Pretura, Taranto, 11 ottobre 1994

Riferimenti: Giur. merito 1995, 82

Massima:
Pretura, Taranto, 11 ottobre 1994
Costituisce truffa ai danni della Usl, che gestisce quale amministratore il nosocomio, la condotta tenuta da un medico e da due infermieri di allontanamento per alcune ore dall’ospedale pubblico presso la quale prestano la loro opera – durante l’orario di servizio e senza informare del fatto i superiori organi competenti – per prendere parte al funerale di un congiunto di altro dipendente dell’ospedale.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. Unite, 7 ottobre 1994, n. 8197 [1]

Norme correlate:
Art 824 Regio Decreto n. 262/1942
Capo18 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990

Massima:
Cassazione civile, Sez. Unite, 7 ottobre 1994, n. 8197
In tema di concessione a privati di beni demaniali, il giudice ordinario conosce di ogni controversia tra i privati relativa ai rapporti di natura privatistica che accedono alla concessione. (Nella specie, il titolare del diritto di sepolcro su una tomba che altro contitolare aveva ampliato pretendeva di estendere il suo diritto alla nuova costruzione).… ... Leggi il resto

Consiglio di Stato, Sez. V, 16 settembre 1994, n. 996 [1]

Norme correlate:
Art 22 Legge n. 142/1990
Art 5 Legge n. 1034/1971

Riferimenti: Rass. Giur. Enel 1995; 816, Foro amm. 1994; fasc. 9, Cons. Stato 1994; I; 1220

Massima:
Consiglio di Stato, Sez. V, 16 settembre 1994, n. 996
Il servizio di illuminazione votiva all’interno di un cimitero comunale costituisce servizio pubblico locale di cui all’art. 22 della legge 8 giugno 1990 n. 142, pertanto le controversie relative ai rapporti di concessione a privati del servizio suddetto rientrano, ai sensi dell’art.… ... Leggi il resto

TAR Puglia, Sez. I, Bari, 1° giugno 1994, n. 989 [4]

Norme correlate:
Capo 18 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990

Riferimenti: Foro amm. 1994; 2536

Massima:
TAR Puglia, Sez. I, Bari, 1° giugno 1994, n. 989
Gli enti che possono risultare titolari di concessioni per “sepolcro comunitario” devono essere caratterizzati dall’assenza di fini di lucro e speculazione nonché avere tutti gli altri caratteri eventualmente richiesti dagli usi e costumi locali, dal regolamento comunale e dalla stessa concessione; di conseguenza, non è affatto indifferente la persona del concessionario trattandosi, al contrario, di atti rilasciati dopo un attento esame del soggetto richiedente.… ... Leggi il resto

TAR Puglia, Sez. I, Bari, 1° giugno 1994, n. 989 [3]

Norme correlate:
Capo 18 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990

Riferimenti: Foro amm. 1994; 2536

Massima:
TAR Puglia, Sez. I, Bari, 1° giugno 1994, n. 989
Il D.P.R. 21 ottobre 1975 n. 803 ed il successivo D.P.R. 10 settembre 1990 n. 285, vietando le concessioni perpetue di aree cimiteriali e prevedendo lo strumento edificatorio cimiteriale (art. 53, reg. 1975) – nonché, in ultimo, abrogando la disposizione che permetteva la trasmissione del diritto d’uso del sepolcro (previgente art.… ... Leggi il resto

TAR Puglia, Sez. I, Bari, 1° giugno 1994, n. 989 [2]

Norme correlate:
Art 824 Regio Decreto n. 262/1942
Capo 18 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990

Riferimenti: Foro amm. 1994; 2536

Massima:
TAR Puglia, Sez. I, Bari, 1° giugno 1994, n. 989
La posizione di concessionario di un bene pubblico (nella specie, suolo cimiteriale) non può essere trasferita per atto “inter vivos”, salvo specifiche disposizioni di legge, se non previa autorizzazione della p.a. concretantesi in un nuovo esercizio del potere discrezionale, dell’ente concedente, di attribuire la concessione a terzi; è da escludersi, dunque, un “mercato delle concessioni” ossia la facoltà di trasferire ad altri la propria posizione di concessionario.… ... Leggi il resto

