Piglio spunto, per alcune riflessioni, da un’intelligente e bonaria polemica di Serena Raffaelli, sulle pagine de ”Lo Stato Civile Italiano” – S.E.P.E.L. edizioni -, in cui si stigmatizza la tendenza alla parlata gergale e scorretta di tutti gli attori, a vario titolo, coinvolti nel circuito dei servizi funerari, anche nei documenti ufficiali. Insomma lo slang necroforese proprio non s’addice alla purezza linguistica di chi debba esprimersi con proprietà di linguaggio nel complesso mondo del diritto funerario.… ... Leggi il resto
Autore: Carlo Ballotta
Riti cimiteriali in Madagascar
Il rito di “Famadihana” (esumazione) è una tra le pratiche funerarie più importanti per le popolazioni del Madagascar; esse celebrano tale cerimonia collettiva ogni anno, nel periodo compreso tra luglio e settembre (quando a quella latitudine è pieno inverno).
Gli abitanti della costa e quelli degli altipiani non seguono lo stesso calendario.
Nella regione di Tamatave, ad esempio, l’apertura dei sepolcri dura solo una giornata ed è compiuta non ciclicamente, ma una sola volta.
Circa cinque anni dopo la dipartita del de cuius, i dolenti sfossano il feretro o, ancor meglio, i suoi avanzi; estraggono dalle assi ormai sfasciate della bara lignea i resti mortali e li depongono in una speciale cassettina sempre di legno, oppure in una stuoia.… ... Leggi il resto
Estumulazione e regime di perpetuità dei sepolcri
Premessa: gli Artt. 86, 87, 88 e 89 del D.P.R. n. 285/1990 disciplinano, in via generale, l’estumulazione, lasciando comunque al Sindaco, quale autorità sanitaria locale che sovrintende, ex Art. 51 D.P.R. n.285/1990, alle funzioni di polizia cimiteriale, la responsabilità di ordinare le operazioni stesse (oppure se si ritiene opportuno, attraverso apposita norma sul regolamento di polizia mortuaria comunale). In pratica, con ordinanza del Sindaco, si forniscono le norme attuative e di dettaglio e si attribuiscono le competenze.… ... Leggi il resto
Perché si polverizzano gli esiti da completa cremazione di un defunto
Spettabile redazione di funerali.org,
sono un’ impresaria funebre: vorrei esporvi un quesito.
Stamattina, si è presentato un cliente nell’ufficio dell’agenzia presso cui lavoro attualmente, ponendomi una semplice domanda, cui, però, io non ho saputo rispondere.
Il nostro futuro e potenziale cliente mi chiedeva se alla sua morte le sue spoglie per sua espressa volontà potessero essere sì cremate, ma invece di essere ridotte in cenere o in polvere, venir direttamente riunite in cassetta ossario e quindi tumulate presso una celletta o nella cappella gentilizia di famiglia.… ... Leggi il resto
Atti di disposizione sul post mortem e coppie di fatto, ante Legge “Cirinnà”: orientamenti giurisprudenziali in itinere
Segnalo un pregevole intervento del Dr. Pietro Cucumile, a commento di una pronuncia, in qualche modo “epocale” e futuristica, pubblicato sulle pagine web del sito “La posta del Sindaco”. Eccone alcuni stralci rielaborati, alla luce delle più recenti novelle legislative.
A volte, infatti, è la giurisprudenza, nel dirimere casi concreti, ad anticipare o, comunque, orientare certe future (o…tardive???) scelte del Legislatore, percependo gli umori e le aspettative del corpo sociale sui cosiddetti diritti sociali e civili di cui all’art.… ... Leggi il resto
Trasporti esteri: legalizzazione della firma o… “apostille”?
-Occorre preliminarmente operare una distinzione di fondo nel trasporti mortuari transfrontalieri.
Se il feretro deve essere trasportato in uno dei Paesi aderenti alla Convenzione di Berlino del 10 febbraio 1937, approvata e resa esecutiva in Italia con regio decreto 1 luglio 1937, n. 1379, allora l’atto di autorizzazione per il trasporto si chiama ” Passaporto Mortuario”, con le osservanza delle prescrizioni dettate dalla Convenzione medesima, come ribadito dall’art. 27 del D.P.R. 285 /1990.
