Trasporto e sepoltura di nati morti e prodotti abortivi: quale veicolo e quali contenitori impiegare?

Pervengono a questa Redazione complessi quesiti su una materia alquanto spinosa e poco trattata, forse per la sua rarefazione: Il trasporto di un infante nato-morto, così come dichiarato all’Ufficiale di Stato Civile, con relativo certificato ex art. 37 D.P.R. n. 396/2000, deve essere sempre espletato da un’impresa funebre con apposito veicolo, o può essere effettuato direttamente dai genitori con un mezzo proprio?

Analogamente, i prodotti abortivi o del concepimento per i quali sia richiesto egualmente dai genitori l’accoglimento in cimitero possono esser trasferiti alla sepoltura con un normale automezzo viste le dimensioni molto contenute del piccolo feretro?… ... Leggi il resto

Cremazione di resti mortali ed eventuale contestualità dei diversi provvedimenti autorizzativi

Cara Redazione,

Scrivo dalla Lombardia, una ditta di onoranze funebri ha ricevuto l’incarico per seguire tutto l’iter per la cremazione dei resti mortali di circa 100 defunti che riposano in questo cimitero, orbene, essa ritiene che il decreto di autorizzazione alla cremazione e quello al trasporto (al forno crematorio e da questo al cimitero di sepoltura) debbano non solo essere contenuti in un unico atto, ma che tale autorizzazione cumulativa vada rilasciata in un unico atto comprensivo di tutti i 100 defunti.... Leggi il resto

Istituto della revoca, traslazione feretri e relativa imputazione degli oneri

Un Comune, in Emilia Romagna, intende modificare la conformazione del proprio cimitero aprendo un passaggio ove attualmente è presente un’arcata di loculi costruiti dall’Ente Locale stesso e concessi singolarmente in perpetuo (ante 1976) a soggetti diversi.
Recentemente all’interno dello stesso cimitero è stata realizzata e mantenuta vuota una sezione per alloggiarvi le salme provenienti dalla campata da demolire.

Trattandosi di un intervento finalizzato ad una migliore fruizione del cimitero (e non legato a motivi contingenti quali lesioni strutturali ecc.)... Leggi il resto

La fine delle concessioni perpetue? Percorsi giurisprudenziali in itinere…

Per il principio di irretroattività della norma giuridica (art. 11 delle cosiddette “Preleggi” al Cod. Civile – R.D. n. 262/1942), cristallizzato anche nel classicissimo brocardo latino “Tempus Regit Actum, una concessione perpetua non può d’imperio essere modificata dal Comune in una “a tempo determinato”, ma tale situazione ormai di diritti perfetti ed acquisiti che ruotano attorno all’oggetto della concessione, può essere variata su richiesta dei concessionari, e accolta dal Comune, in linea generale, attivando la procedura di rinuncia (https://www.funerali.org/cimiteri/la-rinuncia-nelle-concessioni-cimiteriali-modi-forma-e-natura-dellatto-45953.html... Leggi il resto

Estumulazione sì o no? Quando il concessionario litiga con i parenti del defunto.

Si deve immantinente cogliere, nel merito, un aspetto importante nella conduzione della complessa “macchina” cimiteriale: spesso vi può essere divaricazione tra concessionari (= titolari della concessione con annessi diritti di gestione) e persone che hanno titolo jure sanguinis o jure coniugii, ossia per vincolo coniugale o di consanguineità a disporre delle spoglie mortali (si fa ricorso a questa espressione volutamente vaga ed indefinita con una precisa intenzione didascalica, al fine di superare la possibili distinzioni medico-legali circa il “cadavere”, i “resti mortali” (quali oggi definiti dall’art.… ... Leggi il resto

Case funerarie, trasporto necroscopico ed ordinanza sindacale generale ex art. 22 D.P.R. 10 settembre 1990 n. 285

Si può impiantare ed “esercire” una casa funeraria in Regione Molise. Presupposto fondamentale per la piena funzionalità di una moderna funeral home è, come già visto in precedenza, l’istituto del trasporto a cassa aperta, per poter agevolmente movimentare il defunto ed allestire la camera ardente, appunto a feretro scoperchiato, (momento che coincide con il periodo d’osservazione) nei locali, appunto della struttura del commiato.

