TAR Liguria, Sez. II, 17 agosto 1998, n. 659

Riferimenti: Ragiusan 2000, f. 193-4, 455

Massima:
TAR Liguria, Sez. II, 17 agosto 1998, n. 659
L’interruzione del processo per morte della parte ricorrente presuppone la presentazione di apposita istanza, corredata del prescritto certificato di morte, ad opera di uno dei difensori con procura della stessa parte ricorrente, non anche ad opera dell’amministrazione, intimata, dovendosi presumere che negli eredi persista l’interesse ad ottenere una decisione nel merito della controversia iniziata dal “de cuius”.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. I, 14 agosto 1998, n. 8043

Norme correlate:
Art 132 Regio Decreto n. 262/1942
Art 2247 Regio Decreto n. 262/1942

Massima:
Cassazione civile, Sez. I, 14 agosto 1998, n. 8043
La esistenza di una duplice società di fatto tra le parti in lite (qualora una di esse neghi la esistenza dell’affectio societatis in relazione ad una sola delle attività commerciali in questione) va provata, quanto ai suoi rapporti interni, attraverso la evidenziazione di elementi di fatto, quali la esistenza di un fondo comune (accertato alla luce della contitolarità dei conti correnti da parte dei soci) relativo ad entrambe le attività esercitate (nella specie, vendita di fiori ed onoranze funebri), di una contabilità congiunta relativa, anch’essa, ad entrambe le attività, di una inserzione nell’elenco telefonico parimenti riguardante entrambe, della esistenza, infine, di moduli a stampa per la conclusione dei contratti con la clientela intestati congiuntamente ad entrambe le ragioni sociali, mentre, con riferimento ai rapporti esterni, il vincolo societario può desumersi per effetto della semplice esteriorizzazione di tali rapporti, desunta da manifestazioni comportamentali rivelatrici di una struttura sovraindividuale indiscutibilmente consociativa.… ... Leggi il resto

Cassazione penale, Sez. V, 13 maggio 1998, n. 6871

Norme correlate:
Art 479 Regio Decreto n. 1398/1930

Massima:
Cassazione penale, Sez. V, 13 maggio 1998, n. 6871
Il certificato di morte rilasciato dal sanitario, in virtù del regolamento di polizia mortuaria, è un atto pubblico, perché è espressione della funzione attestatrice dell’accertamento diretto del sanitario ed ha, nel contempo, una funzione costitutiva, perché preordinata al rilascio dell’autorizzazione alla sepoltura, autorizzazione che è a sua volta subordinata non solo all’accertamento della morte ma anche alla verifica dell’inesistenza di condizioni che potrebbero giustificare interventi dell’autorità sanitaria ovvero di quella giudiziaria.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. Unite, 22 aprile 1988, n. 3131

Norme correlate:
Art 824 Regio Decreto n. 262/1942
Art 1168 Regio Decreto n. 262/1942
Art 1170 Regio Decreto n. 262/1942

Massima:
Cassazione civile, Sez. Unite, 22 aprile 1988, n. 3131
La controversia possessoria fra privati, ancorché riguardi immobili realizzati in forza di concessione edilizia, ovvero assoggettati al regime del demanio pubblico (nella specie, mausoleo funerario in cimitero comunale), non coinvolge la pubblica amministrazione, e, pertanto, non può porre un problema di difetto di giurisdizione del giudice ordinario, con la conseguenza della inammissibilità del regolamento preventivo proposto per sollevare la relativa questione.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. III, 17 marzo 1998, n. 2844

Norme correlate:
Art 823 Regio Decreto n. 262/1942

Massima:
Cassazione civile, Sez. III, 17 marzo 1998, n. 2844
I beni che fanno parte del demanio pubblico non possono formare oggetto di diritti a favore di terzi, se non nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi che li riguardano. L’attribuzione al privato di un diritto di godimento su beni demaniali si realizza attraverso provvedimenti unilaterali di concessione e non mediante l’impiego di contratti di diritto comune.… ... Leggi il resto

TAR Toscana, Sez. II, 11 marzo 1998, n. 253

Norme correlate:
Art 2 Decreto Legislativo n. 114 del 98
Art 5 Decreto Legislativo n. 114 del 98
Art 2 Decreto Legislativo n. 114 del 986

