Sono, in ogni caso, considerate a priori ingannevoli pratiche commerciali aventi queste caratteristiche:
a) affermazione non rispondente al vero, da parte di un professionista, di essere firmatario di un codice di condotta;
b) esibire un marchio di fiducia, un marchio di qualità o un marchio equivalente senza aver ottenuto la necessaria autorizzazione;
c) asserire, contrariamente al vero, che un codice di condotta ha l’approvazione di un organismo pubblico o di altra natura;
d) asserire, contrariamente al vero, che un professionista, le sue pratiche commerciali o un suo prodotto sono stati autorizzati, accettati o approvati, da un organismo pubblico o privato o che sono state rispettate le condizioni dell’autorizzazione, dell’accettazione o dell’approvazione ricevuta;
e) invitare all’acquisto di prodotti ad un determinato prezzo senza rivelare l’esistenza di ragionevoli motivi, che il professionista può avere per ritenere che non sarà in grado di fornire o di far fornire da un altro professionista quei prodotti o prodotti equivalenti a quel prezzo, entro un periodo e in quantità ragionevoli in rapporto al prodotto, all’entità della pubblicità fatta del prodotto e al prezzo offerti;
f) invitare all’acquisto di prodotti ad un determinato prezzo e successivamente:
1) rifiutare di mostrare l’articolo pubblicizzato ai consumatori, oppure
2) rifiutare di accettare ordini per l’articolo o di consegnarlo entro un periodo di tempo ragionevole, oppure
3) fare la dimostrazione dell’articolo con un campione difettoso, con l’intenzione di promuovere un altro prodotto;
g) dichiarare, contrariamente al vero, che il prodotto sarà disponibile solo per un periodo molto limitato o che sarà disponibile solo a condizioni particolari per un periodo di tempo molto limitato, in modo da ottenere una decisione immediata e privare i consumatori della possibilità o del tempo sufficiente per prendere una decisione consapevole;
h) impegnarsi a fornire l’assistenza post-vendita a consumatori con i quali il professionista ha comunicato prima dell’operazione commerciale in una lingua diversa dalla lingua ufficiale dello Stato membro in cui il professionista è stabilito e poi offrire concretamente tale servizio soltanto in un’altra lingua, senza che questo sia chiaramente comunicato al consumatore prima del suo impegno a concludere l’operazione;
i) affermare, contrariamente al vero, o generare comunque l’impressione che la vendita del prodotto è lecita;
l) presentare i diritti conferiti ai consumatori dalla legge come una caratteristica propria dell’offerta fatta dal professionista;
m) salvo quanto previsto dal decreto legislativo 31 luglio 2005, n.… ... Leggi il resto
Categoria: Dottrina
Le analisi di Sereno Scolaro sulla evoluzione giurisprudenziale e normativa del settore funerario
Pubblicità, lecita, meno lecita, strumenti e rimedi – 1/4
Introduzione
Si dice comunemente che la pubblicità sia l’anima del commercio, ma non manca chi la chiami pudicamente promozione o, anche, informazione commerciale.
Senza andare molto all’indietro, si potrebbe ricordare che il D. Lgs. 15 novembre 1993, n. 507 “Revisione ed armonizzazione dell’imposta comunale sulla pubblicità e del diritto sulle pubbliche affissioni, della tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche dei comuni e delle province nonché della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani a norma dell’art.… ... Leggi il resto
La sepoltura della persona “sola” – 2/2
La sepoltura
Dal momento che nelle fasi iniziali, che partono dal rinvenimento del corpo della persona defunta e proseguono con il suo trasporto nel deposito di osservazione (o, come visto, in struttura che legittimamente assolva anche queste funzioni), non sono “noti” familiari o soggetti che abbiano titolo a disporre delle spoglie mortali, occorre approfondire le modalità da osservare in una siffatta situazione.
Il primo passaggio, anzi i primi passaggi, riguarda/riguardano l’esigenza di una verifica se la persona defunta abbia titolo di accoglimento in un sepolcro privato nei cimiteri (Capo XVIII D.P.R.… ... Leggi il resto
La sepoltura della persona “sola” – 1/2
La situazione
La situazione da esaminare è una di quelle che possono verificarsi e non necessariamente in contesti eccezionali.
Talvolta, può accadere che una persona che viva da sola muoia, per cause del tutto naturali, presso la propria abitazione e venga rinvenuto cadavere a distanza di tempo, magari per il fatto che i vicini ne rilevino l’assenza o perché percepiscano odori in qualche modo presuntivamente riferibili a processi di trasformazione cadaverica.
