Massima:
Consiglio di Stato, Sez. V, 3 ottobre 2000, n. 5282
Alla luce del principio di libertà dell’iniziativa economica privata ex art. 41 cost. e 24, l. 11 giugno 1971 n. 426, il comune non ha alcuna potestà discrezionale in ordine al rilascio della licenza di commercio per articoli funerari, trattandosi di un’attività non ritenuta contingentabile dal legislatore, né assimilabile a queste ultime (essendo il relativo elenco di stretta interpretazione) neppure in relazione al pericolo di un’eccessiva espansione della rete distributiva nello specifico settore, argomento, questo, inutilizzabile per giustificare, in assenza d’un evidente dato testuale favorevole, forme di limitazione nel rilascio di tali licenze.… ... Leggi il resto
Archivi: Sentenze
Cassazione civile, Sez. II, 29 settembre 2000, n. 12957 [2]
Norme correlate:
Capo 18 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990
Massima:
Cassazione civile, Sez. II, 29 settembre 2000, n. 12957
Nel caso in cui manchi una diversa volontà espressa del fondatore, il sepolcro si deve presumere destinato “sibi familiaeque suae”, per cui il diritto alla sepoltura spetta “iure sanguinis” a tutti i discendenti del fondatore medesimo nonché ai rispettivi coniugi, indipendentemente dalla sorte che l’edificio sepolcrale subisca per diritto successorio.… ... Leggi il resto
Cassazione civile, Sez. II, 29 settembre 2000, n. 12957 [1]
Norme correlate:
Capo 18 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990
Massima:
Cassazione civile, Sez. II, 29 settembre 2000, n. 12957
L’individuazione della natura di una cappella funeraria come sepolcro familiare o gentilizio oppure come sepolcro ereditario costituisce apprezzamento di mero fatto non suscettibile di sindacato in sede di legittimità, qualora sorretto da sufficiente motivazione ed immune da vizi logico – giuridici.
Testo completo:
Cassazione civile, Sez. II, 29 settembre 2000, n. 12957
LA CORTE SUPREMA DI CASSAZIONE
SEZIONE SECONDA CIVILE
Composta dagli III.mi… ... Leggi il resto
Consiglio Stato, Sez. V, 11 settembre 2000, n. 4795
Riferimenti: Foro amm. 2000, f. 9 (s.m.)
Massima:
Consiglio Stato, Sez. V, 11 settembre 2000, n. 4795
La concessione di lavori pubblici non esaurisce tutti i casi in cui la p.a. può affidare l’esecuzione di opere pubbliche congiuntamente al servizio cui queste ultime sono destinate, la differenza tra le varie ipotesi dovendosi rinvenire nel tipo di nesso di strumentalità che lega la gestione del servizio alla realizzazione dell’opera. Pertanto, si avrà concessione di lavori pubblici qualora la gestione del servizio sia strumentale alla costruzione dell’opera, in quanto consente il reperimento dei mezzi finanziari necessari alla sua realizzazione; si avrà invece concessione di servizi pubblici nel caso inverso, quando, cioè, l’espletamento dei lavori sia strumentale alla gestione di un servizio pubblico, sotto i profili della manutenzione e dell’implementazione di un’opera già esistente (nella specie, secondo la definizione data, costituisce affidamento in concessione, di un servizio pubblico l’effettuazione di lavori, da parte del concessionario, inerenti al restauro ed alla manutenzione dell’impianto, già esistente, dell’illuminazione votiva cimiteriale, la prestazione del cui servizio costituisce l’oggetto essenziale dell’appalto affidato).… ... Leggi il resto
Consiglio di Stato, Sez. V, 23 agosto 2000 n. 4574 [3]
Norme correlate:
Art 338 Regio Decreto n. 1265/1934
Art 33 Legge n. 47/1985
Massima:
Consiglio di Stato, Sez. V, 23 agosto 2000, n. 4574
