Controversie giurisdizionali attorno alle concessioni cimiteriali

L’Ordinanza della Corte di Cassazione, Sez.Un.Civ., 17 settembre 2021, n. 25167 (usualmente reperibile per gli Abbonati PREMIUM nella Sezione SENTENZE) è stata chiamata ad affrontare la questione del c.d. regolamento preventivo di giurisdizione (art. 41 C.P.C.), sollevata avverso una sentenza del giudice di pace a cui era stato chiesto di dare atto della esecutività ed esecutorietà (richiamando qui la differenza tra i due istituti) per legge di una concessione (1970), rilasciata dal Comune interessato per la costruzione sul suolo cimiteriale di una cappella funeraria, e del successivo contratto (1972) di durata perpetua e, quindi, annullare l’acquisto di loculo cimiteriale illecitamente imposto, nonché condannare il Comune alla restituzione della somma per questo versata unitamente al risarcimento dei danni morali e, altresì, condannare il Comune alla rifusione delle spese processuali.… ... Leggi il resto

Le rimesse dei mezzi funebri

Introduzione
Iniziamo col motivare la formulazione del titolo. L’art. 20, comma 1 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. parla di “carri”, destinati al trasporto dei cadaveri “su strada”, tanto che il termine “carri” è spesso utilizzato, con l’aggiunta dell’aggettivo “funebri” per riferirsi a quelli che più modernamente sono chiamati “auto-funebri”, termine presente nell’art. 203, comma 2, lett. n) D.P.R. 16 dicembre 1992, n. 495 “Regolamento di esecuzione e di attuazione del nuovo codice della strada.… ... Leggi il resto

La camera mortuaria

Tra gli “impianti” che sono (sarebbero?) obbligatori in ogni cimitero vi è la camera mortuaria (artt. 64 e 65 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m.), da non confondere con la sala per autopsie (art. 66 stesso D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m. che, oltre a certe caratteristiche aggiuntive, non costituisce “impianto” di cui ciascun cimitero debba essere dotato, ma anche potrebbe essere allocato anche in strutture destinate ad altre funzioni, indicativamente nei “luoghi” considerati dall’art.… ... Leggi il resto

Quello che gli Ufficiali di Stato Civile non fanno – 2/2

Per non considerare quante siano le possibilità che il cadavere sia già stato (e spesso del tutto legittimamente!) rimosso: basterebbe pensare ai casi di morte violenta (trascurando quelle dipendenti da reato o sospette di esserlo), come (e.g.: i sinistri stradali, in cui si ha prima la rimozione (c.d. “recupero salme” e successivamente la formazione (e trasmissione) della scheda ISTAT/D/4 o ISTAT/D/4-bis e l’accertamento della morte, ai sensi dell’art. 4 D.P.R. 10 settembre 1990, n.… ... Leggi il resto

Quello che gli Ufficiali di Stato Civile non fanno – 1/2

Introduzione

Pochi ricordano (forse anche per il fatto che risulta altamente improbabile che siano ancora in servizio (sia permesso il tono qui scherzoso) persone che, allora, svolgevano queste attività) che, prima del 1° gennaio 1866 (entrata in vigore del R. D. 15 novembre 1865, n. 2602) le funzioni, oggi, previste dall’art. 74 (e successivi) D.P.R. 3 novembre 2000, n. 396 e s.m. “Regolamento per la revisione e la semplificazione dell’ordinamento dello stato civile, a norma dell’articolo 2, comma 12, della L.... Leggi il resto

Pre-condizioni per la realizzazione di cellette ossario e/o nicchie cinerarie

In un dato contesto veniva sollevata l’esigenza di far fronte ad una crescita della “domanda” di cellette ossario e/o di nicchie cinerarie, in questo ultimo caso in conseguenza della crescita dell’accesso alla pratica funeraria della cremazione.
La questione partiva, anche, dall’esigenza di reperire spazi e siti cimiteriali in cui realizzare tali strutture, non senza considerare anche i tempi di loro realizzazione, per adeguarsi alla crescita della “domanda”, nonché per risolvere gli aspetti gestionali.

