Consiglio di Stato, Sez. V, 2 luglio 2020, n. 4271

Consiglio di Stato, Sez. V, 2 luglio 2020, n. 4271

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Consiglio di Stato, Sez. V, 2 luglio 2020, n. 4271

Costituisce violazione del divieto di procacciamento od intermediazione di affari la fattispecie in cui il familiare committente si rivolga a soggetto diverso dal direttore tecnico dell’esercente l’attività funebre, ancorché quando familiare di questi e risulta, sia da accertamenti che da altri fatti, che il soggetto sine titulo incaricato abbia svolto di fatto il servizio funebre.… ... Leggi il resto

TAR Campania, Napoli, Sez. I, 16 giugno 2020, n. 2431

TAR Campania, Napoli, Sez. I, 16 giugno 2020, n. 2431

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TAR Campania, Napoli, Sez. I, 16 giugno 2020, n. 2431
L’art. 83 d. lgs. 6/9/2011, n. 159 (Codice delle leggi antimafia e delle misure di prevenzione, nonche’ nuove disposizioni in materia di documentazione antimafia, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 13 agosto 2010, n. 136) impone all’ente locale di: “acquisire la documentazione antimafia … prima di stipulare, approvare o autorizzare i contratti e subcontratti relativi a lavori, servizi e forniture pubblici, ovvero prima di rilasciare o consentire i provvedimenti indicati nell’articolo 67”, che fa specifico riferimento alle “licenze o autorizzazioni di polizia e di commercio” e, pertanto, al provvedimento autorizzatorio richiesto per lo svolgimento dell’attività funeraria.
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TAR Campania, Napoli, Sez. III, 12 maggio 2020, n. 1738

TAR Campania, Napoli, Sez. III, 12 maggio 2020, n. 1738

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TAR Campania, Napoli, Sez. III, 12 maggio 2020, n. 1738
Risulta legittimamente comminata la sanzione dell’interdizione in via definitiva dall’attività funebre, nei confronti dell’impresa che “non osserva le norme in materia di lavoro, previdenza e sicurezza nei luoghi di lavoro“, come disposto dall’art.8-bis, comma 5, lett. d), della L.R. (Campania) 24/11/2001,  n. 12.
NORME CORRELATE
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CoVid-19: forse, nulla sarà come prima.

L’anno 2020 è iniziato con l’epidemia, poi assurta ala rango di pandemia, denominata CoVid-19m causata dal SARS-CoV-2, che ha visto i primi focolai in Cina, per poi, molto velocemente, raggiungere gli altri Paesi, molti dei quali l’hanno affrontata in modo tra loro non uniforme, non uniformità favorita dal fatto che, trattandosi di un virus “nuovo”, mancavano tutte le informazioni che avrebbero potuto suggerire un comportamento o l’altro. Come noto, l’Italia è stata uno dei primi paesi ad intervenire sui viaggi da/per la Cina, poi ha adottato, con un crescendo di provvedimenti, una serie di restrizioni (inclusi i divieti di esequie e la chiusura dei cimiteri).… ... Leggi il resto

TAR Puglia, Bari, Sez. II, 15 aprile 2020, n. 491

TAR Puglia, Bari, Sez. II, 15 aprile 2020, n. 491

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TAR Puglia, Bari, Sez. II, 15 aprile 2020, n. 491
Non si può disconoscere in capo al comune il potere di imporre un corrispettivo per l’esercizio, da parte dei privati, dei trasporti funebri, al di là della questione sull’attualità o meno del diritto di privativa (stabilito dall’articolo 1, R.D. 15 ottobre 1925 n. 2578) in relazione a tale servizio pubblico comunale” (cfr.; TAR Campania, Napoli, Sez.
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Attività funebre: gli “Engel criteria” come discriminante tra sanzioni (solamente) amministrative e penali.

Il Consiglio di Stato (Sez, V, 5 marzo 2020, n. 1606; reperibile nella sezione SENTENZE per gli Abbonati PREMIUM, sezione che, per altro, risente negli ultimi tempo delle limitazioni anche all’attività giudiziaria determinate dal CoVid-19, per cui alcune “fonti” non sono temporaneamente (si spera) più accessibili), è stato chiamato a pronunciarsi attorno ad una situazione in cui era stata contestata ad accertata violazione in materia di pubblicità: si tratta della Campania, in cui, tra l’altro, sul tema, va segnalata la recente modifica dell’art.... Leggi il resto

Consiglio di Stato, Sez. V, 5 marzo 2020, n. 1606

Consiglio di Stato, Sez. V, 5 marzo 2020, n. 1606

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Consiglio di Stato, Sez. V, 5 marzo 2020, n. 1606
Il procedimento di cui all’art. 18 l. n. 689 del 1981 si riferisce alle sole sanzioni amministrative pecuniarie, per le quali la determinazione (mediante “ordinanza-ingiunzione”) della “somma dovuta per la violazione”, accompagnata dalla pedissequa “ingiunzione di pagamento”, avviene (comma 2) a valle della preventiva notifica della “contestazione” della accertata “violazione” (art.
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Localizzazione dell’attività funebre e delle sale del commiato.

