Il memorandum delle esequie nell’esperienza americana

Abbiamo scovato sul web e subito tradotto questo brano, pubblicato sul sito di un’associazione composta da consumatori. La sua schiettezza, a volte persino brutale, è sintomatica di un approccio molto pragmatico e realistico verso il fenomeno morte, alla fine, in un sistema sociale di mercato, il funerale è pur sempre un atto, anche se estremo, di consumo.
Quali passi compiere, in primis, prima di rivolgersi ad un’impresa funebre?
Bisogna davvero affidarsi ad un’impresa di onoranze funebri?… ... Leggi il resto

La ritualità nelle sepolture di islamici, ebrei ed ortodossi: l’approfondimento nel corso Euro.Act del 19 maggio 2021

Tutte le società riflettono sulla morte e si occupano dei morti. Il rito funebre, gli interventi sul cadavere e la maniera di rappresentare, pensare e percepire la morte, tuttavia, variano profondamente da una cultura all’altra.
Inoltre, tali diverse motivazioni sociali, demografiche, religiose, economiche, spingono sempre più comunità religiose a chiedere alle amministrazioni comunali la realizzazione di aree dedicate alla sepoltura o interne o esterne ai cimiteri già esistenti.
Infatti, le prime generazioni migratorie stabilizzate in Italia, non pensano più a “ritorni in Patria post mortem“, prevedendo la cerimonia funebre ed il seppellimento dei propri morti nei cimiteri italiani, anziché riportarli in un luogo, dove ormai più nessuno potrà prendersi cura della tomba.… ... Leggi il resto

Le esequie laiche nella cultura anglosassone

Nel mondo anglosassone, nonostante la tradizione fortemente conservatrice, le sempre maggiori richieste di ritualità di una società postmoderna e le legittime aspettative, non è necessaria una cerimonia funebre di tipo ed ispirazione religiosa, se non la si vuole.
Tra i dolenti c’è una tendenza diffusa ed in crescita a ricoprire un ruolo attivo nell’organizzazione e nella gestione dell’evento funerale, lasciando in secondo piano le figure istituzionali come il ministro di culto.
Se non si fa parte di una specifica comunità religiosa, è meglio privilegiare una sincera scelta personale e laica, si tratta di una decisione più sana ed onesta rispetto allo scegliere per inerzia e senza convinzione la cosiddetta soluzione più semplice del rito celebrato in chiesa.… ... Leggi il resto

Luoghi per la ritualità e case funerarie: strumento di concorrenza o luoghi di servizio?

È stata segnalata da diverse parti per l’Italia l’inosservanza, ormai cronica ed endemica, della norma che impone tutt’ora, qualora non sia stata varata apposita norma regionale più selettiva, alle strutture sanitarie di avere camere ardenti degne di tale nome, risolvendo così anche il problema dei rituali dei non cattolici.
In effetti, la riforma dall’alto, veicolata con D.P.R. 14 gennaio 1997, perché gli istituti ospedalieri e similari, che operano in regime di ricovero, allestissero adeguati locali (il cosiddetto servizio mortuario ospedaliero), dove le salme potessero sostare per preparazione estetica, veglia funebre e l’officio delle esequie, è stata completamente disattesa, con il brillante risultato di camere ardenti ospedaliere degne, sì e no, di qualche sfortunata e scalcinata repubblica delle banane.… ... Leggi il resto

Call for papers sulle macroaree di maggiore impatto dell’epidemia di Covid-19, tra cui l’elaborazione del lutto

L’impatto della situazione pandemica globale da Covid-19 ha evidenziato alcune vulnerabilità delle società contemporanee, di fronte ad uno stress test inatteso, quale si è rivelato il contesto emergenziale.
In particolare, sono emerse ingiustizie e latenti fragilità di base preesistenti, ad esempio in campo economico, collegate al reddito, alla precarietà e ad una ineguale distribuzione delle risorse; o in ambito socio-civile, con l’evidenziarsi di discriminazioni su base etnica, culturale, religiosa e di genere e con una presenza diffusa di situazioni di violenza domestica.… ... Leggi il resto

Necrologi o necro-loghi?