Se, invece, la bara deve essere trasportata in un Paese non firmatario di detta Convenzione, allora si parla di semplice autorizzazione all’estradizione di cadavere, come espressamente disciplinato dal successivo art.… ... Leggi il resto
Accademia d’antan: quando ancora sarebbe sussistita la compravendita dei sepolcri privati.
“la concessione non è un contratto privato gestibile in piena autonomia, ma essa, al contrario, implica degli obblighi pubblici nell’interesse della collettività, a cui la società si deve attenere”.
Nella monumentale opera giuridica di Cicerone emerge un concetto, in un certo senso, conforme al diritto italiano vigente (nello jus positum: art. 824 comma 2 Cod. Civile, e art. 92 comma 4 D.P.R. n. 285/1990.
L’espressione del grande oratore ed avvocato dell’antica Roma Repubblicana, può essere accostata a Hoc monumentum heredem non sequitur espresso anche con l’acronimo H.M.H.N.S.… ... Leggi il resto
Le piccole e grandi novità a suo tempo introdotte dal D.P.R. 285/90 – 2/2
Come abbiamo visto ieri, nel celebrare l’anniversario del D.P.R. n. 285/1990, evidenziandone vizi occulti, discrasie con altre fonti del diritto e pregi, proseguiamo ora la carrellata delle novelle veicolate nell’Ordinamento funerario italiano già nel lontano anno 1990, con l’approvazione del vigente regolamento nazionale di polizia mortuaria. Per i più giovani, abituati, ormai, a confrontarsi con la congerie delle Leggi Regionali, non si tratterà di cose eclatanti, in quanto date ormai come acquisite e scontate, per i più attempati, sarà l’occasione di un proficuo amarcord, (o rimembranza, se preferite!)… ... Leggi il resto
Il D.P.R. 285/90 compie già 30 anni: alcune considerazioni storiche – 1/2
Con entrata in vigore, posticipata al 27 ottobre 1990, il 10 settembre sempre dello stesso anno fu approvato il testo dell’attuale regolamento nazionale di polizia mortuaria – D.P.R. 10 settembre 1990 n. 285.
…E sono già trascorsi 30 anni, di convivenza, per tutti gli attori del comparto funerario italiano, con questo controverso corpus normativo, così trasversale e poliedrico, nel suo flusso enunciativo, da attrarre nella propria sfera materie e competenze anche molto eterogenee tra loro. Tra l’altro il legislatore, alla fine dello scorso secolo, si muoveva in un quadro costituzionale più certo e piramidale, quindi produsse un regolamento, comunque importante e completo, capace di spaziare su tutto (o quasi) il diritto funerario.… ... Leggi il resto
Art. 1 comma 7-bis Legge n. 26/2001: difficoltà applicativa dell’ultimo capoverso
L’art. 1 comma 7-bis del D.L. 392/2000 “Disposizioni urgenti in materia di enti locali”, convertito con modificazioni nella L. 28 febbrario 2001 n. 26 contiene una norma di interpretazione autentica di quanto stabilito nel comma 4 dell’articolo 12 del decreto-legge 31 agosto 1987, n. 359, convertito a sua volta nella L. 440/1987 che disponeva, in via generale, la completa gratuità del servizio di cremazione per chi avesse optato di accedere a tale pratica funeraria, ancora molto residuale, in quel dato periodo storico.… ... Leggi il resto
Fra trasporto salma “dilatato” e ragioni di mero businness
Nota di Redazione del 4 settembre 2020: “questo testo non vuole esser una volgare intemerata contro la filosofia funeraria della Regione Emilia-Romagna, che semmai, al contrario assurge ad exemplum, perché la L.R. n. 19/2004, con i relativi provvedimenti d’implementazione, spesso e volentieri si presta ad un esame “a rime parallele” con altre realtà giuridiche ed operative, sul territorio.
Nulla quaestio per le case funerarie, le quali, tra l’altro, hanno ricevuto una forte legittimazione in diritto da una recentissima decisione della Consulta.… ... Leggi il resto
Funerale per indigente ed assunzione degli oneri: a carico di quale Comune sorgono obbligatori?
