Sepolcri privati extra moenia e zona di rispetto sanitaria

Recentemente, la Direzione Centrale per le Autonomie Locali del Ministero dell’Interno ha formulato, in risposta a preciso quesito, un’analisi articolata sulla disciplina della sepoltura fuori dalle aree cimiteriali nell’ordinamento legislativo italiano, anche in considerazione di quest’aspetto sistemico: il quesito proposto non avrebbe teso ad ottenere una soluzione particolare ad un solo caso specifico, quanto un inquadramento dogmatico della disciplina nel suo complesso, quindi di grande valore didattico per noi tutti.

Nella risposta al soggetto istante (un Comune), per altro, in materia di tumulazione privilegiata (art.… ... Leggi il resto

Psicologia della tanatoestetica

Il Sig. XYZ chiede come ci si debba comportare durante la vestizione di una salma che presenti un’ingessatura. L’antiestetico gesso può esser rimosso senza provocare improvvise ed evidenti profonde deformazioni nella parte del corpo immobilizzata dalla fasciatura rigida?

No, il rischio è pressoché nullo, siccome oggi, le moderne tecniche d’ortopedia in caso d’arti “spappolati”, ovvero interessati da profonde ferite accompagnate da fratture plurime ed esposte, non si ricorre più al gesso, ma ad un supporto elastico, come ad esempio un gambaletto, capace, tuttavia di garantire una certa durezza e consistenza per impedire il movimento nella zona corrispondente alla rottura ossea.… ... Leggi il resto

Appunti di tanatocosmesi

Quale è la differenza ontologica e semantica tra TANATOPRASSI e TANATOESTETICA?
Cosa significano queste due misteriose parole?

L’etimologia greca della parola TANATOPRASSI ci indirizza al sostanziale significato e fine della disciplina, da cui l’unione del sostantivo THANATOS: la morte e del verbo PRASSEIN: il fare, il manipolare.
In effetti alcuni tanatoprattori amano definirsi “manipolatori di corpi”, ma in realtà questa definizione è molto riduttiva, siccome si tratta pur sempre di professionisti molto qualificati, che pongono in opera un articolato insieme di tecniche e soluzioni atte a ritardare le conseguenze fisiche e biologiche, altrimenti inevitabili, della tanatomorfosi, ossia dei cambiamenti post-mortem.… ... Leggi il resto

Operazioni cimiteriali: lavoriamo sempre sul crinale di profili penalistici!

Il regolare ed ordinato espletamento dell’azione di polizia cimiteriale consiste (chiedo scusa per la brutalità empia del linguaggio) nel rimuovere, dignitosamente e con riguardo ai sentimenti di pietas, l’esternalità negativa rappresentata dai cadaveri e dai loro miasmi, così da provvedere a rotazione al fabbisogno di spazi per le nuove sepolture, secondo l’art. 58 del regolamento nazionale di polizia mortuaria.
Il fine ultimo della permanenza di un cadavere in cimitero è, infatti, la sua completa scheletrizzazione, affinché l’ossame, residuo e “prodotto” della decomposizione stessa possa esser raccolto nell’ossario comune (Art.… ... Leggi il resto

E se nessuno si attiva per allertare il medico necroscopo…? Ritardi a catena nel circuito della polizia mortuaria

Poiché il dies ad quem delle 30 ore risulta il termine finale (quello iniziale si colloca a 15 ore dopo la morte…fatte salve diverse disposizioni regionali, qui omesse per brevità) per l’effettuazione della visita necroscopica, il caso de quo non dovrebbe verificarsi, almeno in astratto; ma, nella fattispecie effettuale, possono comunque verificarsi appunto ritardi “a cascata”, dovuti ai motivi più disparati, seppur abbastanza rarefatti nella quotidiana esperienza di chi lavora nel settore funerario.

