La portata dell’art. 92 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. e sue condizioni di applicabilità

Il TAR Sicilia, Palermo, anche come conseguenza delle situazioni presenti nei cimiteri del capoluogo regionale, sta da tempo seguendo una linea interpretativa (ed, in parte, condivisa anche dai TAR Toscana e TAR Puglia, Lecce) per la quale qualifica la perpetuità (quando un tempo un tempo ammessa) nelle concessioni cimiteriali non assoluta, argomentando come l’assenza di un “termine finale” venga a costituire, sotto il profilo sostanziale, un’alienazione “occulta” e quindi in contrasto con l’assoggettamento dei cimiteri al regime dei beni demaniali.… ... Leggi il resto

Catanzaro: respinto il ricorso di un titolare di chiosco di fiori contro il Comune

Il ricorso avanzato da un titolare di chiosco per fiori, posto all’esterno del cimitero cittadino, contro l’Amministrazione comunale di Catanzaro, è stato respinto dal Consiglio di Stato, in quanto l’appello non è stato ritenuto fondato.
A seguito del rilascio di apposita autorizzazione per l’esercizio della propria attività commerciale, nel chiosco sito nell’area cimiteriale, era stata approvata la relativa concessione per l’occupazione di suolo pubblico, avente durata quinquennale.
Alla scadenza, il contratto non era stato rinnovato e, in aggiunta, si era verificato il mancato pagamento di alcuni canoni alle scadenze prestabilite.… ... Leggi il resto

Alcune questioni sulla dispersione delle ceneri

Sono pervenute richieste di approfondimento su alcune questioni riguardanti la dispersione delle ceneri, questioni che riportiamo di seguito numerate e formulate in corsivo. Si osserva, preliminarmente come da queste non emergano elementi che consentano di individuare la regione eventualmente assunta a riferimento (o, semplicemente in qualche modo di cui sia nota la normativa regionale, aspetto non secondario. Infatti, non poche regioni sono intervenute con norme proprie, al di là del fatto che esse abbiano esercitato una propria competenza legislativa (concorrente) o che abbiano esercitato una competenza legislativa – esclusiva, dello Stato (art.… ... Leggi il resto

Atti di disposizione sul post mortem e coppie di fatto, ante Legge “Cirinnà”: orientamenti giurisprudenziali in itinere

Segnalo un pregevole intervento del Dr. Pietro Cucumile, a commento di una pronuncia, in qualche modo “epocale” e futuristica, pubblicato sulle pagine web del sito “La posta del Sindaco”. Eccone alcuni stralci rielaborati, alla luce delle più recenti novelle legislative.

A volte, infatti, è la giurisprudenza, nel dirimere casi concreti, ad anticipare o, comunque, orientare certe future (o…tardive???) scelte del Legislatore, percependo gli umori e le aspettative del corpo sociale sui cosiddetti diritti sociali e civili di cui all’art.… ... Leggi il resto

Accademia d’antan: quando ancora sarebbe sussistita la compravendita dei sepolcri privati.

la concessione non è un contratto privato gestibile in piena autonomia, ma essa, al contrario, implica degli obblighi pubblici nell’interesse della collettività, a cui la società si deve attenere”.

 

Nella monumentale opera giuridica di Cicerone emerge un concetto, in un certo senso, conforme al diritto italiano vigente (nello jus positum: art. 824 comma 2 Cod. Civile, e art. 92 comma 4 D.P.R. n. 285/1990.

