Funerali per fedeli di religione musulmana – 1/3

Questo articolo è parte 8 di 8 nella serie La pandemia cambia (o cambierà?) le procedure?

Dal Corano:
Ogni essere vivente gusterà la morte.
Lavorate per questo mondo come se doveste vivere sempre; impegnatevi per l’Aldilà come se doveste morire subito.
Quanto ai morti, quando Allah li farà risorgere, li condurrà al loro Signore.

Preghiera islamica delle esequie:
È a Dio che apparteniamo ed a Lui facciamo ritorno.


Nel mondo islamico, la cerimonia funebre è, di fatto, conclusa quando i fedeli intonano il versetto 59,10 del Corano: Nostro Signore, perdona noi ed i nostri fratelli che ci hanno preceduto nella fede e non lasciare nei nostri cuori alcun rancore nei confronti dei credenti, invero tu sei indulgente e misericordioso.… ... Leggi il resto

Rito delle Esequie: “Il Cerimoniale di Stato”

Allestimento di Camera ardente nel Cerimoniale di Stato:


Nella “procedura” esequiale dettata per funerali istituzionali, riguardanti, ad esempio, persone che abbiano, con merito ed onore, ricoperto cariche e magistrature pubbliche ai massimi livelli della Repubblica Italiana, Il feretro deve essere deposto su un tavolo (es. due cavalletti con tavole congiunte lunghe circa 230 cm) coperto da un drappo di velluto di color rosso scuro e con quattro candelabri a piantana ai lati.
Non si utilizzano i moderni catafalchi.

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Appunti di toilette mortuaria

La “toelettatura mortuaria” inizia necessariamente con l’identificazione del corpo.
La prima operazione che si deve compiere, è, infatti, assicurarsi sull’identità della salma e se questa sia “libera” da eventuali riscontri in corso da parte dell’autorità sanitaria o della Magistratura.
Se, al contrario, essa dovesse trovarsi “sotto procura”, non sarà possibile alcuna azione manipolatoria, senza il preventivo nulla osta dei pubblici poteri.

Successivamente occorre verificare il possesso di denaro e di gioielli, qualora soldi o preziosi siano presenti, normalmente si provvederà a toglierli, riporli in una busta chiusa e consegnarli ai parenti del defunto.… ... Leggi il resto

Pievi cimiteriali e quella strana porta sul lato Nord…

Il concetto di uno spazio sacro, ossia di un luogo certo e delimitato dall’inviolabilità di un potere ultraterreno, è un concetto ancestrale dell’antropologia.
I massicci complessi plebani, ispirati all’austero stile romanico, racchiudevano, dunque, una zona immateriale ed infinita, ma al tempo stesso percepibile dall’occhio umano perché articolata con sapienti geometrie su diversi livelli (cripta, piano medio e presbiterio) e capace di proiettare l’uomo dell’evo feudale verso le ineffabili realtà sovrannaturali del paradiso.
Solo in quelle imponenti mura marmoree o di semplice pietra, spesso riccamente istoriate, infatti, si compiva l’unico e perfetto sacrificio che riconciliava il mondo a Dio Padre.… ... Leggi il resto

Funerali… a “cassa aperta”?!!

Regione Puglia: è legittimo provvedere alla definitiva sigillatura del feretro, solo una volta giunti in cimitero, per la tumulazione?
Per esteso: si possono celebrare i funerali a “cassa aperta”?


Come prima chiosa di diritto funerario, va sempre tenuta separata e scissa la circostanza del trasporto di salma, rispetto a quella del trasporto di cadavere, sono, infatti, due istituti, di cui il primo altamente innovativo, governati in modo diverso, e, precisamente, dagli artt.10 e 10.bis L.… ... Leggi il resto

Come realizzare e…riempire correttamente una cassetta ossario

Un’informazione, per cortesia. Dovremmo provvedere, causa esumazione ordinaria, al recupero delle ossa di un defunto, per la successiva tumulazione in loculo, dove è già presente un feretro, ma… “fuori misura”, quindi con un risicato spazio a disposizione.

