Il diritto di sepolcro: pluralità di componenti e necessità di distinzioni – 4/4

Il caso dei sepolcri privati fuori dai cimiteri

Una fattispecie radicalmente diversa si ha per i sepolcri privati fuori dai cimiteri, di cui all’art. 104 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s,m., i quali trovano anche classificazione catastale (cat. E9), in cui non solo il carattere patrimoniale è maggiormente accentuato, ma altresì la cui realizzazione (anche qui si può parlare di “concessione” – comma 3 del sopra citato art. 104, ma il cui oggetto non è il diritto d’uso di porzione di area cimiteriale, quanto il diritto di usare ai fini sepolcrali la cappella privata -gentilizia – o, altrimenti, concessione a realizzare su proprio fondo cappella ad uso della propria famiglia) è condizionata all’imposizione, con atto pubblico unilaterale debitamente oggetto di trascrizione (si tratta in sostanza di un’auto-imposizione) [13], dei vincoli di inalienabilità ed inedificabilità sui fondi, di proprietà della famiglia, nei limiti del raggio di 200 m.,… ... Leggi il resto

Il diritto di sepolcro: pluralità di componenti e necessità di distinzioni – 3/4

Il sepolcro e la sua rinuncia

Dalla questione dell’ereditarietà del sepolcro è abbastanza facile spostare l’attenzione sull’istituto della rinuncia al sepolcro, anche qui avendosi sempre presenti i fattori (a, b, c), precedenti.
Per questo meritano di essere affrontate, distintamente (sempre), le tre situazioni che connotano i rapporti riguardanti il sepolcro, potendosi parlare di: [i] rinuncia alla concessione della porzione di area cimiteriale; [ii] rinuncia alla titolarità del manufatto sepolcrale a sistema di tumulazione eretto sull’anzidetta porzione di area cimiteriale; [iii] rinuncia al diritto di essere accolto nel sepolcro, fattispecie quest’ultima che potrebbe (almeno, in astratto) differenziarsi tra [iii.a]... Leggi il resto

Il diritto di sepolcro: pluralità di componenti e necessità di distinzioni – 2/4

Il sepolcro e l'(eventuale) ereditarietà

Una delle situazioni maggiormente diffuse, in cui questo concorso di elementi qualificativi si mescolano e, talora, sovrappongono è quella che vede, anche in sede di norme regolamentari comunali (ma non solo, dato che anche norme riferibili ad altri livelli di governo vi hanno fatto ricorso) il ricorso al termine di “erede”, od “eredi”, in luogo di quello di familiare (o, familiari) [10], che costituisce una spia di un approccio che privilegia la componente patrimoniale, talvolta perfino obliterando la componente personale.… ... Leggi il resto

Le concessioni perpetue possono essere oggetto di richieste di ‘adeguamento’ del canone?

Pare interessante segnalare la pronuncia delle Sezioni Unite Civili della Corte di Cassazione del 27 ottobre 2020, n. 23591 (reperibile nella sezione SENTENZE per gli Abbonati PREMIUM), con cui è stato affrontato un contenzioso ormai risalente, avente ad oggetto il riparto tra la giurisdizione ordinaria o la giurisdizione amministrativa, sollevata a motivo del fatto che il comune interessato aveva richiesto a concessionari il pagamento di un canone periodico, pur in presenza di concessioni cimiteriali perpetue (sorte quando era ancora ammissibile la concessione perpetua (o, meglio, a tempo indeterminato), per la quale, a suo tempo, secondo le disposizioni al tempo vigenti, era già stato corrisposto, quale “una tantum”, il canone di concessione.… ... Leggi il resto

Il diritto di sepolcro: pluralità di componenti e necessità di distinzioni – 1/4

Introduzione di premessa

In via generale, cioè tenendo conto delle disposizioni degli artt. 90 e ss. D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m., quando si ha una cappella cimiteriale (trascurando le varie denominazioni che possano utilizzarsi), si ha una pluralità di rapporti e situazioni giuridiche, che meritano opportunamente di essere tenuti distinti:
(a) concessione di porzione del diritto d’uso su area cimiteriale, in coerenza, applicazione del P.R.C. (piano regolatore cimiteriale), coerenza che è pre-condizione di legittimità della concessione del diritto d’uso (art.… ... Leggi il resto

Le origini degli abbandoni dei sepolcri – 3/3 – Le cause di uno stato di abbandono di sepolture private: la morte degli aventi diritto