L’espressione del grande oratore ed avvocato dell’antica Roma Repubblicana, può essere accostata a Hoc monumentum heredem non sequitur espresso anche con l’acronimo H.M.H.N.S.… ... Leggi il resto

Sulla programmazione cimiteriale: merita di essere preventiva

Un comune, dopo avere destinato alcune aree cimiteriali alla costruzione di cappelle funerarie, proceduto all’assegnazione, nonché al rilascio delle autorizzazioni necessarie alla loro costruzione ha ritenuto di annullare, avvalendosi del potere di auto-tutela, sia gli atti di concessione sia le autorizzazioni alla costruzione, oltretutto a lavori pressoché ultimati. Comprensibilmente, la persona concessionaria, ritenendosi di tutelare la propria posizione e il legittimo affidamento così formatosi, ha presentato ricorso, non accolto in 1° grado, per cui ha proposto appello, su cui si è pronunciato il Consiglio di Stato, Sez.… ... Leggi il resto

Quanto “valgono” le cattive consuetudini operative?

Talvolta, qui o là, si registrano prassi operative che è abbastanza difficile modificare, anche se si rilevi (quando lo si rilevi) che esse non sono particolarmente corrette, in particolare quando la loro consuetudine porti a considerarle come talmente d’uso da non richiedere aggiustamenti. Si è spesso argomentato che sia più agevole modificare una norma, che un’abitudine (specie se “cattiva abitudine”). Vi è stata una situazione, affrontata dalla Corte dei Conti, Sez. Giurisd. Reg. Toscana, 29 aprile 2020, n.… ... Leggi il resto

Diritto primario e diritto secondario di sepolcro

Lo status familiae, presente o preterito, derivante da coniugio o parentela (Artt. Da 74 a 77 Cod. Civile) ovvero, secondo alcuni giuristi, anche affinità, rappresenta il titolo “cardine” e portante per l’effettivo esercizio dello jus sepulchri quando la tomba sorga, ab origine, come privata e gentilizia (ex multis, cfr. 340 comma 2  R.D. n. 1265/1934, ma anche art. 93 comma 1 D.P.R. 10 settembre 1990 n. 285).

Come rilevato in dottrina (Dante Buson sulle pagine de: I servizi Demografici, nell’anno 2005) La giurisprudenza ha avuto modo in diverse occasioni di scrutinare la diversità tra il diritto primario e il diritto secondario di sepolcro, che, non dimentichiamo, è un principio innanzi tutto pretorio.… ... Leggi il resto

Sepolcri Privati: da familiari ad ereditari?

Ammettettiamo ora, la trasformazione di un sepolcro da gentilizio (cioè, di famiglia) ad ereditario (aspetto sui cui si entra di seguito), per esplicita previsione del regolamento comunale di polizia mortuaria.

Il  rapporto di concessione, quando sia sorto, continua alle medesime condizionio di diritto originarie, mutando unicamente la figura del concessionario.

In ogni caso, sia che permanga quale sepolcro di famiglia, o si trasformi in ereditario, deve escludersi la possibilità di estumulazione di feretri tumulati, salvo che nel caso di cui all’art.… ... Leggi il resto

Vendita di sepolcri privati? (con molta cautela, c’è chi dice… “NI”)

Va, subito, precisato che l’area cimiteriale e, per attrazione, i sepolcri privati nei cimiteri, in essa sussistenti, fanno parte del demanio comunale, specifico e necessario; e tale condizione ne comporta l’inalienabilità, l’inespropriabilità, la non usucapibilità e la non commerciabilità.
 
Tuttavia la “trasferibilità” dello jus sepulchri , per atti tra privati, rinverrebbe il proprio, intrinseco limite in riferimento alla perpetuità o meno della concessione, a seconda delle epoche e delle discipline normative, sotto il cui imperio, furono stipulati gli atti concessori; infatti prima del D.P.R.
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Anche la parrocchia può esser titolare dello Jus Sepulchri (orientamenti giurisprudenziali in itinere)

Attingo sempre ad alta ed erudita dottrina (Dante Buson sulle pagine de: Lo Stato Civile Italiano) per affrontare, con un breve commento, l’eterno, efferato problema, per noi beccamorti gestori di impianti cimiteriali, della concessione di spazi sepolcrali ad enti religiosi, congreghe, confraternite… Spesso, infatti, questi pre-esistono all’assetto del nostro sistema funerario post-unitario.
Per enti ecclesiastici s’intendono gli enti di religione o di culto riconosciuti come persone giuridiche nell’ordinamento statale, per quelli di orientamento cattolico-romano si veda soprattutto la Legge n.
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Cessione tra privati dello jus sepulchri: dottrina e giurisprudenza dicono di NO!

