Una delle disposizioni della L. 30 marzo 2001, n. 130 è stata (purtroppo) quella dell’art. 8.
Sulla carta, prevedeva che dovesse essere emanato, entro il 4 agosto 2001, un decreto interministeriale di definizione delle norme tecniche (i) per la realizzazione dei crematori.
Questo relativamente (i-a) ai limiti di emissione, (i-b) agli impianti ed ambienti tecnologici, nonché (ii) ai materiali per la costruzione delle bare destinate alla cremazione.
La non avvenuta emanazione di un tale D.I.… ... Leggi il resto
Autore: Sereno Scolaro
Cremazione di spoglie mortali – 2/2
Ovviamente, con l’eccezione della constatazione di avvenuto completamento della mineralizzazione, accertamento che consente di fare ricorso (sotto il profilo sostanziale) ad operazioni nettamente analoghe a quelle già viste con riguardo all’art. 85.
Nell’esecuzione delle estumulazioni operano i limiti e divieti posti dal successivo art. 87. Ma anche la tumulazione non è illimitata nel tempo (trascuriamo, intenzionalmente, i residui casi di concessioni date in perpetuo), dato che l’art. 88 consente, alle condizioni ivi indicate, anche una certa quale movimentabilità (e dopo qualsiasi periodo) dei feretri (c) destinati ad essere trasportati in altra sede (a condizione che, aperto il tumulo, il coordinatore sanitario constati la perfetta tenuta del feretro e dichiari che il suo trasferimento in altra sede può farsi senza alcun pregiudizio per la salute pubblica), dove l’”altra sede” può essere sia altra tumulazione , sia la cremazione, sia l’inumazione (anche qui con le variabili del medesimo cimitero, di altro cimitero del medesimo comune, si altro comune, ecc.).… ... Leggi il resto
Cremazione di spoglie mortali – 1/2
Può anche accadere che figure non riconducibili alla qualificazione di “addetti ai lavori” possano incorrere in imprecisioni, cui possono conseguire effetti impropri o non voluti.
Questo anche quando vi fosse una volontà di ricorrere a formulazioni semplici.
Nell’articolato armamentario di norme regionali, queste situazioni emergono a più riprese, non senza sconfinare in ambiti che la ripartizione delle competenze legislative prevederebbe, trattando materie aventi oggettiva natura di un dato tipo come se ne avessero altra.
Un esempio può ricavarsi da quella particolare pluralità di operazioni che trovano esecuzione, “dopo” la “sepoltura” e che in ragione della diversa pratica funeraria di questa assumono la veste di “esumazioni”, oppure di “estumulazioni”, operazioni regolate dal Capo XVII D.P.R.… ... Leggi il resto
A quando la digitalizzazione delle schede di morte?
La Direzione centrale per la raccolta dati ha emesso la circolare ISTAT prot. gen. n. 2796022/24 del 13 dicembre 2024, avente ad oggetto: “Rilevazioni demografiche e sanitarie per l’anno 2025 – Attività di produzione statistica demografica degli Uffici Comunali e degli Uffici territoriali del Governo”.
Il Punto 3.7 “ Rilevazione su decessi e cause di morte (Modelli Istat D.4 e D.4bis IST-00095)” si apre con una ”Avvertenza” che preannuncia innovazioni: peccato che siano almeno 3 anni, se non di più, che in queste annuali circolari si preannuncia il progressivo passaggio alla certificazione elettronica (con corrispondente abbandono della certificazione cartacea), come effetto delle disposizioni dell’art.… ... Leggi il resto
Quando gli annunci funebri erano predisposti dalle tipografie
All’ingresso della tipografia vi era il cartello indicante gli orari di lavoro (giornate intere dal lunedì al venerdì, sabato solo mattino).
Ma le imprese di onoranze (pompe?) funebri sapevano che potevano rivolgersene anche la domenica mattina (8.00 – 12.00), quando dovessero richiedere la stampa di avvisi funebri (detti anche: necrologi e, che in date località erano denominati con nomi specifici).
Queste presenze domenicali potevano venire assicurate dal titolare della tipografia, ma anche da qualche familiare collaborante o, più raramente, da personale dipendente con una qualche anzianità.… ... Leggi il resto
Tumulare quando … ormai ….
