È sentimento comune a tutte le culture riconoscere la tragicità della morte ed il malinconico dissolversi dell’esistenza nel mistero della soglia eterna.
Secondo gli antropologi la nostra sfortunata specie, definita “umana”, deve proprio la sua denominazione alla pratica delle sepolture, siccome il vocabolo latino “humus” ossia “terra” dimostra un legame, di certo non casuale, con il termine “inumare”, ossia seppellire.
L’inizio d’ogni civiltà sarebbe, allora, indelebilmente segnato dalle pratiche funerarie, perché l’uomo si distingue da tutti i viventi proprio per il suo sentimento di pietà verso i suoi morti.… ... Leggi il resto
Autore: Carlo Ballotta
La simbologia funeraria nel linguaggio sepolcrale
Ancora
Antichissimo simbolo cristiano di speranza codificato, da quasi 2000 anni, nel linguaggio misterioso della simbologia funeraria.
Si trovano diversi esempi di quest’emblema negli affreschi e nei graffiti che ornano, ancor oggi, i cunicoli delle catacombe.
Spesso è conficcata tra le rocce.
Le lapidi nei cimiteri dei villaggi, dove la pesca è la prima risorsa economica, sono, quasi sempre, decorate con ancore, anche reali, e di notevoli proporzioni.
Angeli
Sono, da sempre, ritratti in tutti i tipi di pose con differenti significati allegorici.… ... Leggi il resto
Autorizzazioni sul trattamento e trasporto dei “Resti Mortali” – Parte II
Il DPR 285/90 al CAPO XVII, dedicato ad esumazioni ed estumulazioni, non impone di dare adeguata pubblicità-notizia al disseppellimento1 dei cadaveri (rectius: delle loro ossa2 o delle loro trasformazioni di stato), ma questa precauzione di corretto rapporto con la cittadinanza diviene pressoché d’obbligo quando si chieda il consenso (o, al contrario, la manifestazione di palese disinteresse) degli aventi diritto per particolari destinazioni dei resti mortali, come avviene appunto con la cremazione.
La ritumulazione, essendo pur sempre una forma di sepoltura privata, sarà sempre subordinata al versamento di un canone3 per ottenere in concessione in uso un avello, una cella sepolcrale, un loculo, una nicchia muraria, oppure per rinnovare una concessione preesistente ex Art.… ... Leggi il resto
Autorizzazioni sul trattamento e trasporto dei “Resti Mortali” – Parte I
Cara Redazione,
esercito la professione di impresario funebre.
L’art. 3 comma 5 DPR 15 luglio 2003 n. 24 così testualmente recita:
“Per la sepoltura in cimitero, o la cremazione dei resti mortali le autorizzazione al trasporto, inumazione, tumulazione o cremazione sono rilasciate dal competente ufficio del comune in cui sono stati esumati o estumulati”.
Questa formulazione merita alcune considerazioni: a tal proposito, come necessaria premessa si può proficuamente consultare la nota di Gabriele Casoni su: “Disciplina delle cremazioni, limiti e competenze” la cui indicazione bibliografica è: “Lo Stato Civile Italiano, novembre 1997”.… ... Leggi il resto
Scoppio del feretro ed azioni legali di risarcimento nel sistema funerario americano
Il rèportage per quest’oggi consiste in una dichiarazione della signora Danell D. Pepson, resa alla commissione d’inchiesta del Senato americano sui problemi di polizia mortuaria negli USA, in data 10 aprile 2000.