In considerazione del fatto che la specifica legge regionale, incentrata solo su cremazione e successiva destinazione delle ceneri non opera riferimento alcuno alla distinzione semantica e funzionale, come, invece accade in altre Regioni, tra “salma” che potrebbe essere trasportata su autorizzazione del medico intervenuto sul luogo dell’exitus e “cadavere” su autorizzazione del Comune, nel caso di specie occorre rinviare al Regolamento Nazionale di Polizia Mortuaria approvato con D.P.R.… ... Leggi il resto

Regione Lombardia: pur in presenza di Legge Regionale, ma nelle more di una regolamentazione comunale, è ancora legittimo non autorizzare la dispersione delle ceneri?

Spesso le norme sono emanate con diverse velocità, nel loro succedersi nel tempo, molto dipende dalle scelte e dai ritmi della Politica, ingenerando, a volte, notevoli discrepanze tra l’asettico il mondo del diritto funerario e la cittadinanza, con i suoi comprensibili desiderata; come sempre, su una materia così controversa e spinosa, quale la dispersione delle ceneri, si scontrano ed impingono, in dottrina, opinioni e tesi divergenti, anche in modo aspro.

Secondo un certo filone del dibattito accademico no, non sarebbe lecito: i motivi di fondo sono semplici, in quanto il Comune dovrebbe preventivamente stabilire, per la propria area “giurisdizionale”, specifici iter burocratici, operativi e le tariffe (o meglio i diritti fissi, istituiti dal Consiglio Comunale, ex art.… ... Leggi il resto

Cremazione: un breve riassunto sullo status attuale (regna la confusione massima!)

L’incinerazione (più aulicamente ignizione o, se vogliamo esser prosaici: cremazione) dei cadaveri costituisce una pratica funeraria alternativa alla tradizionale sepoltura per inumazione e tumulazione che sta acquisendo sempre maggiori consensi nella popolazione, vuoi per la crisi economica vuoi per la maggior praticità, senza, poi considerare l’atteggiamento aperturista della Chiesa Cattolica, con la recente istruzione “Ad Resurgendum Cum Christo”.

Da questa nuova tendenza della società italiana discende un rilevante incremento delle richieste di cremazione agli uffici competenti del Comune (Stato Civile?… ... Leggi il resto

Italia-Svizzera: deroghe alla Convenzione internazionale di Berlino sui trasporti funebri trans-frontalieri

Repubblica Italiana e Svizzera sono entrambi Paesi firmatari dell’Accordo, sottoscritto a Berlino il 10 febbraio 1937, e, avvalendosi della possibilità offerta dall’art. 10 della Convenzione stessa, una sorta di lungimirante norma a clausole aperte (Art. 10.- Le disposizioni, sia generali che speciali, del presente accordo stabiliscono il massimo delle condizioni, eccettuate le tariffe che possono essere stabilite all’accettazione delle salme provenienti da uno dei paesi contraenti. Questi paesi restano liberi di accordare maggiori facilitazioni, per la applicazione o di accordi bilaterali, o di decisioni particolari prese di comune accordo.… ... Leggi il resto

Spese necroscopiche: sublime ricapitolazione!

L’assistenza economica in favore delle famiglie bisognose dei defunti è una funzione amministrativa relativa alla materia di “beneficenza pubblica”, come previsto dagli articoli 22 e 23 del D.P.R. n. 616 del 24/07/1977.

L’articolo 50, comma 1, del D.P.R. n.285 del 10/09/1990 stabilisce che:

” Nei cimiteri devono essere ricevuti quando non venga richiesta altra destinazione:
” a) i cadaveri delle persone morte nel territorio del comune, qualunque ne fosse in vita la residenza;
” b) i cadaveri delle persone morte fuori del comune, ma aventi in esso, in vita, la residenza;
” c) i cadaveri delle persone non residenti in vita nel comune e morte fuori di esso, ma aventi diritto al seppellimento in una sepoltura privata esistente nel cimitero del comune stesso;
” d) i nati morti ed i prodotti del concepimento di cui all’art.
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Regolamenti comunali e dispersione delle ceneri, i ristretti ambiti di intervento.

Nel sistema fortunatamente (ancora…e soprattutto per quanto?) chiuso e completo delle fonti del diritto i regolamenti Comunali appartengono a quelle di rango secondario essendo “atti formalmente amministrativi” espressione del potere normativo della P.A. e in quanto tali non possono derogare né contrastare con le leggi ordinarie, fatti salvi (non ricorrenti nella fattispecie) i casi di delegificazione o di riserva di competenza per materia.

