartenenza alla famiglia del concessionario – 2/2

Vi sono altri aspetti concernenti le convivenze di fatto che meritano di essere segnalate, anche con riferimento alle annotazioni iniziali formulate con riferimento a possibili testi di Regolamenti comunali di polizia mortuaria, o altre fonti normative di settore, in particolare per gli effetti che possono conseguire sotto il profilo dello ius sepulchri, o sull’appartenenza alla famiglia del concessionario, ai fini dell’art. 93 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m., o, in via più generale, sui “titoli” a disporre delle spoglie mortali.… ... Leggi il resto

La posizione dei conviventi di fatto e l’appartenenza alla famiglia del concessionario – 1/2

Risulta che in molti Regolamenti comunali di polizia mortuaria, così come in altre fonti normative di settore, vi siano riferimenti alla figura del convivente more uxorio, a volte individuandone fattori di legittimazione, fino a comprendere l’estensione dello ius sepulchri, altre volte individuandone forme di prova di questa condizione, talora rimettendo la prova a date registrazioni amministrative, altrove rimettendo la prova alla c.d. “autocertificazione” (richiamando o l’art. 46 oppure, con maggiore appropriatezza, l’art. 47 D.P.R.… ... Leggi il resto

Un’eredità, in parte, senza effetti

All’incirca, anno più o anno meno, nel 1920 una persona, di quelle che negli atti notarili erano indicate come di condizione: benestante, non avendo discendenti e, sembra, neppure molti altri parenti se non, forse, qualche parente in linea collaterale di 4° grado od oltre, istituisce quale propria erede universale un’I.P.A.B. (regolata dalla L. 17 luglio 1890, n. 6972).
Tra i beni nell’asse ereditario erano compresi edifici, terreni con annessi agricoli, altre componenti attive, nonché un sepolcro a sistema di tumulazione, sorto quale sepolcro di famiglia (o, gentilizio, che nel contesto ne è sinonimo).… ... Leggi il resto

Mutare il rapporto concessorio?

Alcuni Regolamenti comunali di polizia mortuaria, in genere abbastanza recenti, prevedono, generalmente nella loro parte finale, l’istituto del c.d. “mutamento del rapporto concessorio”, posto in funzione di dare una qualche regolazione ex novo a concessioni cimiteriali spesso molto risalenti nel tempo, altrettanto spesso sorte a tempo indeterminato (cioè in perpetuità), a volte poco utilizzabili per avvenuta saturazione della capienza del sepolcro, la quale, concorrendo con altri fattori, può portare al fenomeno dell’abbandono dei sepolcri, dato che, anche quando vi siano – note e reperibili – persone appartenenti alla famiglia del concessionario/fondatore del sepolcro, vi è ben poca propensione a prendersi cura di sepolcri non utilizzabili per nuove sepolture (in genere, tumulazioni) per la saturazione della capienza del sepolcro nel quale sono stati accolti feretri di defunti di cui vi sia una memoria lontana, sempreché vi sia ancora una memoria in qualche modo affettivamente significativa.… ... Leggi il resto

Il terreno del cimitero

Il Capo X del D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. è rubricato: “ Costruzione dei cimiteri. Piani cimiteriali. Disposizioni tecniche generali ed il suo art. 55, comma 1 prevede:
1. I progetti di ampliamento dei cimiteri esistenti e di costruzione dei nuovi devono essere preceduti da uno studio tecnico delle località, specialmente per quanto riguarda l’ubicazione, l’orografia, l’estensione dell’area e la natura fisico-chimica del terreno, la profondità e la direzione della falda idrica e devono essere deliberati dal consiglio comunale.... Leggi il resto

Le celle frigorifere

È abbastanza noto come nel D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. vi siano, qui o là, disposizioni non più congrue, non tanto per qualche loro inopportunità, ma è principalmente per il fatto di trasformazioni intervenute in altri campi.
Ne può essere un esempio la previsione dell’art. 49 laddove, al comma 2, si legge: “I comuni che abbiano frazioni dalle quali il trasporto delle salme ai cimiteri del capoluogo riesca non agevole per difficoltà di comunicazione devono avere appositi cimiteri per tali frazioni, che non tiene conto come molte “difficoltà nel trasporto” possano essere superate, magari per la realizzazione di nuove strade od altro.… ... Leggi il resto

Gli elementi, oggettivi e soggettivi, del reato di vilipendio delle tombe

Come è noto il Libro II, Titolo V, Capo II del C.P. è dedicato ai reati contro la pietas dei defunti, reati tra i quali è compreso quello del vilipendio di tombe.
La Corte di Cassazione, Sez. III Pen., 24 novembre 2021, n. 43093 (presente, per gli Abbonati PREMIUM nella Sezione SENTENZE) ha avuto modo di porre l’accento sugli elementi che costituiscono la fattispecie del reato considerato all’art. 408 C.P., rilevando che l’elemento oggettivo del reato consiste in un’azione di “vilipendio”, termine generico che ricomprende qualsiasi atto che esprima disprezzo “delle cose” considerate dalla fattispecie.… ... Leggi il resto

Il cimitero circondato

Nell’art. 4 della L. (del Regno delle Due Sicilie) 11 marzo 1817, n. 655 (che per altro si applicava nei “ … nostri reali dominj al di qua dal Faro … , segno che la Sicilia disponeva di una propria autonomia) si leggeva:
[I] I comuni potranno stabilire i camposanti in qualunque fondo di proprietà pubblica, o privata, che sia riconosciuto atto a tale destinazione.
Se il fondo apparterrà allo Stato, o a corporazioni e stabilimenti pubblici indistintamente, il comune l’occuperà, senza accordare verun compenso: se poi sia di proprietà privata, il comune ne pagherà al proprietario un canone corrispondente.
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I morti hanno le gambe lunghe

Più o meno a cavallo tra il XIX e il XX sec. una persona ha chiesto la concessione di un’area cimiteriale ai fini di erigervi un’edicola funeraria.
Intervenuta la deliberazione consiliare e la prescritta autorizzazione prefettizia, è stato formato regolare atto di concessione.
Tanto nella deliberazione consiliare, come nell’atto di concessione, risultavano le misure della superficie interessata (metri x metri, per una superficie di ….).
L’edicola è stata costruita con modalità ipogee, con l’entrata ai singoli loculi da idoneo vestibolo cui si accedeva da un’ampia botola, mentre la parte epigea presentava un cancello d’ingresso, le iscrizioni erano previste sulle pareti laterali sia a destra che a sinistra e la parete posta di fronte all’ingresso era decorata, da una certa altezza in poi, da una vetrata con rappresentazioni pertinenti.… ... Leggi il resto

Approfondire profondamente

L’art. 82, commi 2 e 3 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. riguarda le situazioni che possono rilevarsi in sede di esumazione, una volta decorso il turno ordinario di rotazione decennale.
Mentre al comma 1 si prevede che le fosse, una volta liberate dai resti del feretro, vadano utilizzate per nuove inumazioni.
La questione, su cui si fondano le disposizioni dei commi 2 e 3 di cui sopra, è quella se il turno ordinario di rotazione decennale sia funzionale a far sì che si completino i processi trasformativi cadaverici, oppure sia da prolungarlo o, quando del caso, anche abbreviarlo.… ... Leggi il resto