Sappiamo già che ai sensi della Circ. Min n. 24/1993, le cui indicazioni sono confermate, poi, anche dal regolamento comunale della nostra città, è ammessa questa sepoltura “plurima” pure in una nicchia originariamente mono-posto. Qual è, allora, l’ingombro di una normale cassetta ossario?... Leggi il resto

Sepolcri privati extra moenia e zona di rispetto sanitaria

Recentemente, la Direzione Centrale per le Autonomie Locali del Ministero dell’Interno ha formulato, in risposta a preciso quesito, un’analisi articolata sulla disciplina della sepoltura fuori dalle aree cimiteriali nell’ordinamento legislativo italiano, anche in considerazione di quest’aspetto sistemico: il quesito proposto non avrebbe teso ad ottenere una soluzione particolare ad un solo caso specifico, quanto un inquadramento dogmatico della disciplina nel suo complesso, quindi di grande valore didattico per noi tutti.

Nella risposta al soggetto istante (un Comune), per altro, in materia di tumulazione privilegiata (art.… ... Leggi il resto

Psicologia della tanatoestetica

Il Sig. XYZ chiede come ci si debba comportare durante la vestizione di una salma che presenti un’ingessatura. L’antiestetico gesso può esser rimosso senza provocare improvvise ed evidenti profonde deformazioni nella parte del corpo immobilizzata dalla fasciatura rigida?

No, il rischio è pressoché nullo, siccome oggi, le moderne tecniche d’ortopedia in caso d’arti “spappolati”, ovvero interessati da profonde ferite accompagnate da fratture plurime ed esposte, non si ricorre più al gesso, ma ad un supporto elastico, come ad esempio un gambaletto, capace, tuttavia di garantire una certa durezza e consistenza per impedire il movimento nella zona corrispondente alla rottura ossea.… ... Leggi il resto

Appunti di tanatocosmesi

Quale è la differenza ontologica e semantica tra TANATOPRASSI e TANATOESTETICA?
Cosa significano queste due misteriose parole?

L’etimologia greca della parola TANATOPRASSI ci indirizza al sostanziale significato e fine della disciplina, da cui l’unione del sostantivo THANATOS: la morte e del verbo PRASSEIN: il fare, il manipolare.
In effetti alcuni tanatoprattori amano definirsi “manipolatori di corpi”, ma in realtà questa definizione è molto riduttiva, siccome si tratta pur sempre di professionisti molto qualificati, che pongono in opera un articolato insieme di tecniche e soluzioni atte a ritardare le conseguenze fisiche e biologiche, altrimenti inevitabili, della tanatomorfosi, ossia dei cambiamenti post-mortem.… ... Leggi il resto

Operazioni cimiteriali: lavoriamo sempre sul crinale di profili penalistici!

Il regolare ed ordinato espletamento dell’azione di polizia cimiteriale consiste (chiedo scusa per la brutalità empia del linguaggio) nel rimuovere, dignitosamente e con riguardo ai sentimenti di pietas, l’esternalità negativa rappresentata dai cadaveri e dai loro miasmi, così da provvedere a rotazione al fabbisogno di spazi per le nuove sepolture, secondo l’art. 58 del regolamento nazionale di polizia mortuaria.
Il fine ultimo della permanenza di un cadavere in cimitero è, infatti, la sua completa scheletrizzazione, affinché l’ossame, residuo e “prodotto” della decomposizione stessa possa esser raccolto nell’ossario comune (Art.… ... Leggi il resto

E se nessuno si attiva per allertare il medico necroscopo…? Ritardi a catena nel circuito della polizia mortuaria

Poiché il dies ad quem delle 30 ore risulta il termine finale (quello iniziale si colloca a 15 ore dopo la morte…fatte salve diverse disposizioni regionali, qui omesse per brevità) per l’effettuazione della visita necroscopica, il caso de quo non dovrebbe verificarsi, almeno in astratto; ma, nella fattispecie effettuale, possono comunque verificarsi appunto ritardi “a cascata”, dovuti ai motivi più disparati, seppur abbastanza rarefatti nella quotidiana esperienza di chi lavora nel settore funerario.