Spesso i giornali locali, proprio perchè più vicini alla dimensione del vivere quotidiano, ed alle sue bassezze, purtroppo, pubblicano, sempre più spesso, curiose inchieste sulle guerre sommerse nel mondo sepolto di certa parte degli…operatori del post mortem, pur di accaparrarsi il funerale o l’agognata visibilità.

Il casus belli, sempre più spesso è rappresentato dagli avvisi murali.

Pare che, per procacciarsi il poco spazio disponibile nelle bacheche comunali, i manifesti vengano strappati con furiosa solerzia, anche prima dei tre giorni (solitamente) canonici di esposizione.… ... Leggi il resto

Sociologia dell’evento funerale

È sentimento comune a tutte le culture riconoscere la tragicità della morte ed il malinconico dissolversi dell’esistenza nel mistero della soglia eterna.
Secondo gli antropologi la nostra sfortunata specie, definita “umana”, deve proprio la sua denominazione alla pratica delle sepolture, siccome il vocabolo latino “humus” ossia “terra” dimostra un legame, di certo non casuale, con il termine “inumare”, ossia seppellire.
L’inizio d’ogni civiltà sarebbe, allora, indelebilmente segnato dalle pratiche funerarie, perché l’uomo si distingue da tutti i viventi proprio per il suo sentimento di pietà verso i suoi morti.… ... Leggi il resto

Le ‘doulas‘ della morte

Nel mondo anglosassone ed americano è sempre più frequente – all’approssimarsi del decesso di una persona cara – il ricorso a particolari figure di supporto emotivo, fisico e psicologico: le doulas, anche dette le ‘ostetriche della morte’.
Nato negli Stati Uniti nel corso degli anni ’70, questo soggetto – non medico e non sanitario – ha affermato inizialmente il proprio ambito, affiancandosi all’ostetrica, per preparare le future madri nel momento della nascita del figlio, occupandosi del sostegno emotivo e pratico della donna e della famiglia, dalla gravidanza fino al primo anno di vita del bambino.… ... Leggi il resto

Francia: veglie per aiutare a vivere il lutto durante la pandemia

Si è recentemente svolto, nelle principali parrocchie parigine, un ciclo di sei veglie di preghiere dedicato ai deceduti durante il lockdown, predisposto dalla Chiesa di Parigi per aiutare le persone – colpite da decessi in famiglia in periodo Covid – a vivere il proprio lutto in piena crisi sanitaria e pandemica.
Il passaggio dell’addio ai propri cari, in tempi di confinamento e limitazioni, risulta sempre più difficile.
La cerimonia del funerale, che tanto può aiutare i familiari a porgere l’addio definitivo alla persona defunta, quando questa è ancora in qualche modo presente, seppur nel feretro, non può oggi avvenire nelle modalità consuete e spesso non è più nemmeno possibile vedere la persona dopo morta, alterando con ciò fortemente il processo di elaborazione del lutto.… ... Leggi il resto

Il funerale incompleto: una percezione diffusa a tutti i livelli

La BBC ha condotto in Gran Bretagna una serie di interviste, per evidenziare quanto la pandemia da Coronavirus abbia pesantemente condizionato, oltre all’ambito dei dolenti – interessati dalla perdita di un proprio caro – l’intero comparto funebre, nelle persone di coloro, che quotidianamente operano per garantire i servizi funerari.
Circa 21.000 operatori funebri, unitamente ai membri dell’Associazione nazionale dei direttori funerari, hanno dovuto affrontare 58.000 morti in più, da marzo, di quanto abbiano visto in media nello stesso periodo negli ultimi cinque anni.… ... Leggi il resto

Ghana: l’impatto del Coronavirus sui funerali

Da tempo, su diversi social, impazza un video, ripreso in vari meme e rivisitato in molte varianti: quello in cui, durante un funerale ghanese, i portatori di bara ballano col feretro sulle spalle.
Il filmato risale ad un servizio della BBC del 2017, dal titolo “I necrofori ballerini del Ghana”, che riportava come questo tipo di servizio, eseguito sulla base musicale dei locali canti tradizionali, venisse sempre più apprezzato nei funerali.
In Ghana i funerali rivestono, nella fattispecie, una grande valenza sociale, che si esprime gioiosamente, con feretri personalizzati, musiche, canti e balli, in cui tutti interagiscono, festeggiando questo momento con il caro estinto.… ... Leggi il resto

