L’istituto della tumulazione privilegiata trova, attualmente, fonte normativa primaria nell’art. 341 TULLSS – R.D. n.1265/1934 – ed ha mantenuto, per la sua rarissima applicazione, un’essenza misteriosa, di spiccata eccezionalità, in quanto il suo stesso nomen juris introduce ad un privilegio per il post mortem (ossia ad uno status di cui altri, al pari, non possano legittimamente godere, pure in un assetto sociale di carattere democratico) in senso tecnico-giuridico, che forse sarebbe anche ora di rinverdire o attualizzare, senza, però, trasformarlo in uno sguaiato fenomeno di massa, magari per eccentrici milionari in cerca di emozioni forti e postume.… ... Leggi il resto
Categoria: Polizia mortuaria
Concessioni perpetue: rinuncia ed eventuale rimborso
In nuce, così da enucleare bene il problema: *come* e *se* normare l’istituto del rimborso, in caso di retrocessione di tomba perpetua.
In primis: il rimborso non è mai un obbligo, certo; tuttavia per render più appetibile eventuale rinuncia….
Quindi, nel regolamento municipale, meglio prevederlo espressamente o, per converso, escluderlo apoditticamente?
Come calcolarlo, poi? Ovviamente sugli anni di usus sepulchri non effettivamente goduti, ma in una concessione atemporale, l’elemento tempo non è proprio considerabile come parametro di riferimento.… ... Leggi il resto
Estumulazione e fattispecie della c.d. “Tomba chiusa”
In caso di concessione rilasciata per la tumulazione in loculo comunale di salma individuata nel contratto, in dottrina e in giurisprudenza, si ritiene che l’estumulazione del feretro determini l’estinzione stessa della concessione per esaurimento della funzione.
E così, con specifico riferimento all’ipotesi del posto a tumulazione individuale (colombario, loculo, a seconda delle denominazioni localmente usate, che possono essere variamente diversificate) concesso “esclusivamente” per il feretro di defunto determinato o comunque per il quale l’atto di concessione specifichi che la concessione è stata fatta per accogliervi quel particolare feretro, la dottrina ha osservato che qualora venga richiesta l’estumulazione del feretro di destinazione, si ha l’effetto che viene ad esaurirsi il fine originario per cui era sorta la concessione e, conseguentemente, si ha l’estinzione della concessione medesima.… ... Leggi il resto
Sepolcri privati extra-cimiteriali: fra titoli di proprietà e diritto d’uso della tomba gentilizia
Come comportarsi con i “sepolcri privati fuori dei cimiteri” di cui oggi all’art. 340 comma 2 Regio Decreto n. 1265/1934?
Istituto rarefatto, forse, ma da non sottovalutarsi per i conflitti potenziali che più suscitare, non solo endo-famigliari….
A queste contese infatti l’Amministrazione non può più di tanto rimanere estranea, soprattutto se l’oggetto della lite è il diritto di tumulazione.
Gli eventuali sepolcri gentilizi extra-cimiteriali dei primi anni del ‘900, ad esempio, non essendo ancora vigente il T.U.LL.SS.… ... Leggi il resto
Piano regolatore e trasformazioni interne al perimetro cimiteriale
Quali sono i principali passaggi tecnici ed amministrativi per trasformare le quadre di terra di un cimitero da superfici ad inumazione ad aree edificabili, seppur finalizzate alla sepoltura e, quindi, entro il recinto cimiteriale?
Per il cambio di destinazione di porzione di cimitero da campo di inumazione a lotti da adibirsi a costruzione di loculi o da attribuire in concessione a privati, non si applica l’art. 96 del DPR n. 285/90.
Difatti, detta norma riguarda la soppressione del cimitero, cioè il cambio di finalità d’impiego di un bene appartenente al demanio comunale, ex Art.… ... Leggi il resto
Diritto sul sepolcro “in sé”: profili civilistici
Il diritto sul sepolcro “in sé” , o altrimenti detto diritto al sepolcro “in…senso stretto”, ha per oggetto un immobile e riguarda l’uso, il godimento della cosa-sepolcro.
Chi vanta un tale diritto ha normalmente la possibilità di valersene per avviare la salma a quel sepolcro, oggetto del suo diritto; ma come soggetto del diritto sul cadavere, può anche dare alla stessa salma una destinazione differente.