Quali sono le caratteristiche tecnico-costruttive da rispettare?... Leggi il resto

Pubblicità, lecita, meno lecita, strumenti e rimedi – 4/4

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Altri modi di tutela dei consumatori
Col D. Lgs. 2 agosto 2007, n. 146 “ Attuazione della direttiva 2005/29/CE relativa alle pratiche commerciali sleali tra imprese e consumatori nel mercato interno e che modifica le direttive 84/450/CEE, 97/7/CE, 98/27/CE, 2002/65/CE, e il Regolamento (CE) n. 2006/2004.” sono stati introdotti nel Codice del consumo gli artt. 27-bis, 27-ter e 27-quater.… ... Leggi il resto

Pubblicità, lecita, meno lecita, strumenti e rimedi – 3/4

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La tutela amministrativa e giurisdizionale
La tutela in materia è esercitata dall’Autorità garante della concorrenza e del mercato (A.G.C.M.), anche quale autorità competente per l’applicazione del regolamento 2006/2004/CE del Parlamento europeo e del Consiglio, del 27 ottobre 2004, sulla cooperazione tra le autorità nazionali responsabili dell’esecuzione della normativa che tutela i consumatori, nei limiti delle disposizioni di legge.
Anche nei settori regolati, la competenza ad intervenire nei confronti delle condotte dei professionisti che integrano una pratica commerciale scorretta, fermo restando il rispetto della regolazione vigente, spetta, in via esclusiva, all’A.G.C.M.,… ... Leggi il resto

Inumazione: alcune esperienze peculiari

È abbastanza noto come negli ambiti cimiteriali siano presenti denominazioni locali spesso differenti, varianti da zona a zona.
Si pensi, per i posti feretro a tumulazione individuale, alle denominazioni (locali) variamente presenti: loculo, colombaro, avello, forno, cassettone, maddalena, ecc.
A volte la diversità terminologica non produce criticità, come accade altre volte: ne può essere esempio il termine “tomba” che in alcune realtà ha il significato di edicola funeraria, precipuamente a sistema di tumulazione, mentre altrove quello di “fossa” – a sistema d’inumazione” – che può assumere anche la qualificazione di “tomba di famiglia”, in presenza di alcuni requisiti di durata, di criteri e modalità d’uso, di dimensione, ecc.,… ... Leggi il resto

Pubblicità, lecita, meno lecita, strumenti e rimedi – 2/4

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Sono, in ogni caso, considerate a priori ingannevoli pratiche commerciali aventi queste caratteristiche:
a) affermazione non rispondente al vero, da parte di un professionista, di essere firmatario di un codice di condotta;
b) esibire un marchio di fiducia, un marchio di qualità o un marchio equivalente senza aver ottenuto la necessaria autorizzazione;
c) asserire, contrariamente al vero, che un codice di condotta ha l’approvazione di un organismo pubblico o di altra natura;
d) asserire, contrariamente al vero, che un professionista, le sue pratiche commerciali o un suo prodotto sono stati autorizzati, accettati o approvati, da un organismo pubblico o privato o che sono state rispettate le condizioni dell’autorizzazione, dell’accettazione o dell’approvazione ricevuta;
e) invitare all’acquisto di prodotti ad un determinato prezzo senza rivelare l’esistenza di ragionevoli motivi, che il professionista può avere per ritenere che non sarà in grado di fornire o di far fornire da un altro professionista quei prodotti o prodotti equivalenti a quel prezzo, entro un periodo e in quantità ragionevoli in rapporto al prodotto, all’entità della pubblicità fatta del prodotto e al prezzo offerti;
f) invitare all’acquisto di prodotti ad un determinato prezzo e successivamente:
1) rifiutare di mostrare l’articolo pubblicizzato ai consumatori, oppure
2) rifiutare di accettare ordini per l’articolo o di consegnarlo entro un periodo di tempo ragionevole, oppure
3) fare la dimostrazione dell’articolo con un campione difettoso, con l’intenzione di promuovere un altro prodotto;
g) dichiarare, contrariamente al vero, che il prodotto sarà disponibile solo per un periodo molto limitato o che sarà disponibile solo a condizioni particolari per un periodo di tempo molto limitato, in modo da ottenere una decisione immediata e privare i consumatori della possibilità o del tempo sufficiente per prendere una decisione consapevole;
h) impegnarsi a fornire l’assistenza post-vendita a consumatori con i quali il professionista ha comunicato prima dell’operazione commerciale in una lingua diversa dalla lingua ufficiale dello Stato membro in cui il professionista è stabilito e poi offrire concretamente tale servizio soltanto in un’altra lingua, senza che questo sia chiaramente comunicato al consumatore prima del suo impegno a concludere l’operazione;
i) affermare, contrariamente al vero, o generare comunque l’impressione che la vendita del prodotto è lecita;
l) presentare i diritti conferiti ai consumatori dalla legge come una caratteristica propria dell’offerta fatta dal professionista;
m) salvo quanto previsto dal decreto legislativo 31 luglio 2005, n.
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Pubblicità, lecita, meno lecita, strumenti e rimedi – 1/4

