Attestato integrità feretro: i danni causati da un cattivo controllo

In questo inesorabile processo di ritiro delle locali AA.UU.SS.LL dall’azione di polizia mortuaria sul territorio, è pacifico osservare come nuove competenze, non solo burocratiche, siano già state affidate all’Ente Locale, per di più con Legge/Regolamento Regionale.
Il Comune potrà gestire questi nuovi incombenti di supervisione sul fenomeno funerario, a lui affidati dal Legislatore (quasi sempre Regionale) attraverso:
a) responsabile del cimitero identificato funzionalmente dall’art. 17 D.P.R. n. 254/2003, come vertice amministrativo nell’organigramma cimiteriale o, ancora, capo necroforo dipendente del medesimo ed inquadrato nel relativo livello contrattuale;
b) esternalizzazione del servizio attraverso apposita clausola nel disciplinare di gestione del cimitero, oppure a società o professionista riconosciuto competente in materia (soluzione assai poco praticabile, perché molto onerosa).… ... Leggi il resto

Autorizzazione alla cremazione: vi è ancora linearità? – 2/3

Questo articolo è parte 2 di 3 nella serie Autorizzazione alla cremazione

Si fa notare come dall’indirizzo formulato dal Dipartimento della Funzione Pubblica emergano anche questioni circa la natura (o ritenuta tale) della manifestazione di volontà resa dal coniuge (o altri familiari legittimati), nel senso di affermare, contro il dettato testuale delle norme – sia dell’art. 79 Regolamento di polizia mortuaria, sia dell’art. 3 L. 30 marzo 2001, n. 130 – non abbia la natura di manifestazione di volontà propria, quanto di una “rappresentazione” della volontà del defunto!… ... Leggi il resto

Autorizzazione alla cremazione: vi è ancora linearità? – 1/3

Questo articolo è parte 1 di 3 nella serie Autorizzazione alla cremazione

All’inizio (più o meno) vi era l’art. 79 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. che (comma 1) prevedeva che la cremazione fosse autorizzata dal Sindaco sulla base della volontà testamentaria espressa dal defunto, aggiungendo subito dopo (2° periodo) che “In mancanza di disposizione testamentaria, la volontà deve essere manifestata dal coniuge e, in difetto, dal parente più prossimo …. e, nel caso di concorrenza di più parenti nello stesso grado, da tutti gli stessi.… ... Leggi il resto

Alcune note sul sistema sanzionatorio per le violazioni al Regolamento di polizia mortuaria – 2/2

I rinvii nell’art. 107

Riprendendo il testo dell’art. 107 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. si nota che vi è un rinvio ad alcune disposizioni del T.U.LL.SS., precisamente agli artt. 338, 339, 340 e 358.
L’art. 338 ha ad oggetto la lascia di rispetto cimiteriale, l’art. 339 (già visto) al trasporto funebre, l’art. 340 al divieto di sepoltura fuori dai cimiteri (norma a rilevanza di ordine pubblico interno, prevedendo non solo una sanzione per il caso di violazione, ma altresì di “ripristino” della situazione violata).… ... Leggi il resto

Alcune note sul sistema sanzionatorio per le violazioni al Regolamento di polizia mortuaria – 1/2

Premessa

Per quanto il tema possa prestarsi, almeno dal titolo, a fornire una diversa impostazione, occorre premettere che, in via generale, l’osservanza delle disposizioni non deve aversi in ragione delle sanzioni previste per il caso di loro violazione, ma – in positivo – a motivo del fatto che esse sono poste in funzione di un ordinato svolgimento delle attività da queste regolate.
Inoltre, la questione delle sanzioni che comporta, implicitamente, altra, quella della “probabilità” che la violazione sia accertata ed applicata, aspetto che a volte può divenire maggiormente rilevante rispetto alla sanzione in sé, nonché alla sua entità, cosa che potrebbe anche indurre a indulgere a porre in essere violazioni, quando un eventuale beneficio che ne consegua sia percepito come maggiore che non la “probabilità” di applicazione e, quando ciò avvenga, altresì maggiore rispetto alla sanzione irrogata.… ... Leggi il resto

