Quante e quali sono le zone in cui suddividere un crematorio

Questo articolo è parte 10 di 10 nella serie Casi particolari per la cremazione

Come deve essere progettata e costruita una zona tecnologica di cremazione efficiente in grado di ospitare una o due moderne linee di cremazione, capace di rispondere alle richieste delle normative tecniche attuali, ma nel contempo garantire flessibilità operativa in modo da poter consentire sviluppi e implementazioni tecnologiche sostenibili in termini energetici ed ambientali sulla spinta di futuri sviluppi normativi?
Nel panorama italiano esistono una novantina di strutture crematorie molte delle quali costruite negli anni ‘90 del secolo scorso, con caratteristiche strutturali e impiantistiche molto diverse tra loro.… ... Leggi il resto

La polverizzazione delle ossa calcinate in crematorio

Questo articolo è parte 9 di 10 nella serie Casi particolari per la cremazione

In via preliminare vale la pena ricordare che le ceneri umane derivanti dal processo di polverizzazione, generalmente, hanno un volume compreso tra i 3 e i 4,5 litri, e che l’intera quantità di ceneri derivante da una cremazione deve essere collocata in una sola e unica urna cineraria, di materiale resistente ed infrangibile, e quindi sigillata, solitamente dopo aver riposto al suo interno la medaglietta identificativa che riporta il nome del crematorio dove è avvenuta la cremazione e un codice numerico di identificazione del singolo caso.… ... Leggi il resto

Tracciabilità di feretri e ceneri nei crematori

Questo articolo è parte 8 di 10 nella serie Casi particolari per la cremazione

I sistemi di identificazione feretri e ceneri sono importanti durante il processo di cremazione?
Sì, sono estremamente importanti per assicurare le famiglie riguardo la corrispondenza feretro-ceneri del proprio congiunto. Esistono diversi sistemi di identificazione di diverse caratteristiche e prestazioni, che rappresentano in diversa misura delle procedure operative di qualità adottate dal personale della struttura crematoria per garantire un servizio ottimale.
In Italia la tracciabilità è contenuta nelle “Istruzioni per una corretta gestione dei crematori – Documento del 30/11/2018”, redatto da SEFIT Utilitalia e FIC, istruzioni che diventano impegnative per i crematori aderenti a queste associazioni.… ... Leggi il resto

Cremazione sicura di feretri di grandi dimensioni

Questo articolo è parte 7 di 10 nella serie Casi particolari per la cremazione

La determinazione del peso del feretro e del corpo destinati alla cremazione è importante per una corretta gestione del processo di cremazione.
Infatti, i cadaveri o comunque i resti mortali superiori a 140 kg devono essere gestiti con attenzione durante la cremazione perché possono determinare un mal funzionamento dell’impianto di cremazione.
In via preliminare rileviamo che è consigliabile che ciascun crematorio sia dotato di sistemi mobili o fissi per determinare il peso dei feretri in ingresso.… ... Leggi il resto

Dispositivi di protezione Individuale nel crematorio

Questo articolo è parte 6 di 10 nella serie Casi particolari per la cremazione

Quale equipaggiamento deve indossare l’operatore addetto all’impianto per le diverse fasi di trattamento dei resti umani e cremati?
Attività diverse richiedono dispositivi di protezione individuale (D.P.I.) diversi. Pertanto deve essere valutato attentamente il rischio potenziale attinente alle diverse fasi lavorative e scegliere di conseguenza l’equipaggiamento protettivo adeguato.
Il Responsabile della Sicurezza dell’impianto dovrà svolgere una attività volta ad individuare i rischi caratteristici e potenziali dell’attività di cremazione, ad attuare le idonee misure di prevenzione e sicurezza e infine a provvedere alla formazione degli operatori addetti.… ... Leggi il resto

Pacemaker e altri dispositivi elettromedicali e cremazione

Questo articolo è parte 5 di 10 nella serie Casi particolari per la cremazione

Molti Paesi e regioni dell’UE prevedono che i pacemaker e altri dispositivi a batteria elettromedicale siano rimossi da un medico competente prima della cremazione.
Questi dispositivi sono spesso considerati potenzialmente pericolosi per le apparecchiature e gli impianti di cremazione, nonché per la salute e il benessere del personale dell’impianto di cremazione.
Allo stesso modo, i cadaveri che sono stati sottoposti a trattamenti terapeutici con sostanze radioattive devono essere messi in quarantena prima della cremazione.… ... Leggi il resto

Come comportarsi nel crematorio per minimizzare i rischi da radiazione

Questo articolo è parte 4 di 10 nella serie Casi particolari per la cremazione

Quali precauzioni devono essere prese nel crematorio per limitare l’esposizione degli operatori a potenziali rischi da radiazioni? C’è un potenziale rischio di ricadute radioattive?

La pratica della cremazione si sta sempre più diffondendo nel nostro Paese, parallelamente anche le terapie con radioisotopi stanno anch’esse aumentando, nel nostro Paese così come nei Paesi a più alto livello sanitario, grazie alla loro efficacia ed ai progressi nel campo dei radiofarmaci nel trattamento in particolare dei tumori endocrini.… ... Leggi il resto

Come influisce la formaldeide nel processo di cremazione

Questo articolo è parte 3 di 10 nella serie Casi particolari per la cremazione

La formaldeide è un pericolo significativo nella cremazione?
La formaldeide influisce sul funzionamento o sulle emissioni degli impianti di cremazione?

