Mortalità in Italia: analisi dei dati del primo semestre 2025 e confronti

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L’analisi è condotta dagli esperti di Euroact WEB srl, sulla base dei dati provvisori resi disponibili da ISTAT.
All’interno dell’Area statistica del sito www.funerali.org è possibile visionare i dati regione per regione e i confronti territoriali analitici in specifici file PDF elaborati per gli abbonati.

Quadro nazionale

Nel periodo gennaio–giugno 2025 si registrano in Italia 327.271 decessi.
Il dato segna un +1,7% rispetto allo stesso semestre del 2024 (+5.401 casi), ma rimane −1,7% rispetto alla media 2015–2019 (−5.544).
In sintesi: lieve crescita anno su anno, livelli ancora inferiori alla baseline pre-pandemica.

Geografia dell’aumento

La dinamica è trainata dal Nord (+2,9% sul 2024), mentre il Centro è pressoché stabile (+0,1%) e il Mezzogiorno registra un incremento moderato (+0,9%).
Il profilo territoriale spiega il saldo nazionale: i rialzi più visibili interessano alcune regioni settentrionali ad alta popolazione.

Regioni dove si cresce e dove si arretra: 1^ semestre 2025 vs 1^ semestre 2024

Aumenti percentuali più marcati: Basilicata (+6,0%), Bolzano (+4,7%), Veneto (+4,0%), Lombardia (+3,4%) ed Emilia-Romagna (+2,8%); seguono Abruzzo (+2,4%), Campania (+2,3%) e Liguria (+2,3%).
Italia, variazioni percentuali decessi regionali del 2025 vs 2024 per 1^ semestre
Cali: Molise (−5,7%), Valle d’Aosta (−4,9%), Trento (−0,9%), Sicilia (−0,7%) e Calabria (−0,4%); variazioni lievemente negative anche in Sardegna (−0,2%), Lazio (−0,1%) e Umbria (−0,1%).

Profilo mensile 2025 vs 2024

La crescita del semestre è concentrata tra marzo e aprile: marzo +5,7% e aprile +2,9%.
Contributi più contenuti da gennaio +0,1%, febbraio +1,0% e giugno +2,6%; maggio è l’unico mese in flessione (−1,9%).

Confronto con il passato pre-pandemico (media 2015–2019)

Pur con il +1,7% sul 2024, il Paese resta −1,7% sotto la media storica recente.
In ottica pluriennale emergono aree sopra baseline come Sardegna (+6,1%), Bolzano (+3,7%), Puglia (+3,3%), Lombardia (+1,5%) e Veneto (+1,1%).
Viceversa, sono sotto media Valle d’Aosta (−11,2%), Liguria (−8,0%), Marche (−5,3%), Piemonte (−4,9%), Toscana (−4,8%), Sicilia (−4,8%) e Friuli-Venezia Giulia (−4,2%), oltre ad altri territori con scostamenti minori.

Lettura d’insieme

Il 2025 mostra un modesto recupero rispetto al 2024.
Il baricentro dell’aumento ricade al Nord e nei mesi di fine inverno-inizio primavera.
Come sempre, il confronto tra territori richiede cautela: differenze demografiche e strutturali possono incidere sul quadro locale.
Sarà utile monitorare il secondo semestre per capire se il rialzo sarà congiunturale o strutturale.

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