Regolamenti comunali di polizia mortuaria. Alcune criticità

È ben noto (o, almeno, si auspica lo sia) come l’art. 117, comma 6, terzo periodo della Costituzione individui, a proposito della potestà regolamentare (cioè quella che riguarda la formazione di norme di rango secondario), 1 “regola” e 2 “eccezioni”, la seconda delle quali è il riconoscimento della sussistenza della potestà regolamentare in capo a “livelli di governo” (Cfr.: art. 114 Cost.) sprovvisti di potestà legislativa.
In altre parole, si hanno “livelli di governo” che non hanno titolo ad adottare norme di rango primario (leggi e atti aventi forza di legge), ma hanno titolo ad adottare norme di rango secondario (regolamenti).… ... Leggi il resto

Il D.P.R. n. 285/1990: prospettive ed evoluzioni in corso…

È ancora valido, su tutto il territorio nazionale, il corpus del D.P.R. 285/90, seppur con andamento “carsico” ed a scomparsa (nessuna Regione ha ancora osato “abolirlo” espressamente, non avendone, per altro, il diritto). Anzi, in molte Leggi Regionali esso è più volte richiamato, con uno strano giuoco di rimandi e simmetrie.
Semmai, si è privilegiato una tecnica legislativa volta alla sovrapposizione (o, rectius, giustapposizione?) dei diversi piani normativi, i quali a volte possono convergere, copiandosi a vicenda o, peggio ancora divaricarsi, ingenerando pericolose antonimie, per chi, almeno, creda ancora nella certezza del diritto.… ... Leggi il resto

Canone manutentivo extra per le concessioni perpetue?

È notorio come in alcune realtà locali (es.: provincia autonoma di Trento, Regione Emilia-Romagna, per citare solo quelli forse più noti) le amministrazioni stiano “ragionando” sulla controversa soluzione di individuare canoni manutentivi ex novo, in particolare per i sepolcri in concessione perpetua (o, meglio, a tempo indeterminato), ma anche per le costruzioni sepolcrali che presentino elementi di “condominialità” con la presenza di “parti comuni” nei singoli sepolcri.
Nel dettaglio: si pensi a tutte le componenti promiscue di un chiostro nelle cui campate siano stati ricavate molteplici celle sepolcrali (mono-, o pluri- posto), come il tetto, i piani di calpestio, i pilastri presenti nella parte “interna” (cioè, rivolti verso le aree cimiteriali a sistema d’inumazione), le pareti cieche sulla parte “esterna”, i sistemi di gronda delle acque piovane, intonaci, tinteggiature, ecc.:… ... Leggi il resto

Spartiacque tra funzioni di polizia mortuaria e funzioni di stato civile

È noto come lo spartiacque, detto anche dispulvio, costituisce la linea lungo la quale si ripartisce lo scolo delle acque piovane.
Talora accade sentire persone che affermano che l’autorizzazione al trasporto funebre è rilasciata dall’Ufficiale dello stato civile, affermazioni che possono sembrare autorevoli allorquando chi le profferisca assolve ad un ruolo di un certo peso, magari in contesti aventi ad oggetto funzioni in materie tutt’altro che pertinenti sia alla materia della polizia mortuaria sia al servizio dello stato civile (in altre parole da parte di figure che non conoscono né l’una, né l’altra materia, pur se autorevole in un qualche terzo ambito).… ... Leggi il resto

E dopo l’immemoriale? Obiter dictum della sent. Cass. Civ. n. 21598/2018

“Quando e se realmente applicato l’immemoriale riconosce la sussistenza pregressa di una concessione cimiteriale”, così hanno stabilito le sezioni unite civili della Suprema Corte di Cassazione con sentenza n. 21598 del 4 settembre 2018, tra l’altro.

Quindi, questi brevi appunti di diritto funerario si concentreranno sull’obiter dictum di tale sentenza, ossia sui risvolti forse anche indiretti e secondari della decisione, ma di grande valore didattico per chi abbia avuto la pazienza di seguirci in questa lunga saga di articoli ed approfondimenti sull’istituto remoto dell’immemorabile, da usarsi – può persino essere – come concreta soluzione, davvero esperibile per risolvere casi altrimenti impossibili, entro la cornice dell’Ordinamento Italiano di Polizia Mortuaria, senza adire il Giudice Ordinario.… ... Leggi il resto

Diritto di sepolcro: dall’antica Roma ciceroniana all’attuale D.P.R. 10 settembre 1990 n. 285

