TAR Umbria, Perugia, 6 marzo 1998, n. 190

Norme correlate:
Capo 10 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990
Art 35 Legge n. 142/1990

Massima:
TAR Umbria, Perugia, 6 marzo 1998, n. 190
È illegittima l’approvazione del progetto di ampliamento del cimitero comunale disposta dalla giunta comunale. Infatti l’art. 55 D.P.R. n. 285 del 1990 stabilisce espressamente che i progetti di ampliamento dei cimiteri esistenti e di costruzione di nuovi devono essere deliberati dal consiglio comunale. Trattasi evidentemente di una norma speciale che deroga in modo specifico alla competenza generale di tipo residuale stabilita dall’art.… ... Leggi il resto

Corte costituzionale, 26 febbraio 1998, n. 39

Massima:
Corte costituzionale, 26 febbraio 1998, n. 39
È manifestamente inammissibile la q.l.c., in riferimento agli art. 2, 3, 13, 30 cost., degli art. 269 c.c. e 118 c.p.c., nella parte in cui tali norme vietino o consentano incondizionatamente prelievi su cadaveri di persone decedute, ai fini dell’effettuazione di indagini ematologiche nei giudizi per la dichiarazione di paternità (o maternità) naturale.

Testo completo:
Corte Costituzionale, 26 febbraio 1998, n. 39
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE COSTITUZIONALE
composta dai signori:
– Dott.… ... Leggi il resto

TAR Lazio, Latina, 28 gennaio 1998, n. 37 [1]

Norme correlate:
Art 2 Decreto Legislativo n. 114/1998
Art 5 Decreto Legislativo n. 114/1998
Art 2 Decreto Legislativo n. 114 /1998

Massima:
TAR Lazio, Latina, 28 gennaio 1998, n. 37
La circostanza che il richiedente un’autorizzazione per la vendita di articoli funerari sia socio di altre società che effettuano la vendita degli stessi articoli, eventualmente richiedenti la stessa autorizzazione, non configura necessariamente un conflitto di interessi rilevante dinanzi al comune destinatario delle domande che si trova di fronte soggetti distinti; pertanto non può negarsi la legittimazione del soggetto ad avanzare richiesta di autorizzazione.… ... Leggi il resto

TAR Lazio, Latina, 28 gennaio 1998, n. 37 [2]

Norme correlate:
Art 2 Decreto Legislativo n. 114/1998
Art 5 Decreto Legislativo n. 114/1998
Art 2 Decreto Legislativo n. 114/1998

Massima:
TAR Lazio, Latina, 28 gennaio 1998, n. 37
È illegittimo il diniego di rilascio di un’autorizzazione per la vendita di articoli funerari e mortuari motivato con riferimento ai dati anagrafici sull’entità della popolazione, al numero dei decessi (nel comune e nei comuni viciniori), in quanto si tratta di parametri da tenere presenti per il rilascio, da parte del questore, della licenza relativa allo svolgimento del servizio di onoranze funebri e che sono ultronei rispetto alla vendita degli articoli sopra detti, per i quali non sussiste l’urgenza di provvedere che caratterizza il decesso delle persone e la cui vendita non avviene solo in occasione dell’evento luttuoso.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. lavoro, 17 dicembre 1997, n. 12773

Riferimenti: Riv. it. dir. lav. 1998, II, 270 nota (POSO), Riv. it. medicina legale 1998, 845

Massima:
Cassazione civile, Sez. lavoro, 17 dicembre 1997, n. 12773
In caso di rifiuto, da parte di lavoratrice sordomuta dalla nascita assunta obbligatoriamente quale invalida, di svolgere (da sola) mansioni di pulizia nella camera mortuaria di una casa di cura privata, accompagnato da proposizione di ricorso d’urgenza per l’accertamento dell’incompatibilità di tali mansioni con la sua salute (in quanto scatenanti fenomeni depressivi), la sentenza che rigetti l’impugnativa del licenziamento intimato alla lavoratrice a causa di tale rifiuto, ritenendo contrario a buona fede e sproporzionato il comportamento di autotutela dalla stessa adottato, è viziata nella motivazione nella parte in cui non abbia valutato la ragionevolezza o meno della presa di posizione della lavoratrice rispetto a pretese del datore che potevano incidere seriamente sulla sua salute psicofisica, e nella parte in cui abbia omesso di verificare la (contestata) buona fede del datore di lavoro nella sua insistita richiesta di svolgimento delle mansioni in questione, alla luce anche del dettato normativo secondo cui l’inserimento dell’invalido nell’organizzazione aziendale deve assicurare la compatibilità delle mansioni con le condizioni fisiche del medesimo; nè la stessa sentenza è in armonia con il principio per cui il giudice, in relazione a licenziamento per mancanze, deve tenere conto anche degli elementi idonei a giustificare il comportamento del lavoratore acquisiti in un secondo tempo e originariamente ignorati dal datore di lavoro.… ... Leggi il resto

