Era giorno di equinozio: l’art. 411 comma 4 CP

Era giorno di equinozio quando un (od, una, non importa) passante nei pressi di un parchetto sito nei pressi di scuole elementari e medie (ovviamente, non hanno più questa denominazione, solo che quella qui usata è più breve), quei parchetti di superficie modesta con qualche scivolo, un cavallino in legno su di un mollettone e un paio di panchine, posto in prossimità di una strada urbana, ha notato una chiazza chiara a ridosso di un supporto per l’illuminazione pubblica rivolta alla strada che, apparentemente, poteva sembrare ghiaino macinato più o meno finemente, ma non delle dimensioni che usualmente si riscontrano usati nei vialetti.… ... Leggi il resto

Le nostre linee guida per gli atti di disposizione del post mortem

Occorre, a nostro parere, ricostruire un po’ di storia anche delle varie interpretazioni susseguitesi, per cercare almeno timidamente di assumere una linea ed intraprendere un percorso ermeneutico!
Abbiamo chiesto quindi all’ing. Daniele Fogli di ripercorre quel periodo storico e le interpretazioni che allora vennero date, nonché taluni interventi chiarificatori chiesti al ministero della salute. E Fogli, con una nota, ci ha risposto:

Il problema, come noto, si pose già con l’entrata in vigore della L. 130/2001, che non venne mai attuata con modifica del DPR 285/90, anche se così sarebbe scritto al comma 1 dell’articolo 3.

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Atti di disposizione post mortem – il principio di “poziorità”

Come avviamo visto, nella “electio sepulchri” sovrana ed inoppugnabile è la volontà del de cuius stesso (quando non in contrasto con la Legge).
Se il defunto per disposizione testamentaria o per acta concludentia (esempio: ha tassativamente stabilito nell’atto di fondazione del sepolcro la propria sepoltura in quella determinata tomba di cui è divenuto concessionario), o anche solo verbalmente, ha eletto un preciso luogo cimiteriale per la propria tumulazione/inumazione questo desiderio va rispettato e predomina sempre sul parere, presumibilmente discorde, dei suoi più stretti congiunti.… ... Leggi il resto

Atti di disposizione post mortem – Principi generali

L’ordinamento italiano di polizia mortuaria, pur nella labirintica e eclettica poliedricità delle sue fonti, almeno per le sepolture a sistema di inumazione e di tumulazione, non individua con norma positiva i soggetti legittimati a disporre delle spoglie mortali di un defunto.
Si tratta di una grave lacuna legis.
Nella prassi, invero, i familiari più vicini all’estinto provvedono alla tradizionale sepoltura (terra o loculo) sulla base di un accordo che spesso non traspare o non viene posto in discussione.… ... Leggi il resto

Rapporti “difficili” tra D.P.R. n. 285/1990 e L. n. 130/2001: il principio di poziorità e la teoria del… doppio binario

Della brutta tecnica legislativa adottata dal Parlamento (L. 50/2022) per modificare in realtà la L. 130/2001, si è largamente chiosato in apposito articolo di approfondimento, disponibile sempre sul sito, a questo link: Cremazione ed atto sostitutivo in atto di notorietà: ambiti di applicazione – funerali.org
Non vorrei soffermarmi ulteriormente sull’argomento, ma, a quanto pare, sembra che per le Camere il riferimento oggetto di potenziale novella sia ancora il D.P.R. n. 285/1990 e non già il cit.… ... Leggi il resto

Sarebbe realizzabile un “bosco cinerario”?

Su questo portale l’8 gennaio scorso ha trovato pubblicazione l’articolo: “ Il bosco cinerario dell’Alsazia “.
Persona non ascrivibile al contesto dei c.d. addetti ai lavori ha posto la questione se una simile impostazione potesse essere realizzata anche in Italia, questione rispetto alla quale ci si prefigge di pervenire ad un’analisi che porti ad una qualche risposta.

Partendo dal D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m., si dovrebbe partire dal suo art. 80, comma 3 per il quale:
3.... Leggi il resto

Quanto è ammissibile autorizzare la dispersione delle ceneri di defunti ante L. 30 marzo 2001, n. 130?

Talora accade che la L. 30 marzo 2001, n. 130 venga esposta a difficoltà interpretative, con la generazione di “interpretazioni”, per l’appunto, non tra loro coerenti, quando non anche contrapposte. Non si tratta di “vizi” di cui si affetta la legge, quanto del fatto che la realtà si rappresenta molto più articolata e piena di variazioni ben oltre quanto il “legislatore” possa prevedere o avere previsto. E non sempre chi aderisca da un’interpretazione riesce a confrontarsi con quanti argomentino diversamente, in particolare quando gli “angoli di visuale” non siano paritari, tendendosi, qui o là, a privilegiare alcuni aspetti, comprimendo approcci in cui siano considerate plurime angolazioni di visuale, specie quando i livelli di preparazione non siano adeguati o di abbastanza pari consistenza.… ... Leggi il resto

Contenziosi tra parenti, di diverso grado, in materia di cremazione

Il fatto
In una data realtà è deceduta una persona (accade un po’ dovunque) che aveva un’unica/o figlia/o (cioè, parente in linea retta discendente di 1° grado), la/il quale, in applicazione dell’art. 3, comma 1, lett. b), n. 3) L. 30 marzo 2001, n. 130, provvede a rendere, nelle dovute forme, all’Ufficiale dello stato civile la manifestazione della volontà alla cremazione della persona defunta, con la conseguenza che viene formata l’autorizzazione alla cremazione e il feretro perviene all’impianto di cremazione per l’esecuzione della cremazione.… ... Leggi il resto