La risposta è no, non solo in termini di sicurezza sul lavoro, ma anche dal punto di vista ambientale.
Utilizzando buone pratiche operative e attrezzature di cremazione e di filtrazione correttamente funzionanti, non ci sono conseguenze pratiche.
La formaldeide può essere presente nei feretri con salme che hanno subito recenti interventi chirurgici o incidenti, o in Italia per effetto della puntura conservativa, prevista in determinati casi e ora solo in certe regioni.… ... Leggi il resto

Vetro e occhiali: come influiscono nella cremazione

Questo articolo è parte 2 di 10 nella serie Casi particolari per la cremazione

Il vetro ha un effetto sul processo di cremazione?

Sì, il vetro può influenzare indirettamente il processo di cremazione.
Come regola generale, il vetro, gli occhiali, non dovrebbero entrare nell’impianto di cremazione.
Piccole quantità di vetro presenti negli occhiali, ad esempio, non influiscono direttamente sul funzionamento effettivo dell’impianto di cremazione.
Il vetro può, tuttavia, avere un effetto negativo sul refrattario con cui viene a contatto nella camera di cremazione, che è tipicamente il pavimento o la suola su cui poggia il feretro.… ... Leggi il resto

Che succede alle protesi mammarie durante una cremazione

Questo articolo è parte 1 di 10 nella serie Casi particolari per la cremazione

Comincia oggi la pubblicazione su funerali.org di una rubrica periodica tenuta da un esperto di livello europeo di crematori e cremazione, il Dr. Fabrizio Giust.
Periodicamente verrà trattato un argomento tecnico/pratico concernente la conduzione degli impianti di cremazione.
Parte dei suggerimenti operativi confluirà in un corso di aggiornamento per gli operatori degli impianti di cremazione che si terrà nel secondo semestre 2023 o nei primi mesi 2024, in relazione all’interesse e alle iscrizioni che perverranno.

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Impianti di cremazione ecosostenibili. Conclusioni – 5/5

Questo articolo è parte 5 di 5 nella serie Impianti di cremazione ecosostenibili

Conclusioni

La cremazione è una pratica di trattamento delle salme in netta crescita percentuale in ragione dei minori costi per i cittadini dolenti e per i servizi cimiteriali Comunali, che ha un impatto complessivo ambientale inferiore rispetto a quello della tumulazione.
Attualmente gli impianti crematori a metano sono la grande maggioranza delle installazioni operative.
Dal marzo 2022, a causa della recente crisi geopolitica irreversibile, le strategie economiche, sociali e ambientali a livello europeo e nazionale, che coinvolgono tutte le attività inclusa la cremazione, sono radicalmente cambiate e perseguono l’equilibrio e l’autonomia della propria struttura energetica e socioeconomica.… ... Leggi il resto

Impianti di cremazione ecosostenibili. Riduzione dell’impronta carbonica e delle emissioni inquinanti – 4/5

Questo articolo è parte 4 di 5 nella serie Impianti di cremazione ecosostenibili

Crematorio – Riduzione dell’impronta carbonica e delle emissioni inquinanti

Uno dei principi informatori prevalenti delle progettazioni e installazioni di nuovi impianti di cremazione è la riduzione dell’impronta carbonica in termini di emissioni di CO2 e di uso di fonti fossili. Le scelte tecniche sono numerose.
In alcuni Paesi del Nord Europa la temperatura di post-combustione è stata portata a 800°C (dagli 850°C previsti in Italia) senza notare delle differenze nelle performance ambientali, anzi con una riduzione significativa nel consumo di carburante, una riduzione nelle emissioni di gas serra e la riduzione degli ossidi di azoto e dei PM che migliorano la qualità locale dell’aria.… ... Leggi il resto

Impianti di cremazione ecosostenibili. Confronti di alimentazione energetica – 3/5

Questo articolo è parte 3 di 5 nella serie Impianti di cremazione ecosostenibili

Crematori – Alimentazione energetica

Gli impianti cremazione necessitano di una alimentazione energetica esterna per avviare i processi di combustione ossidativa e per mantenere la temperatura dei fumi prodotti sopra gli 850 °C per vincoli normativi ai fini del contenimento delle emissioni inquinanti.
Il gas naturale attualmente è di gran lunga il combustibile di supporto più comune usato negli impianti di cremazione nel nostro Paese ed è un combustibile naturale con la minore percentuale di carbonio presente.… ... Leggi il resto

Impianti di cremazione ecosostenibili. Evoluzione ecologica e aspetti gestionali – 2/5

Questo articolo è parte 2 di 5 nella serie Impianti di cremazione ecosostenibili

Evoluzione ecologica e aspetti gestionali dei crematori

Negli anni 80 e 90 diversi impianti di cremazione elettrici di prima generazione erano in funzione nel nostro Paese in città importanti come Milano, Como, Varese e altre città del Nord Italia. Gli elevati costi energetici, gli alti costi di manutenzione, la scarsa flessibilità di utilizzo e le nuove normative ambientali hanno portato quelle Amministrazione a convertire gli impianti verso la più flessibile e più economica soluzione di impianti alimentati a gas metano che sono diventati prevalenti in tutto il territorio nazionale con l’eccezione di alcuni rari casi di alimentazione a gasolio o a GPL o a GNL dovuta principalmente a ragioni di approvvigionamento e mancanza di una rete gas capillare.… ... Leggi il resto

Impianti di cremazione ecosostenibili. Le premesse – 1/5

Questo articolo è parte 1 di 5 nella serie Impianti di cremazione ecosostenibili

Premessa generale

Il settore degli impianti crematori e della cremazione in generale, come altri settori della nostra Società, è impegnato da molti anni a ridurre l’impatto ambientale.
Una delle principali aree di attività volte a ridurre tale impatto è relativa alla fonte energetica utilizzata come combustibile per alimentare gli impianti di cremazione.
È questa un’area che è necessario seguire con attenzione negli anni per valutare la disponibilità di nuove fonti di energia.… ... Leggi il resto