Nel lungo passaggio tra Umanesimo e Barocco, la sepoltura in Europa – e nella Penisola italiana in particolare – subì una trasformazione profonda. La memoria individuale e familiare divenne un obiettivo esplicito: il sepolcro non fu più solo approdo liturgico del rito funebre, ma dispositivo di autorappresentazione. Famiglie nobiliari e ceti urbani emergenti investirono in cappelle gentilizie, arredi, epigrafi e sculture, legando alla tomba un progetto identitario e dinastico di lunga durata
In parallelo, si consolidò un welfare funerario gestito da confraternite laicali che, accanto alla cura dei vivi, garantivano un funerale “minimo” a poveri, pellegrini e giustiziati
Sullo sfondo, epidemie ricorrenti e città sempre più dense resero evidente l’insufficienza degli spazi e dei metodi tradizionali; le autorità civiche iniziarono a parlare il linguaggio, allora nascente, dell’igiene pubblica.… ... Leggi il resto