Il funerale incompleto: una percezione diffusa a tutti i livelli

La BBC ha condotto in Gran Bretagna una serie di interviste, per evidenziare quanto la pandemia da Coronavirus abbia pesantemente condizionato, oltre all’ambito dei dolenti – interessati dalla perdita di un proprio caro – l’intero comparto funebre, nelle persone di coloro, che quotidianamente operano per garantire i servizi funerari.
Circa 21.000 operatori funebri, unitamente ai membri dell’Associazione nazionale dei direttori funerari, hanno dovuto affrontare 58.000 morti in più, da marzo, di quanto abbiano visto in media nello stesso periodo negli ultimi cinque anni.
La frustrazione di dover effettuare molte restrizioni e limitazioni a qualsivoglia servizio funebre, così come previste dalle vigenti normative locali e nazionali, è stata largamente percepita da molti impresari funebri, consapevoli del fatto che nessun dolente, in questo periodo, ha ottenuto il servizio funebre che voleva, anche nel rispetto delle volontà del defunto.
Un gestore di una agenzia funebre di Bradford, specializzata in funerali islamici, che generalmente si svolgono entro 24 ore dalla morte, ha sottolineato che il rispetto di tale limite temporale, ma anche spirituale, non è sempre stato possibile, il che è stato molto difficile da affrontare per i dolenti e per una loro più serena elaborazione del lutto.
Non è stato facile, per gli impresari funebri, dover ricordare alle famiglie, che se tutte le regole previste non fossero state rispettate, il funerale sarebbe stato annullato.
La categoria dei celebranti e cerimonieri, particolarmente diffusa nel Regno Unito, ha affermato che la limitazione più sofferta non era solo quella del numero di persone, autorizzate a partecipare al funerale, ma anche l’impossibilità di manifestare un conforto fisico, tramite il contatto umano di un abbraccio o di un bacio, a causa delle regole sul distanziamento sociale. Anche per lo stesso celebrante non essere in grado di rassicurare i dolenti con un tocco fisico, è stato indubbiamente limitativo nell’espressione del proprio cordoglio.
“Mi sento come se non fosse un funerale vero e proprio, sembra incompleto…”: questo il leit motiv maggiormente avvertito da tutte le persone, a vari livelli rappresentate, nell’interezza del servizio funebre.

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