Federcofit, attraverso un comunicato stampa, interviene in merito alla proposta dei sindaci della Valle Brembana di utilizzare chiese e oratori per l’esposizione dei defunti prima del funerale. La richiesta, avanzata alla Regione Lombardia, mira a modificare la normativa regionale per consentire il commiato dei familiari in spazi parrocchiali.
In una lettera inviata a Giunta e Consiglio regionale, Federcofit ha chiesto un’audizione alla III Commissione Sanità, ricordando che il D.P.R. 14 gennaio 1997, norma nazionale su cui si fondano tutte le leggi regionali, non consente l’uso di edifici non idonei – inclusi quelli religiosi – per il periodo di osservazione. “Da questa normativa non si può prescindere”, ha sottolineato il presidente Davide Veronese.
La Federazione evidenzia però le difficoltà strutturali delle aree montane e la legittima preoccupazione dei sindaci. In Lombardia sono attive circa 250 case funerarie, frutto di investimenti privati per quasi 500 milioni di euro, che offrono ambienti sicuri e dignitosi per l’osservazione, garantendo standard igienico-sanitari e assistenza professionale.
“Federcofit è disponibile al dialogo con gli amministratori locali”, ha dichiarato Veronese, “per individuare soluzioni alternative adeguate alle esigenze territoriali, nel rispetto delle normative vigenti”.
Infine, la Federazione ricorda che la legge regionale obbliga i comuni a dotarsi di sale di osservazione o strutture obitoriali presso i cimiteri, strumenti essenziali per garantire un ultimo saluto in sicurezza e dignità.
Di norma la risposta al quesito è data entro 3 giorni lavorativi.
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