TAR Puglia, Sez. I, Bari, 1° giugno 1994, n. 989 [1]

Norme correlate:
Art 824 Regio Decreto n. 262/1942
Capo 18 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990

Riferimenti: Foro amm. 1994; 2536

Massima:
TAR Puglia, Sez. I, Bari, 1° giugno 1994, n. 989
La rinuncia alla concessione dell’area cimiteriale determina, di regola, la retrocessione al comune (concedente) che, previo eventuale rimborso del corrispettivo al rinunciante, può, con nuova deliberazione, assegnarla ad altro richiedente; pertanto, l’eventuale condizione apposta alla rinuncia, da parte del privato, non obbliga l’amministrazione a “volturare” la concessione in modo automatico (incamerando il canone pagato dal rinunciante) né può avere alcun effetto sulla titolarità e/o sull’esercizio, da parte della stessa, del potere di attribuire la concessione a terzi in quanto i poteri amministrativi rimangono insensibili ai rapporti privatistici sottostanti.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. I, 23 aprile 1994, n. 3936

Norme correlate:
Art 22 Legge n. 142/1990
Art 1 Regio Decreto n. 2578/1925
Capo 04 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990

Massima:
Cassazione civile, Sez. I, 23 aprile 1994, n. 3936
La delibera comunale avente ad oggetto l’assunzione diretta con diritto di privativa, e salva la possibilità di successivo affidamento a terzi concessionari, del servizio dei trasporti funebri è legittima, essendo, in tali termini, consentita già dal R.D. 15 ottobre 1925 n. 2578 (art. 1) e poi dai regolamenti di Polizia mortuaria di cui al R.D.… ... Leggi il resto

TAR Puglia, Sez. II, Lecce, 11 febbraio 1994, n. 102

Norme correlate:
Capo 18 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990

Riferimenti: Foro amm. 1994; 1940

Massima:
TAR Puglia, Sez. II, Lecce, 11 febbraio 1994, n. 102
È viziato da eccesso di potere (per sviamento, per errore sui presupposti di fatto e per difetto di motivazione) il provvedimento di decadenza dalla concessione del suolo cimiteriale – nella specie, pronunciata perché l’ente morale concessionario si sarebbe reso inadempiente, rispetto ai propri obblighi, in quanto avrebbe utilizzato l’edificato sepolcro per il seppellimento anche di persone che non avrebbero avuto titolo ad esservi ospitate, non avendo rivestito in vita la qualità di combattenti – qualora, in base agli elementi obiettivi di cui disponeva l’amministrazione comunale, era assolutamente incerto che l’ente suddetto avesse abusato delle proprie facoltà e dei propri poteri di concessionario permettendo che venissero tumulati i corpi di soggetti non iscritti all’associazione nella cappella gentilizia da essa edificata sul (concesso) suolo comunale.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. III, 19 novembre 1993, n. 11404

Norme correlate:
Capo 18 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990

Riferimenti: Riv. legisl. fiscale 1994, 1890

Massima:
Cassazione civile, Sez. III, 19 novembre 1993, n. 11404
Gli art. 79 e 80 del regolamento cimiteriale del Comune di Napoli consentono la subconcessione tra privati per le cappelle, le edicole ed i monumenti dopo un quinquennio dalla costruzione e subordinatamente al pagamento al comune di un compenso. Conseguentemente l’atto notarile di trasferimento tra privati di una cappella funeraria in violazione delle predette norme del regolamento cimiteriale rientra nell’ambito degli atti vietati al notaio ex art.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. II, 5 ottobre 1993, n. 9838 [1]

Norme correlate:
Art 1140 Regio Decreto n. 262/1942

Massima:
Cassazione civile, Sez. II, 5 ottobre 1993, n. 9838
Con riguardo al giudizio instaurato per la declaratoria dell’acquisto per usucapione di un bene (nella specie, sepolcro), la deduzione in appello di un ulteriore modo di acquisto (nella specie, diritto di sepolcro) non configura una domanda nuova inammissibile ex art. 345 c.p.c..

