I morti hanno le gambe lunghe

Più o meno a cavallo tra il XIX e il XX sec. una persona ha chiesto la concessione di un’area cimiteriale ai fini di erigervi un’edicola funeraria.
Intervenuta la deliberazione consiliare e la prescritta autorizzazione prefettizia, è stato formato regolare atto di concessione.
Tanto nella deliberazione consiliare, come nell’atto di concessione, risultavano le misure della superficie interessata (metri x metri, per una superficie di ….).
L’edicola è stata costruita con modalità ipogee, con l’entrata ai singoli loculi da idoneo vestibolo cui si accedeva da un’ampia botola, mentre la parte epigea presentava un cancello d’ingresso, le iscrizioni erano previste sulle pareti laterali sia a destra che a sinistra e la parete posta di fronte all’ingresso era decorata, da una certa altezza in poi, da una vetrata con rappresentazioni pertinenti.… ... Leggi il resto

Approfondire profondamente

L’art. 82, commi 2 e 3 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. riguarda le situazioni che possono rilevarsi in sede di esumazione, una volta decorso il turno ordinario di rotazione decennale.
Mentre al comma 1 si prevede che le fosse, una volta liberate dai resti del feretro, vadano utilizzate per nuove inumazioni.
La questione, su cui si fondano le disposizioni dei commi 2 e 3 di cui sopra, è quella se il turno ordinario di rotazione decennale sia funzionale a far sì che si completino i processi trasformativi cadaverici, oppure sia da prolungarlo o, quando del caso, anche abbreviarlo.… ... Leggi il resto

Dispersione delle ceneri ed espressa volontà del defunto: visioni alternative a prassi in atto?

È cosa arci nota come la L. 30 marzo 2001, n. 130 abbia sostanzialmente due oggetti:
(a) la cremazione e
(b) la dispersione delle ceneri,
come esplicitato dall’art. 1, disposizione che assume a proprio fondamento il rispetto della volontà del defunto.
Quest’ultima accentuazione porta a ribadire un elemento importante, cioè la questione della volontà del defunto, che, nel corso della pandemia da Covid-19, risulta essere stata fortemente adulterata, anche con incoerenze rispetto all’art. 7 stessa L.… ... Leggi il resto

Effetti dell’abrogazione dell’art. 12 C.C. 2/2

Cosa porta a cercare di approfondire gli effetti dell’abrogazione dell’art. 12 C.C. ?
E largamente noto come l’art. 79, comma 3 d.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. prima e successivamente anche l’art. 3, comma 1, lett. b), n. 2 L. 30 marzo 2001, n. 130 considerino le associazioni riconosciute che abbiano tra i propri fini statutari quello della cremazione dei cadaveri dei propri associati (termine che per ragioni di operatività può essere “abbreviato” in SO.CREM.,… ... Leggi il resto

Effetti dell’abrogazione dell’art. 12 C.C. – 1/2

C’era una volta l’art. 12 C.C. Anzi, risalendo, vi era la L. 5 giugno 1850, n. 1037, che prevedeva un istituto superato con l’art. 13 L. 15 maggio 1997, n. 127 (la medesima che ha disposto, tra l’altro, all’art. 2, comma 12, l’emanazione di quello che poi è divenuto il D.P.R. 3 novembre 2000, n. 396), anche se quella norma (del 1850!) si innestava su quello che era il disposto dell’art. 17 C.C. (e della L.… ... Leggi il resto

Sopprimere l’insopprimibile – 2/2

Quali sono gli effetti della soppressione del cimitero?

Per quanto riguarda gli effetti della soppressione del (leggi: di un) cimitero, occorre distinguere tra quelli che hanno a proprio oggetto la sua area e quelli che si hanno per i sepolcri già presenti nel cimitero interessato alla soppressione.

Per il primo aspetto, cioè attorno all’area (in buona sostanza, sul cimitero in sé stesso), l’art. 97 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. prevede che il terreno di un cimitero di cui sia stata deliberata la soppressione non possa essere destinato ad altro uso se non siano trascorsi almeno 15 anni dall’ultima inumazione e che, per la durata di tale periodo rimanga sotto la vigilanza dell’autorità comunale e debba essere tenuto in stato di decorosa manutenzione.… ... Leggi il resto

Riemerge il tema della perpetuità

Con la pronuncia del Consiglio di Stato, Sez. V, 16 novembre 2021, n. 7639 (per gli Abbonati PREMIUM accessibile dalla Sezione SENTENZE) si ritorna a considerare il tema della perpetuità, in questo caso ri-confermando impostazioni “storiche”, anche se qualche altra pronuncia, anche dello stesso Consiglio di Stato, sembrava lasciare intendere un qualche, seppur prudente, mutamento d’indirizzo.
Fino a che sia stata ammessa la possibilità di porre in atto concessioni cimiteriali anche in perpetuità – allora era possibile sia questa “durata” (ovviamente, costituisce un palese ossimoro parlare di “durata” in relazione alla “perpetuità”, la quale esclude una finitezza dei termini temporali; sarebbe preferibile parlare di “tempo indeterminato”, ma anche ciò non esplicita la questione di fondo) sia una durata a tempo determinato, e questa ultima non soffriva di limitazioni temporali – in diverse realtà (verrebbe da dire, in larghissima maggioranza) vi era la presenza di orientamenti che portavano a concessioni cimiteriali perpetue, al punto da far generare il convincimento che questa fosse, in qualche modo, lo standard e non una delle possibilità.… ... Leggi il resto