Sotto un profilo molto asettico e funzionale potremmo vedere la “res” sepolcro, attorno cui ruotano e gravitano i diritti di sepoltura appunto, come uno stabile adibito ad uso funerario, o ancor meglio un un sacello atto a contenere stabilmente, in ambiente stagno, feretri (a loro volta contenitori chiusi di cadaveri).… ... Leggi il resto
Cinerario comune: normative tecniche e diritto d’uso
L’obbligatorietà di realizzare il cinerario comune ancor prima che dalla legislazione regionale è prevista già nell’art. 80, comma 6 del D.P.R. 285/1990 il quale, indicativamente così recita:
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“Ogni cimitero deve avere un cinerario comune per la raccolta e conservazione in perpetuo e collettiva delle ceneri provenienti dalla cremazione delle spoglie mortali (con ciò intendendosi ogni trasformazione post-mortale, anche intermedia di un corpo umano esanime), per le quali sia stata espressa volontà del defunto di scegliere tale forma di dispersione dopo la cremazione oppure per le quali i familiari del defunto non abbiano provveduto ad altra destinazione”.
Resti mortali: il cavillo dispersoio irrisolto
Solito dilemma della volontà effettivamente rispettata in tema di cremazione e successiva “sistemazione” (da intendersi nel modo più ampio possibile) delle risultanti ceneri.
L’oggetto del contendere è sempre la solita faccenda dell’estumulazione di mio papà, per altro già avvenuta, con l’esito (fenomeno cadaverico di tipo trasformativo-conservativo) da tutti ormai ampiamente previsto: S.N.M. = S-alma N-on M-ineralizzata.
La cremazione del resto mortale non rappresenta una difficoltà insormontabile, anche per il cittadino medio.
È pratica amministrativa ampiamente accessibile senza particolari conoscenza della materia funeraria.… ... Leggi il resto
TAR Lombardia, Brescia, Sez, I, 13 marzo 2023, n. 221
TAR Lombardia, Brescia, Sez, I, 13 marzo 2023, n. 221
Pubblicato il 10/03/2023
N. 00221/2023 REG.PROV.COLL.
N. 00168/2023 REG.RIC.
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Lombardia
sezione staccata di Brescia (Sezione Prima)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
ex art. 60 cod. proc. amm. nel giudizio, introdotto con il ricorso numero di registro generale 168 del 2023, proposto da Francesca Maria Elena R., rappresentata e difesa dagli avvocati Flavio Crea e Sara Scinaldi, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
contro
Il Comune di Calvenzano, in persona del sindaco pro tempore, rappresentato e difeso dall’avvocato Andrea Roncelli, con domicilio digitale come da PEC da Registri di Giustizia;
per l’annullamento
– dell’Ordinanza n.… ... Leggi il resto
Sepolcri privati e demanio comunale: un profilo storico-giuridico degli istituti cimiteriali
A partire dall’evo immediatamente post-unitario, a far data dalla L. n. 2248/1865 (allegato c), sino ai nostri giorni: (attualmente in forza del D.L. 28/12/1989 n. 415, art.26-bis in vigore dall’1/3/1990 e convertito nella L. 28 febbraio 199 n. 39):
gli impianti cimiteriali sono servizi indispensabili parificati alle opere di urbanizzazione primaria ai sensi dell’art. 4 della L. 29 settembre 1964 n. 847, integrato dall’art.44 della legge 22 ottobre 1971 n. 865.
Secondo la legislazione vigente sotto il profilo urbanistico i cimiteri sono opere pubbliche essenziali di urbanizzazione e quindi esenti ai sensi dell’art.… ... Leggi il resto
Ius eligendi sepulchum come necessaria premessa allo ius sepulchri
Lo jus sepulchri, quale unico diritto proiettato nell’oscuro post mortem, quando cessa la capacità giuridica quindi, come ampiamente dimostrato in dottrina, si risolve solo in una legittima aspettativa, meglio, dunque, esser previdenti!
