Come recuperare un atto concessorio tra scartoffie, incartamenti ed archivi polverosi

Cara Redazione,

Aspra contesa sorse tra co-titolari di cappella cimiteriale, la querelle ruota attorno alla realizzazione di un sepolcro privato e gentilizio in epoche remote.

L’edificio ha subito nel tempo diverse ristrutturazioni ed ampliamenti. Naturalmente manca l’atto di concessione – irreperibile -. Prima di adire il giudice ordinario vorremmo esperire la soluzione di un procedimento amministrativo di accertamento, ma occorrono “pesanti” elementi probatori della legittima costituzione dello jus sepulchi, dove reperirli? Dimostrare la sussistenza della tomba muovendo da qualunque elemento a disposizione può esser la soluzione idonea?… ... Leggi il resto

Consiglio di Stato, Sez. VI, 10 aprile 2020, n. 2368

Consiglio di Stato, Sez. VI, 10 aprile 2020, n. 2368

[ sostanzialmente conforme: Consiglio di Stato, Sez. VI, 10 aprile 2020, n. 2370 ]
MASSIMA
Consiglio di Stato, Sez. VI, 10 aprile 2020, n. 2368
Il vincolo di inedificabilità nella zona di rispetto cimiteriale, in ragione del suo carattere assoluto, non consente in alcun modo l’allocazione sia di edifici, sia di opere incompatibili con il vincolo medesimo, in considerazione dei molteplici interessi pubblici che la fascia di rispetto intende tutelare, quali le esigenze di natura igienico sanitaria, la salvaguardia della peculiare sacralità che connota i luoghi destinati alla inumazione e alla sepoltura, il mantenimento di un’area di possibile espansione della cinta cimiteriale.
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La rilevanza del regolare atto di concessione.

L’art. 98 dPR 10/9/1990, n. 285 può essere poco tenuto presente e ciò a causa del fatto di trovare applicazione in situazioni abbastanza rare, come è l’ipotesi della soppressione di un cimitero. Ciò non ostante consente la messa a fuoco di alcuni aspetti: infatti, esso prevede (comma 1) che In caso di soppressione del cimitero gli enti o le persone fisiche concessionari di posti per sepolture private, con i quali i comuni siano legati da regolare atto di concessione, hanno soltanto diritto ad ottenere a titolo gratuito, nel nuovo cimitero, per il tempo residuo spettante secondo l’originaria concessione, o per la durata di 99 anni nel caso di maggiore durata o di perpetuità della concessione estinta, un posto corrispondente in superficie a quello precedentemente loro concesso nel cimitero soppresso ed al gratuito trasporto delle spoglie mortali dal soppresso al nuovo cimitero, da effettuare a cura del comune.... Leggi il resto

TAR Calabria, Reggio Calabria, 16 gennaio 2019, n. 34

TAR Calabria, Reggio Calabria, 16 gennaio 2019, n. 34

MASSIMA
TAR Calabria, Reggio Calabria, 16 gennaio 2019, n. 34

Il diritto sul sepolcro già costruito nasce da una concessione da parte dell’autorità amministrativa di un’area di terreno (o di una porzione di edificio) in un cimitero pubblico di carattere demaniale (art. 824 c.c.) e tale concessione, di natura traslativa crea, a sua volta, nel privato concessionario, un diritto soggettivo perfetto di natura reale e, perciò, opponibile, iure privatorum, agli altri privati, assimilabile al diritto di superficie, che si affievolisce, degradando ad interesse legittimo, nei confronti della p.a.… ... Leggi il resto

Corte di Cassazione, Sez. II civ., 10 gennaio 2019, n. 467 (ordinanza)

Corte di Cassazione, Sez. II civ., 10 gennaio 2019, n. 467 (ordinanza)

MASSIMA
Corte di Cassazione, Sez. II civ., 10 gennaio 2019, n. 467 (ordinanza)

Il diritto del concessionario sulla cappella costituisce un diritto reale assimilabile alla superficie (e, più precisamente, una volta che sia stata edificata, alla proprietà superficiaria della stessa) e, come tale, suscettibile, tra l’altro, di possesso: a condizione, naturalmente, che sia stata rilasciata la relativa concessione amministrativa, per cui, prima o, comunque, in mancanza del suo rilascio, l’area, in quanto demaniale, non è suscettibile di diritti in favore di terzi (artt.… ... Leggi il resto

TAR Lazio, Roma, Sez. II-bis, 23 ottobre 2018, n. 10261

TAR Lazio, Roma, Sez. II-bis, 23 ottobre 2018, n. 10261

MASSIMA
TAR Lazio, Roma, Sez. II-bis, 23 ottobre 2018, n. 10261

Il rito del silenzio-inadempimento (artt. 31 e 117 c.p.a.) non è esperibile quando l’istante agisca per la tutela di un diritto soggettivo e/o per sollecitare attività materiale ritenuta esecutiva di obblighi di legge o previamente assunti dalla pubblica amministrazione interpellata, trattandosi di strumento processuale inidoneo a superare qualsiasi inerzia dell’amministrazione, poiché la norma si riferisce sempre e comunque all’attività stricto sensu amministrativa, anche se sprovvista di discrezionalità (originaria od ormai consumata), non riguardando invece fattispecie adempitive collegate a mere attività materiali post provvedimentali, che nulla hanno a che vedere con l’atto vincolato.… ... Leggi il resto

Quesito pubblicato su ISF2017/4-b

Ci è pervenuta da parte di un Comune veneto ove noi siamo concessionari per anni 30 con un project financing la seguente richiesta: “Il Sig. X è intestatario di una concessione di celletta contenente le ceneri di un parente. La concessione stipulata a suo tempo scade in data xx-yy-2029. Oggi richiede di poter rinnovare la stessa per ulteriori 20 anni, poiché vista l’età non pensa di arrivare al 2029 ed è convinto che i parenti per risparmiare non la rinnoveranno.... Leggi il resto

Corte di Cassazione, Sez. VI pen., 19 settembre 2016, n. 38757

Corte di Cassazione, Sez. VI pen., 19 settembre 2016, n. 38757
MASSIMA
Corte di Cassazione, Sez. VI pen., 19 settembre 2016, n. 38757
Dovendosi distinguere tra i reati considerati dagli art. 411 oppure 412 C.P. in cui in entrambi vi è presenza del nascondimento del cadavere, per consolidato e risalente insegnamento giurisprudenziale, per il quale “Il reato di cui all’art. 411 cod. pen. (distruzione, soppressione o sottrazione di cadavere) pur realizzandosi con il nascondimento di un cadavere, si differenzia dal reato di cui aIl’art.
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Tar Toscana, Sez. III, 11 dicembre 2014, n. 2009

Testo completo:
Tar Toscana, Sez. III, 11 dicembre 2014, n. 2009
REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Tribunale Amministrativo Regionale per la Toscana
(Sezione Terza)
ha pronunciato la presente
SENTENZA
sul ricorso numero di registro generale 1204 del 2011, integrato da motivi aggiunti, proposto da:
Gabriele Bonin, rappresentato e difeso dagli avv.ti Alessandra Gigli e Riccardo Tagliaferri, con domicilio eletto presso l’avv. Riccardo Tagliaferri in Firenze, via degli Artisti, n. 20;
contro
Comune di Lucca, in persona del Sindaco p.t.,… ... Leggi il resto