Il XVIII secolo segna una rottura di paradigma. La sepoltura esce progressivamente dalle chiese e dai chiostri per approdare in spazi suburbani appositamente progettati.
La spinta è doppia: da un lato motivazioni igienico-sanitarie (aria, falde, gestione delle epidemie), dall’altro razionalizzazione amministrativa tipica dell’Illuminismo.
La morte diventa oggetto di politiche pubbliche: si pianifica, si norma, si controlla.
La cornice riformatrice: Asburgo e Toscana
Maria Teresa d’Austria (dal 1770) e Giuseppe II (1784) avviano una politica coerente: divieto di sepolture intra moenia, recinti cimiteriali fuori dall’abitato, standard tecnici (profondità, calce, drenaggi), gestione vigilata da autorità civiche e sanitarie.… ... Leggi il resto