Diritto secondario di sepolcro: il dibattito dottrinario ancora in essere

Il diritto secondario di sepolcro, ad esempio, compare esplicitamente nella sentenza emessa dal Tribunale Catania 28 giugno 1997, che motiva – in diritto – la propria decisione a protezione di quest’ultimo, qualificandolo oltre che come facoltà di accesso alla tomba, per provvedere al suo ornamento, quale potere di opporsi ad ogni trasformazione tale da poter arrecare pregiudizio oppure oltraggio ad un sepolcro.

Il diritto secondario di sepolcro, che anche nel sacello familiare spetta a chiunque — pure non titolare del diritto primario — sia congiunto di una persona che ivi riposa, consiste nell’iter ad sepulchrum: passaggio al sepolcro, ed in diritto romano classico, almeno, sarebbe l’unico caso che si potrebbe assimilare ad una servitù legale, ove fosse, in effetti, accertato che una lex publica, generalmente ricordata in talune iscrizioni, garantisse l’aditus a favore del titolare dello jus sepulchri, nell’evenienza d’interclusione della sepoltura stessa, ad esempio in occasione delle ricorrenze, per il compimento di atti di culto e di pietà (far celebrare Sante Messe nella cappella in onore dei defunti, pregare sulle tombe, accendere lampade votive, portare fiori).… ... Leggi il resto

Diritto secondario di sepolcro: le fonti non scritte ed il vero momento genetico

Come ha rettamente rilevato il Bonilini nel suo “Trattato delle Successioni e delle Donazioni”, volume I (edizioni Giuffrè), il nostro Ordinamento Giuridico non contempla una disciplina organica affidata ad un unico luogo normativo, seppur figurato e simbolico del c.d. jus sepulchri, il quale rinviene la sua regola o da consolidati principi pretori, raramente cristallizzati, poi, nello jus positum (esempio: lo stesso criterio di poziorità nasce dapprima come omogenea e costante, nel tempo, elaborazione giurisprudenziale) oppure, anzitutto, nella consuetudine preter legem, portato, non di rado, di una lunghissima tradizione plurisecolare, ed in norme frammentate nel sistema giuridico in disposizioni sia di carattere pubblicistico (e l’allusione è, innanzi tutto, alle norme amministrative e penali che sorreggono la polizia mortuaria propriamente intesa, più modernamente, come funzione di autorizzazione, vigilanza, supervisione e coordinamento delle attività funerarie, nonché di repressione degli eventuali illeciti), sia di natura privatistica.… ... Leggi il resto

Quando si “DEVE” necessariamente chiudere la bara in tempi rapidi: chi decide?

L’Art. 10 D.P.R. 285/1990 specifica unicamente la possibilità di ridurre a meno di 24 ore il periodo di osservazione, anticipando, così implicitamente, la chiusura della cassa, quando il cadavere dovesse denunciare fenomeni percolativi legati alla decomposizione, ma in nessuna parte del regolamento statale ci si preoccupa di delimitare, con nettezza, il lasso di tempo utile entro il quale attendere alla sepoltura in terra o alla chiusura della controcassa metallica.
Il personale, da incaricare del rispetto della eventuale normativa, è quello di cui al punto 9.7 della  circolare ministeriale n.24/1993; l’A.USL… ... Leggi il resto

Istituto della “Revoca”, una mission impossible – 2/2

[…omissis…] Anche la quarta condicio sine qua non, affinché si attui la revoca, almeno come delineata nei panneggi dell’art. 92 comma 2 D.P.R. 10 settembre 1990 n. 285, è agevolmente accertabile, sulla base dei libri cimiteriali di cui all’art. 52 D.P.R. 285/90 e degli (eventuali) alti “data recording systems”, sussidiari, di cui il comune si sia munito.
Infatti, non mancano esperienze lodevoli, per altro (in cui il Comune, oltre alle annotazioni minime prescritte dalla Legge, tenga altre registrazioni, a carattere complementare, volte a garantire  contezza, per ciascuna singola concessione cimiteriale, di alcune noti zie basilari quali i riferimenti all’atto di concessione, alla persona (o, alle persone) del concessionario, alle salme tumulatevi e quanto altro sia utile ai fini dell’ordinaria gestione, anche dal punto di vista amministrativo, della singola concessione cimiteriale giusta anche l’Art.… ... Leggi il resto