La seconda delle motivazioni individuate dall’art. 63, comma 2 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. tra quelle all’origine di uno stato di abbandono di sepolture private è quella della morte degli aventi diritto.
Si tratta di un tema che porta a considerare l’evenienza della situazione in cui la persona originariamente concessionaria (c.d. fondatore del sepolcro) venga a propria volta a decedere, sollevando alcune questioni:
a) chi succeda, se il Regolamento comunale di polizia mortuaria lo preveda, nella condizione di avente diritto e
b) se chi vi succeda assuma a propria volta la qualità di concessionario o meno (infatti, chi succeda potrebbe non acquisire la condizione di concessionario).… ... Leggi il resto

Le origini degli abbandoni dei sepolcri – 2/3 – Le cause di uno stato di abbandono di sepolture private: l’incuria

La prima di queste motivazioni, determinanti uno stato di abbandono di sepolture private nei cimiteri, l’incuria, può avere diverse origini. Intenzionalmente, trascuriamo quella che potrebbe essere qualificata come psicologicamente soggettiva, cioè quella per la quale le persone concessionarie non si curino, per i più diversi motivi (appunto, soggettivi, spesso del tutto personali, ma anche oggettivi, quali potrebbero essere la lontananza) del fatto di essere concessionarie di una sepoltura privata, per considerare le motivazioni per le quali una situazione di incuria possa, nel tempo, venirsi a formare.… ... Leggi il resto

Le origini degli abbandoni dei sepolcri – 1/3 – Il fenomeno dell’abbandono per incuria delle sepolture private

L’ultima disposizione del Capo X D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m., Capo rubricato “Costruzione dei cimiteri – Piani cimiteriali – Disposizioni tecniche generali“, è data dall’art. 63, articolato su due commi; col primo (che non accidentalmente segue l’art. 62) si dà atto che la manutenzione dei manufatti cimiteriali, eretti sulle aree avute in concessione, spetti sui concessionari e per tutta la durata della concessione, mentre col secondo si affronta il caso delle sepolture private abbandonate per incuria o per morte degli aventi diritto.… ... Leggi il resto

La portata dell’art. 92 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. e sue condizioni di applicabilità

Il TAR Sicilia, Palermo, anche come conseguenza delle situazioni presenti nei cimiteri del capoluogo regionale, sta da tempo seguendo una linea interpretativa (ed, in parte, condivisa anche dai TAR Toscana e TAR Puglia, Lecce) per la quale qualifica la perpetuità (quando un tempo un tempo ammessa) nelle concessioni cimiteriali non assoluta, argomentando come l’assenza di un “termine finale” venga a costituire, sotto il profilo sostanziale, un’alienazione “occulta” e quindi in contrasto con l’assoggettamento dei cimiteri al regime dei beni demaniali.… ... Leggi il resto

Alcuni aspetti dei sepolcri privati fuori dai cimiteri – 3/3 – I vincoli sull’area di proprietà della famiglia, la questione della loro riducibilità, le modalità per la loro assunzione

Se la proprietà dei fondi della famiglia (o delle famiglie, qualora la cappella privata fuori dei cimiteri sia realizzanda da parte di più famiglie, ipotesi, molto astratta, che porrebbe questioni su molti aspetti, specie attorno ai vincoli sui i fondi devono essere sottoposti, inclusi gli aspetti di, eventuali, promiscuità, talora richiedendo la costituzione di una comunione convenzionale, almeno per questi effetti; per cui, per ragioni di semplicità espositiva, si prende in considerazione solo l’ipotesi dell’unica famiglia) attorniante la costruenda cappella privata fuori dai cimiteri, costituisce una sorta di pre-requisito debitamente sussistente già al momento della richiesta dell’autorizzazione (scoprendo di seguito una certa quale promiscuità terminologica tra autorizzazione e concessione) alla costruzione, va affrontata la questione dell’assunzione dei due vincoli cui tali fondi debbano essere assoggettati, cioè l’assunzione del vincolo di inalienabilità e del vincolo di inedificabilità.… ... Leggi il resto

