Cassazione civile, Sez. Unite, 16 aprile 1997, n. 3287

Norme correlate:
Art 358 Regio Decreto n. 1265/1934
Art 3 Legge n. 1034/1971
Capo21 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990

Massima:
Cassazione civile, Sez. Unite, 16 aprile 1997, n. 3287
La domanda diretta ad accertare nei confronti del Comune il diritto dei comproprietari di una cappella gentilizia – che non si trovi nella situazione, in relazione alle proprietà circostanti, prevista dall’art. 105, secondo comma, del D.P.R. 21 ottobre 1975 n. 803 e dall’art. 104, secondo comma, del D.P.R.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. II, 27 febbraio 1997, n. 1806

Riferimenti: Arch. civ. 1998, 72 nota (Santarsiere)

Massima:
Cassazione civile, Sez. II, 27 febbraio 1997, n. 1806
Ogni negozio istitutivo di fondazione, ai fini della sua validità ed efficacia, deve contenere, ai sensi dell’art. 16 c.c., la determinazione, operata dal fondatore e da costui non demandabile a terzi, dello scopo, non generico ed imprecisato, assegnato all’ente erigendo. Tale principio trova applicazione anche nell’ipotesi di fondazione disposta con testamento, mentre non è causa di invalidità della volontà testamentaria la mancanza di una normazione inerente al governo dell’ente, poiché le disposizioni al riguardo possono essere dettate dalla autorità amministrativa ai sensi dell’art.… ... Leggi il resto

Cassazione penale, Sez. VI, 13 giugno 1997, n. 8621

Norme correlate:
Art 646 Regio Decreto n. 1398/1930
Capo 17 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990
Art 410 Regio Decreto n. 1398/1930
Art 358 Regio Decreto n. 1398/1930

Massima:
Cassazione penale, Sez. VI, 13 giugno 1997, n. 8621
Non sono qualificabili come “res nullius” e neppure come “res derelictae” gli oggetti rinvenuti sulle salme inumate nei cimiteri ovvero durante le operazioni di bonifica dei campi cimiteriali, trattandosi di oggetti da ritenere, quanto meno presuntivamente, appartenuti ai defunti o a coloro che hanno inteso testimoniare a questi ultimi il loro affetto ed onorare la memoria, ed ai quali, quindi, in tal modo, è stata data da chi poteva disporne, sia jure successionis, sia a titolo di mero possesso, una specifica destinazione, la quale può dirsi venuta meno solo in presenza di rinuncia, come nel caso in cui la persona legittimata, pur posta in condizioni di intervenire alle operazioni di riesumazione o informata del rinvenimento di cose che potrebbero appartenerle, non si presenti ovvero ponga in essere altro comportamento manifestante inequivoco disinteresse verso gli oggetti rinvenuti o rinvenibili.… ... Leggi il resto

Consiglio Stato, Sez. V, 11 ottobre 1996, n. 1219 [2]

Norme correlate:
Art 2 Decreto Legislativo n. 114/1998
Art 5 Decreto Legislativo n. 114/1998

Massima:
Consiglio Stato, Sez. V, 11 ottobre 1996, n. 1219
È legittimo, conforme all’interesse pubblico e razionalmente motivato il provvedimento con cui un comune, dopo aver esaminato l’andamento del mercato e l’offerta dell’unico operatore presente nel territorio, rilascia un’ulteriore autorizzazione all’esercizio del servizio di pompe funebri e di vendita di articoli funerari, allo scopo di assicurare alla cittadinanza un servizio più efficiente, favorendo la libera concorrenza, posto che l’eliminazione di un possibile monopolio nel settore costituisce motivo sufficiente del corretto perseguimento di detto interesse pubblico e serve a garantire una sia pur limitata e non eccessiva concorrenza, tale da consentire al congiunto dolente del defunto una scelta effettiva circa le migliori e più convenienti condizioni del servizio.… ... Leggi il resto

Cassazione penale, Sez. III, 20 settembre 1996, n. 8553

Norme correlate:
Art 338 Regio Decreto n. 1265/1934
Capo 10 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990
Art 40 Legge n. 2359/1865

Massima:
Cassazione penale, Sez. III, 20 settembre 1996, n. 8553
L’art 338 del R.D. 27 luglio 1934 n. 1265 (T.U. delle leggi sanitarie) prescrive che i cimiteri debbono essere collocati alla distanza di almeno 200 metri dai centri abitati e tale disposizione opera indipendentemente dagli strumenti urbanistici ed eventualmente anche in contrasto con gli stessi. In detta fascia di rispetto cimiteriale, è vietato sia costruire nuovi edifici sia intervenire su manufatti preesistenti con opere che comportino un’alterazione dei volumi o delle superfici.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. I, 9 luglio 1996, n. 6240

