Servizi necroscopici: doveri, ruoli e responsabilità

Gli adempimenti meramente necroscopici (manuali, di concetto, o semplicemente funzionali) sono, quale numerus clausus “scolpito” nella legge, data la loro gratuità, e non altrimenti ampliabile, formati da:

  • Recupero/raccolta salme incidentate, per morte dovuta a sinistro, o comunque, in luogo, soprattutto se pubblico, inidoneo all’osservazione (paragrafo 5.2 Circ. Min. Sanità 24 giugno 1993, n. 24).
  • Custodia delle salme di cui ai casi enumerati dagli artt. 12 e 13 D.P.R. 285/1990.
  • Vigilanza su eventuali manifestazioni di vita durante il periodo d’osservazione (o anche per evitare manomissioni delittuose sul corpo del de cuius).
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Le nuove frontiere della sepoltura: ceneri fra pesci e coralli

Eternal Reefs, un’organizzazione benefica con sede in Florida, ha iniziato ad offrire una originale possibilità di sepoltura delle ceneri in mare.
Con le ceneri derivate dalla cremazione viene creata una sorta di cupola di cemento con dei fori, detta “reef ball”, una palla nella barriera corallina. La struttura viene posta sott’acqua in mare, diventando parte di una barriera artificiale.
Le singole sfere di cemento sono a pH neutro, misurano circa 1 metro di altezza per 2 di diametro, per un peso complessivo tra i 250 e i 1800 kg.… ... Leggi il resto

Chi deve rimuovere il pace-maker nei resti mortali da avviare a cremazione?

Cara Redazione,
scrivo dall’Emilia Romagna; in caso di cremazione di resto mortale (quindi dopo 20 anni dalla tumulazione) portatore di pacemaker, a chi tocca l’onere della rimozione?
Può essere eseguito dagli operatori cimiteriali? Come si smaltisce il pace-maker?


Risposta:
Si segue, in toto, il dettato dell’Art. 12 della Legge Regione Emilia Romagna 29 luglio 2004 n. 19, secondo cui la vigilanza sulle operazioni cimiteriali transita in capo allo stesso gestore del camposanto.
Solo per le esumazioni ed estumulazioni straordinarie, in particolari situazioni, si potrà richiedere il parere igienico sanitario.… ... Leggi il resto

Storia tecnico-giuridica del cofano funebre: tra forma e funzione – 2/3

Questo articolo è parte 2 di 3 nella serie Storia del cofano funebre

ANNO DI GRAZIA 1980
LA BARA, QUESTA SCONOSCIUTA, NEL SUO PERCORSO LUNGO E FATICOSO VERSO LA SEPOLTURA

Il comma 5 dell’art. 28 del D.P.R. n. 803 del 1975 così recitava: ” Lo spessore delle tavole della cassa di legno non deve essere inferiore a mm.30 (trenta millimetri ).”
In una relazione del Ministero della Sanità del 09 settembre 1980 al Consiglio di Stato si chiede (….omissis…)… ... Leggi il resto

Storia tecnico-giuridica del cofano funebre: tra forma e funzione – 1/3

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HOMINEM MORTUUM IN URBE NE SEPELITO NEVE URITO”, recitavano le mitiche XII tavole della Legge dell’antica Roma Repubblicana, ossia si sanciva solennemente il divieto, tassativo, categorico e vincolante per tutti i consociati di dar sepoltura o cremare i cadaveri all’interno delle mura dell’Urbe.
Già in evo, per noi contemporanei, remoto, all’alba dell’italica civiltà giuridica, fondata, appunto, sul diritto romano, dunque, ci si poneva implicitamente il problema di
come e dove trasportare i defunti al di fuori degli spazi riservati eminentemente ai vivi, per le pratiche funebri ed i conclusivi riti del commiato.... Leggi il resto

