La Regione Lazio resta tra le poche in Italia a non essersi ancora dotata di una legge regionale che disciplini le attività funebri e cimiteriali. Sul punto interviene Federcofit, la federazione del comparto funerario italiano, che ha annunciato un’iniziativa sindacale regionale per richiamare l’attenzione delle istituzioni su una regolamentazione ritenuta ormai indispensabile.
“Di fronte ai grandi cambiamenti che intercorrono nella società, la funeraria laziale ha bisogno di operare secondo regole chiare, trasparenti e sicure per garantire alle famiglie la miglior gestione possibile dei loro defunti”. Dice Cristina Zega, presidente Federcofit per il Lazio
“E’ sempre più urgente disciplinare queste attività, per evitare abusi e offrire il servizio migliore alla collettività e soprattutto alle famiglie dolenti”. Dice Davide Veronese, presidente nazionale di Federcofit
Nel comunicato diffuso da Federcofit si evidenzia come il Lazio sia tra le ultime regioni italiane prive di una legge organica in materia, nonostante l’elevata dimensione del comparto, che conta centinaia di imprese e migliaia di addetti. L’obiettivo dichiarato è promuovere l’approvazione di una norma regionale che definisca requisiti delle imprese, modalità operative e competenze istituzionali.
La redazione di Funerali.org propone una riflessione più ampia: perseverare in un quadro frammentato di normative regionali, spesso giustificate dall’idea (discutibile) che il settore ricada primariamente nell’ambito sanitario e dunque nella competenza concorrente, è davvero la soluzione più efficace ai problemi storici del comparto?
Considerata la natura trasversale dei servizi funerari nel loro complesso — che toccano profili civili, economici, ambientali e di servizio pubblico — appare invece sempre più necessario un approccio unitario.
La posizione della redazione: serve un testo unico nazionale, valido su tutto il territorio, che superi i particolarismi regionali e affronti in modo organico le molteplici questioni della cosiddetta “funeraria”, delineando regole chiare e omogenee a tutela delle famiglie e della collettività, dell’industria, delle imprese funebri e dei gestori di cimiteri e crematori. Non si tratta soltanto di sanità pubblica, ma di garantire dignità, trasparenza e qualità del servizio in un settore essenziale.
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