Nel disporre per ragioni igienico sanitarie il limite di 200 m. dai centri abitati e il vincolo dell’inedificabilità assoluta nei riguardi dei cimiteri, l’art. 338 R.D. 27 luglio 1934 n. 1265 ha inteso riferirsi al perimetro esterno di questi ultimi, senz’ulteriore criterio di misurazione, per cui, in base all’inequivoco disposto dell’art. 33 l.… ... Leggi il resto
Consiglio di Stato, Sez. V, 23 agosto 2000, n. 4574 [2]
Norme correlate:
Art 338 Regio Decreto n. 1265/1934
Massima:
Consiglio di Stato, Sez. V, 23 agosto 2000, n. 4574
La deroga al limite minimo della fascia di rispetto cimiteriale ha la funzione non già di consentire la riduzione in via definitiva della distanza all’uopo dettata dall’art. 338 R.D. 27 luglio 1934 n. 1265, bensì di consentire, per esigenze di carattere strumentale, l’ampliamento di un cimitero con riguardo agli edifici già esistenti del centro abitato.… ... Leggi il resto
Consiglio di Stato, Sez. V, 23 agosto 2000, n. 4574 [1]
Norme correlate:
Art 338 Regio Decreto n. 1265/1934
Massima:
Consiglio di Stato, Sez. V, 23 agosto 2000, n. 4574
Alla norma dell’art. 338 T.U. 27 luglio 1934 n. 1265 che prescrive per le costruzioni edilizie la distanza minima di 200 metri dal cimitero si può derogare soltanto per i lavori di ampliamento del cimitero stesso.… ... Leggi il resto
Consiglio di giustizia amministrativa, Sicilia, Sez. Giurisd., 26 giugno 2000, n. 299
Norme correlate:
Art 338 Regio Decreto n. 1265/1934
Massima:
Consiglio di giustizia amministrativa, Sicilia, Sez. Giurisd., 26 giugno 2000, n. 299
La norma per il rilascio dell’autorizzazione in deroga di cui all’art. 9 l. n. 122 del 1989 contenente disposizioni in materia di parcheggi è applicabile unicamente ai garage realizzati nel sottosuolo o al piano terreno di unità immobiliari ma non a strutture autonome anche se per due lati totalmente interrate. Il divieto di costruzione di nuovi edifici a distanza inferiore a m.… ... Leggi il resto
TAR Campania, Sez. I, 6 giugno 2000, n. 1845
Norme correlate:
Art 115 Regio Decreto n. 773/1931
Massima:
TAR Campania, Sez. I, 6 giugno 2000, n. 1845
Ai sensi dell’art. 115, R.D. 18 giugno 1931 n. 773, la licenza di polizia per il disbrigo delle pratiche inerenti alle pompe funebri deve essere intestata al soggetto che svolge l’attività autorizzata e, nel caso in cui esso sia una società di persone, al socio legale rappresentante; pertanto, è legittima la revoca, in sede di autotutela, dell’aggiudicazione dell’appalto di servizi di trasporti funebri ad una società in accomandita semplice, che non risulti titolare, nella persona del socio accomandatario, della predetta licenza.… ... Leggi il resto
Cassazione civile, Sez. Unica, 27 aprile 2000, n. 294
Norme correlate:
Art 33 Decreto Legislativo n. 80/1998
Massima:
Cassazione civile, Sez. Unica, 27 aprile 2000, n. 294
A norma dell’art. 33 del D.Lgs. 31 marzo 1998, n. 80, la controversia tra il concessionario di un pubblico servizio (nella specie dell’impianto di illuminazione votiva del cimitero comunale) e l’amministrazione, relativa alla revisione annuale delle tariffe da praticare agli utenti (nonché, nella specie, relativa al contributo di allacciamento spettante al concessionario all’atto di accensione di ogni nuovo punto luce) è devoluta alla giurisdizione del giudice amministrativo.… ... Leggi il resto
Tribunale, Prato, 18 aprile 2000
Norme correlate:
Art 2043 Regio Decreto n. 262/1942
Massima:
Tribunale, Prato, 18 aprile 2000
