Zona di rispetto cimiteriale: quando si considera per gli eventuali edifici “pre-esistenti” ?

Non accade di frequente che se ne debba prendere in esame la situazione, ma essa è tutto sommato possibile e potenzialmente diffusa e, quanto meno, non così astratta quanto possa apparire.
La questione riguarda edifici realizzati in quella che è, attualmente, la fascia di rispetto cimiteriale, insistenti entro il raggio di distanza dal perimetro cimiteriale stabilito dall’art. 338 T.U.LL.SS., R. D. 27 luglio 1934, n. 1265 e s.m.
Il Consiglio di Stato, Sez. VI, 30 settembre 2024, n. 7862, reperibile per gli Abbonati PREMIUM e LITE Norme nella Sezione SENTENZE, si è pronunciato su un ricorso di precedente sentenza del TAR, con la quale si rigettava un provvedimento comunale denegatorio di una richiesta di condono edilizio relativo ad immobile/i presente/i all’interno della fascia di rispetto cimiteriale.
Si trattava di edifici costruiti nel 1920, cioè ben prima del citato T.U.LL.SS.
Il Consiglio di Stato, tra l’altro richiamandosi a propri precedenti (Consiglio di Stato, A.P., 22 luglio 1999, n, 20, nonché stesso Consiglio di Stato, Sez. VI n. 5918/2003, Sez. VI 1094/2005, Sez. VI, 5549/2014, Sez. VI 5927/2014, Sez. VI 1152/2016, Sez. VI 01941/2016, Sez. VI 1941/2016), ha reiterato l’indirizzo interpretativo.
Per cui la valutazione del vincolo cimiteriale va fatta allorquando sia richiesto provvedimento di condono, anzi, con riguardo al suo momento finale.
Nella pronuncia non si trascura di ricordare come questo vincolo, di natura conformativa, sia stato introdotto nell’ordinamento giuridico con l’entrata in vigore del T.U.LL.SS., con un testo nel tempo oggetto di talune modificazioni.
Pertanto, la situazione della presenza di immobili all’interno della fascia di rispetto cimiteriale può riguardare non solo i casi di edifici realizzati prima del 1934 (per la precisione, prima del 24 agosto 1934), ma anche casi diversi.
Si pensi all’ipotesi, non remota, di cimitero impiantato in una data determinata e che, magari a distanza di alcuni (pochi o tanti, spesso tanti) decenni dal suo impianto venga interessato da un qualche ampliamento.
Con la conseguenza che quest’ultimo ridetermini il profilo dell’area esterna assoggetta al vincolo cimiteriale.
Questo può portare alla presenza, nella fascia di rispetto così sussistente, di edifici (per questo: pre-esistenti).
Considerato questo criterio, come visto più volte affermato, se ne può anche ricavare che tali edifici continuino a persistere laddove esistenti, ma ne siano inibiti (a causa del sopravvenuto vincolo) ampliamenti.
Ampliamenti che si rivelino essere sia di superficie che di volume, sia in termini di ordinario permesso a costruire, sia in termini di richiesta di sanatoria di eventuale abuso edilizio.

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