Laddove questa anomala ed illecita dilatazione dei tempi, malauguratamente, avvenisse, comunque, la visita necroscopica dovrebbe sempre essere eseguita, in quanto l’ufficiale dello stato civile non può rilasciare il permesso di seppellimento (ora distintamente autorizzazione all’inumazione o tumulazione), non solo dopo le 24 ore, ma anche dopo che si sia accertato della morte attraverso la certificazione dell’avvenuta vista necroscopica ai sensi dell’Art.… ... Leggi il resto

L’evoluzione nell’elaborazione del lutto durante la pandemia Covid: come gestire il rapporto con i dolenti nel corso Euro.Act del 23 novembre 2021

L'articolo è parte 12 di 14 nella serie Corsi 2021

Il corso online“L’evoluzione nell’elaborazione del lutto durante la pandemia Covid e la gestione del rapporto con i dolenti in ambito funebre e cimiteriale”, tenuto dalla Psicologa e Psicoterapeuta Daniela Rossetti nella giornata di martedì 23 novembre, si propone di approfondire il contatto con la morte ed il lutto, non solo nell’operatività, ma anche nel conseguente carico emotivo, che investe sia gli addetti funerari che i dolenti, analizzando i nuovi e diversi aspetti emersi nella realtà pandemica.… ... Leggi il resto

Certificato necroscopico e modulistica: un profilo storico

Dopo la “sfortunata” Legge di Revisione Costituzionale n. 3/2001, implementata giù per li rami del nostro oramai caotico e tentacolare ordinamento pluri-legislativo, poi, dalla Legge ordinaria n. 131/2003 in forza delle quali, trattandosi la polizia mortuaria di materia anche a rilevanza sanitaria, la normativa sui servizi funebri, necroscopici e cimiteriali è stata “regionalizzata” (gravissimo errore di sistema!) alcune Regioni hanno adottato, magari da tempo, una propria modulistica per la stesura del certificato che il medico necroscopo è tenuto a rilasciare in merito alla visita eseguita, per accertare l’incontrovertibilità del decesso.… ... Leggi il resto

Antinomie funerarie: demanialità vs patrimonialità dei sepolcri privati nei cimiteri

Invero, dopo la data di entrata in vigore del Libro III del Cod. Civile, è stato emanato il R.D. 21 dicembre 1942, n. 1880 (a sua volta entrato in vigore il 1° luglio 1943), il quale (art. 71, commi 2, 3 e 4) conservava disposizioni di carattere patrimonialistico/privatistico sui sepolcri, palesemente in contrasto con l’intervenuta demanializzazione dei cimiteri, per espressa volontà del legislatore.
Si sollevava, così, lo spinoso problema (non solo per indomiti causidici e legulei!)… ... Leggi il resto

Quando si “DEVE” necessariamente chiudere la bara in tempi rapidi: chi decide?

L’Art. 10 D.P.R. 285/1990 specifica unicamente la possibilità di ridurre a meno di 24 ore il periodo di osservazione, anticipando, così implicitamente, la chiusura della cassa, quando il cadavere dovesse denunciare fenomeni percolativi legati alla decomposizione, ma in nessuna parte del regolamento statale ci si preoccupa di delimitare, con nettezza, il lasso di tempo utile entro il quale attendere alla sepoltura in terra o alla chiusura della controcassa metallica.
Il personale, da incaricare del rispetto della eventuale normativa, è quello di cui al punto 9.7 della  circolare ministeriale n.24/1993; l’A.USL… ... Leggi il resto

Tumulazione Privilegiata in Regione Toscana: una vera riforma mancata?

La Regione Toscana, con la D.G.R. 22 aprile 2002, n. 395, definisce esattamente la competenza geografica per l’assunzione del provvedimento di tumulazione privilegiata (infatti, a predisporre tutti gli incartamenti e, soprattutto, ad autorizzare è il Comune nella cui circoscrizione amministrativa insiste l’edificio sede della sepoltura privilegiata), ma non quella funzionale, limitandosi ad un riferimento generico alla potestà autorizzativa del Comune (ossia all’Autorità Comunale in toto) e senza indicare quale organo (collegiale, monocratico, o semplicemente burocratico?) interessare della questione.… ... Leggi il resto

Autorizzazioni a contenuto discrezionale: quando il Comune dice NO!

“A l’alta fantasia qui mancò possa”, come direbbe Dante, dopo l’ excessus mentis dovuto all’insostenibile visione divina; o, se si preferisce, “trasumanar significar per verba non si porìa”,  sempre secondo l’ineffabile dire dell’Alighieri, nella sua fantastica ascensione tra il logos e  infinito: dopo tanto leguleio arrovellarmi su questi temi, così speculativi, sono senza parole e mi rifugio nel silenzio; nell’attesa che, magari, mi sovvenga l’Eterno, secondo il celebre verso leopardiano, o, più semplicemente, una risposta plausibile.

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“Tumulazione privilegiata” e devolution amministrativa: le ultime evoluzioni procedimentali

(18/05/2023) [Nota della Redazione: questo articolo è da ritenersi superato, in quanto esso è confluito in uno studio di più ampio espiro e trattazione sempre sull’istituto della Tumulazione Privilegiata].