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Introduzione
Si dice comunemente che la pubblicità sia l’anima del commercio, ma non manca chi la chiami pudicamente promozione o, anche, informazione commerciale.
Senza andare molto all’indietro, si potrebbe ricordare che il D. Lgs. 15 novembre 1993, n. 507 “Revisione ed armonizzazione dell’imposta comunale sulla pubblicità e del diritto sulle pubbliche affissioni, della tassa per l’occupazione di spazi ed aree pubbliche dei comuni e delle province nonché della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani a norma dell’art.... Leggi il resto

Il difficile ruolo delle federazioni

Due pronunce (TAR Friuli Venezia Giulia, Sez. I, 17 maggio 2021, n. 152 e TAR Campania, Napoli, Sez. III, 26 agosto 2021, n. 5627, al solito reperibili per gli Abbonati PREMIUM nella Sezione SENTENZE) portano ad affrontare il tema della “rappresentatività”, in sede giurisdizionale, delle Federazioni (comunque siano denominate), cioè il tema della legittimazione attiva in vista di una qualche tutela dei propri aderenti.
In particolare, la prima sottolinea come le federazioni siano sprovviste di titolo ad assumere rappresentanza (rappresentatività?)… ... Leggi il resto

La sepoltura della persona “sola” – 2/2

La sepoltura
Dal momento che nelle fasi iniziali, che partono dal rinvenimento del corpo della persona defunta e proseguono con il suo trasporto nel deposito di osservazione (o, come visto, in struttura che legittimamente assolva anche queste funzioni), non sono “noti” familiari o soggetti che abbiano titolo a disporre delle spoglie mortali, occorre approfondire le modalità da osservare in una siffatta situazione.

Il primo passaggio, anzi i primi passaggi, riguarda/riguardano l’esigenza di una verifica se la persona defunta abbia titolo di accoglimento in un sepolcro privato nei cimiteri (Capo XVIII D.P.R.… ... Leggi il resto

La sepoltura della persona “sola” – 1/2

La situazione
La situazione da esaminare è una di quelle che possono verificarsi e non necessariamente in contesti eccezionali.
Talvolta, può accadere che una persona che viva da sola muoia, per cause del tutto naturali, presso la propria abitazione e venga rinvenuto cadavere a distanza di tempo, magari per il fatto che i vicini ne rilevino l’assenza o perché percepiscano odori in qualche modo presuntivamente riferibili a processi di trasformazione cadaverica.
In tali casi, generalmente, vi può essere l’accesso all’abitazione da parte delle forze dell’ordine, nell’esercizio di funzioni di P.G.,… ... Leggi il resto

Il trasporto di feretro in altra sede: norme comuni alle esumazioni e alle estumulazioni – 2/2

In un intervento precedente (Il trasporto del feretro in altra sede – 1/2) sono state affrontate alcune questioni pertinenti all’art. 88 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m.
Dato che alcune volte (ma non sempre, anzi abbastanza raramente) le norme sono come le ciliegie, nel senso che una tira l’altra, non si può evitare di ricordare che il Capo XVII “ Esumazione ed estumulazione.” del D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 e s.m.… ... Leggi il resto

Il trasporto di feretro in altra sede: norme comuni alle esumazioni e alle estumulazioni – 1/2

La sentenza del TAR Lazio, Roma, Sez. II-bis, 9 luglio 2021, n. 8198 può essere riassunta nella massima: “””Nel caso di istanza volta ad ottenere l’autorizzazione all’estumulazione di feretro, l’esito del relativo procedimento di valutazione dipende esclusivamente dalla sussistenza delle condizioni previste per la traslazione delle salme dal Regolamento di Polizia Mortuaria e non anche da valutazioni di opportunità e di merito amministrativo legate alla tutela degli interessi locali, che dunque non possono essere presi in considerazione dall’Amministrazione ai fini del diniego della istanza o per ritardarne l’esito.”””... Leggi il resto