In tali casi, generalmente, vi può essere l’accesso all’abitazione da parte delle forze dell’ordine, nell’esercizio di funzioni di P.G.,… ... Leggi il resto
Il trasporto di feretro in altra sede: norme comuni alle esumazioni e alle estumulazioni – 2/2
In un intervento precedente (Il trasporto del feretro in altra sede – 1/2) sono state affrontate alcune questioni pertinenti all’art. 88 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m.
Dato che alcune volte (ma non sempre, anzi abbastanza raramente) le norme sono come le ciliegie, nel senso che una tira l’altra, non si può evitare di ricordare che il Capo XVII “ Esumazione ed estumulazione.” del D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m.… ... Leggi il resto
Il trasporto di feretro in altra sede: norme comuni alle esumazioni e alle estumulazioni – 1/2
La sentenza del TAR Lazio, Roma, Sez. II-bis, 9 luglio 2021, n. 8198 può essere riassunta nella massima: “””Nel caso di istanza volta ad ottenere l’autorizzazione all’estumulazione di feretro, l’esito del relativo procedimento di valutazione dipende esclusivamente dalla sussistenza delle condizioni previste per la traslazione delle salme dal Regolamento di Polizia Mortuaria e non anche da valutazioni di opportunità e di merito amministrativo legate alla tutela degli interessi locali, che dunque non possono essere presi in considerazione dall’Amministrazione ai fini del diniego della istanza o per ritardarne l’esito.”””… ... Leggi il resto
Alcune considerazioni sulla legge sulla cremazione e dispersione delle ceneri
Il 3 maggio 2021 si è avuto il ventesimo anniversario dall’entrata in vigore della L. 30 marzo 2001, n. 130.
Si potrebbe ricordare come per molto tempo, pur in presenza di norme di rango primario che lo prendevano in considerazione, l’accesso alla cremazione è stato marginale, nel senso che ben poche persone vi facevano ricorso.
Basti ricordare il dato del 1970, anno nel quale le cremazioni in Italia sono state 1.051 (pari allo 0,002017% dei defunti dell’anno), dato che, raffrontandolo a quello degli anni più recenti, consente di evidenziare quanto sia mutata la situazione.… ... Leggi il resto
La cessazione della capacità giuridica
La capacità giuridica si acquista con la nascita (art. 1, comma 1 C.C.), ma quando cessa?
Tralasciando i casi, più o meno abbastanza eccezionali, della pronuncia giudiziale (artt. 414 e ss. C.C.) in presenza di date condizioni afferente alla capacità d’agire (art. 2 C.C.), cioè la capacità di compiere una serie ampia di atti, oppure nei casi di cui agli artt. 404 e ss. C.C., in tutti questi casi non confondendo la capacità giuridica con la capacità di agire, la cessazione della capacità giuridica si ha con la morte.… ... Leggi il resto
La saga dei subentri – 2/2
Come può essere regolato l’istituto del subentro
Volutamente, non si affronta qui la materia del procedimento amministrativo opportuno per la definizione delle modalità con cui possa, o debba, aversi il subentro.
Sembra di maggiore rilievo affrontare le modalità con cui questo possa aversi, in particolare sotto i profili:
(A) delle persone che possano esserne destinatarie e
(B) degli effetti che ne discendono.
Per quanto riguarda il primo aspetto, ricordando l’art. 93, comma 1 D.P.R. 10 settembre 1990, n.… ... Leggi il resto
La saga dei subentri – 1/2
Introduzione
Quando vi sia l’occasione per una scorsa a Regolamenti comunali di polizia mortuaria non proprio recentissimi, diciamo attorno agli anni ‘30 del secolo scorso (se magari ci spostiamo agli anni ’20 potremmo rilevare regolazioni circa i “curatori di fosse”, spesso attività riservate alle vedove di guerra (in tal caso: “curatrici”) e/o agli invalidi e mutilati (più questi secondi che non i primi, di guerra), si può notare come non vi siano considerati alcuni istituti.