Ci hanno colpito la forza e la lucidità delle sue argomentazioni ed abbiamo rilevato tantissimi punti in comune con il caso italiano. Forse, un giorno, anche nel nostro Paese si potrà adire il tribunale per chiedere giustizia dei dolorosi disservizi cimiteriali…
Atti di disposizione sulle ceneri nel nuovo ordinamento di polizia mortuaria
Nel nostro ordinamento vige questo fondamentale principio di civiltà funeraria: il diritto a disporre[1] del proprio corpo dopo la morte, nel solco tracciato dall’art. 5 Cod. Civile, è personale, di conseguenza, anche i due principali istituti “corollari” ed “alternativi” della cremazione (almeno nel mondo anglosassone), come:
* dispersione delle ceneri
* affidamento dell’urna
richiedono autonome manifestazioni di volontà del de cuius, previste dalla normativa nazionale[2], ed esclusivamente di tale portata rimane il rango di questa disciplina, nel sistema giuridico italiano, a norma dell’articolo 117 della Costituzione (diritti sociali e civili).… ... Leggi il resto
Custodia cimiteriale: eventuali trasgressioni e profili sanzionatori
Volgiamo, ora, lo sguardo su alcuni casi concreti in cui si trovi a muoversi il responsabile del servizio di custodia nella sua veste propria di pubblico ufficiale.
L’inizio [1] delle operazioni cimiteriali, quando il corteo funebre abbia varcato i cancelli del camposanto, è fissato con l’accettazione del feretro nel cimitero da parte del Responsabile del servizio di custodia, il quale verifica la documentazione che accompagna la bara e la stessa tipologia di feretro in funzione della destinazione (inumazione, tumulazione, cremazione).… ... Leggi il resto
Il custode del cimitero: compiti, ruolo e funzioni
Tutti i cimiteri devono essere provvisti di un servizio di custodia, siano essi tanto comunali, quanto “consorziali”, così recita l’Art. 52 comma 1 del Regolamento Nazionale di Polizia Mortuaria.
Il termine di “servizio di custodia” consente di conferire una rilevanza differente rispetto alla sorveglianza di tipo tradizionale, in cui vi era un particolare attenzione al ruolo del custode, pressoché assente, salve le previsioni (vetuste!) concernenti l’abitazione del custode rinvenibili negli artt. 56 e 64 D.P.R.… ... Leggi il resto
Due certificati necroscopici… sono meglio di uno?
Certificato necroscopico per il tradizionale seppellimento e certificato necroscopico per la cremazione: trattasi di certificati distinti e diversi?
Una buona modulistica – a volte – può davvero semplificare la vita a tutti gli attori e protagonisti delle attività funerarie, soprattutto se gravati da compiti istituzionali e d’ufficio, temporibus illis se ne accorse, per prima, la Regione Lombardia con l’allegato 3 alla D.G.R. n.20278 del 21 gennaio 2015 emanata a completamento del Reg. Reg. 9 novembre 2004 n.… ... Leggi il resto
Sulla natura ‘pubblica’ dei registri cimiteriali
Da tempo, m’arrovello e mi lambicco il cervello, senza ottenere apparente soluzione o risposta, su questo quesito: ma i registri cimiteriali di cui all’Art. 52 D.P.R. n. 285/1990 hanno davvero la qualità di pubblici registri, direttamente consultabili dalla cittadinanza? IL D.P.R. n.285/1990 nulla dice a tal proposito, c’è qualche norma formale dello jus positum cui appigliarsi, ad esempio l’art. 10 D.Lgs n. 267/2000?
Il problema si complica perché questa questione s’interseca fortemente con la normativa sulla privacy, siccome essi contengono dati sensibili.… ... Leggi il resto
Onerosità e natura giuridica autentica dei servizi cimiteriali
Propongo alcuni stralci, anche se profondamente rielaborati, alla luce della vigente (ad oggi!) normativa di settore, sull’onerosità delle operazioni di esumazione ed estumulazione e natura del relativo servizio, tratti da un brillante saggio di Cristina Montanari – Responsabile dell’Area Finanziaria-Tributi del Comune di Serramazzoni e Vicesegretario Comunale.
Come sovente accade muoviamo da uno sviluppo logico-argomentativo sulla reale natura dei servizi cimiteriali, elaborato dalla Magistratura Contabile.