La spettacolarizzazione della morte nei funerali dei nobili

Tra il XVII e il XIX secolo, i riti funebri dei più abbienti e titolati raggiunsero vette apicali in termini di sfarzo e fastosità. Il simbolo della magnificenza del defunto in terra era magistralmente espresso dal catafalco funebre, tanto più alto, quanto maggiore era l’importanza dello scomparso, quasi da consentirgli così – più facilmente – l’ascesa al regno dei cieli.
Si trattava di una costruzione, il più delle volte lignea in quanto apparato effimero, collocata solitamente nella navata centrale della chiesa o vicino al presbiterio e strutturata in diversi strati di composizioni architettoniche e decorative, in cui veniva inserito il simulacro della bara – quasi sempre privo della salma – ornato con stoffe preziose ricamate e listate a lutto, riquadri raffiguranti i meriti e gli aspetti salienti della vita dell’illustre defunto e riportanti i classici simboli funebri, quali la clessidra alata, i teschi con le tibie incrociate, il serpente che si morde la coda.… ... Leggi il resto

Chi può aiutare persone con un lutto traumatico

Casualmente siamo venuti a conoscenza dell’opera della De Leo Fund, una Onlus fondata nel 2007 da Cristina e Diego De Leo con Federica Zoppellaro e Arianna Caldon. Assieme ad un gruppo di amici e volontari (medici, psicologi ed altri “sopravvissuti”) si sono occupati di portare un aiuto concreto a persone in lutto.
La fondazione è nata per supportare la condizione umana, esistenziale e psicologica, di tutte quelle persone che hanno subito un lutto traumatico, cioè in caso di incidenti stradali e sul lavoro, suicidio, omicidio, catastrofi naturali, errori umani.... Leggi il resto

Fedeltà del cane anche per un defunto

Huzi, un cane di 12 anni vive nella contea di Fuping, nella provincia cinese di Shaanxi. Lì il cane vive con una famiglia che è stata recentemente colpita da un lutto: è morto il nonno Wu a cui Huzi era molto affezionato. Ora il cane vive con i figli del defunto, ma non ha dimenticato il padrone morto.
E a dimostrarlo c’è un video, pubblicato sulla piattaforma Pear, che mostra come la visita del cane al luogo dove l’anziano è stato sepolto.… ... Leggi il resto

Della morte e del morire

L’Associazione Culturale Dello Scompiglio propone – da settembre 2018 a dicembre 2019 – la stagione Della morte e del morire, incentrata sull’individualità in relazione alla morte e più specificamente alle sue tre dimensioni.
La dimensione socio-politica (l’eutanasia, l’aborto, il suicidio, la pena di morte o le morti accidentali come conseguenza di conflitti o disastri naturali), la dimensione ideologica (l’ateismo, l’agnosticismo e i credi religiosi, esoterici e mistici sulle possibilità di vita dopo la morte) e la dimensione celebrativa (gli aspetti relativi ai diversi rituali funerari e all’elaborazione del lutto).… ... Leggi il resto

Parma: al via la dodicesima edizione de Il rumore del lutto

È la terra il tema della dodicesima edizione de “Il Rumore del Lutto” progetto culturale di riflessione sulla vita e sulla morte, volto alla consapevolezza dell’esistenza, al dare senso alla vita, che si svolgerà a Parma, in vari luoghi della città, dal 30 ottobre al 5 novembre 2018, con due anteprime il 20 e il 25 ottobre.
Promossa dall’associazione di promozione sociale Segnali di Vita e patrocinata dal Comune e dall’Università degli Studi di Parma, la rassegna presenta un nutrito programma composto da circa quaranta eventi e da oltre 100 ospiti, che spaziano dalla musica all’architettura, dall’arte al teatro, dalla letteratura al cinema, dalla psicologia alla medicina, per un pubblico di adulti e bambini e quasi tutti a ingresso libero.… ... Leggi il resto