Va rigettata la domanda con la quale il proprietario di un immobile, adducendo che l’amministrazione comunale avrebbe illegittimamente ampliato il locale cimitero, chiede il risarcimento danni per la riduzione di valore dell’immobile, sia sotto il profilo delle possibilità edificatorie, sia sotto quello della godibilità e commerciabilità del bene, ove si accerti che la facoltà di godimento del bene, già ubicato all’interno della fascia di rispetto cimiteriale, non è intaccata dalla minore o maggiore vicinanza del cimitero.… ... Leggi il resto
TAR Campania, Sez. I, 11 aprile 2000, n. 987
Riferimenti:Cass., sez. un., 22/11/1993, n. 11491
Massima:
TAR Campania, Sez. I, 11 aprile 2000, n. 987
È illegittimo, per violazione dei canoni di trasparenza dell’azione amministrativa il provvedimento municipale di approvazione di una variante all’ordinario progetto di lottizzazione di aree interne al cimitero comunale e di riassegnazione in concessione delle aree cimiteriali, sulla base delle stesse domande già presentate, ma in assenza della certezza sull’ordine logico della presentazione, in sede di riesame del procedimento per dubbi dell’amministrazione sulla legittimità della prima procedura, dovendo invece l’amministrazione procedere all’eventuale annullamento dei primi deliberati ed all’approvazione, secondo un criterio di priorità logica, di un nuovo progetto di lottizzazione cimiteriale e, quindi, di una nuova procedura concorsuale, sulla base di criteri nuovamente resi pubblici con un apposito bando.… ... Leggi il resto
TAR Puglia, Sez. I, 20 marzo 2000, n. 1056
Norme correlate:
Art 1 Regio Decreto n. 2578/1925
Art 22 Legge n. 142/1990
Massima:
TAR Puglia, Sez. I, 20 marzo 2000, n. 1056
In quanto incompatibile per effetto dell’art. 22 comma 2 l. 8 giugno 1990 n. 142 – che riserva alla legge la determinazione dei servizi da gestire in via esclusiva da parte dei comuni – è da ritenere tacitamente abrogato l’art. 1 n. 8, R.D. 15 ottobre 1925 n. 2578 che, invece, demanda alla decisione dell’autorità amministrativa l’assunzione in privativa del servizio di trasporto funebre.… ... Leggi il resto
Tribunale, Palermo, 16 marzo 2000 [2]
Riferimenti: Giust. civ. 2001, I, 540
Massima:
Tribunale, Palermo, 16 marzo 2000
L’incarico conferito in vita affinché le proprie spoglie abbiano una determinata sepoltura costituisce un mandato “post mortem”, avente ad oggetto il compimento di una attività giuridica la cui utilità viene ad esistenza in epoca successiva alla morte del mandante.… ... Leggi il resto
Tribunale, Palermo, 16 marzo 2000 [1]
Norme correlate:
Capo 18 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990
Massima:
Tribunale, Palermo, 16 marzo 2000
È valido il mandato, che debba essere eseguito dopo la morte del mandante, avente ad oggetto la tumulazione delle spoglie mortali di questi, anche in difformità della sepoltura attuata dal coniuge superstite del mandante medesimo.… ... Leggi il resto
TAR Lombardia, Sez. I, 28 gennaio 2000, n. 429
Norme correlate:
Capo 01 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990
Riferimenti: Ragiusan 2000, f. 198, 325
Massima:
TAR Lombardia, Sez. I, 28 gennaio 2000, n. 429
Il provvedimento col quale viene dato atto dell’appartenenza dell’attività di medico necroscopo al servizio di igiene pubblica e ambientale e tutela della salute nei luoghi di lavoro, stabilendo che la stessa è demandata ai medici del detto servizio e che le prestazioni devono essere ricomprese nell’ambito della pronta disponibilità medico igienistico ambientale del servizio, è conforme al dettato normativo risultante dalla lettura coordinata della disciplina di cui al d.P.R.… ... Leggi il resto