La Corte dei Conti, Sezione Regionale di Controllo per la Lombardia, con il parere del 7 novembre 2019, n.… ... Leggi il resto
Trasporto di ‘resti mortali’ in un mare di regole confuse: esperienze a confronto
Con il comma 1, lett. b) dell’art 3 D.P.R. n.254/2003, è stata introdotta apposita norma per dettare la definizione “ufficiale” di “resto mortale”, dopo che il legislatore aveva già tentato a più riprese, con due diversi atti di tipo istruttivo come la Circ. Min. Sanità n. 24/1993, la successiva Circ. Min. Sanità n. 10/1998, cui seguì, sotto il profilo giuridico la ben più importante Legge n. 130/2001, di fornire un’identificazione in via amministrativa, basata sul criterio cronologico, della complessa fattispecie medico-legale conosciuta dagli addetti ai lavori come “esito da fenomeno cadaverico di tipo trasformativo-conservativo”.… ... Leggi il resto
Art. 36 D.P.R. n. 285/1990, ossa e zinco: una piccola incoerenza?
Il paragrafo 6 della Circ. Min. Salute 31 luglio 1998 n. 10 apre uno spettro di problemi e possibili soluzioni – molto concrete, per altro – davvero significativo.
Ad esempio: per la calcinazione, ossia la riduzione in cenere, le ossa, purché non richieste per una destinazione individuale, privata e dedicata, possono esser trasportate in forma massiva ed anonima, fuori del recinto cimiteriale, ed in direzione dell’impianto crematorio, in semplici contenitori lignei, cartacei o di altro materiale “ecologico” purché siano sempre facilmente combustibili e sublimabili, almeno per consolidata prassi operativa.… ... Leggi il resto
La generale onerosità del servizio cimiteriale – 3/3
Con il comma 7-bis, tale schema concettuale è radicalmente stravolto e così, paradossalmente è il familiare, e non più la collettività, a riappropriarsi dello jus inferendi mortum in sepulchrum, inteso come intimo atto di disposizione sulla salma del de cuius, ossia come obbligo non solo morale, ma anche legale a provvedere ad una degna sepoltura per un corpo umano esanime, il quale cessa di essere res nullius (…ma non è mai stato res derelicta, in quanto ogni persona è, pur sempre, portatrice dell’insopprimibile Jus Sepulchri!)… ... Leggi il resto
La generale onerosità del servizio cimiteriale – 2/3
L’attuale onerosità ordinaria dell’inumazione non ha, però, determinato la mutazione di questa tipologia di sepoltura, considerata “fisiologica” dal sistema cimiteriale italiano, in una concessione, cioè in una qualche forma di sepolcro privato, quale definito al capo XVIII D.P.R. n.285/1990. La relativa onerosità si traduce unicamente nel versamento una mera tariffa per i servizi di cui gode l’utente.
Non si pone, quindi, alcuna questione di formalizzare con un atto para-contrattuale, di natura pubblica, quella che è, e rimane, la sepoltura convenzionale nel nostro ordinamento di polizia mortuaria.… ... Leggi il resto
La generale onerosità del servizio cimiteriale – 1/3
Tanto tempo fa… nel lontano, ormai, anno 2001, la pubblicazione in G.U. di due specifici atti normativi, per giunta di rango primario, per il settore funebre e cimiteriale come:
1. L’Art. 1 comma 7-bis L. 28 febbraio 2001, n. 26 di conversione in legge, con modif., del D.L. 27 dicembre 2000, n. 392, recante disposizioni urgenti in materia di enti locali;
2. l’Art. 5 L. 30 marzo 2001, n. 130 rubricata come “Disposizioni in tema di cremazione e dispersione delle ceneri”;
decretò importanti rivolgimenti, tra l’altro, nel regime tariffario dell’intero comparto.… ... Leggi il resto