In tale prospettiva, di una visione molto, forse troppo minimalista di quell’esternalità negativa (!) chiamata “cadavere”, utilizzando le fedeli parole di una ri-formulazione operata da Massimo Cosimo Mazzoni con riguardo a un altro ambito, altresì alquanto irto di interrogativi, sarebbe giustificato ritiene che rispetto al corpo inanimato «ciò che sta a cuore al sistema giuridico-costituzionale sia preservarne una tutela materiale come (…) entità ed identità corporea”.
È il corpo – rispetto al quale male si addice la categoria proprietaria, come ben insegna il dettato di cui all’art.… ... Leggi il resto
Categoria: Polizia mortuaria
Ma il cadavere può esser oggetto di un diritto di proprietà? – Parte 1/2
Lo jus sepulchri soltanto se, e nella misura in cui non sia direttamente esercitato dal de cuius, si radicherà in capo ai suoi familiari, pur trattandosi, in tale ipotesi, di una titolarità sussidiaria, ancillare.
Nello jus eligendi sepulchrum, si è comunque in presenza di un diritto della personalità, in quanto tale intrasmissibile, questo almeno è pacifico.
Un diritto, dunque, che pare conoscere due differenti orizzonti funzionali, a seconda che faccia capo al de cuius oppure ad altri soggetti: nel primo caso, esso risponde all’interesse a veder trattato il corpo inanimato in modo conforme al vissuto esistenziale e valoriale, attuando una sorta di perpetuazione del senso fondante il diritto che ciascun individuo ha sul proprio corpo animato, nel solco dell’art.… ... Leggi il resto
Concessione fantasmagorica tra jus coniugii/jus sanguinis e jus haereditatis
Gentile Redazione, vorrei consultarVi per un parere pro veritate su un caso capitatomi giusto ieri.
Problema: atto di concessione stipulato da Mr. X con un Comune, qui, del modenese, in cui il sepolcro privato a sistema di tumulazione è sibi, familiaeque suae, secondo consuetudine e, soprattutto, definizione contrattuale. La “famiglia” alquanto atipica è solo delineata, poiché composta da sole sorelle, quindi non è nucleo sociale ed affettivo fondato sul matrimonio, da cui origini eventuale figliazione.
Si scatena, ovviamente, la solita furibonda guerra – tra ancora viventi – sui diritti di sepolcro, per i posti ancora vacanti.… ... Leggi il resto
Decadenza: semplice diffida o comunicazione di avvio del procedimento?
Gentilissimi, come si evince dal titolo, avrei una domanda sibillina.
Il quesito si sostanzia in questi termini minimali.
Pronuncia di decadenza per inadempienza del concessionario nell’avviare i lavori di costruzione per un sepolcro gentilizio entro il tempo previsto da una clausola dell’atto di concessione: la diffida formale è “solo” gesto di garbato richiamo istituzionale da parte del Comune prima di procedere d’ufficio o costituisce pre-condizione di legittimità all’adozione del provvedimento finale di decadenza?
Se non erro questa fattispecie è l’unica (ma non certo esaustiva) causa di decadenza espressamente menzionata al Capo XVIII D.P.R.… ... Leggi il resto
La competenza ad adottare il provvedimento di decadenza (ipotesi residuali)
Traggo spunto dalle brillanti riflessioni di D. Buson, sulle pagine de: “I Servizi Demografici” n. 5/2009” per alcuni, necessari approfondimenti, in tema di atti caducativi sulle concessioni cimiteriali.
È notorio e pacifico come, già con l’avvento della L. n. 142/1990, che abrogò i vecchi TT.UU. delle leggi provinciali e comunali, i poteri di indirizzo e di controllo politico-amministrativo attengano agli organi (a rilevanza politica, ovvero elettivi) di governo del Comune, mentre la gestione amministrativa, finanziaria e tecnica è attribuita ai dirigenti o, in loro mancanza, ai responsabili dei servizi e degli uffici (oggi artt.… ... Leggi il resto
Il problema “Ossa Umane” nel diritto funerario italiano: tutela penalistica
Le ossa, per ovvi motivi di opportunità, garbo e pìetas, non debbono mai esser visibili al pubblico; l’ossario comune, infatti, deve esser costruito in modo da celare la vista dell’ossame ivi deposto, ai visitatori del cimitero.