Istituto della “Revoca”: una mission impossible? – 1/2

Un percorso giuridico irto di ostacoli

Come precedentemente osservato, nel D.P.R. 285/1990 l’insieme di norme e dei passaggi formali conosciuti sotto il nomen juris di procedura di “revoca” presumono il concorrere unitario di alcune pre-condizioni, date da:

  1. concessioni a tempo determinato,
  2. di durata eventualmente superiore a 99 anni,
  3. stipulate prima dell’entrata in vigore del D.P.R. 21 ottobre 1975, n. 803,
  4. decorsi 50 anni dalla tumulazione dell’ultima salma avente diritto,
  5. grave situazione di insufficienza del cimitero rispetto al “fabbisogno” del comune,
  6. conclamata impossibilità a provvedere, tempestivamente, all’amplia mento del cimitero (o, alla costruzione di un nuovo cimitero, progetto, questo da approvarsi secondo le Leggi Sanitarie ex Art.
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Tumulazione Privilegiata in Regione Toscana: una vera riforma mancata?

La Regione Toscana, con la D.G.R. 22 aprile 2002, n. 395, definisce esattamente la competenza geografica per l’assunzione del provvedimento di tumulazione privilegiata (infatti, a predisporre tutti gli incartamenti e, soprattutto, ad autorizzare è il Comune nella cui circoscrizione amministrativa insiste l’edificio sede della sepoltura privilegiata), ma non quella funzionale, limitandosi ad un riferimento generico alla potestà autorizzativa del Comune (ossia all’Autorità Comunale in toto) e senza indicare quale organo (collegiale, monocratico, o semplicemente burocratico?) interessare della questione.… ... Leggi il resto

Disposizione del proprio corpo post mortem a fini di studio e ricerca: approvati i Centri nazionali di riferimento in cui conservare i corpi

Ricordiamo che è stata pubblicata sulla G.U. del 4 marzo 2020, la legge 10 febbraio 2020, n. 10 Norme in materia di disposizione del proprio corpo e dei tessuti post mortem a fini di studio, di formazione e di ricerca scientifica.
La proposta di legge è stata approvata (in sede legislativa) in via definitiva e all’unanimità dalla XII Commissione Affari sociali della Camera nella seduta del 29 gennaio 2020 (proposta di legge A.C. 1806).
La materia è stata più volte affrontata nelle passate Legislature.… ... Leggi il resto

Ancora sull’istituto della “Revoca” ed il suo iter procedimentale

La revoca può essere un istituto validamente esperibile quando il vantaggio maggioritario della comunità possa richiedere un intervento di questo tipo – fortemente “invasivo” nella sfera del privato, da parte dei pubblici poteri, siccome anche la protezione delle opere di inte resse storico od artistico, spesso altamente presenti nei nostri cimiteri monumentali, rientra nel concetto più ampio di pub blico interesse, di cui costituisce una estrinsecazione.

Potrem mo asseverare, dunque, che l’esigenza primaria di preservare opere di interesse storico o artistico sia abbastanza facilmente definibi le, e rispetto ad essa  possano individuarsi le azioni di salvaguardia e cura caso per caso necessarie, ma, così, non si può dire del pubbli co interesse in sé, in astratto, per la sua intrinseca connotazione più sfumata ed in qualche modo frutto di una scelta politica.… ... Leggi il resto

Autorizzazioni a contenuto discrezionale: quando il Comune dice NO!

“A l’alta fantasia qui mancò possa”, come direbbe Dante, dopo l’ excessus mentis dovuto all’insostenibile visione divina; o, se si preferisce, “trasumanar significar per verba non si porìa”,  sempre secondo l’ineffabile dire dell’Alighieri, nella sua fantastica ascensione tra il logos e  infinito: dopo tanto leguleio arrovellarmi su questi temi, così speculativi, sono senza parole e mi rifugio nel silenzio; nell’attesa che, magari, mi sovvenga l’Eterno, secondo il celebre verso leopardiano, o, più semplicemente, una risposta plausibile.

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“Tumulazione privilegiata” e devolution amministrativa: le ultime evoluzioni procedimentali

(18/05/2023) [Nota della Redazione: questo articolo è da ritenersi superato, in quanto esso è confluito in uno studio di più ampio espiro e trattazione sempre sull’istituto della Tumulazione Privilegiata].

