Domanda alla Redazione

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91 thoughts on “Domanda alla Redazione

  1. Regione Emilia-Romagna.
    Buongiorno, nel DPR 285 1990 si parla di sepolture private. Il quesito è: cosa si intende per sepoltura privata? Sono solo le tombe/cappelle/edicole di famiglia oppure ogni area/loculo/nicchia/ossario dato in concessione ad un privato?
    Le sepolture pubbliche sono i campi comuni a sistema di inumazione e l’ossario comune o anche loculi e ossari comunali dati in concessione a privati?
    Il quesito si pone in quanto in caso di decesso del concessionario di una sepoltura privata i discendenti e le altre persone che hanno titolo sulla concessione sono tenuti a darne comunicazione all’ufficio competente o al gestore del cimitero richiedendo contestualmente la variazione per aggiornamento dell’intestazione della concessione in favore degli aventi diritto e designando uno di essi quale rappresentante della concessione nei confronti del Comune e del gestore del cimitero (subentro alla concessione).

    1. Proverei a semplificare (oltretutto prescindendo dagli aspetti regionalistici, trattandosi di questioni di applicabilità nazionale). I sepolcri privati nei cimiteri (capo XVIII dPR 285/1990) sono definibili in negativo, nel senso che vi rientrano tutte le “allocazioni” cimiteriali diverse dall’inumazione nei campi di cui all’art. 58 stesso dPR 285/1990. Questo riferimento all’art. 58 (e si veda anche l’art. 59 …) consente di ricordare come la pratica dell’inumazione possa aversi anche in sepolcri privati (art. 90, 2 dPR 285/1990) e non in via esclusiva nei campi di cui all’art. 58 citato.

      1. Grazie per la solerte risposta. Significa che le SEPOLTURE PRIVATE sono esclusivamente i sepolcri familiari o di enti a sistema di tumulazione o inumazione, mentre i manufatti comunali destinati alla tumulazione oppure alla conservazione di ossa o di ceneri (loculi e nicchie) non sono considerati “sepolture private” anche se dati in concessione a privati cittadini o enti?
        Grazie.

  2. Regione Piemonte. Buongiorno sig. Ballotta e grazie per la risposta precedente del 24 luglio.
    Come anticipato ho contattato telefonicamente il responsabile comunale al fine di ottenere sia l’ atto di fondazione della mia cappella famigliare (per sapere se privata o gentilizia), sia le date e i nomi dei tumulati in questa cappella avendo essa anche posti sotterranei, anche per sapere gli spazi rimanenti (la seconda moglie di mio padre ha tumulato lì pure sua zia!).La risposta incredibile che ho ricevuto e’ stata che loro non hanno un registro e che mi devo arrangiare! Ma il loro regolamento di Polizia mortuaria lo prevede eccome. Domanda: e’ possibile questa anomalia? Puo’ un privato cittadino esigere queste informazioni? O ci devo mettere un avvocato di mezzo? La ringrazio infinitamente

    1. X Maurizia,

      guarda caso ho da poco tempo compilato una sorta di vademecum per meglio inquadrare la fattispecie complessa dell’accesso agli atti, in ambito cimiteriale. Le propongo subito il link: https://www.funerali.org/cimiteri/costi-limiti-e-ricorsi-nellaccesso-agli-atti-cimiteriali-2-2-79087.html.
      Il semplice ed informale contatto telefonico alle volte non basta, poichè non è strumento idoneo ad accertare eventuali diritti di sepolcro su edificio funerario. Ci vuole pazienza e bisogna necessariamente prediligere la forma solenne e scritta. Dopo, consultando attentamente le carte si potrà fornire una risposta più completa ed esauriente. Ci sono, invero, archivi comunale in condizione di pesante sofferenza, vuoi perchè non aggiornati o non tenuti con l’usuale diligenza cui la pubblica amministrazione dovrebbe pur sempre esser soggetta nel proprio operato. Ebbene: il Comune non può abdicare dalla sua funzione di buon governo del plesso cimiteriale, sepolture private e gentilizie comprese. Altrimenti sarebbe l’anarchia o se possibile ancor peggio il caos. Dalla mala gestione cimiteriale derivano poi abusi e condotte antigiuridiche, soprattutto lesive delle legittime aspettative degli aventi diritto. Con i morti non si scherza mai, ed il servizio di custodia cimiteriale deve sempre aggiornare i propri registri, ossia l’anagrafe mortuaria ed il catasto delle tombe. L’apporto di un Legale in questo momento non è indispensabile, infatti si devono, prima, estrarre i relativi incartamenti e fascicoli, come l’atto concessorio e gli eventuali subentri.

  3. Buongiorno
    per cortesia per aprire una casa funeraria in regione campania che tipo di categoria catastale è necessaria?

    1. x Angelo
      La categoria catastale attribuita a una casa funeraria (o “funeral home”, come definita in contesti urbanistici più recenti) non è univoca, ma dipende dall’effettiva destinazione d’uso e dalla configurazione funzionale dell’immobile, nonché dalle prassi locali degli uffici dell’Agenzia delle Entrate (ex Catasto).
      Noi propendiamo per la categoria D/8 – Fabbricati costruiti o adattati per le speciali esigenze di un’attività commerciale.
      Tale categoria è utilizzata quando la struttura è funzionale a un’attività imprenditoriale, con locali predisposti per il ricevimento del pubblico, esposizione delle salme, camere ardenti, sale del commiato, ecc.
      È la categoria più frequente per immobili destinati a essere strumento operativo di un’impresa funebre.

  4. X Maurizia,

    tutte le tumulazioni, specie se in tomba pluriposto, dovrebbero pur sempre esser soggette a preventiva autorizzazione del Comune, che verifica appunto il titolo di accoglimento (il c.d. ius sepulchri), ovvero la legittimazione del defunto a riposare in quel determinato sepolcro privato e gentilizio. Questa condizione è data dal combinato disposto di diverse norme; per semplificare: presuntivamente Lei e la II moglie di Suo padre, per probabili e ripetuti subentri, siete divenute co-titolari della tomba pro quota. Hanno quindi diritto i concessionari, ed i loro famigliari, entro il limite della capacità ricettiva del tumulo. L’ordine di ingresso nei loculi ancora liberi, fatti salvi patti diversi tra co-concessionari, è dato dalla semplice cronologia degli eventi luttuosi tra le persone portatrici, in vita, del diritto di sepolcro primario.

  5. Regione Piemonte.
    Buongiorno, vivo a Genova ma sono erede di una cappelletta di famiglia acquistata dai miei nonni in prov.di Alessandria. Coerede è la seconda moglie di mio padre. Ora ho visto che lei ha portato nella cappella i suoi genitori e ultimamente una persona (forse una zia) mancata l’ anno scorso. La mia domanda è: ha potuto farlo senza anche la mia autorizzazione? C’è un limite a questa cosa? O mi ritrovo i miei bisnonni a dividere spazi con gente sconosciuta? Premetto che a breve consulterò l’ ufficio comunale preposto per accedere all’ archivio.

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