Quid attorno all’esemplare consegnato all’archivio comunale?
Dal momento che l’art. 52, comma 2, lett. d) D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. prevede che le registrazioni cimiteriali si estendano alle iscrizioni relative a “qualsiasi variazione avvenuta in seguito ad esumazione, estumulazione, cremazione, trasporto di cadaveri o di ceneri, cioè ad “eventi” che possono (ed in genere così è) verificarsi successivamente “alla fine di ogni anno”, cioè negli anni successivi a quelli della (prima) “sepoltura” (qui intendendo, indifferentemente, inumazione, tumulazione o cremazione, a seconda delle scelte fatte), quindi successivamente alla consegna di uno dei due esemplari all’archivio comunale.… ... Leggi il resto
Categoria: Dottrina
Le analisi di Sereno Scolaro sulla evoluzione giurisprudenziale e normativa del settore funerario
Sui sacrari militari – 2/2
Alcune, importanti, precisazioni
In un certo qual senso, vi sono aspetti relativi ai sacrari militari, alias sepolcreti di guerra, che sono già stati anticipati in precedenza, ma su cui si ritiene di tornare per l’importanza che hanno sotto il profilo degli effetti.
Ci si riferisce in prima istanza alle situazioni (e sono divenute via via più numerose) in cui i Caduti hanno trovato accoglimento in sepolcri privati nei cimiteri (Capo XVIII D.P.R. 10 settembre 1990, n.… ... Leggi il resto
Sui sacrari militari – 1/2
Introduzione
Dopo la guerra 1915-1918 si è avuto un orientamento alla realizzazione di cimiteri dedicati all’accoglimento dei militari caduti, inclusi quelli rimasti ignoti.
Non è che in precedenza non vi siano state iniziative più o meno simili, ma si trattava di situazioni collegate a singoli eventi bellici, a volte col ricorso a monumenti o altro, tendenzialmente volti a commemorare singoli combattimenti.
Tra l’altro, la guerra 1915-18 aveva visto anche la realizzazione di cimiteri occasionali e provvisori, per dare sepoltura a caduti durante questo o quel combattimento.… ... Leggi il resto
Considerazioni sui registri cimiteriali – 2/3
L’indicazione della causa di morte
Il fatto che le autorizzazioni di cui all’art. 74 D.P.R. 3 novembre 2000, n. 396 e s.m. (e, prima di questo, dell’art. 141 R.D. 9 luglio 1939, n. 1238 o, ancora prima, delle disposizioni corrispondenti del R. D. 15 novembre 1865 n. 2602) non abbiano mai avuto una definizione, normativa, circa gli elementi contenutistici, ha portato alla conseguenza che questi si siano formati per “prassi”.… ... Leggi il resto
Considerazioni sui registri cimiteriali – 1/3
Introduzione
Come noto l’art. 52 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. prevede che tutti i cimiteri debbano assicurare un “servizio di custodia“ (si sottolinea il concetto di “servizio”) e che il “responsabile del servizio di custodia”, per ogni cadavere ricevuto, debba ritirare e conservare la documentazione ed iscrivere – giornalmente – su apposito registro, vidimato dal sindaco [1], e tenuto in duplice esemplare, una serie di informazioni [2], mentre il successivo art.… ... Leggi il resto
Accoglimento nei sepolcri in concessione ad enti
L’art. 93, comma 1, primo periodo D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. prevede che, per le concessioni cimiteriali (cfr.: precedente art. 90) fatte ad enti, “Il diritto di uso … è riservato alle persone contemplate dal relativo ordinamento e dall’atto di concessione”.
Fino a qui sembrerebbe tutto abbastanza lineare, in particolare sul fatto che l’individuazione delle persone, o categorie di persone, che abbiano titolo all’accoglimento nel sepolcro (con l’ovvio limite della capienza) è rimessa a due “strumenti”: (a) l’ordinamento dell’ente concessionario e (b) l’atto di concessione.… ... Leggi il resto
Peculiari previsioni afferenti al diritto d’uso di sepolcro privato nei cimiteri
Premessa
Come largamente noto la “regolazione” del diritto d’uso di sepolcri privati nei cimiteri è data dall’art. 93 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m., nonché dal Regolamento comunale di polizia mortuaria, questo ultimo, in particolare, per l’individuazione delle persone qualificabili quali appartenenti alla famiglia del concessionario.