TAR Emilia Romagna, Parma, 23 ottobre 1997, n. 453

Riferimenti: Ragiusan 1998, f. 168, 104

Massima:
TAR Emilia Romagna, Parma, 23 ottobre 1997, n. 453
È legittima la delibera dell’Usl che indice una licitazione privata per l’assegnazione in appalto del servizio di camera mortuaria, non essendole imposto dalla legge di istituire e mantenere un’organizzazione interna a tal fine.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. III, 14 ottobre 1997, n. 10022

Riferimenti: Giust. civ. Mass. 1997, 1931

Massima:
Cassazione civile, Sez. III, 14 ottobre 1997, n. 10022
In caso di decesso della parte costituita nel precedente giudizio di merito, colui il quale, in sede di giudizio di legittimità, abbia proposto ricorso assumendo di esserne l’erede deve provare, pena l’inammissibilità del gravame, la propria legittimazione processuale attraverso le produzioni documentali consentite dalla norma di cui all’art. 372 c.p.c., con riferimento tanto al fatto storico del decesso della parte originaria, quanto alla asserita qualità di erede della stessa (oneri ottemperabili, ad esempio, mediante produzione del certificato di morte del “de cuius” e della conseguente denuncia di successione, ovvero di atti notori), trattandosi, nella specie, di fatti costitutivi del diritto di impugnazione e, come tali, da provare da parte del soggetto che intenda esercitarlo.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. III, 15 settembre 1997, n. 9190 [1]

Norme correlate:
Capo18 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990
Art 824 Regio Decreto n. 262/1942

Massima:
Cassazione civile, Sez. III, 15 settembre 1997, n. 9190
Nella costruzione di cappelle gentilizie o familiari realizzate in aree cimiteriali si deve distinguere il diritto sull’area e quello sulla costruzione: il secondo è un diritto soggettivo che, sia pure temporaneo, è suscettibile di esecuzione forzata e, quindi, può formare oggetto di pignoramento.

Testo completo:
Cassazione civile, Sez. III, 15 settembre 1997, n.... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. III, 15 settembre 1997, n. 9190 [2]

Norme correlate:
Capo 18 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990
Art 824 Regio Decreto n. 262/1942

Massima:
Cassazione civile, Sez. III, 15 settembre 1997, n. 9190
Poiché il diritto sulla cappella, gentilizia o familiare – costruita, previa concessione ai sensi degli art. 90 e 92 D.P.R. 10 settembre 1990 n. 285, sopra o sotto un’area cimiteriale – a differenza dello “jus sepulchri” (che è di natura personale), è di natura reale, assimilabile al diritto di superficie, può essere oggetto di esecuzione forzata, mentre la sua temporaneità ed estinguibilità da parte della concedente p.a.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. I, 26 agosto 1997, n. 8010

Norme correlate:
Art 3 Decreto Legge n. 90/1990
Art 26b Decreto Legge n. 415/1989

Massima:
Cassazione civile, Sez. I, 26 agosto 1997, n. 8010
La disposizione di cui all’art. 3, comma undicesimo, del D.L. 27 aprile 1990 n. 90 (secondo la quale l’aliquota agevolata prevista, dall’art. 8 del D.L. 31 ottobre 1980 n. 693, per le cessioni di opere di urbanizzazione primaria e secondaria elencate nell’art. 4 della legge 29 settembre 1964 n. 847, integrato dall’art.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. I, 16 luglio 1997, n. 6510 [2]