Piglio spunto per qualche nota “catechistica” sullo jus sepulchri da un bell’intervento di Dante Buson sulle pagine de: “Lo Stato Civile Italiano”, in data 31 ottobre 2014, quindi ancora molto attuale, e di grande valore didascalico. Per riassumere questo breve saggio in uno slogan, potremmo asserire questo: “Gli jura sepulchri sono sottratti ai traffici giuridici tra i privati”.
E’ notorio che l’uso della sepoltura privata nei cimiteri risulti normato, nel suo inquadramento dogmatico, in primo luogo, dallo speciale Regolamento Nazionale di Polizia Mortuaria approvato con D.P.R.
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Concessione-atto o concessione-contratto?

Con il regolare atto concessorio di cui all’art. 98 D.P.R. 10 settembre 1990 n. 285, al privato cittadino (ma potrebbe persino trattarsi di “Ente”, ossia di persona giuridica ex capo XVIII D.P.R. n. 285/1990)  viene traslato l’esercizio di un diritto rappresentato, nel caso di specie, dalla possibilità di sfruttare le utilitates connesse al bene pubblico costituito dallo spazio cimiteriale, oggetto di concessione (in tal senso, E. Casetta, Manuale di diritto amministrativo, Giuffrè editore, 2006, 320). I sepolcri, privati nei cimiteri, sono, infatti, attratti nella sfera del demanio specifico e necessario del Comune.… ... Leggi il resto

Inumazione temporanea?

Il TAR Campania, Napoli, Sez. I, 25 maggio 2020, n. 1970 (reperibile anche nella sezione SENTENZE per gli Abbonati PREMIUM) ha riguardato un contenzioso sollevato avverso la deliberazione comunale che determinava le tariffe di determinate operazioni cimiteriali, compresa l’inumazione e l’esumazione, eccependo alcuni ritenuti vizi, come la pretesa del pagamento anticipato (cioè, prima dell’esecuzione delle operazioni), ma anche contestandosi le modalità di determinazione della tariffa per una “inumazione perpetua” che avrebbe prescisso dai criteri di calcolo del canone concessorio per il suolo cimiteriale.… ... Leggi il resto

Tumulazioni e la questione del libero accesso al loculo.

L’art. 76, 3 d.P.R. 10/9/1990, n. 285 e s.m., prevede, come largamente noto, che ogni loculo debba avere uno spazio esterno libero per il diretto accesso del feretro, prescrizione, anche costruttiva, che va correlata a quella del precedente comma 1 per la quale ogni feretro debba essere posto in loculo (comunque denominato o denominabile) separato dagli altri. Si tratta di una previsione abbastanza consolidata e molto risalente nel tempo (salvo che (art. 63 R.D. 11/1/1891, n.… ... Leggi il resto

CoVid-19: forse, nulla sarà come prima.

L’anno 2020 è iniziato con l’epidemia, poi assurta ala rango di pandemia, denominata CoVid-19m causata dal SARS-CoV-2, che ha visto i primi focolai in Cina, per poi, molto velocemente, raggiungere gli altri Paesi, molti dei quali l’hanno affrontata in modo tra loro non uniforme, non uniformità favorita dal fatto che, trattandosi di un virus “nuovo”, mancavano tutte le informazioni che avrebbero potuto suggerire un comportamento o l’altro. Come noto, l’Italia è stata uno dei primi paesi ad intervenire sui viaggi da/per la Cina, poi ha adottato, con un crescendo di provvedimenti, una serie di restrizioni (inclusi i divieti di esequie e la chiusura dei cimiteri).… ... Leggi il resto