Di conseguenza, potrebbe ancora puntualizzarsi che diritto sul sepolcro ejus sepeliri costituiscano due sfaccettature, o passaggi di piano, strettamente correlati, della medesima posizione giuridica, fra l’altro essi s’estinguono entrambi, con riguardo a ciascun singolo titolare, al momento della morte, e cioè quando dovrebbe aversene l’esercizio nella maniera più completa, con la tumulazione della salma dell’avente diritto nella nicchia spettantegli.… ... Leggi il resto
Electio Sepulchri: scelta personalissima e forma dell’atto di volontà
Lo ius eligendi sepulchrum si attua mediante la electio sepulchri, la quale, poi, si materia in una dichiarazione unilaterale di volontà, che può esser resa con ampia libertà di forma.
L’essenziale è che il volere sia formulato in modo sicuro, meglio se per iscritto, univocamente finalizzato all’indicazione del modo e del luogo di sepoltura delle proprie mortales exuviae, tanto che non può mai ravvisarsi in un semplice desiderio, in una eterea o vaga aspirazione incapace di tradursi in termini di irrevocabile e non contestabile orientamento.… ... Leggi il resto
Il cadavere come oggetto di diritto: atti di disposizione
In ogni caso, anche in mancanza di una chiara asserzione di volontà, il cadavere, seppure res nullius, ma mai res derelicta in quanto ogni cadavere è pur sempre titolare di un insopprimibile jus sepulchri ex art. 50 D.P.R. 285/1990 (ma, generalmente, ope legis, in campo comune di terra e non, di default, in sepolcro privato oggetto di concessione amministrativa!) conserva, in quanto tale, i diritti collegati ad un trattamento conforme alla pietà dei defunti ed al rispetto della dignità umana.… ... Leggi il resto
Attività di culto in locali con altra destinazione d’uso. Interventi giurisprudenziali e ministeriali. Conclusioni – 2/2
In conclusione, i principi che se ne ricavano sono:
a) ai fini della individuazione dell’oggetto sociale dell’ente, non si configura come attività di culto una celebrazione occasionale, mentre possono essere considerate tali le celebrazioni ricorrenti e sistematiche;
b) le attività di culto sono “altro” rispetto a quelle disciplinate dal d.lgs. n. 117/2017 (CTS) all’art. 5, e non sembrano sussumibili nella categoria delle attività diverse di cui all’articolo 6;
c) come stabilito dall’art. 4, co. 3 del CTS [1], agli enti religiosi civilmente riconosciuti, ossia quelli che devono svolgere in via esclusiva o principale un’attività di religione o culto[2], le norme codicistiche si applicano limitatamente allo svolgimento delle attività di cui all’articolo 5, e delle eventuali attività diverse di cui all’articolo 6 in presenza di determinate condizioni (un regolamento, in forma di atto pubblico o scrittura privata autenticata, che, ove non diversamente previsto ed in ogni caso nel rispetto della struttura e della finalità di tali enti, recepisca le norme del presente Codice e sia depositato nel Registro unico nazionale del Terzo settore) [3];
d) l’attività di culto non può di per sé essere intesa come attività di promozione sociale;
e) sull’art.… ... Leggi il resto
Attività di culto in locali con altra destinazione d’uso. Interventi giurisprudenziali e ministeriali – 1/2
L’idea di scrivere questo articolo viene da alcuni quesiti che in vario modo sono attinenti ai rapporti del Comune e degli operatori dei servizi funerari con le Comunità islamiche presenti sul territorio nazionale.
Si preferisce parlare di comunità al plurale perché al momento non è possibile individuare una sola rappresentanza della fede islamica con la quale intrattenere un dialogo istituzionale; tant’è che finora non si è realizzata una regolazione dei rapporti con lo Stato italiano mediante intesa, che è lo specifico strumento giuridico individuato dalla nostra Costituzione.… ... Leggi il resto
Succede in Cassazione: il diritto a disporre di sè, per il proprio post mortem
La vicenda giudiziaria di cui trattiamo (culminata nella pronuncia della Suprema Corte n.12143 del 23 maggio 2006) ha visto contrapporsi la richiesta dei fratelli viventi di tumulare il corpo della sorella presso la tomba della loro famiglia, versus la precisa istanza di mantenere la medesima nel sepolcro stabilito dal coniuge superstite.
I fratelli hanno giustificato il proprio petitum sostenendo l’esistenza di un preciso mandato loro conferito in vita dalla defunta per la sua sepoltura nella tomba che ospita le spoglie della famiglia di provenienza.… ... Leggi il resto