Sopprimere l’insopprimibile – 1/2

Un aspetto raramente affrontato è quello che ha riguardo all’istituto della soppressione dei cimiteri, considerato al Capo XIX (artt. 96 – 99) D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m.
Il fatto che se ne parli poco è dovuto, anche, al fatto che non è agevole reperire aree per l’insediamento di nuovi cimiteri, considerando come non si debba prendere in esame unicamente la superficie del caso necessaria, ma altresì quella ricadente nella fascia di rispetto cimiteriale, che comporta un vincolo di inedificabilità nel raggio di 200 m.,… ... Leggi il resto

Le tariffe della cremazione

È noto come l’art. 5 L. 30 marzo 2001, n. 130, rubricato come: ”Tariffe per la cremazione”, disponga, al comma 1:
1. Nei casi di indigenza accertata del defunto, gli oneri e le spese derivanti dalla cremazione e dagli adempimenti cimiteriali ad essa connessi possono essere sostenuti, nei limiti delle ordinarie disponibilità di bilancio, dal comune di ultima residenza del defunto, indipendentemente dal luogo nel quale avviene la cremazione, sulla base delle tariffe stabilite ai sensi del comma 2.... Leggi il resto

I.O.F.: quali imprese?

Da tempo sono in corso dibattiti attorno alla natura delle I.O.F., dibattiti che pongono in evidenza “visioni” ben diverse.
Pare importante partire dalla definizione di impresa che trova esplicitazione nell’art. 2082 C.C. (Libro V, Titolo II, Capo I), per il quale:
È imprenditore chi esercita professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione o dello scambio di beni o servizi”.
A questa definizione seguono quelle di “piccola impresa” (art. 2083), dell’impresa agricola (art. 2135), fino alle “imprese commerciali” (art.… ... Leggi il resto

Sviluppi definitori dei “resti mortali”

L’art. 36 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. considera, accanto alle ossa umane, gli altri resti mortali assimilabili, prevedendo che, per entrambi, il loro trasporto non sia soggetto a misure precauzionali igieniche stabilite per il trasporto delle salme.
Si ha qui una distinzione tra ossa e resti mortali, ma, per questi, vi è l’aggettivazione di “assimilabili”, che non trova alcuna definizione (esplicita), cioè non vi è indicazione rispetto a che vi sia questa assimilazione.… ... Leggi il resto

Il nome delle norme

Nel libro della Genesi (II,20) si legge che l’uomo ha (avrebbe, in assenza di altre fonti di documentazione) dato il nome agli animali, previa “delega” (II,18).
Prendendo in considerazione l’art. 1 Disposizioni sulla legge in generale (abbreviabile anche come “Preleggi), sono individuate le fonti del diritto, tra le quali sussiste un gerarchia (Cfr.: succ. art. 4, nei suoi due commi).

Non sono mancate formulazioni …”strane”.

Le fonti del diritto
Costituiscono fonti del diritto: 1) le leggi, 2) i regolamenti, 3) le norme corporative (che trascureremo del tutto per effetto del D.… ... Leggi il resto

Dal 2028 al 2032

Può accadere che vi siano interventi che comportano la necessità di operare, anche se, a stretto rigore, dovrebbero farlo altri, i c.d. interessati.
Vi sono infatti situazioni in cui chi dovrebbe, magari ex lege provvedere non lo faccia, indipendentemente se questa inattività sia volontaria oppure involontaria (a volte, magari, per il solo fatto di non avere conoscenza, notizia di quanto richieda di provvedere).
Ciò può accadere (e.g.) in ambito funebre, allorquando vi sia il c.d.… ... Leggi il resto

Esumare per tumulare

All’incirca 3-4 anni addietro è deceduta una persona, inumata nel cimitero del comune A, quale comune di residenza al momento del decesso.
La morte è stata dovuta ad una malattia, senza particolari caratteristiche: ciò per escludere il caso di morte per malattia infettiva-diffusiva considerata nell’apposito elenco pubblicato dal Ministero della salute, così come per escludere che il corpo fosse portatore di radioattività (in pratica, per escludere le fattispecie considerate all’art. 18 D.P.R. 10 settembre 1990, n.… ... Leggi il resto

Quello che non dovrebbe essere accaduto

Nelle occasioni più impensate emergono informazioni non previste.
In una data realtà vi è una frazione di un comune o, se si preferisce, una parrocchia (dato che molto si incentra su questa).
È stato riferito che la chiesa parrocchiale fosse, un tempo in posizione antistante a quella attuale, laddove vi è una piazza con l’usuale monumento ai caduti e la chiesa si trovasse, più o meno, tra il monumento ed una gradinata che porta ad uno spazio antistante alla chiesa attuale.… ... Leggi il resto

Ancora sulle concessioni cimiteriali perpetue – 2/2

Un’interessante pronuncia in materia si è avuta con il dictum del Consiglio di Stato, Sez. V, 15 luglio 2021, n. 5333, per cui, premessa “… una breve considerazione sulla natura ancipite dello ius sepulchri, nel senso che, da un canto, lo stesso ha consistenza di diritto, spettante al titolare di concessione cimiteriale, ad essere tumulato nel sepolcro, in quanto, originando da una concessione traslativa, crea nel soggetto privato concessionario un diritto soggettivo di natura reale, assimilabile al diritto di superficie, suscettibile di possesso e soprattutto di trasmissione sia “inter vivos” che per via di successione “mortis causa” (separatamente – è ovvio – dalla proprietà del suolo, come precisa l’art.... Leggi il resto