Riferimenti: Giust. civ. Mass. 1996, 959

Massima:
Cassazione civile, Sez. I, 9 luglio 1996, n. 6240
Il sistema dei libri fondiari o tavolare (r.d. 28 marzo 1929 n. 499 e successive modificazioni) è un sistema di pubblicità il quale, ancorché rivesta carattere costitutivo per alcune categorie di atti, non ha invece tale carattere rispetto agli acquisti per causa di morte, in relazione ai quali, anzi, come si desume dall’art. 3 del decreto istitutivo, l’intavolazione non ha nemmeno il valore di una condizione di opponibilità.… ... Leggi il resto

Cassazione penale, Sez. III, 24 maggio 1996

Norme correlate:
Art 338 Regio Decreto n. 1265/1934
Capo10 di Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990

Massma:
Cassazione penale, Sez. III, 24 maggio 1996
L’art. 338 R.D. 27 luglio 1934, n. 1265 (t.u. leggi sanitarie) prescrive che i cimiteri debbono essere collocati alla distanza di almeno 200 metri dai centri abitati e tale disposizione opera indipendentemente dagli strumenti urbanistici ed eventualmente anche in contrasto con gli stessi. In detta fascia di rispetto cimiteriale è vietato sia costruire nuovi edifici sia intervenire su manufatti preesistenti con opere che comportino un’alterazione dei volumi o delle superfici.… ... Leggi il resto

Corte di giustizia europea, Sez. V, 23 maggio 1996, n. 237 [2]

Massima:
Corte di giustizia europea, Sez. V, 23 maggio 1996, n. 237
L’art. 7 n. 2 del regolamento n. 1612 n. del 1968, relativo alla libera circolazione dei lavoratori all’interno della comunità, osta a una normativa di uno Stato membro la quale subordina la concessione di indennità a copertura delle spese funerarie sostenute da un lavoratore migrante alla condizione che l’inumazione o la cremazione si sia svolta nel territorio del suddetto Stato membro. Infatti, a meno che non sia oggettivamente giustificata e adeguatamente commisurata allo scopo perseguito, una disposizione di diritto nazionale, anche qualora sia indistintamente applicabile, dev’essere giudicata indirettamente discriminatoria, e pertanto inosservante della parità di trattamento di cui al suddetto art.… ... Leggi il resto

Corte di giustizia europea, Sez. V, 23 maggio 1996, n. 237 [1]

Massima:
Corte di giustizia europea, Sez. V, 23 maggio 1996, n. 237
L’art. 7 n. 2 del regolamento Cee del Consiglio 15 ottobre 1968 n. 1612, relativo alla libera circolazione dei lavoratori all’interno della Comunità, osta a una disposizione quale quella di cui all’art. 7, n. 1, lett. c) del Social Fund (Maternity and Funeral Expenses) Regulations 1987, la quale subordina la concessione di indennità a copertura delle spese funerarie sostenute da un lavoratore dipendente alla condizione che l’inumazione o la cremazione si sia svolta nel territorio dello Stato membro la cui legislazione prevede la concessione di dette indennità.… ... Leggi il resto

Consiglio di Stato, Sez. V, 24 febbraio 1996, n. 238

Norme correlate:
Capo 10 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990
Art 338 Regio Decreto n. 1265/1934

Massima:
Consiglio di Stato, Sez. V, 24 febbraio 1996, n. 238
È illegittima la concessione edilizia rilasciata per un intervento costruttivo ricadente in area ubicata al di fuori della zona di rispetto cimiteriale a suo tempo delimitata dal medico provinciale ai sensi dell’art. 338, t.u. sanitario (R.D. 27 luglio 1934 n. 1265), ma posta all’interno di quella, più ampia, stabilita dal più recente ed ancora vigente strumento urbanistico, perché detta concessione ha indebitamente derogato alle prescrizioni di quest’ultimo, cui comunque occorre far riferimento anche in caso di diversa rappresentazione topografica dell’area medesima nel piano di lottizzazione presupposto all’intervento predetto, essendo questo un mero strumento attuativo del p.r.g.,… ... Leggi il resto

TAR Campania, Sez. III, 14 novembre 1995, n. 597

Norme correlate:
Art 822 Regio Decreto n. 262/1942
Art 824 Regio Decreto n. 262/1942