Corte di Cassazione, Sez. V Pen., 7 giugno 2022, n. 22089

Corte di Cassazione, Sez. V Pen., 7 giugno 2022, n. 22089

CORTE DI CASSAZIONE
Penale Sent. Sez. 5 Num. 22089 Anno 2022
Presidente: CATENA ROSSELLA
Relatore: ROMANO MICHELE
Data Udienza: 27/01/2022
SENTENZA
sul ricorso proposto da
P. Dante Domenico, nato a Chieti il 26/11/1951
avverso la sentenza del 16/O2/2017 della Corte di appello di Ancona
visti gli atti, il provvedimento impugnato e il ricorso;
udita la relazione svolta dal consigliere Michele Romano;
udito ii Pubblico Ministero, in persona del Sostituto Procuratore generale Vincenzo Senatore, che ha concluso chiedendo che il ricorso sia dichiarato inammissibile;
udito il difensore del ricorrente, avv.… ... Leggi il resto

La figura del celebrante laico in Italia

Un interessante articolo a firma di Maria Novella De Luca, recentemente apparso sul Venerdì di La Repubblica, ha esaminato la nascita e progressiva affermazione di una nuova figura in ambito cerimoniale: il celebrante laico.
Si tratta di una persona che, dopo avere affrontato uno specifico percorso di formazione, può officiare eventi quali matrimoni (previa richiesta di speciale delega al Sindaco), funerali, l’arrivo di un figlio o un divorzio, attribuendo però all’evento una specifica connotazione di cerimonia laica.… ... Leggi il resto

Se tre milioni vi sembran pochi!

L’intera Redazione di Euroact Web, con una certa gioia e civetteria tipica di noi (?) frequentatori del post mortem, informa tutti i nostri abituali utenti, e followers storici (nonché i nuovi potenziali lettori!) che abbiamo raggiunto un risultato ragguardevole, in termini di audience e soprattutto di qualità del nostro pubblico (principalmente addetti al circuito della polizia mortuaria, ma anche semplici cittadini privati, nei guai con la burocrazia mortuaria).
Ieri, infatti, abbiamo superato quota 3.000.000 di visite al sito www.funerali.org... Leggi il resto

Riti funebri nella religione del Vecchio Testamento – 3/3

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La liturgia di commiato si tiene nell’oratorio del cimitero ebraico, o direttamente sulla tomba (solo raramente può capitare che, specie negli ambienti più progressisti, il mesto officio si svolga nella Sinagoga).
Durante il trasporto (sull’auto funebre può campeggiare solo la Stella di Davide) se si forma il corteo funebre, verranno recitati i versi del Salmo 91.
Dare sepoltura (Jus Inferendi Mortuum in Sepulchrum) [1] con rispetto è un gesto di pietà prezioso agli occhi dell’Eterno, tuttavia le esequie non possono assolutamente avere luogo né di sabato né nei giorni di festa solenne stabiliti dal Talmud.… ... Leggi il resto

Riti funebri nella religione del Vecchio Testamento – 2/3

Questo articolo è parte 2 di 3 nella serie Riti funebri religione Vecchio Testamento

Presso alcune comunità israelitiche è invalso l’uso, ormai secolare, di abbigliare i cadaveri con una particolare camicia di puro lino, accompagnata da pantaloni, calze e guanti bianchi; sul capo, invece, andrà posto un particolare cappello, (questi indumenti si contraddistinguono per una strana caratteristica: non presentano tasche, a simboleggiare il distacco dai beni terreni; così, almeno idealmente, il defunto, affrontando il Giudizio Divino, nel viaggio oltremondano, non reca con sé stesso alcuno oggetto materiale, ma solo le sue opere morali).… ... Leggi il resto

Riti funebri nella religione del Vecchio Testamento – 1/3

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“L’erba fiorisce e cresce, la sera appassisce e si secca, insegnaci a contare i nostri giorni, perché noi apriamo il nostro cuore alla saggezza”
“Quando cammino nella valle della morte non temo alcun male, perché Tu sei con me…”