In particolare, è pressoché assente una qualche individuazione della famiglia del concessionario, forse perché ritenuta istituto che non presentava equivocità, ma altresì neppure, in genere, veniva presa in considerazione la possibilità che il concessionario (c.d.… ... Leggi il resto
Parlare di tumulazione aerata …
Premessa introduttiva
La storia di Trieste, dopo la 2^ guerra mondiale, è stata interessata a diverse vicende comprendenti, anche la creazione del Territorio Libero di Trieste, articolato nelle Zona A e Zona B, con la presenza di un Governo Militare Alleato nella prima e del governo jugoslavo nella seconda.
Il Governo Militare Alleato (Zona A) ha cessato nel 1954. Uno degli effetti del Governo Militare Alleato era stato quello di far ricorso a particolari modalità di sepoltura, per dare una risposta alla situazione locale, dove il terreno vegetale non aveva adeguato spessore e giaceva sul sottostante suolo carsico.… ... Leggi il resto
Ubicazione delle rimesse di carri funebri
L’art. 21 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. è dedicato alle rimesse di carri funebri, prevedendo (comma 2) le loro dotazioni e (comma 3) l’accertamento di idoneità (sia delle attrezzature, sia delle rimesse in quanto tali), ferme restando l’osservanza delle disposizioni dell’autorità di P.S. (aspetto questo che, sembra, sia scarsamente considerato [1] ) e del servizio antincendio.
Il comma 1 prevede che: “Le rimesse di carri funebri devono essere ubicate in località individuate con provvedimento del sindaco in osservanza delle norme dei regolamenti locali.… ... Leggi il resto
Mescolare o sovrapporre “stato civile” e “polizia mortuaria” può portare fuori strada
Si confessa che quando, in occasione della lettura della pronuncia del TAR Campania, Napoli, Sez. VII, 8 marzo 2021, n. 1526, si è letto un periodo in cui si afferma: “… che le funzioni di autorizzazione alla sepoltura, all’esumazione, all’estumulazione e alla tumulazione nelle cappelle private – di cui agli articoli 6, 83, 88 e 102 del D.P.R. n. 285 del 1990 – siano “attribuite al Sindaco nelle vesti di ufficiale di stato civile e non in veste di autorità comunale” (e per questo non sono delegabili), si è rimasti del tutto perplessi.… ... Leggi il resto
Privacy e malavita
Purtroppo, è abbastanza frequente che le cronache giudiziarie riportino notizie di “segnalazioni” che personale di ospedali e altri istituti sanitari fanno ai familiari in lutto, per “suggerire”, “proporre” questa o quella I.O.F., oppure alle I.O.F. in funzione di consentire di prendere contatti con la famiglia, conseguendo un qualche utile, in alcune situazioni come se vi fosse un vero e proprio tariffario standard.
Talvolta si tratta di personale (nei diversi livelli) operante nei reparti, altre volte (più spesso?)… ... Leggi il resto
La forza dell’abitudine nella formazione di atti amministrativi in materia di polizia mortuaria – 2/2
Una (lieve) deroga, in emergenza
Nella circolare del Ministero della salute, Direz. Centr. Prev. Sanit., n. 818 dell’11 gennaio 2021 (si omettono le citazioni alle precedenti, a partire dalla n. 11285 del 1° aprile 2020, in quanto da quest’ultima sostituite), al Punto E), n. 7 si prevede che: “Nell’autorizzazione al trasporto funebre per procedere a cremazione quando si indica il crematorio scelto dagli aventi titolo è opportuno aggiungere: “o qualunque altro crematorio disponibile”.… ... Leggi il resto
La forza dell’abitudine nella formazione di atti amministrativi in materia di polizia mortuaria – 1/2
Introduzione
Di tanto in tanto accade che vi sia l’occasione per venire a conoscenza di “prassi” che, probabilmente, trovano fondamento (o, meglio, origine) in quella che può essere chiamata la “forza dell’abitudine”, a sua volta effetto di una data strutturazione dell’organizzazione degli uffici.
In materia di polizia mortuaria si possono registrare anche effetti di una certa quale sovrapposizione tra funzioni, competenze e figure professionali che se ne occupano.
È abbastanza frequente sentire affermare che l’autorizzazione al trasporto funebre sia rilasciata dall’Ufficiale dello stato civile: si tratta di un’affermazione priva di fondamento dal momento che tale autorizzazione, che così come le altre in materia di polizia mortuaria di competenza dei comuni, attiene alle funzioni amministrative (spettanti ai comuni) che riguardano la popolazione ed il territorio comunale, precipuamente nei settori organici dei servizi alla persona e alla comunità, …, ai sensi dell’art.… ... Leggi il resto