Cremazione di esumati ed accertamento dell’identità del defunto

Un comune ha provveduto all’esecuzione di esumazioni ordinarie, qualche tempo dopo il decorso del turno ordinario di rotazione, rivenendo corpi che non avevano completato i processi trasformativi cadaverici. In applicazione di quanto indicato all’art. 3, comma 1, lett. g) L. 30 marzo 2001, n. 130, il comune ha provveduto a prendere contatto con i familiari aventi titolo.
In un caso, si trattava di persona defunta che aveva 4 figli, 3 dei quali hanno espresso il proprio consenso alla cremazione dei resti mortali.… ... Leggi il resto

Alcuni aspetti dei sepolcri privati fuori dai cimiteri – 2/3 – La tumulazione nelle cappelle private fuori dai cimiteri e loro caratteristiche e condizioni di costruzione

L’art. 102 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. prevede che, oltre all’autorizzazione considerata dall’art. 74 D.P.R. 3 novembre 2000, n. 396 e s.m., la tumulazione nelle cappelle private fuori dai cimiteri richieda altresì uno specifico nulla-osta (per le competenze degli organi dei comuni si fa rinvio alle considerazioni fatte in proposito al precedente punto 2), conseguente all’accertamento della sussistenza del titolo di accoglimento nella cappella). Trascurando il fatto che un siffatto accertamento circa la sussistenza del titolo di accoglimento in un dato sepolcro è, per quanto implicitamente, indefettibile anche per l’accoglimento nei sepolcri privati nei cimiteri, stante la riserva posta dall’art.… ... Leggi il resto

Alcuni aspetti dei sepolcri privati fuori dai cimiteri – 1/3 – La fattispecie e la costruzione della cappella

Se il Capo XVIII D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 sia rubricato “Sepolcri privati nei cimiteri”, con ciò riferendosi a tutte le “allocazioni” (chiamiamole così) cimiteriali diverse dall’inumazione in campo comune (art. 58 e, per differenziazione, anche art. 59, D.P.R. 10 settembre 1990, n.285, comprendendo in queste “allocazioni” le diverse sepolture indipendentemente dalla pratica funeraria impiegata od impieganda (in buona sostanza vi rientrano le sepolture sia ad inumazione, in aree avute in concessione, sia a tumulazione, sia le cellette ossario, sia le cellette cinerarie e, per tutte le tipologie, indifferentemente che siano monoposto oppure pluriposto), il successivo Capo XXI è rubricato: “Sepolcri privati fuori dai cimiteri”, Capo che, non a caso, è posto di seguito ai Capi destinati alla “Soppressione dei cimiteri” ed ai “Reparti speciali entro i cimiteri”.… ... Leggi il resto

Sicilia: Una situazione particolare attorno alla legittimità costituzionale – 2/2

Né può ritenersi che la formula adoperata nel ricordato art. 134 sia tale da lasciar fuori qualche parte della materia e che, per esempio, la competenza della Corte costituzionale a conoscere della “questione di legittimità” delle leggi regionali di cui è parola nell’ultimo comma dell’art. 127, debba intendersi come una competenza particolare aggiunta a quella generale e comprensiva dell’art. 134, e non già specificazione di questa.
Vero è che si è sostenuto contro questa tesi che l’ora richiamata “questione di legittimità” dell’art.
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Sicilia: Una situazione particolare attorno alla legittimità costituzionale – 1/2

In conseguenza del fatto che il Governo ha ritenuto di impugnare avanti alla Corte Costituzionale la L. R. (Sicilia) 3 marzo 2020, n. 4 “Disposizioni in materia cimiteriale, di polizia mortuaria e di attività funeraria.”, con il ricorso n. 48 del 13 maggio 2020, impugnazione inquadrabile nel quadro dell’art. 127 Cost.

Ora, l’art. 116, comma 1 Cost. prevede che alcune regioni dispongano di forme e condizioni particolari di autonomia, secondo i rispettivi statuti speciali adottati con legge costituzionale .… ... Leggi il resto

Alcune questioni sulla dispersione delle ceneri

Sono pervenute richieste di approfondimento su alcune questioni riguardanti la dispersione delle ceneri, questioni che riportiamo di seguito numerate e formulate in corsivo. Si osserva, preliminarmente come da queste non emergano elementi che consentano di individuare la regione eventualmente assunta a riferimento (o, semplicemente in qualche modo di cui sia nota la normativa regionale, aspetto non secondario. Infatti, non poche regioni sono intervenute con norme proprie, al di là del fatto che esse abbiano esercitato una propria competenza legislativa (concorrente) o che abbiano esercitato una competenza legislativa – esclusiva, dello Stato (art.… ... Leggi il resto