Massima:
TAR Toscana, Sez. II, 11 marzo 1998, n. 253
Poiché la l. n. 266 del 1991 sul volontariato consente l’esercizio di attività commerciali marginali, ed in assenza di una disposizione di legge che preveda espressamente un’incompatibilità fra esercizio in via continuativa di attività commerciale ed attività di volontariato, non può essere negata alle associazioni di volontariato l’iscrizione al Rec o l’autorizzazione commerciale per la vendita di articoli funerari.… ... Leggi il resto

TAR Umbria, Perugia, 6 marzo 1998, n. 190

Norme correlate:
Capo 10 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990
Art 35 Legge n. 142/1990

Massima:
TAR Umbria, Perugia, 6 marzo 1998, n. 190
È illegittima l’approvazione del progetto di ampliamento del cimitero comunale disposta dalla giunta comunale. Infatti l’art. 55 D.P.R. n. 285 del 1990 stabilisce espressamente che i progetti di ampliamento dei cimiteri esistenti e di costruzione di nuovi devono essere deliberati dal consiglio comunale. Trattasi evidentemente di una norma speciale che deroga in modo specifico alla competenza generale di tipo residuale stabilita dall’art.… ... Leggi il resto

Corte costituzionale, 26 febbraio 1998, n. 39

Massima:
Corte costituzionale, 26 febbraio 1998, n. 39
È manifestamente inammissibile la q.l.c., in riferimento agli art. 2, 3, 13, 30 cost., degli art. 269 c.c. e 118 c.p.c., nella parte in cui tali norme vietino o consentano incondizionatamente prelievi su cadaveri di persone decedute, ai fini dell’effettuazione di indagini ematologiche nei giudizi per la dichiarazione di paternità (o maternità) naturale.

Testo completo:
Corte Costituzionale, 26 febbraio 1998, n. 39
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
LA CORTE COSTITUZIONALE
composta dai signori:
– Dott.… ... Leggi il resto

TAR Lazio, Latina, 28 gennaio 1998, n. 37 [1]

Norme correlate:
Art 2 Decreto Legislativo n. 114/1998
Art 5 Decreto Legislativo n. 114/1998
Art 2 Decreto Legislativo n. 114 /1998

Massima:
TAR Lazio, Latina, 28 gennaio 1998, n. 37
La circostanza che il richiedente un’autorizzazione per la vendita di articoli funerari sia socio di altre società che effettuano la vendita degli stessi articoli, eventualmente richiedenti la stessa autorizzazione, non configura necessariamente un conflitto di interessi rilevante dinanzi al comune destinatario delle domande che si trova di fronte soggetti distinti; pertanto non può negarsi la legittimazione del soggetto ad avanzare richiesta di autorizzazione.… ... Leggi il resto

TAR Lazio, Latina, 28 gennaio 1998, n. 37 [2]

Norme correlate:
Art 2 Decreto Legislativo n. 114/1998
Art 5 Decreto Legislativo n. 114/1998
Art 2 Decreto Legislativo n. 114/1998

Massima:
TAR Lazio, Latina, 28 gennaio 1998, n. 37
È illegittimo il diniego di rilascio di un’autorizzazione per la vendita di articoli funerari e mortuari motivato con riferimento ai dati anagrafici sull’entità della popolazione, al numero dei decessi (nel comune e nei comuni viciniori), in quanto si tratta di parametri da tenere presenti per il rilascio, da parte del questore, della licenza relativa allo svolgimento del servizio di onoranze funebri e che sono ultronei rispetto alla vendita degli articoli sopra detti, per i quali non sussiste l’urgenza di provvedere che caratterizza il decesso delle persone e la cui vendita non avviene solo in occasione dell’evento luttuoso.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. lavoro, 17 dicembre 1997, n. 12773

Riferimenti: Riv. it. dir. lav. 1998, II, 270 nota (POSO), Riv. it. medicina legale 1998, 845