Può essere buona norma, in rede di formulazione di questa ultima “fonte normativa”, specie quando si tratti di concessioni di una certa durata, individuare questo ambito della “famiglia” con impostazioni che siano abbastanza ampie, in modo da assicurare un uso adeguato del sepolcro, avendo presente come generalmente non sia prevedibile, a priori, conoscere chi o quali persone possano usufruirne, essendo la morte un elemento imprevedibile sul quando.… ... Leggi il resto
Alcune note sui reparti speciali entro i cimiteri
{§ 1} Il Capo XX “Reparti speciali entro i cimiteri D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. ha la caratteristica di essere composto da un unico articolo, l’art. 100.
Esso si rivolge a due, distinte, entità (individuate dai suoi 2 commi), dove si sottolinea la distinzione poiché, a volte ed in alcuni contesti, possono aversi sovrapposizioni e mescolamenti del tutto impropri.
Si tratta: {1} persone professanti un culto diverso da quello cattolico e {2} comunità straniere (e loro connazionali).… ... Leggi il resto
Concessioni cimiteriali ad enti
Introduzione
L’art. 90 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m., con cui si apre il Capo XVIII rubricato: “Sepolcri privati nei cimiteri, prevede, regola l’ammissibilità, se ed in quanto previsto dal piano regolatore cimiteriale (P.R.C.) (successivo art. 91, che ne costituisce la pre-condizione di legittimità), di concedere aree (porzioni di aree) cimiteriali a privati e ad enti l’uso di aree per la costruzione di sepolture a sistema di tumulazione individuale, per famiglie e collettività, ammettendosi (comma 2) che costoro possano impiantare, in luogo di sepolture a sistema di tumulazione, campi di inumazione per famiglie e collettività, purché tali campi siano dotati ciascuno di adeguato ossario.… ... Leggi il resto
Le rimesse dei mezzi funebri
Introduzione
Iniziamo col motivare la formulazione del titolo. L’art. 20, comma 1 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. parla di “carri”, destinati al trasporto dei cadaveri “su strada”, tanto che il termine “carri” è spesso utilizzato, con l’aggiunta dell’aggettivo “funebri” per riferirsi a quelli che più modernamente sono chiamati “auto-funebri”, termine presente nell’art. 203, comma 2, lett. n) D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495 “Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada.… ... Leggi il resto
La camera mortuaria
Tra gli “impianti” che sono (sarebbero?) obbligatori in ogni cimitero vi è la camera mortuaria (artt. 64 e 65 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m.), da non confondere con la sala per autopsie (art. 66 stesso D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. che, oltre a certe caratteristiche aggiuntive, non costituisce “impianto” di cui ciascun cimitero debba essere dotato, ma anche potrebbe essere allocato anche in strutture destinate ad altre funzioni, indicativamente nei “luoghi” considerati dall’art.… ... Leggi il resto
Quello che gli Ufficiali di Stato Civile non fanno – 2/2
Per non considerare quante siano le possibilità che il cadavere sia già stato (e spesso del tutto legittimamente!) rimosso: basterebbe pensare ai casi di morte violenta (trascurando quelle dipendenti da reato o sospette di esserlo), come (e.g.: i sinistri stradali, in cui si ha prima la rimozione (c.d. “recupero salme” e successivamente la formazione (e trasmissione) della scheda ISTAT/D/4 o ISTAT/D/4-bis e l’accertamento della morte, ai sensi dell’art. 4 D.P.R. 10 settembre 1990, n.… ... Leggi il resto
Quello che gli Ufficiali di Stato Civile non fanno – 1/2
Introduzione
Pochi ricordano (forse anche per il fatto che risulta altamente improbabile che siano ancora in servizio (sia permesso il tono qui scherzoso) persone che, allora, svolgevano queste attività) che, prima del 1° gennaio 1866 (entrata in vigore del R. D. 15 novembre 1865, n. 2602) le funzioni, oggi, previste dall’art. 74 (e successivi) D.P.R. 3 novembre 2000, n. 396 e s.m. “Regolamento per la revisione e la semplificazione dell’ordinamento dello stato civile, a norma dell’articolo 2, comma 12, della L.… ... Leggi il resto
Pubblicità, lecita, meno lecita, strumenti e rimedi – 4/4
Altri modi di tutela dei consumatori
Col D. Lgs. 2 agosto 2007, n. 146 “ Attuazione della direttiva 2005/29/CE relativa alle pratiche commerciali sleali tra imprese e consumatori nel mercato interno e che modifica le direttive 84/450/CEE, 97/7/CE, 98/27/CE, 2002/65/CE, e il Regolamento (CE) n. 2006/2004.” sono stati introdotti nel Codice del consumo gli artt. 27-bis, 27-ter e 27-quater.… ... Leggi il resto
Pubblicità, lecita, meno lecita, strumenti e rimedi – 3/4
La tutela amministrativa e giurisdizionale
La tutela in materia è esercitata dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato (A.G.C.M.), anche quale autorità competente per l’applicazione del regolamento 2006/2004/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 ottobre 2004, sulla cooperazione tra le autorità nazionali responsabili dell’esecuzione della normativa che tutela i consumatori, nei limiti delle disposizioni di legge.