In una notte buia e tempestosa, vagando sul web, alla disperata ricerca di qualche nozione dell’antico diritto di Roma, riguardo al regime giuridico cui sarebbero stati assoggettati i beni funerari mi sono casualmente (…o quasi!) imbattuto in un autorevole chiosa ad un parere del Consiglio di Stato, da parte del Dr. Remo Giovannelli.
In questa disamina l’autore analizza alcuni istituti che derivano direttamente dal diritto romano, in cui vigeva pur sempre – non dimentichiamo mai – la distinzione tra le cose di diritto divino (res divini iuris), e le cose di diritto umano (res humani iuris) [1].… ... Leggi il resto

Storia tecnico-giuridica del cofano funebre: tra forma e funzione – 3/3

Questo articolo è parte 3 di 3 nella serie Storia del cofano funebre

NEMO PROFETA IN PATRIA … ovvero come arrivare dopo, essendo partiti prima!

Il 21 gennaio dell’anno 1991, mentre infuriava la guerra del Golfo, all’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi due avventurosi imprenditori italiani del settore costruzione cofani funebri vengono invitati da uno zelante poliziotto francese a non allontanarsi dal proprio bagaglio a mano.
Cosa facevano, e perché erano a Parigi quei due personaggi.… ... Leggi il resto

Storia tecnico-giuridica del cofano funebre: tra forma e funzione – 2/3

Questo articolo è parte 2 di 3 nella serie Storia del cofano funebre

ANNO DI GRAZIA 1980
LA BARA, QUESTA SCONOSCIUTA, NEL SUO PERCORSO LUNGO E FATICOSO VERSO LA SEPOLTURA

Il comma 5 dell’art. 28 del D.P.R. n. 803 del 1975 così recitava: ” Lo spessore delle tavole della cassa di legno non deve essere inferiore a mm.30 (trenta millimetri ).”
In una relazione del Ministero della Sanità del 09 settembre 1980 al Consiglio di Stato si chiede (….omissis…)… ... Leggi il resto

Storia tecnico-giuridica del cofano funebre: tra forma e funzione – 1/3

Questo articolo è parte 1 di 3 nella serie Storia del cofano funebre

HOMINEM MORTUUM IN URBE NE SEPELITO NEVE URITO”, recitavano le mitiche XII tavole della Legge dell’antica Roma Repubblicana, ossia si sanciva solennemente il divieto, tassativo, categorico e vincolante per tutti i consociati di dar sepoltura o cremare i cadaveri all’interno delle mura dell’Urbe.
Già in evo, per noi contemporanei, remoto, all’alba dell’italica civiltà giuridica, fondata, appunto, sul diritto romano, dunque, ci si poneva implicitamente il problema di
come e dove trasportare i defunti al di fuori degli spazi riservati eminentemente ai vivi, per le pratiche funebri ed i conclusivi riti del commiato.... Leggi il resto

Sepolcri privati e gentilizi fuori del perimetro cimiteriale

L’art. 340 T.U.LL.SS vieta, con norma tassativa e categorica la sepoltura dei cadaveri fuori dai moderni cimiteri, eccezione fatta quando sia stato costituito un c.d. sepolcro privato fuori dai cimiteri, istituto regolato dagli artt. 101 – 104 D.P.R. 10/9/1990, n. 285, solo che questa anomalia consentita, questo rischio calcolato comporta, di rigore il ricorso alla pratica della tumulazione stagna, e non a quella standard dell’inumazione.
Quindi non si possono proprio impiantare campetti d’inumazione esterni al perimetro del sepolcreto.… ... Leggi il resto

Funerali per fedeli di religione musulmana – 3/3

Questo articolo è parte 6 di 8 nella serie La pandemia cambia (o cambierà?) le procedure?

Liturgia

“…Quanto ai morti, quando Allah li farà risorgere li condurrà a Sé” (Corano 6,36).

Il rito del commiato si tiene all’aperto presso il cimitero, o più raramente all’interno della Moschea e prevede un formulario quanto mai complesso ed articolato che bisogna assolutamente recitare nell’originaria lingua araba del Profeta.
La cerimonia si svolge in forma congregazionale, poiché tutta la comunità è vicina alla famiglia in lutto e prega per la salvezza del defunto.… ... Leggi il resto