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L’istituto della “tumulazione privilegiata” trova, attualmente, fonte normativa nell’art. 341 TULLSS – R.D. n.1265/1934 – ed ha mantenuto, per la sua rarissima applicazione, un’essenza misteriosa, di spiccata eccezionalità, in quanto il suo stesso nomen juris introduce ad un privilegio per il post mortem (ossia ad uno status di cui altri, al pari, non possano legittimamente godere, pure in un assetto sociale di carattere democratico) in senso tecnico-giuridico, che forse sarebbe anche ora di rinverdire o attualizzare, senza, però, trasformarlo in uno sguaiato fenomeno di massa, magari per eccentrici milionari in cerca di emozioni forti… anche da morti.… ... Leggi il resto

Lombardia: note chiose e commenti alle disposizioni sui trasporti salma – Parte II

Modalità di disposizione di trasporto di salma

È necessaria la volontà espressa, si ritiene per iscritto, del familiare, che individua l’impresa titolata al trasporto della salma.
La legge n. 22/2003, però, non precisa in quale forma la volontà di disposizione debba estrinsecarsi.
È di rigore una precisazione: il trasporto salma a “cassa aperta”, se deliberato dal famigliare per un suo legittimo desiderio, è sempre riconducibile alla fattispecie del trasporto funebre, inteso come servizio a domanda individuale e, perciò, oneroso per l’utenza (ex Art.… ... Leggi il resto

Lombardia: note chiose e commenti alle disposizioni sui trasporti salma – Parte I

Mentre aspetta la sua naturale revisione, dovuta alla nuova Legge, non cassata dalla Consulta, dopo l’impugnativa del Governo Il regolamento regionale attuativo n. 6/2004 dell’allora Legge n.22/2003 affronta la tematica dei trasporti funebri con gli Artt. 35, 39, 40 e 41.
Cerchiamo, ora, di suddividere queste disposizioni in macro aree tematiche:

Trasporti salma (Art 39 Reg. Reg. n. 6/2004):

Ai sensi del paragrafo 7 Circ. n. 21/2005 il trasporto di salma dal luogo di decesso a quello della veglia funebre Art.… ... Leggi il resto

Inumazione di infetti: quando usare la cassa di zinco o il cassone impermeabile esterno e rimovibile?

NdR: Questa breve analisi non vale per il confezionamento dei feretri CoVid-19 positivi, per i quali si applica unicamente la Circ. Min. Salute n. 818/2021

Nell’impiego delle casse destinate alla sepoltura entro loculo o nicchia muraria, per i trasporti da comune a comune oltre i 100 Km, oppure ancora per i trasferimenti di spoglie mortali da o verso l’Estero (esclusi i trasporti transfrontalieri normati dalla Convenzione di Berlino del 10 febbraio 1937)  è consentito che la Regione a seguito della devoluzione di compiti e funzioni dallo Stato agli enti territoriali, realizzato con Decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri 26 maggio 2000, possa autorizzare l’uso di materiali diversi ed alternativi rispetto a legno, zinco o piombo purché essi siano in grado di garantire la stessa resistenza a stress meccanico e la perfetta impermeabilità del feretro che assicurano le casse mortuarie confezionate secondo tecniche e criteri costruttivi.

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Piani regolatori cimiteriali in Emilia-Romagna

Il Regolamento Regionale emiliano romagnolo 23 maggio 2006 n. 4 dedica ai Piani cimiteriali il proprio Art. 1, disposizione eclettica, tra l’altro, di architettura molto complessa.
Con l’articolo in parola vengono individuati:

  1. gli elementi da considerare per la redazione dei piani cimiteriali (che sono specificatamente elencati);
  2. l’obbligo di adozione da parte di ogni comune del piano cimiteriale (che interviene sia sull’assetto interno del/dei cimitero/i) sia sulle relative aree di rispetto;
  3. i riferimenti di bacino per la pianificazione cimiteriale, fondati sulla mortalità dei residenti, che deve avere assicurata sepoltura per una durata di 20 anni (almeno);
  4. l’ottemperanza agli obblighi di legge (tra i quali le dotazioni obbligatorie di un cimitero e la copertura del fabbisogno minimo legale di fosse ad inumazione in campo comune) e della programmazione in materia di crematori (di carattere provinciale, ai sensi art.
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