Esse possono esser collocate:
- nell’ossario comune in forma promiscua, massiva, anonima ed indistinta;
- in cassetta ossario da tumulare in loculo, celletta, cappella gentilizia (qui, invece, prevale l’elemento dell’individualità nella sepoltura).
Le ossa, per un certo e congruo tempo, possono esser provvisoriamente “parcheggiate” in camera mortuaria[1] (il regolamento regionale lombardo n.… ... Leggi il resto
Operazioni cimiteriali: lavoriamo sempre sul crinale di profili penalistici!
Il regolare ed ordinato espletamento dell’azione di polizia cimiteriale consiste (chiedo scusa per la brutalità empia del linguaggio) nel rimuovere, dignitosamente e con riguardo ai sentimenti di pietas, l’esternalità negativa rappresentata dai cadaveri e dai loro miasmi, così da provvedere a rotazione al fabbisogno di spazi per le nuove sepolture, secondo l’art. 58 del regolamento nazionale di polizia mortuaria.
Il fine ultimo della permanenza di un cadavere in cimitero è, infatti, la sua completa scheletrizzazione, affinché l’ossame, residuo e “prodotto” della decomposizione stessa possa esser raccolto nell’ossario comune (Art.… ... Leggi il resto
Riforma dei servizi funerari: il problema/opportunità della dichiarazione sostitutiva
Se le promesse del Legislatore (e le attuali premesse di tecnica del diritto) saranno mantenute la dichiarazione sostitutiva diverrà per i servizi funerari l’unico modo in cui formalizzare una determinata volontà, si pensi alla fattispecie più diffusa, ovvero ad un atto di disposizione per il post mortem.
Dalle acute ed intelligenti osservazioni di Serena Raffaelli, comparse sulle autorevoli pagine della pubblicazione: “Lo Stato Civile Italiano” apprendiamo come, effettivamente, sia già da più di mezzo secolo che il nostro ordinamento giuridico conosca e pratichi ( a fatica!)… ... Leggi il resto
Polizia Mortuaria: il Comune tra reali obblighi d’istituto e mere facoltà contrattuali
Nel settore funerario, i servizi pubblici locali, dovuti per previsione di Legge, a carico dell’Ente Locale, (si vedano anche, tra l’altro, il D.M. 28 maggio 1993, l’Art. 3 comma 1 lett. a) n. 6 D. Lgs n.216 del 26 novembre 2010, l’Art. 21, comma 3 L. 5 maggio 2009, n. 42 oltre al D.P.R. n. 194/1996, sul versante contabile, ora, in molte parti, abrogato dall’art. 77 D.Lgs. n.118/2011, così come integrato dal D.lgs 10 agosto 2014, n.… ... Leggi il resto
Orari di apertura uffici di Stato Civile e di Polizia Mortuaria
Come primo punto, pur se fortemente nominalistico, andrebbe rammentato come non possa parlarsi più di generico “permesso/licenza/bolletta di seppellimento”, almeno dall’entrata in vigore del D.P.R. 3 novembre 200, n. 396, quanto piuttosto di autorizzazioni, distintamente, in relazione alle pratiche funebri richieste (inumazione, tumulazione, cremazione).
Nella questione, sollevata già con il titolo di questo saggio, concorrono differenti aspetti: il primo riguarda il fatto che il dies ad quem di cui all’art. 72 D.P.R. 3 novembre 2000, n.… ... Leggi il resto
E se nessuno si attiva per allertare il medico necroscopo…? Ritardi a catena nel circuito della polizia mortuaria
Poiché il dies ad quem delle 30 ore risulta il termine finale (quello iniziale si colloca a 15 ore dopo la morte…fatte salve diverse disposizioni regionali, qui omesse per brevità) per l’effettuazione della visita necroscopica, il caso de quo non dovrebbe verificarsi, almeno in astratto; ma, nella fattispecie effettuale, possono comunque verificarsi appunto ritardi “a cascata”, dovuti ai motivi più disparati, seppur abbastanza rarefatti nella quotidiana esperienza di chi lavora nel settore funerario.
