TAR Friuli Venezia Giulia, 29 novembre 1999, n. 1206

Norme correlate:
Art 3 Regio Decreto n. 2440/1923

Riferimenti: Ragiusan 2000, f. 193-4, 127

Massima:
TAR Friuli Venezia Giulia, 29 novembre 1999, n. 1206
È illegittima la procedura di affidamento in appalto dei servizi mortuari di un presidio ospedaliero, in presenza di un’effettiva alterazione delle regole di libera concorrenza derivante dall’attribuzione ad una ditta di pompe funebri di una posizione di inevitabile privilegio grazie all’introduzione nei locali ospedalieri, con conseguente immediata presenza “in loco”.

Testo completo:
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Cassazione penale, Sez. I, 9 novembre 1999, n. 958

Massima:
Cassazione penale, Sez. I, 9 novembre 1999, n. 958
[…] nel caso di specie il tentativo di distruzione del cadavere non è configurabile, in quanto, mancando la possibilità di verificare in concreto l effettiva idoneità degli atti, non è possibile stabilire se l azione posta in essere dall imputato fosse dotata di efficienza causale idonea al perseguimento dello scopo. Pertanto, poiché manca la possibilità allo stato di accertare con sicurezza gli elementi riguardanti il fatto, si ritiene superfluo il rinvio al giudice di merito, di guisa che l imputato va assolto dal reato ascrittogli perché il fatto non sussiste.… ... Leggi il resto

Consiglio Stato, Sez. V, 27 agosto 1999, n. 1006 [1]

Norme correlate:
Art 338 Regio Decreto n. 1265/1934
Capo 10 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990

Massima:
Consiglio Stato, Sez. V, 27 agosto 1999, n. 1006
Anche le opere edilizie qualificabili come pertinenze soggiacciono all’obbligo di conformità allo strumento urbanistico e – a più forte ragione – al vincolo urbanistico di fonte legale posto a salvaguardia di un superiore interesse pubblico (nella specie, vincolo di rispetto stradale, relativamente alla collocazione di un’opera pertinenziale in un’area ricadente nella fascia di rispetto cimiteriale).… ... Leggi il resto

Consiglio di Stato, Sez. V, 27 agosto 1999, n. 1006 [2]

Norme correlate:
Capo 10 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990
Art 338 Regio Decreto n. 1265/1934

Massima:
Consiglio di Stato, Sez. V, 27 agosto 1999, n. 1006
Le fasce di rispetto cimiteriali costituiscono dei vincoli urbanistici con leggi dello Stato e delle regioni e, come tali, sono operanti ex sé indipendentemente dagli strumenti urbanistici vigenti ed eventualmente anche in contrasto con i medesimi.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. II, 3 agosto 1999, n. 8386

Massima:
Cassazione civile, Sez. II, 3 agosto 1999, n. 8386
Poiché la cappella funeraria non è che un sepolcro, non può ritenersi che la disposizione testamentaria con la quale si provvede alla sua manutenzione, senza alcuna modalità integrativa relativa alla celebrazione di riti di suffragio e di devozione, abbia fine di culto o di religione e possa dunque essere considerata alla stregua di una disposizione per l’anima.

Testo completo:
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Corte dei Conti, Sez. I, 6 luglio 1999, n. 220/A

Riferimenti: Riv. corte conti 1999, f. 5, 127

Massima:
Corte dei Conti, Sez. I, 6 luglio 1999, n. 220/A
La mera trasmissione a mezzo telefax, da parte del difensore alla segreteria della Sezione giurisdizionale regionale, del certificato di morte del ricorrente non è idonea a produrre l’effetto interruttivo del processo ex art. 300 c.p.c.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. II, 15 giugno 1999, n. 5923

Norme correlate:
Capo 18 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990

Massima:
Cassazione civile, Sez. II, 15 giugno 1999, n. 5923
Il diritto, basato su concessione amministrativa, di realizzare al di sopra o al di sotto di un’area cimiteriale una costruzione destinata a raccogliere e custodire i resti mortali dei defunti, costituisce un diritto reale suscettibile di possesso, la cui manifestazione esteriore qualificante è data dall’esercizio del diritto stesso mediante l’edificazione e mediante la successiva disponibilità del manufatto.… ... Leggi il resto

TAR Puglia, Sez. II, 7 giugno 1999, n. 392

Norme correlate:
Capo 10 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990
Art 338 Regio Decreto n. 1265/1934

Riferimenti: Foro amm. 2000, 217 (s.m.)

Massima:
TAR Puglia, Sez. II, 7 giugno 1999, n. 392
L’art. 57 d.P.R. 10 settembre 1990 n. 285 (recante il regolamento di polizia mortuaria), ribadito che “i cimiteri devono essere isolati dall’abitato mediante la zona di rispetto prevista dall’art. 33 del t.u. delle leggi sanitarie…”, ha statuito, al comma 3, che “è vietato costruire, entro la fascia di rispetto, nuovi edifici o ampliare quelli preesistenti”, consentendo, al comma 4, soltanto una deroga per l’ampliamento dei cimiteri esistenti (e non anche per la loro costruzione) negli stessi limiti già ammessi dall’art.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. II, 22 maggio 1999, n. 5020

Norme correlate:
Capo 18 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990

Massima:
Cassazione civile, Sez. II, 22 maggio 1999, n. 5020
La fondazione di un sepolcro familiare, che ricorre quando il fondatore abbia espresso la volontà di riservare lo ius sepulcri ai componenti della famiglia, non è incompatibile con la circostanza che i loculi di cui è costituito siano compresi in un più vasto portico-sepolcreto sito in un pubblico cimitero e realizzato dal concessionario dell’area; l’accertamento della sussistenza delle condizioni per la sussistenza di un sepolcro familiare è riservato al giudice di merito ed è insindacabile in sede di legittimità se sorretto da idonea motivazione.… ... Leggi il resto