Regge ancora per la categoria (numerus clausus) dei trasporti necroscopici, dovuti quale servizio d’istituto, tra cui, possiamo tranquillamente annoverare il funerale a carico per indigente, il riferimento all’art. 16, comma 1, lett.. b) D.P.R. 10/9/1990, n. 285?
Infatti, con l’art. 1, comma 7.bis D.L. 27/12/2000, n. 392 convertito, con modif. nella L. 28/2/2001, n. 26 (in vigore dal 2/3/2001), il trasporto delle salme è sempre a pagamento anche quando i relativi feretri si trovino nelle condizioni – eccezionali – di gratuità dell’inumazione o dell’esumazione ordinaria o della cremazione (quest’ultima però, nella sua eventuale e residuale gratuità è disciplinata dall’art.… ... Leggi il resto
Art. 50 D.P.R. n. 285/1990: quali i titoli di accoglimento?
Come prima considerazione di diritto ( e si tratta di jura sepulchri, ossia diritti della personalità, regolati dalla sola legge statale), merita di doversi ricordare come l’art. 50 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 individui i defunti che il Comune ha il dovere giuridico di accettare nel proprio sistema cimiteriale.
Tutte le tipologie enumerate dal citato art. 50 rientrano in questo ambito di necessità minima, per cui il loro accoglimento di default, d’ufficio costituisce un vincolo per il Comune, anche se non sia previsto al regolamento comunale di polizia mortuaria, il quale, contemplandolo espressamente, altro non farebbe se non riprodurre pedissequamente, e del tutto inutiliter data, senza particolari effetti, una norma statale e di principio, cui comunque il Comune è tenuto ad ottemperare motu proprio.… ... Leggi il resto
Ma…l’art. 17 D.P.R. 10 settembre 1990 n. 285 è davvero rispettato?
Consultando e compulsando, per l’ennesima volta, il regolamento nazionale di polizia mortuaria, ci siamo accorti di una piccola lacuna, davvero minima ed al limite del caso di scuola, su cui, però, vorremmo indagare.
Quasi sempre nei recuperi sul luogo di incidenti stradali ovvero nella raccolta di salme rinvenute su pubblica via da trasferire presso l’obitorio/deposito d’osservazione, si utilizzano cassoni[1] realizzati con materiale impermeabile e facilmente disinfettabile (plastica rigida, o acciaio inossidabile) di solito muniti di guarnizioni, così da garantire l’ermeticità a fronte di possibili percolazioni o esalazioni cadaveriche, assai insalubri.… ... Leggi il resto
I segreti del museo “Paolo Gorini” a Lodi
Nella città di Lodi, presso un ala dell’Ospedale Maggiore, ancora poca gente, appassionata del sanissimo gusto per il macabro, sa di poter visitare uno stupefacente museo dove sono esposte, in perfetto stato di preservazione dalla putredine, le spoglie mortali di diversi soggetti, di estrazione popolare vissuti nell’Ottocento.
Questi superbi esempi di mummificazione sono il risultato dell’assiduo ed oscuro lavoro intrapreso dal Dott. Paolo Gorini, un eclettico scienziato vissuto nel XIX secolo.
Le tecniche da lui messe a punto, nei lunghi anni di studio, sono in gran parte ancora sconosciute.… ... Leggi il resto
Quanti litri deve contenere un’urna cineraria?
Ma…alla fine: quanto deve esser capiente un’urna cineraria? C’è chi dice qua…c’è chi dice là (citazione vascorossiana d’obbligo!)
Bel dilemma, infatti c’è proprio un “BUG” nell’ordinamento funerario, passiamo in rassegna le fonti del diritto, almeno quelle statali, tanto per cominciare:
- Art. 343 T.U. leggi sanitarie di cui al R.D. n. 1265/1934: gli esiti da COMPLETA cremazione di un cadavere (uno ed uno solo, sembra perfino lapalissiano, ma è meglio ribadire il concetto!), ossia ossa calcinate e poi polverizzate, debbono esser raccolte in una ed una sola urna, per un duplice motivo:
1) il legislatore riconosce alle ceneri la stessa dignità giuridica di una spoglia mortale, appartenuta ad un’unica ed inscindibile unità psicofisica (nna persona umana).