Nel culto ebraico, il complesso dei riti funebri si è codificato durante il corso di una tradizione plurimillenaria, grazie al progressivo integrarsi della liturgia più ancestrale, considerata comunque obbligatoria, con nuove forme e precetti per la commemorazione dei defunti, raccomandati, in diversi periodi, dai più autorevoli maestri.… ... Leggi il resto

Liturgia cristiano-ortodossa del commiato – 3/3

Questo articolo è parte 3 di 3 nella serie Liturgia cristiano-ortodossa

Sepoltura

Concluso il rito in chiesa, la mesta processione procede sino al cimitero; mentre si svolge il corteo, qualcuno deve premurarsi di procurare una lampada ad olio, anche se rudimentale che ritornerà utile al momento della sepoltura stessa.
In Russia è tradizione che i fedeli accendano candele anche in chiesa, mentre in Grecia è previsto l’uso dei ceri solo quando si sia giunti al camposanto, in prossimità della tomba.… ... Leggi il resto

Liturgia cristiano-ordodossa del commiato – 2/3

Questo articolo è parte 2 di 3 nella serie Liturgia cristiano-ortodossa

Veglia funebre

Dopo la composizione della salma, il sacerdote entra nella camera ardente ed intona la prima Pannikida oppure il Trisaghio. Le formule, anche nella S. Messa di commiato, possono essere recitate in qualunque lingua, perché non è considerata dal canone la possibilità di un unico idioma universale, come accade, invece, con il latino per la S. Messa Tridentina della Chiesa Cattolica Romana, recentemente (visti i tempi…appunto biblici della Chiesa) “riabilitata” con motu proprio dal Papa Emerito Benedetto XVI.… ... Leggi il resto

Liturgia cristiano-ortodossa del commiato – 1/3

Questo articolo è parte 1 di 3 nella serie Liturgia cristiano-ortodossa

Dal S. Vangelo secondo Giovanni: “Io sono la resurrezione e la vita, chi crede in me anche se muore vivrà, chiunque vive e crede in me non morirà in eterno” (Cap. 11, vv. 23-27).

Il rito cristiano-ortodosso non prevede una sola formula per i funerali, bensì quattro tipologie di cerimonie esequiali, accuratamente distinte, a seconda del ruolo che il defunto ricoprisse nella comunità locale:

  1. funerale di un laico, senza distinzione tra uomo e donna, con alcune varianti solo se la persona scomparsa era suddiacono o lettore;
  2. liturgia funebre per un chierico, Vescovo, sacerdote o diacono;
  3. esequie di un monaco o di una religiosa;
  4. S.
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Funerali per fedeli di religione musulmana – 3/3

Questo articolo è parte 6 di 8 nella serie La pandemia cambia (o cambierà?) le procedure?

Liturgia

“…Quanto ai morti, quando Allah li farà risorgere li condurrà a Sé” (Corano 6,36).

Il rito del commiato si tiene all’aperto presso il cimitero, o più raramente all’interno della Moschea e prevede un formulario quanto mai complesso ed articolato che bisogna assolutamente recitare nell’originaria lingua araba del Profeta.
La cerimonia si svolge in forma congregazionale, poiché tutta la comunità è vicina alla famiglia in lutto e prega per la salvezza del defunto.… ... Leggi il resto

Funerali per fedeli di religione musulmana – 2/3

Questo articolo è parte 7 di 8 nella serie La pandemia cambia (o cambierà?) le procedure?

Naturalmente anche per i fanciulli, benché la dottrina li ritenga puri e liberi da ogni peccato, è previsto l’officio funebre, persino nel caso di un suicida, se vi è ragione di supporre un suo estremo pentimento, è consentita la liturgia esequiale.
Queste pratiche, benché vivamente consigliate, sono semplicemente complementari al rito solenne ed integrano solo la liturgia, siccome non sono avvertite da tutti i musulmani come fondamentali oppure vincolanti, ma, ad esempio, è tassativo che le spoglie dei martiri non debbano essere purificate né profumate o fasciate, per essere, poi sepolte nella stessa condizione in cui siano state eventualmente rinvenute.… ... Leggi il resto