TAR Lombardia, Sez. II, 17 maggio 1999, n. 1677

Norme correlate:
Art 338 Regio Decreto n. 1265/1934
Capo 10 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990
Art 7 Legge n. 241/1990

Massima:
TAR Lombardia, Sez. II, 17 maggio 1999, n. 1677
Il vincolo cimiteriale comporta il divieto di costruire intorno ai cimiteri nuovi edifici e di ampliare quelli preesistenti entro il raggio di 200 metri; tuttavia, in considerazione delle sue finalità – di ordine sanitario (evitare la vicinanza di edifici) ed urbanistico (assicurare la futura espansione del cimitero) – il divieto non si riferisce a quelle opere, come le recinzioni ed i riporti di terra, che non possono essere ricondotte alla nozione di “edificio”.… ... Leggi il resto

TAR Valle d’Aosta, 14 maggio 1999, n. 86

Norme correlate:
Art 338 Regio Decreto n. 1265/1934
Capo 10 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990

Massima:
TAR Valle d’Aosta, 14 maggio 1999, n. 86
In zona sottoposta a vincolo cimiteriale non è consentita l’edificabilità di alcun manufatto, neppure interrato. In tema di concessione edilizia in sanatoria relativa ad opere ricadenti nella fascia di rispetto cimiteriale, il parere del competente ufficio dell’Usl è necessario, in relazione alla compatibilità delle costruzioni oggetto dell’istanza di sanatoria con gli interessi igienico – sanitari, solo in caso di vincolo relativo (cioè superabile mediante autorizzazione), non essendo legislativamente previsto nel caso in cui i fabbricati non siano sanabili perché in contrasto con vincoli – imposti prima dell’esecuzione delle opere stesse – che comportano inedificabilità.… ... Leggi il resto

Cassazione penale, Sez. VI, 8 aprile 1999, n. 6037

Norme correlate:
Art 319 Regio Decreto n. 1398/1930

Massima:
Cassazione penale, Sez. VI, 8 aprile 1999 n. 6037
È configurabile il reato di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio nel caso di infermieri addetti alla camera mortuaria di un ospedale i quali, violando i doveri di riservatezza ed imparzialità alla cui osservanza sarebbero tenuti, nella loro qualità di pubblici impiegati, concordino con determinate imprese di onoranze funebri di dare a queste ultime, dietro corrispettivo in danaro, secondo un turno prestabilito, immediata notizia dei decessi.… ... Leggi il resto

Consiglio di Stato, Sez. V, 10 marzo 1999, n. 238

Norme correlate:
Art 1362 Regio Decreto n. 262/1942

Massima:
Consiglio di Stato, Sez. V, 10 marzo 1999, n. 238
La dichiarazione d’avvalersi della clausola risolutiva espressa non implica di per sé, in base agli art. 1362 ss., c.c. (e, in particolare, all’art. 1366), alcuna rinuncia tacita alla volontà di recedere da un contratto di durata, precedentemente manifestata ma non attuata; è quindi, inammissibile l’impugnazione, da parte del concessionario di costruzione e gestione di un impianto di pubblica illuminazione (nella specie, dell’illuminazione votiva nel cimitero), rivolta avverso detta dichiarazione, quando egli sia rimasto inerte avverso il precedente provvedimento di recesso, ancorché non immediatamente attuato, perché già questo è idoneo a sciogliere il vincolo negoziale ed il successivo è meramente confermativo e ricognitivo della volizione manifestata e divenuta inoppugnabile.… ... Leggi il resto

Cassazione penale, Sez. VI, 4 febbraio 1999, n. 443

Norme correlate:
Art 323 Regio Decreto n. 1398/1930

Massima:
Cassazione penale, Sez. VI, 4 febbraio 1999, n. 443
Il custode del cimitero, pur se formalmente inquadrato nell’ambito della III qualifica funzionale del pubblico impiego (riservata a soggetti con autonomia limitata “all’esecuzione del proprio lavoro nell’ambito di istruzioni dettagliate”), svolge tuttavia funzioni non riconducibili al livello di “semplici mansioni di ordine” e di “prestazione di opera meramente materiale” ed è pertanto da qualificare, ai fini penalistici, come incaricato di pubblico servizio.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. III, 23 dicembre 1998 n. 1283

Massima:
Cassazione civile, Sez. III, 23 dicembre 1998 n. 1283
1 I beni che fanno parte del Demanio pubblico non possono formare oggetto di diritti a favore dei terzi, se non nei modi e nei limiti stabiliti dalle leggi che li riguardano. I negozi relativi all’utilizzazione di detti beni non possono, quindi, dar luogo se non ad atti di concessione in godimento temporaneo, come tali per loro natura revocabili e perciò incompatibili con la disciplina propria delle locazioni degli immobili urbani.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, sez. I, 21 novembre 1998, n. 11788

Riferimenti: Giust. civ. Mass. 1998, 2414; Cass. 1697-1997, 8873-1991, 6065-1985)

Massima:
Cassazione civile, sez. I, 21 novembre 1998, n. 11788
In tema di interruzione del processo, la morte della parte appellata verificatasi dopo la prima udienza di trattazione, ma prima della precisazione delle conclusioni, e senza che la parte stessa risulti costituita, non comporta l’interruzione automatica del processo ex art. 299 c.p.c. (norma applicabile solo nel caso di morte verificatasi in pendenza del termine di costituzione, e, dunque, prima che la costituzione stessa avvenga, in cancelleria ovvero dinanzi all’istruttore), rilevando, per converso, l’evento morte, ai sensi dell’art.… ... Leggi il resto