Norme correlate:
Art 338 Regio Decreto n. 1265/1934
Art capo10 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990

Riferimenti: Foro it. 1998, I, 1024 nota (BENINI)

Massima:
Cassazione civile, Sez. I, 16 luglio 1997, n. 6510
Ai fini della liquidazione del danno da occupazione appropriativa, il valore di un’area, destinata a campo di calcio, e gravata da vincolo cimiteriale, va determinato non in base allo stretto valore agricolo, ma tenendo conto delle possibili utilizzazioni del bene, compatibili con la destinazione sportiva.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. I, 16 luglio 1997, n. 6510 [1]

Norme correlate:
Art 338 Regio Decreto n. 1265/1934
Capo 10 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990

Massima:
Cassazione civile, Sez. I, 16 luglio 1997, n. 6510
I terreni gravati da vincolo cimiteriale, e dei quali va quindi esclusa la natura edificatoria, non debbono – perciò stesso – essere necessariamente valutati come “agricoli”, ben potendo essere valutati in funzione di loro destinazioni compatibili con la non edificabilità, quali – ad esempio – quella sportiva.

Testo completo:
Cassazione civile, Sez.... Leggi il resto

Tribunale, Catania, 28 giugno 1997

Norme correlate:
Capo 18 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990

Riferimenti: Giur. it. 1999, 73 nota (CAGGIA)

Massima:
Tribunale, Catania, 28 giugno 1997
La destinazione di un fondo a sepolcro familiare da’ origine ad una particolare forma di comunione dove la deliberazione assembleare, avente in oggetto lavori di ristrutturazione della cappella cimiteriale, che comportano la traslazione delle salme, e, quindi, pregiudizio al rispetto dovuto alle spoglie, non può essere presa senza il consenso dei congiunti più strettamente legati da vincoli di parentela al defunto e titolari del diritto secondario di sepolcro.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. II, 30 maggio 1997, n. 4830

Norme correlate:
Capo 18 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990

Massima:
Cassazione civile, Sez. II, 30 maggio 1997, n. 4830
Mentre nel sepolcro cosiddetto “familiare” (destinato dal fondatore “sibi familiaeque suae”) l’appartenenza alla famiglia è presupposto indispensabile per l’acquisto del diritto alla sepoltura, sempre che il fondatore non abbia diversamente disposto, nel sepolcro ereditario quest’ultimo si limita a compiere una mera destinazione del diritto di sepoltura ai propri eredi (“sibi haeredibusque suis”) in considerazione di tale loro qualità, con la conseguenza che ciascuno di essi (subentrandogli “iure haereditatis”) è legittimato alla tumulazione di salme estranee alla famiglia di origine (nella specie, quella del coniuge), entro i limiti della propria quota ereditaria.… ... Leggi il resto

TAR Toscana, Sez. I, 27 maggio 1997, n. 150

Norme correlate:
Art 823 Regio Decreto n. 262/1942

Massima:
TAR Toscana, Sez. I, 27 maggio 1997, n. 150
I rapporti contrattuali intercorsi in ordine ad un bene del quale sia accertata la natura demaniale vengono meno per effetto di tale accertamento, poiché la natura demaniale è inconciliabile con diritti posti in essere in base a rapporti privatistici, non costituendo l’esistenza di un rapporto di locazione in ordine ad un bene dichiarato demaniale ostacolo all’esercizio da parte della p.a.… ... Leggi il resto

Cassazione penale, Sez. V, 23 maggio 1997, n. 2561

Riferimenti: Giust. pen. 1999, III, 57 (s.m.), Cass. pen. 1999, 1532 (s.m.)

Massima:
Cassazione penale, Sez. V, 23 maggio 1997, n. 2561
Sono inutilizzabili, anche a fini cautelari, quegli elementi di prova che siano riferiti nella richiesta di emissione della misura in quanto a personale conoscenza del p.m., ma non risultino da atti assunti o acquisiti al procedimento. Ciò tuttavia non vale, oltre che per i fatti notori, anche per quegli accadimenti che, per la loro natura o per la forma con la quale la notizia di essi si manifesta e per la provenienza della stessa, sono conosciuti o hanno la potenzialità di essere conosciuti da chiunque.… ... Leggi il resto