La morte è un accadimento naturale: lo ha constatato anche il Consiglio di Stato nella sentenza della Sez. VI, 2 gennaio 2020, n. 22, al solito reperibile anche nella sezione SENTENZE per gli Abbonati PREMIUM, in cui, affrontando una controversia relativa alla localizzazione di attività funebre e di sale del commiato, ha affermato che l’attività di onoranza funebre è compatibile con la funzione residenziale, mentre non lo è quella della sala del commiato, richiedendo quest’ultima un’espressa previsione di piano territoriale.... Leggi il resto

TAR Lombardia, Milano, Sez. IV, 21 gennaio 2020, n. 121

TAR Lombardia, Milano, Sez. IV, 21 gennaio 2020, n. 121
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TAR Lombardia, Milano, Sez. IV, 21 gennaio 2020, n. 121

L’Amministrazione può legittimamente decidere di stipulare una convenzione per un prezzo minimo del funerale completo, nel rispetto dei principi previsti dal Codice dei contratti pubblici e garantendo sia la concorrenza sia il rispetto delle esigenze sociali, che assumono un rilievo determinante tanto nella fase di affidamento quanto in quella di esecuzione.
I depositi di osservazione (come gli obitori) sono destinati a esigenze strettamente mediche (manifestazione di vita, riscontro diagnostico, autopsie giudiziarie), per cui le imprese di pompe funebri, quindi, non possono vantare alcuna pretesa a svolgere la propria attività in tali locali, questione anche infondata, venendo in rilievo una norma regolamentare che non impedisce comunque alla ricorrente di trattare il familiare del deceduto con la dignità dovuta nella camera mortuaria.
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Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, 14 gennaio 2020, n. 8

Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, 14 gennaio 2020, n. 8
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Consiglio di Giustizia Amministrativa per la Regione Siciliana, 14 gennaio 2020, n. 8
Dall’analisi testuale dell”art. 19 d.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 emerge chiaramente che, in materia di trasporto funebre, essa non ha introdotto alcun formale divieto o alcun obbligo a carico delle confraternite (nella specie: né il divieto di utilizzare mezzi altrui, né l’obbligo di utilizzare mezzi propri</i>, ma consente ai comuni di esigere un diritto e, nel case e  ricorrendone le condizioni, precedendo un’esenzione da questo.
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Consiglio di Stato, Sez. VI, 2 gennaio 2020, n. 22

Consiglio di Stato, Sez. VI, 2 gennaio 2020, n. 22

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Consiglio di Stato, Sez. VI, 2 gennaio 2020, n. 22

Le norme consentono che i soggetti autorizzati allo svolgimento di attività funebri possano realizzare e gestire servizi propri per il commiato, nel contempo vietando unicamente la collocazione delle sale per il commiato nei Nuclei di Antica Formazione, essa depone per la compatibilità delle attività funebri, diverse dalle sale per il commiato, all’interno dei Nuclei di Antica Formazione, in quanto l’attività di onoranze funebri ovvero di servizi funebri (eccezion fatta appunto) per le sale di commiato di nuova realizzazione per le quali vi è un espresso divieto del pianificatore) non sia incompatibile con la funzione residenziale.
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Improcedibilità per sopravvenuta carenza d’interesse.

A volte vi sono pronunce giurisprudenziali che non costituiscono “giurisprudenza”, come può essere la decisione su una improcedibilità di un qualche ricorso proposto, quando, nel corso del giudizio, la parte ricorrente dichiari una sopravvenuta carenza d’interesse alla decisione.
Ne possono essere esempi, tra i molti, le recenti sentenze del TAR per la regione Campania, sede di Napoli, sez. III, 21 novembre 2019, n. 5463 (nella quale  il ricorso si fondava su una ritenuta situazione di incompatibilità, posta dalla locale legge regionale, del contemporaneo svolgimento dell’attività funebre e il servizio di noleggio e trasporto di ambulanze), nonché stesso TAR per la regione Campania, sede di Napoli, 22 novembre 2019, n.
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TAR Campania, Napoli, Sez. I, 11 dicembre 2019, n. 5906

TAR Campania, Napoli, Sez. I, 11 dicembre 2019, n. 5906
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TAR Campania, Napoli, Sez. I, 11 dicembre 2019, n. 5906
[ id.: TAR Campania, Napoli, Sez. I, 11 dicembre 2019, n. 5904 ]
L’interdittiva antimafia, per la sua natura cautelare e per la sua funzione di massima anticipazione della soglia di prevenzione, non richiede la prova di un fatto, ma solo la presenza di una serie di indizi in base ai quali non sia illogico o inattendibile ritenere la sussistenza di un collegamento con organizzazioni mafiose o di un condizionamento da parte di queste.
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