Corte di Cassazione, Sez. VI pen., 10 settembre 2019, n. 37520

Corte di Cassazione,  Sez. VI pen., 10 settembre 2019, n. 37520
MASSIMA
Corte di Cassazione, Sez. VI pen., 10 settembre 2019, n. 37520
Sono da qualificare atti di concorrenza illecita tutti quei comportamenti coercitivi, connotati da violenza o minaccia, esplicati nell’esercizio di attività commerciali, industriali o produttive, che integrano atti di concorrenza sleale ai sensi dell’art. 2598, cod. civ., ivi compresi i comportamenti, diversi da quelli indicati ai numeri 1) e 2), specificamente volti ad alterare l’ordinario e libero rapportarsi degli operatori in un’economia di mercato, comprese le intese restrittive della libertà di concorrenza e degli abusi di posizione dominante descritti negli artt.
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TAR Puglia, Lecce, Sez. I, 5 settembre 2019, n. 1454

TAR Puglia, Lecce, Sez. I, 5 settembre 2019, n. 1454
MASSIMA
TAR Puglia, Lecce, Sez. I, 5 settembre 2019, n. 1454
Sulla base della legge (e regolamento) regionali – regione Puglia – le chiese non possono essere utilizzate quale luogo di osservazione, custodia ed esposizione delle salme quando siano sprovviste dei requisiti igienico sanitari prescritti dalla normativa regionale.
La collocazione dell’immobile interessato, limitrofo ad altre strutture, non può integrare il divieto previsto dell’art. 17 L.R. (Puglia) 15/12/2008, n.
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TAR Puglia, Lecce, Sez. II, 14 giugno 2019, n. 1030

TAR Puglia, Lecce, Sez. II, 14 giugno 2019, n. 1030

MASSIMA

TAR Puglia, Lecce, Sez. II, 14 giugno 2019, n. 1030

(Regione Puglia) Sussistendo una fascia di rispetto cimiteriale di 200 m. dal centro abitato, essa riguarda anche le strutture per il commiato, le quali devono quindi essere collocate, di norma, alla distanza di almeno 200 m. dal centro abitato (salvi “i casi di reale necessità” e sentita la ASL territorialmente competente). Dalla regola della localizzazione della sala del commiato ad almeno 200 m.… ... Leggi il resto

TAR Puglia, Lecce, Sez. I, 7 febbraio 2019, n. 197

TAR Puglia, Lecce, Sez. I, 7 febbraio 2019, n. 197

MASSIMA
TAR Puglia, Lecce, Sez. I, 7 febbraio 2019, n. 197

Regione Puglia – La L. R. (Puglia) 12/12/2008, n. e s.m. espressamente prevede che le strutture per il commiato vadano collocate ad almeno 200 metri di distanza dal centro abitato. Va considerato come l’esercizio di una “sala del commiato” – anche ai fini della destinazione di zona secondo la normativa urbanistico-edilizia – non può in alcun modo ritenersi attività commerciale o ad essa equiparata, rientrando a pieno titolo tra le attività cimiteriali, e, diversamente per quanto sia relativa alla realizzazione di agenzia di pompe funebri, che presenta le caratteristiche dell’attività commerciale.… ... Leggi il resto

TAR Puglia, Lecce, Sez. II, 28 gennaio 2019, n. 150

TAR Puglia, Lecce, Sez. II, 28 gennaio 2019, n. 150

MASSIMA
TAR Puglia, Lecce, Sez. II, 28 gennaio 2019, n. 150

Regione Puglia – La L. R. (Puglia) 12/12/2008, n. e s.m. espressamente prevede che le strutture per il commiato vadano collocate ad almeno 200 metri di distanza dal centro abitato, salvi i casi di “reale necessità” (come recita il comma 3). Nel caso di specie, il posizionamento della struttura oggetto di causa non risulta osservare la predetta distanza minima di duecento metri; né gli atti impugnati recano specifica motivazione circa la sussistenza di eventuali condizioni di “reale necessità” che potrebbero giustificare una distanza inferiore.… ... Leggi il resto

Quesito pubblicato su ISF2015/1-c

Anche in Emilia-Romagna, come già accade in Lombardia, è possibile trasferire la salma, a cassa aperta, dal luogo di decesso ad un’abitazione privata, per allestire a domicilio la veglia funebre. Lo spirito della norma sarebbe quello di permettere alla gente di morire in casa propria senza caricare poi, nell’immediato post mortem, chi resta del peso ingombrante di un defunto tra le mura domestiche per tutto il periodo d’osservazione.
Con il trasporto a cassa aperta i morti dovrebbero uscire dalla case per esser accolti in posti più idonei (ad es.
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Consiglio di Stato, Sez. V, 16 agosto 2010, n. 5714

REPUBBLICA ITALIANA
IN NOME DEL POPOLO ITALIANO
Il Consiglio di Stato
in sede giurisdizionale (Sezione Quinta)
ha pronunciato la presente
DECISIONE
ex art. 21 e 26 della legge 1034/71 e successive modifiche e integrazioni,
Sul ricorso numero di registro generale 3397 del 2010, proposto dal Comune di Castiglione delle Stiviere, in persona del Sindaco rappresentato e difeso dagli avv.ti Enrico Melzani e Alessio Petretti, con domicilio eletto presso il secondo in Roma, via degli Scipioni, n.… ... Leggi il resto