Laddove questa anomala ed illecita dilatazione dei tempi, malauguratamente, avvenisse, comunque, la visita necroscopica dovrebbe sempre essere eseguita, in quanto l’ufficiale dello stato civile non può rilasciare il permesso di seppellimento (ora distintamente autorizzazione all’inumazione o tumulazione), non solo dopo le 24 ore, ma anche dopo che si sia accertato della morte attraverso la certificazione dell’avvenuta vista necroscopica ai sensi dell’Art.… ... Leggi il resto
Due parole semplici (e cattive!) sulle Leggi Regionali
Solo alcune constatazioni “ab ovo“: in quasi tutte le Regioni sono state promulgate, recentemente, anche svariate Leggi Regionali, molte delle quali presentano elementi censurabili (di assai forte problematicità!), rendendo, così, difficile la loro concreta implementazione e complesso il panorama, in uno scenario di governance del fenomeno funerario italiano (dis)-articolato su varie e farraginose stratificazioni localistiche, dove alta potrebbe esser la conflittualità, all’interno delle stesse istituzioni.
Ma la polizia mortuaria per la [cattiva] politica non rappresenta un’urgenza, quindi non se ne parla mai, ecco forse l’unica vera ragione perché non sia esplosa tutte le contraddizioni di questa aberrante teoria dei servizi funerari campanilisticamente organizzati in senso periferico, o … “dal basso”, come si suole dire in perfetto politichese.… ... Leggi il resto
La filosofia di fondo delle Leggi Regionali
Si premette la validità, ancora su tutto il territorio nazionale del D.P.R. 285/90, seppur con andamento “carsico” ed a scomparsa (nessuna Regione ha ancora osato “abolirlo” espressamente, non avendone, per altro, il diritto; anzi in molte Leggi Regionali è più volte richiamato, con uno strano giuoco di rimandi e simmetrie, semmai si è privilegiato una tecnica legislativa volta alla sovrapposizione (o, rectius, giustapposizione?) dei diversi piani normativi, i quali a volte possono convergere, copiandosi a vicenda o, peggio ancora divaricarsi, ingenerando pericolose antonimie, per chi, almeno, creda ancora nella certezza del diritto.… ... Leggi il resto
Certificato necroscopico e modulistica: un profilo storico
Dopo la “sfortunata” Legge di Revisione Costituzionale n. 3/2001, implementata giù per li rami del nostro oramai caotico e tentacolare ordinamento pluri-legislativo, poi, dalla Legge ordinaria n. 131/2003 in forza delle quali, trattandosi la polizia mortuaria di materia anche a rilevanza sanitaria, la normativa sui servizi funebri, necroscopici e cimiteriali è stata “regionalizzata” (gravissimo errore di sistema!) alcune Regioni hanno adottato, magari da tempo, una propria modulistica per la stesura del certificato che il medico necroscopo è tenuto a rilasciare in merito alla visita eseguita, per accertare l’incontrovertibilità del decesso.… ... Leggi il resto
L’assetto asimmetrico, tra diritti e doveri, per il cittadino nel rapporto concessorio
La concessione cimiteriale presenta sempre aspetti para-contrattuali, poiché non è mai un comune contratto di diritto privato gestibile in piena autonomia; essa, infatti, muove da una manifestazione di volontà unilaterale e concessoria da parte del Comune (l’Ente Locale PUÒ e mai necessariamente DEVE concedere sepolcri privati…memento semper!)e soggiace a particolari limitazioni e restrizioni, nel supremo interesse pubblico.
Nei confronti della Pubblica Amministrazione, infatti, tale diritto di sepolcro (in tutte le sue eclettiche prospettive ed angolazioni), sorgente appunto, dall’atto concessorio, degrada a semplice interesse legittimo nei casi quando esigenze di pubblico interesse, per la gestione del cimitero impongano alla P.A.… ... Leggi il resto
Strutture Sanitarie Pubbliche: a chi compete la funzione della visita necroscopica?
L’art. 4 D.P.R. 10 settembre 1990, n. 285 individua la figura del medico necroscopo quale sanitario “nominato” dall’A.USL (o comunque denominata, in forza di riforme sanitarie su base regionale), in via generale (comma 1), prevedendo altresì che negli “ospedali” le relative funzioni spettino al direttore sanitario o medico, da questi delegato. Si rimarca la distinzione linguistica, assai importante, sotto il profilo giuridico, tra “nomina” (comma 1) e “delega” (comma 2).
Per quanto attiene al termine linguistico “ospedali” occorre operare riferimento alla Legge 12 febbraio 1968, n.… ... Leggi il resto