Laddove questa anomala ed illecita dilatazione dei tempi, malauguratamente, avvenisse, comunque, la visita necroscopica dovrebbe sempre essere eseguita, in quanto l’ufficiale dello stato civile non può rilasciare il permesso di seppellimento (ora distintamente autorizzazione all’inumazione o tumulazione), non solo dopo le 24 ore, ma anche dopo che si sia accertato della morte attraverso la certificazione dell’avvenuta vista necroscopica ai sensi dell’Art.… ... Leggi il resto

L’evoluzione nell’elaborazione del lutto durante la pandemia Covid: come gestire il rapporto con i dolenti nel corso Euro.Act del 23 novembre 2021

Questo articolo è parte 12 di 14 nella serie Corsi 2^ semestre 2021

Il corso online“L’evoluzione nell’elaborazione del lutto durante la pandemia Covid e la gestione del rapporto con i dolenti in ambito funebre e cimiteriale”, tenuto dalla Psicologa e Psicoterapeuta Daniela Rossetti nella giornata di martedì 23 novembre, si propone di approfondire il contatto con la morte ed il lutto, non solo nell’operatività, ma anche nel conseguente carico emotivo, che investe sia gli addetti funerari che i dolenti, analizzando i nuovi e diversi aspetti emersi nella realtà pandemica.… ... Leggi il resto

Certificato necroscopico e modulistica: un profilo storico

Dopo la “sfortunata” Legge di Revisione Costituzionale n. 3/2001, implementata giù per li rami del nostro oramai caotico e tentacolare ordinamento pluri-legislativo, poi, dalla Legge ordinaria n. 131/2003 in forza delle quali, trattandosi la polizia mortuaria di materia anche a rilevanza sanitaria, la normativa sui servizi funebri, necroscopici e cimiteriali è stata “regionalizzata” (gravissimo errore di sistema!) alcune Regioni hanno adottato, magari da tempo, una propria modulistica per la stesura del certificato che il medico necroscopo è tenuto a rilasciare in merito alla visita eseguita, per accertare l’incontrovertibilità del decesso.… ... Leggi il resto

Antinomie funerarie: demanialità vs patrimonialità dei sepolcri privati nei cimiteri

Invero, dopo la data di entrata in vigore del Libro III del Cod. Civile, è stato emanato il R.D. 21 dicembre 1942, n. 1880 (a sua volta entrato in vigore il 1° luglio 1943), il quale (art. 71, commi 2, 3 e 4) conservava disposizioni di carattere patrimonialistico/privatistico sui sepolcri, palesemente in contrasto con l’intervenuta demanializzazione dei cimiteri, per espressa volontà del legislatore.
Si sollevava, così, lo spinoso problema (non solo per indomiti causidici e legulei!)… ... Leggi il resto

Quando si “DEVE” necessariamente chiudere la bara in tempi rapidi: chi decide?

L’Art. 10 D.P.R. 285/1990 specifica unicamente la possibilità di ridurre a meno di 24 ore il periodo di osservazione, anticipando, così implicitamente, la chiusura della cassa, quando il cadavere dovesse denunciare fenomeni percolativi legati alla decomposizione, ma in nessuna parte del regolamento statale ci si preoccupa di delimitare, con nettezza, il lasso di tempo utile entro il quale attendere alla sepoltura in terra o alla chiusura della controcassa metallica.
Il personale, da incaricare del rispetto della eventuale normativa, è quello di cui al punto 9.7 della  circolare ministeriale n.24/1993; l’A.USL… ... Leggi il resto

Tumulazione Privilegiata in Regione Toscana: una vera riforma mancata?

La Regione Toscana, con la D.G.R. 22 aprile 2002, n. 395, definisce esattamente la competenza geografica per l’assunzione del provvedimento di tumulazione privilegiata (infatti, a predisporre tutti gli incartamenti e, soprattutto, ad autorizzare è il Comune nella cui circoscrizione amministrativa insiste l’edificio sede della sepoltura privilegiata), ma non quella funzionale, limitandosi ad un riferimento generico alla potestà autorizzativa del Comune (ossia all’Autorità Comunale in toto) e senza indicare quale organo (collegiale, monocratico, o semplicemente burocratico?) interessare della questione.… ... Leggi il resto