L’art. 92, comma 1 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. individua una durata massima per le concessioni cimiteriali, siano quelle considerate al precedente art. 90, comma 1, oppure comma 2.
In ogni caso, la determinazione nello specifico della durata spetta al comune, attraverso lo strumento del Regolamento comunale di polizia mortuaria.
“Nello specifico” dal momento che la relativa determinazione può avvenire fissando una data durata a prescindere dalla tipologia di concessioni, oppure differenziando le durate in relazione alla loro tipologia.… ... Leggi il resto
Un salto nel … vuoto
In plurime occasioni è stato sostenuto che il tasso di crescita dell’accesso alla pratica funeraria della cremazione abbia alterato le tipologie delle “domande” in ambito cimiteriale, alterando impostazioni fortemente risalenti.
Si tratta di fenomeni complessi che non possono essere fatti oggetto di computo (previsione, ecc.) unicamente assumendo il parametro della mortalità, parametro che risulta perfino fuorviante, occorrendo tenere conto di ben altro.
Non solo mutano i rapporti tra inumazione e tumulazione (che hanno elemento comune la mortalità ed elemento di differenziazione il fatto che la prima richiede superfici e la seconda volumi), ma anche per il fatto che, intervenuta la cremazione, le destinazioni delle ceneri vedono una domanda di spazi cimiteriali stimabile, e stimata, sui 2/3 delle cremazioni eseguite, mentre per la parte residua si possono avere o la dispersione delle ceneri oppure l’affidamento ai familiari delle urne cinerarie (che, prima o poi, in tempi non definibili, né prevedibili, dovrebbero riproporre una qualche domanda cimiteriale, fosse pure l’uso del cinerario comune).… ... Leggi il resto
Non effettuare la visita necroscopica senza averla fatta costituisce reato, di falsità ideologica
La Corte di Cassazione, Sez. V Pen., 23 luglio 2024, n. 30322 (reperibile per gli Abbonati PREMIUM alla Sezione SENTENZE, chiamata a decidere sul ricorso avverso a precedente decisione della Corte d’Appello, ha confermato questa, con plurime considerazioni, in particolare sul fatto che la visita necroscopica da parte del medico necroscopo debba avvenire de facto, oltretutto ponendo in evidenza la differenza che intercorre tra la certificazione che sia rilasciata dal medico curante e la certificazione spettante al medico necroscopo.… ... Leggi il resto
Onerosità dei “certificati” di stato civile … ultracentenari
In genere, la lettura della Legge di bilancio è aspetto che si può tendere a delegare ad altri sia per la lunghezza dei testi, sia per il fatto che, in epoche recenti, si è percorsa la strada dell’articolo unico, composto da un numero abbondante di commi, a differenza dei tempi in cui numerosi erano gli articoli, ciascuno con la sua bella rubrica, cosa che, più o meno, consentiva di cogliere la materia.
Più recentemente, si registra una scelta redazionale mista, per così dire, con un articolo composto da (solo) 908 commi, cui seguono altri 20 commi (nonché 6 Allegati ed altro, stato di previsione incluso): è questo il caso della L.… ... Leggi il resto
Legge nazionale: una terra promessa
Da un certo numero di legislature si auspica una qualche legge nazionale.
Forse ormai pochi ricordano la P.d.L. a firma dell’allora parlamentare Felice Besostri (di seguito divenuto noto per interventi, nelle sedi giurisdizionali, in materia di alcuni “vizietti” presenti in leggi elettorali), promossa da un’importante (al tempo unica) Federazione di imprese di onoranze funebri.