Anche nei settori regolati, la competenza ad intervenire nei confronti delle condotte dei professionisti che integrano una pratica commerciale scorretta, fermo restando il rispetto della regolazione vigente, spetta, in via esclusiva, all’A.G.C.M.,… ... Leggi il resto
Pubblicità, lecita, meno lecita, strumenti e rimedi – 2/4
Sono, in ogni caso, considerate a priori ingannevoli pratiche commerciali aventi queste caratteristiche:
a) affermazione non rispondente al vero, da parte di un professionista, di essere firmatario di un codice di condotta;
b) esibire un marchio di fiducia, un marchio di qualità o un marchio equivalente senza aver ottenuto la necessaria autorizzazione;
c) asserire, contrariamente al vero, che un codice di condotta ha l’approvazione di un organismo pubblico o di altra natura;
d) asserire, contrariamente al vero, che un professionista, le sue pratiche commerciali o un suo prodotto sono stati autorizzati, accettati o approvati, da un organismo pubblico o privato o che sono state rispettate le condizioni dell’autorizzazione, dell’accettazione o dell’approvazione ricevuta;
e) invitare all’acquisto di prodotti ad un determinato prezzo senza rivelare l’esistenza di ragionevoli motivi, che il professionista può avere per ritenere che non sarà in grado di fornire o di far fornire da un altro professionista quei prodotti o prodotti equivalenti a quel prezzo, entro un periodo e in quantità ragionevoli in rapporto al prodotto, all’entità della pubblicità fatta del prodotto e al prezzo offerti;
f) invitare all’acquisto di prodotti ad un determinato prezzo e successivamente:
1) rifiutare di mostrare l’articolo pubblicizzato ai consumatori, oppure
2) rifiutare di accettare ordini per l’articolo o di consegnarlo entro un periodo di tempo ragionevole, oppure
3) fare la dimostrazione dell’articolo con un campione difettoso, con l’intenzione di promuovere un altro prodotto;
g) dichiarare, contrariamente al vero, che il prodotto sarà disponibile solo per un periodo molto limitato o che sarà disponibile solo a condizioni particolari per un periodo di tempo molto limitato, in modo da ottenere una decisione immediata e privare i consumatori della possibilità o del tempo sufficiente per prendere una decisione consapevole;
h) impegnarsi a fornire l’assistenza post-vendita a consumatori con i quali il professionista ha comunicato prima dell’operazione commerciale in una lingua diversa dalla lingua ufficiale dello Stato membro in cui il professionista è stabilito e poi offrire concretamente tale servizio soltanto in un’altra lingua, senza che questo sia chiaramente comunicato al consumatore prima del suo impegno a concludere l’operazione;
i) affermare, contrariamente al vero, o generare comunque l’impressione che la vendita del prodotto è lecita;
l) presentare i diritti conferiti ai consumatori dalla legge come una caratteristica propria dell’offerta fatta dal professionista;
m) salvo quanto previsto dal decreto legislativo 31 luglio 2005, n.… ... Leggi il resto