Essi hanno in buona sostanza forza normativa (con annesso apparato di diritto punitivo, attraverso le sanzioni amministrative pecuniarie) ma non valore di legge.… ... Leggi il resto

Volontà cremazionista: se il testamento è ancora solo un… “pezzo di carta”.

La Legge 30 marzo 2001 n. 130 all’art. 3, è una strana Legge: in modo un po’ sibillino, o forse, molto salomonico, parla di qualsiasi altra manifestazione di volontà non codificata tra quelle “istituzionali”, già tipizzate e previste nominativamente dallo stesso Legislatore. E se qualcuno dichiara il proprio volere in ordine alla cremazione del proprio cadavere su un supporto informatico o telematico, ancorchè certificato nella sua autenticità da apposito ente?

 

Ritorniamo, allora, ancora una volta, a scrutinare le modalità di espressione della volontà alla cremazione per come sono tratteggiate dalla vigente e confusa normativa, a grave rischio di incostituzionalità, perché l’opzione cremazionista rientra certamente tra i diritti sociali e civili che devono esser garantiti a tutti i cittadini, sull’intero territorio della Repubblica.… ... Leggi il resto

Emilia-Romagna, autorizzazione alla cremazione: il corretto timing nelle pieghe del regolamento di Stato Civile

Da mesi, su questo blog, ci arrovelliamo su questo dubbio procedurale, senza trovarvi possibile soluzione: come specificato dal Ministero di Grazia e Giustizia, con nota Min. G.G. n. 1/50/FG/33 (92) 114 del 12/6/1992, l’autorizzazione alla cremazione è alternativa a quella alla più classica sepoltura (Art. 74 D.P.R. n.396/2000), cioè ad inumazione o tumulazione, solo tre, infatti, sono le pratiche funebri ammesse dalla Legge Italiana.

Essa, secondo interpretazione autentica, non è un ordine di seppellimento, bensì un permesso, ragion per cui non può esser accordata prima delle 24 ore canoniche (fatti salvi i casi espressamente contemplati dal regolamenti speciali, richiamati dallo stesso D.P.R.… ... Leggi il resto

Sepolcro famigliare o ereditario? Natura dell’istituto, diritti riflessi ed oneri connessi

Chi ha diritto di essere tumulato nel sepolcro familiare?…Domanda annosa e non di agevole soluzione, data la notevole stratificazione tra diverse posizioni soggettive e le legittime aspettative

Traggo spunto per alcune, ulteriori riflessioni sul poliedrico problema dello jus sepulchri, da un bell’articolo di Donato Berloco, pubblicato sulle pagine della rivista di settore: ” Lo Stato Civile Italiano”, in data 28 maggio 2015.

Innanzitutto, va sempre operata una distinzione semantica e funzionale tra sepolcro famigliare o gentilizio e sepolcro ereditario.… ... Leggi il resto

Urne cinerarie e caratteristiche dei materiali costruttivi

Gli interrogativi sottoposti al prudente giudizio di questa redazione, attengono ad aspetti strumentali che non rinvengono una puntuale regolazione di dettaglio, neppure nella Circ. Min. 24 giugno 1993 n. 24 e successivamente nel sovraordinato D.M. 1 luglio 2002 adottato ai sensi dell’art. 5 comma 2 Legge n. 130/2001, e lasciano così all’industria funeraria la possibilità di sbizzarrirsi con le soluzioni più pratiche, funzionali o ardite.

Ad esser chiaro ed incontrovertibile è unicamente lo scopo ultimo di queste disposizioni, nel senso che neppure l’art.… ... Leggi il resto

Regione Veneto: si possono “inumare” le urne cinerarie e se sì, con quale tecnica?

Il disposto dell’art. 49, comma 4, primo periodo (seconda ipotesi) L. R. (Veneto) 4 marzo 2010, n. 18 contempla una possibilità, in termini di conservazione dell’urna cineraria, la quale non appare costituire un obbligo per i Comuni, in quanto non annoverata tra i requisiti minimi di cui al precedente art. 30.

Per altro, (pur essendo, allo stato attuale, già emanati gli atti (amministrativi) considerati dall’art. 2, comma 2, lett, .a) L. R. (Veneto) 4 marzo 2010, n.… ... Leggi il resto