Massima:
Cassazione civile, Sez. lavoro, 17 dicembre 1997, n. 12773
In caso di rifiuto, da parte di lavoratrice sordomuta dalla nascita assunta obbligatoriamente quale invalida, di svolgere (da sola) mansioni di pulizia nella camera mortuaria di una casa di cura privata, accompagnato da proposizione di ricorso d’urgenza per l’accertamento dell’incompatibilità di tali mansioni con la sua salute (in quanto scatenanti fenomeni depressivi), la sentenza che rigetti l’impugnativa del licenziamento intimato alla lavoratrice a causa di tale rifiuto, ritenendo contrario a buona fede e sproporzionato il comportamento di autotutela dalla stessa adottato, è viziata nella motivazione nella parte in cui non abbia valutato la ragionevolezza o meno della presa di posizione della lavoratrice rispetto a pretese del datore che potevano incidere seriamente sulla sua salute psicofisica, e nella parte in cui abbia omesso di verificare la (contestata) buona fede del datore di lavoro nella sua insistita richiesta di svolgimento delle mansioni in questione, alla luce anche del dettato normativo secondo cui l’inserimento dell’invalido nell’organizzazione aziendale deve assicurare la compatibilità delle mansioni con le condizioni fisiche del medesimo; nè la stessa sentenza è in armonia con il principio per cui il giudice, in relazione a licenziamento per mancanze, deve tenere conto anche degli elementi idonei a giustificare il comportamento del lavoratore acquisiti in un secondo tempo e originariamente ignorati dal datore di lavoro.… ... Leggi il resto

TAR Emilia Romagna, Parma, 23 ottobre 1997, n. 453

Riferimenti: Ragiusan 1998, f. 168, 104

Massima:
TAR Emilia Romagna, Parma, 23 ottobre 1997, n. 453
È legittima la delibera dell’Usl che indice una licitazione privata per l’assegnazione in appalto del servizio di camera mortuaria, non essendole imposto dalla legge di istituire e mantenere un’organizzazione interna a tal fine.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. III, 14 ottobre 1997, n. 10022

Riferimenti: Giust. civ. Mass. 1997, 1931

Massima:
Cassazione civile, Sez. III, 14 ottobre 1997, n. 10022
In caso di decesso della parte costituita nel precedente giudizio di merito, colui il quale, in sede di giudizio di legittimità, abbia proposto ricorso assumendo di esserne l’erede deve provare, pena l’inammissibilità del gravame, la propria legittimazione processuale attraverso le produzioni documentali consentite dalla norma di cui all’art. 372 c.p.c., con riferimento tanto al fatto storico del decesso della parte originaria, quanto alla asserita qualità di erede della stessa (oneri ottemperabili, ad esempio, mediante produzione del certificato di morte del “de cuius” e della conseguente denuncia di successione, ovvero di atti notori), trattandosi, nella specie, di fatti costitutivi del diritto di impugnazione e, come tali, da provare da parte del soggetto che intenda esercitarlo.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. III, 15 settembre 1997, n. 9190 [1]

Norme correlate:
Capo18 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990
Art 824 Regio Decreto n. 262/1942

Massima:
Cassazione civile, Sez. III, 15 settembre 1997, n. 9190
Nella costruzione di cappelle gentilizie o familiari realizzate in aree cimiteriali si deve distinguere il diritto sull’area e quello sulla costruzione: il secondo è un diritto soggettivo che, sia pure temporaneo, è suscettibile di esecuzione forzata e, quindi, può formare oggetto di pignoramento.

Testo completo:
Cassazione civile, Sez. III, 15 settembre 1997, n.... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. III, 15 settembre 1997, n. 9190 [2]

Norme correlate:
Capo 18 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990
Art 824 Regio Decreto n. 262/1942

Massima:
Cassazione civile, Sez. III, 15 settembre 1997, n. 9190
Poiché il diritto sulla cappella, gentilizia o familiare – costruita, previa concessione ai sensi degli art. 90 e 92 D.P.R. 10 settembre 1990 n. 285, sopra o sotto un’area cimiteriale – a differenza dello “jus sepulchri” (che è di natura personale), è di natura reale, assimilabile al diritto di superficie, può essere oggetto di esecuzione forzata, mentre la sua temporaneità ed estinguibilità da parte della concedente p.a.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. I, 26 agosto 1997, n. 8010

Norme correlate:
Art 3 Decreto Legge n. 90/1990
Art 26b Decreto Legge n. 415/1989

Massima:
Cassazione civile, Sez. I, 26 agosto 1997, n. 8010
La disposizione di cui all’art. 3, comma undicesimo, del D.L. 27 aprile 1990 n. 90 (secondo la quale l’aliquota agevolata prevista, dall’art. 8 del D.L. 31 ottobre 1980 n. 693, per le cessioni di opere di urbanizzazione primaria e secondaria elencate nell’art. 4 della legge 29 settembre 1964 n. 847, integrato dall’art.… ... Leggi il resto