A quella proposta (precedente alla L. Cost. 18 ottobre 2001, n. 3), ha fatto seguito una fase in cui tale aspirazione era andata in ombra, privilegiando approcci di minore (geograficamente parlando) ambito di riferimento.… ... Leggi il resto
D.P.R. 10 settembre 1990 n. 285: modifiche intervenute e/o promesse, ma ancora inattuate – 2/2
Il ricorso a norme di rango primario (leggi) per modificare norma di rango secondario (regolamento) porta a ricordare come l’art. 358 T.U.LL.SS., R. D. 27 luglio 1934, n. 1265 e s.m., prevedesse che le norme generali per la applicazione del presente testo unico venissero emanate con R.D., sentito il Consiglio di Stato, o, in altri termini, che vi fosse norma denominata regolamento emanata dal potere esecutivo. Ovviamente il T.U.LL.SS. era antecedente alla Costituzione, che attribuisce la potestà legislativa al Parlamento, escludendone il potere esecutivo (Governo), salvi i due casi di cui agli artt.… ... Leggi il resto
D.P.R. 10 settembre 1990 n. 285: modifiche intervenute e/o promesse, ma ancora inattuate – 1/2
Nella transizione dal D.P.R. 21 ottobre 1975, n. 803 al D.P.R. 10 settembre 1990 vi è stata una modificazione, non marginale, per alcuni aspetti.
Con riferimento al fabbisogno cimiteriale (art. 58 in entrambi), il primo D.P.R. lo individuava prevedendo che l’ampiezza dei lotti di terreno destinati ai campi di inumazione dovesse essere tale da superare almeno di 1/10 l’area netta, destinata ad accogliere le salme per dieci anni, da calcolare sulla base dei dati statistici dell’ultimo decennio, corrispondente al normale periodo di rotazione.… ... Leggi il resto
Opzioni sul tema dell’”interramento” delle urne cinerarie
Tra i principi cui avrebbero dovuto ispirarsi le modifiche al D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m,. ai fini dell’applicazione della L. 30 marzo 2001, n. 130 “Disposizioni in materia di cremazione e dispersione delle ceneri” e che, a rigore del testo, avrebbero dovuto intervenire entro il 4/11/2001 (non guasta ricordarlo …), vi è anche quanto previsto dall’art. 3 citata legge, alle lett. e) che si riporta, pur se noto: “e) fermo restando l’obbligo di sigillare l’urna, le modalità di conservazione delle ceneri devono consentire l’identificazione dei dati anagrafici del defunto e sono disciplinate prevedendo, nel rispetto della volontà espressa dal defunto, alternativamente, la tumulazione, l’interramento o l’affidamento ai familiari;”, riproposizione che consente alcune evidenziazioni, per così dire, interne al testo.… ... Leggi il resto
Sull’affidamento ai familiari delle urne cinerarie
Non occorre andare a cercare le occasioni, dato che vi sono plurime evenienze perché emergano, per così dire, da sole.
Una di queste è stata accidentalmente riportata a seguito di iniziativa locale che si presta ad alcune considerazioni.
Se la L. 30 marzo 2001, n. 130 prevede, fin dalla rubrica e dal suo art. 1, in sostanza dandosi 2 “oggetti” (nel testo: materie):
[A] la cremazione e
[B] la dispersione delle ceneri,
cosicché affronta la destinazione delle urne quando non vi sia stata espressa volontà del defunto (art.… ... Leggi il resto
La morte è evento sociale
Nel corso della fase di maggiore acutezza della pandemia da CoVid-19 poteva essere abbastanza frequente leggere necrologi recanti l’indicazione “La cerimonia si terrà in forma privata”, o formulazioni simili sotto il profilo sostanziale.
Ciò in conseguenza del fatto che la situazione pandemica portava ad un contenimento (spesso accentuato) di tutte le situazioni in cui vi poteva essere un qualche assembramento di persone.
Terminata questa fase (ma è proprio terminata?) le limitazioni sono venute meno tornando a comportamenti generalmente seguiti in precedenza al sotto il profilo delle ritualità funebri.… ... Leggi il resto
Chi “seppellisce” chi, … e quando ….
All’art. 93, comma 1 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m., che individua l’insieme delle persone aventi titolo all’accoglimento in un sepolcro privato nei cimiteri (Capo XVIII stesso Regolamento) si ha una sorta di (apparente) limitazione inserita all’ultimo periodo: “… In ogni caso, tale diritto si esercita fino al completamento della capienza del sepolcro”.
Il comma 2 individua ipotesi aggiuntive, delle quali una subordinata a “ criteri stabiliti nei regolamenti comunali”.
E si definisce “apparente”, dal momento che la sua ratio oggettiva non è di natura regolamentare, quanto piuttosto fisica, oggettiva.… ... Leggi il resto