La cremazione di nato morto

Fortunatamente le condizioni generali della salute sono migliorate nell’ultimo, e più, secolo, cosicché i vasi di nati morti sono decisamente diminuiti, anche grazie a tutta una serie di misure di prevenzione, oltretutto disponendo di tecnologie impensabili sono pochi decenni addietro, che oggi sono poste in essere a tutela della maternità. Purtroppo, ve ne sono ancora.
L’art. 7 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m., al comma 1, esclude, per così dire, dall’ambito della propria applicabilità proprio i nati morti, per i quali “Per i nati morti, fermo restando le disposizioni dell’art.... Leggi il resto

La pratica funeraria della cremazione e le persone non aventi cittadinanza italiana (stranieri) – 2/2

Da questi due esempi (riportati nella 1^ parte) si può notare come nel primo caso (commorienza) vi sia una scelta per un rinvio alla legge che regola il rapporto, non a quello della legge nazionale, mentre nel secondo caso (capacità di agire) vi è il rinvio alla legge nazionale della persona, pur se con alcune salvaguardie.

Per “legge nazionale” si intende la legge dello Stato di cui la persona ha la cittadinanza, mentre, quando si dice “Stato” ci si riferisce ad entità che hanno personalità di diritto internazionale e che, generalmente (ma vi sono, come spesso accade, plurime eccezioni …), esercitano la sovranità su di un territorio e su di una popolazione.… ... Leggi il resto

La pratica funeraria della cremazione e le persone non aventi cittadinanza italiana (stranieri) – 1/2

L’art. 1 L. 30 marzo 2001, n. 130 prevede, come largamente noto, che essa “disciplini la pratica funeraria della cremazione, nonché, nel rispetto della volontà del defunto, la dispersione delle ceneri”.
In modo sostanzialmente analogo, anche prima di tale legge l’art. 79, comma 1 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. richiama la “volontà testamentaria del defunto ..” e, in sua mancanza, “la volontà deve essere manifestata ….”, “volontà” ripresa poi anche al comma 2 (mentre il T.U.LL.SS.,… ... Leggi il resto

Electio Sepulchri: scelta personalissima e forma dell’atto di volontà

Lo ius eligendi sepulchrum si attua mediante la electio sepulchri, la quale, poi, si materia in una dichiarazione unilaterale di volontà, che può esser resa con ampia libertà di forma.

L’essenziale è che il volere sia formulato in modo sicuro, meglio se per iscritto, univocamente finalizzato all’indicazione del modo e del luogo di sepoltura delle proprie mortales exuviae, tanto che non può mai ravvisarsi in un semplice desiderio, in una eterea o vaga aspirazione incapace di tradursi in termini di irrevocabile e non contestabile orientamento.… ... Leggi il resto

Estote parati, ovvero opportune cautele

La citazione latina costituisce il motto di formazioni scoutistiche italiane ed è tratta da alcuni passi evangelici: Luca 12, 40 e Matteo 24, 44, e la sua traduzione è abbastanza piana: “tenetevi pronti”.
Negli ambiti funebri e cimiteriali, nonché di cremazione, abbastanza spesso si hanno situazioni in cui, tra diversi “interessati”, si faccia parte diligente, o maggiormente attiva, una persona, cosa che potrebbe non essere condivisa da altri interessati, così come gli altri co-interessati potrebbero non essere neppure a conoscenza dell’attività intrapresa, oppure anche del tutto contrari ad essa.… ... Leggi il resto

Cremazione ed indirizzi sulle destinazioni delle ceneri

Premessa introduttiva
L’art. 79 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. dispone che la cremazione sia autorizzata …. sulla base della volontà testamentaria espressa in tal senso … , ecc.
Altrettanta attenzione alla volontà della persona defunta è centrale nell’art. 1, nonché agli artt. 2 e 3, comma 1, lett. b) della L. 30 marzo 2001, n. 130 che disciplina la pratica funeraria della cremazione e della dispersione delle ceneri.
La questione della volontà porta a dover considerare il complesso delle convinzioni personali in materia di riti funerari, di pratiche funerarie, di “sepolture” e di tutti gli aspetti che ruotano, e conseguono, all’evento della morte.… ... Leggi il resto

Cremazione ed indirizzi sulle destinazioni delle ceneri

Questo articolo è parte 7 di 13 nella serie Posizioni Chiesa cattolica

Premessa introduttiva
L’art. 79 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. dispone che la cremazione sia autorizzata …. sulla base della volontà testamentaria espressa in tal senso … , ecc.
Altrettanta attenzione alla volontà della persona defunta è centrale nell’art. 1, nonché agli artt. 2 e 3, comma 1, lett. b) della L. 30 marzo 2001, n. 130 che disciplina la pratica funeraria della cremazione e della dispersione delle ceneri.… ... Leggi il resto

Corte di Cassazione, Sez. III Civ., 10 gennaio 2023, n. 370

Corte di Cassazione, Sez. III Civ., 10 gennaio 2023, n. 370

Corte di Cassazione
Civile Sent. Sez. 3 Num. 370 Anno 2023
Presidente: TRAVAGLINO GIACOMO
Relatore: CRICENTI GIUSEPPE
Data pubblicazione: 10/01/2023

SENTENZA
sul ricorso 25848/2019 proposto da:
AFC Torino Spa in persona della Dott.ssa Michela Favaro,
domiciliata ex lege in Roma presso la Cancelleria della Corte di Cassazione, rappresentata e difesa dall’avvocato Finocchiaro Antonio;
-ricorrente –
contro
R. Margherita, elettivamente domiciliata in Roma Via Pasubio, 15 presso lo studio dell’avvocato Mungo Stefano, rappresentata e difesa dall’avvocato Basso Eva;
-controricorrente –
avverso la sentenza n.… ... Leggi il resto