Massima:
TAR Campania, Sez. III, 14 novembre 1995, n. 597
La previsione dei tipi di beni demaniali fatta negli art. 822 e 824 c.c. è sì tassativa, ma va comunque interpretata in modo da includervi anche i beni sostanzialmente assimilabili ai tipi definiti in senso stretto; pertanto, la oggettiva ricorrenza, nel singolo immobile, dei caratteri definitori dell’appartenenza del bene a una determinata categoria di bene demaniale è sufficiente in sé a determinare la demanialità indipendentemente dall’intervento di atti ricognitivi o di inclusioni in elenchi o albi.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. II, 21 luglio 1995, n. 7976

Riferimenti: Giust. civ. Mass. 1995, 1413

Massima:
Cassazione civile, Sez. II, 21 luglio 1995, n. 7976

La morte della parte contumace nel corso di un grado di merito del processo non è idonea a determinare immediatamente l’interruzione del processo stesso, occorrendo a tal fine che l’evento sia notificato o sia certificato dall’ufficiale giudiziario nella relazione di notificazione di uno dei provvedimenti di cui all’art. 292 c.p.c., come espressamente dispone il comma 4 dell’art. 300 dello stesso codice, la cui violazione può essere eccepita solo dagli eredi del defunto, nel cui interesse è unicamente preordinata la interruzione del processo, e non dalle controparti che sono sfornite di qualsiasi interesse al riguardo.… ... Leggi il resto

Corte dei Conti, Sez. II, 10 luglio 1995, n. 69

Riferimenti: Finanza locale 1996, 1334

Massima:
Corte dei Conti, Sez. II, 10 luglio 1995, n. 69
Non spetta all’esattore l’aggio sulle entrate derivanti da utilizzazione del patrimonio comunale, quali i proventi per concessione di aree e loculi cimiteriali, i canoni dell’acqua distribuita con acquedotto civico, gestito in economia e sulle tasse rifiuti solidi urbani quando risulti che non sono state effettuate riscossioni al di fuori delle normali esazioni.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. II, 19 maggio 1995, n. 5547

Norme correlate:
Capo 18 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990

Riferimenti: Dir. famiglia 1997; 494, Giust. civ. 1995; I; 2378

Massima:
Cassazione civile, Sez. II, 19 maggio 1995, n. 5547

La costituzione di un sepolcro familiare, ove non risulti una diversa volontà del fondatore, conferisce il diritto alla sepoltura (“ius inferendi mortuum in sepulchrum”) al fondatore medesimo ed a tutti i suoi discendenti, facenti parte della famiglia, per cui (salva l’eventuale contraria volontà del fondatore) anche i discendenti di sesso femminile, benché coniugati e con diverso cognome, acquistano (“iure proprio”) il diritto alla sepoltura in quanto facenti parte della famiglia, nella cui cerchia, avuto riguardo al significato semantico del termine generalmente usato ed accetto, debbono farsi rientrare tutte le persone del medesimo sangue o legate tra loro da vincoli di matrimonio, ancorché non aventi il medesimo cognome.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. III, 27 aprile 1995, n. 4642

Riferimenti: Giust. civ. Mass. 1995, 910

Massima:
Cassazione civile, Sez. III, 27 aprile 1995, n. 4642
Il diritto di surroga dell’ente assicuratore trova limite nell’ammontare della somma che il responsabile deve all’assicurato per danni, sicché detto ente non può chiedere al responsabile del danno le somme erogate al danneggiato, per contratto di natura pubblica o privata, quando esse eccedano l’ammontare del danno liquidato (nella specie in base a tale principio, è stata ritenuta corretta la decisione del giudice del merito di non considerare nella liquidazione della somma dovuta all’Inail, il quale agiva in surroga contro il responsabile di un infortunio mortale, l’importo dell’assegno funerario e dei ratei di rendita già corrisposti, data la ridotta capienza della somma liquidata rispetto alla erogazione dell’Inail.… ... Leggi il resto

Cassazione penale, Sez. IV, 23 marzo 1995, n. 5278

Massima:
Cassazione penale, Sez. IV, 23 marzo 1995, n. 5278
In materia di responsabilità colposa per fatti attribuibili al comportamento di sanitari, ritualmente, nella fase d’investigazione, il p.m., ai sensi dell’art. 360 c.p.p., dispone un accertamento tecnico che, partendo dall’urgente ed irripetibile esame autoptico, necroscopico o genericamente patoscopico, e delle connesse indagini strumentali e valutative, passi anche attraverso la individuazione delle persone nei cui confronti indirizzare le ulteriori indagini, fatte salve le garanzie difensive nei riguardi di coloro che risultino già individuati e raggiunti da elementi fondanti la condizione di persona sottoposta alle indagini preliminari (art.… ... Leggi il resto