Testo completo:
Cassazione civile, Sez. II, 5 ottobre 1993, n. 9838
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE II CIVILE
Composta dagli Ill.mi… ... Leggi il resto

Consiglio di Stato, Sez. V, 16 settembre 1993, n. 888

Norme correlate:
Art 26 Decreto Legislativo n. 112/1998

Riferimenti: Foro amm. 1993, 1830

Massima:
Consiglio di Stato, Sez. V, 16 settembre 1993, n. 888
Ai sensi dell’art. 141 reg. di polizia mortuaria del comune di Firenze emanato nel 1970, è vietata la vendita di qualsiasi oggetto entro l’ambito cimiteriale. Conseguentemente è legittimo l’annullamento dell’autorizzazione assentita a seguito dell’entrata in vigore di detto regolamento che vieta tale commercio, prima consentito.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. III, 12 maggio 1993, n. 5416

Norme correlate:
Art 2043 Regio Decreto n. 262/1942

Massima:
Cassazione civile, Sez. III, 12 maggio 1993, n. 5416
Le spese funerarie che costituiscono debito di valuta nei rapporti fra committente e l’impresa che si sia occupata delle onoranze funebri, peraltro, allorché se ne riconosca la derivazione causale di un illecito, rientrano nell’ambito del danno extracontrattuale, per cui deve essere loro riconosciuta la natura di debito di valore, come tale soggetto a rivalutazione monetaria.

Testo completo:
Cassazione civile, Sez.... Leggi il resto

Consiglio di Stato, Sez. V, 5 febbraio 1993, n. 220

Norme correlate:
Art 22 Legge n. 1034/1971

Riferimenti: Foro amm. 1993; 406

Massima:
Consiglio di Stato, Sez. V, 5 febbraio 1993, n. 220
Nel processo amministrativo è ammissibile l’intervento da parte di enti o soggetti che vantino un interesse, anche di mero fatto, alla controversia, purchè detto interesse sia proprio dell’interveniente e sia autonomo rispetto a quello delle parti necessarie al giudizio. Deve ritenersi, quindi, ammissibile l’intervento “ad opponendum” spiegato dalla associazione nazionale esercenti impianti lampade votive elettriche, nella vertenza relativa all’affidamento di un “servizio di illuminazione votiva” ad una ditta sprovvista delle qualità professionali e tecniche da essa tutelate.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. I, 22 dicembre 1992, n. 13587

Norme correlate:
Art 2 Regio Decreto n. 639/1910

Massima:
Cassazione civile, Sez. I, 22 dicembre 1992, n. 13587
Lo speciale procedimento ingiunzionale disciplinato dal R.D. 14 aprile 1910 n. 639, applicabile non solo per le entrate strettamente di diritto pubblico, ma anche per quelle di diritto privato, trovando il suo fondamento nel potere di autoaccertamento della p.a., esige come suo fondamentale presupposto che il credito in base al quale viene emesso l’ordine di pagare la somma dovuta sia certo, liquido ed esigibile, senza alcun potere di determinazione unilaterale dell’amministrazione, dovendo la sussistenza del credito, la sua determinazione quantitativa e le sue condizioni di esigibilità derivare da fonti, da fatti e da parametri obiettivi e predeterminati e, rimanendo all’amministrazione un mero potere di accertamento dei detti elementi ai fini della formazione del titolo esecutivo (nella specie in base all’enunciato principio la C.S.… ... Leggi il resto