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L’istituto della “tumulazione privilegiata” trova, attualmente, fonte normativa nell’art. 341 TULLSS – R.D. n.1265/1934 – ed ha mantenuto, per la sua rarissima applicazione, un’essenza misteriosa, di spiccata eccezionalità, in quanto il suo stesso nomen juris introduce ad un privilegio per il post mortem (ossia ad uno status di cui altri, al pari, non possano legittimamente godere, pure in un assetto sociale di carattere democratico) in senso tecnico-giuridico, che forse sarebbe anche ora di rinverdire o attualizzare, senza, però, trasformarlo in uno sguaiato fenomeno di massa, magari per eccentrici milionari in cerca di emozioni forti… anche da morti.… ... Leggi il resto

Lo strano caso dello jus sepulchri extra-cimiteriale: quale il suo momento genetico?

Ben inteso: per la Legge Italiana, almeno, non sussiste alcun diritto soggettivo “naturale” (…et si Deus non daretur), né interesse legittimo a che una richiesta di tumulazione privilegiata sia per forza accolta, come se, dinanzi a requisiti putativamente oggettivi ed incontrovertibili, fossimo dinanzi ad un atto quasi dovuto.
Al contrario, si tratta pur sempre di un atto ottriato e concesso da parte di quell’Autorità depositaria della potere di autorizzazione, in ambito locale, sulla polizia mortuaria (la quale è attività “comunale” a far data ”solo”…dal R.D.… ... Leggi il resto

Sulla natura pubblica dei “libri” cimiteriali

In linea di massima, l’amministrazione dell’archivio cimiteriale non potrebbe, essere oggetto di affidamento a terzi.
La redazione dei registri di cui all’Art. 52 DPR n. 285/1990 (si veda anche il paragrafo 12 della Circ. Min. n.24/1993) è, in effetti, una pubblica funzione ed è esercitata dall’addetto al servizio di custodia e secondo alcuni commentatori costui (o costei) dovrebbe esser necessariamente dipendente comunale.
Tuttavia, molto dipende dal contratto di servizio, perché in esso potrebbe anche materialmente rientrare, tra le attività materia di affidamento, quella di compilazione dei registri cimiteriali a condizione che vi siano sistemi di verifica e di controllo (e sanzioni) idonei ad assicurarne un’adeguata natura pubblica.… ... Leggi il resto

Servizio di custodia cimiteriale: profili sanzionatori

La valutazione circa la esecuzione di atti o gesti vietati tassativamente dall’art. 87 del DPR n. 285/90 incombe proprio al responsabile del servizio di custodia cimiteriale.

È, inoltre, previsto il parere del personale sanitario per la fattispecie, molto problematica, di cui al comma  5 dell’art. 86 DPR 285/90.
In taluni Comuni è invalso l’uso di disciplinare, in via generale, dette situazioni con ordinanza del Sindaco, sentito il parere del servizio AUSL di polizia mortuaria, così da richiederne la presenza effettiva solo nei casi dubbi o quando si debba procedere a ripristinare l’ermeticità del feretro (art.… ... Leggi il resto

Il profilo funzionale del “custode” cimiteriale

“Tutti i cimiteri devono essere provvisti di un servizio di custodia, siano essi tanto comunali, quanto “consorziali”, così recita l’Art. 52 comma 1 del Regolamento Nazionale di Polizia Mortuaria.
Il termine di “servizio di custodia” consente di conferire una rilevanza differente rispetto alla sorveglianza di tipo tradizionale, in cui vi era un particolare attenzione al ruolo del custode, pressoché assente, salve le previsioni concernenti l’abitazione del custode rinvenibili negli artt. 56 e 64 D.P.R.… ... Leggi il resto

Lo jus sepulchri, la stabilità delle sepolture e la electio sepulchri spiegati dalla Cassazione

La Corte di Cassazione (sentenza sez. I, 13 marzo 1990, n. 2034) ha espressamente affermato che:

“[…omissis…]

a) le spoglie mortali possono costituire oggetto di disposizione da parte del “de cuius” in ordine al luogo e al modo della sepoltura e tale diritto, preminente su quello di analogo contenuto spettante “iure proprio” ai congiunti più prossimi, rientra, – come gli atti di disposizione del proprio corpo di cui all’art. 5 del codice civile e comunque secondo una radicatissima consuetudine, tra i diritti della personalità, per loro natura assoluti e intrasmissibili (vedi Cass.

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Gli Jura Sepulchri spiegati dal Consiglio di Stato – n. affare 00512/2020

Nel nostro ordinamento il diritto al sepolcro rappresenta un complesso di situazioni giuridiche corrispondenti a distinti ed autonomi diritti.
Il c.d. diritto primario di sepolcro sorge in capo al privato per effetto della concessione da parte dell’autorità amministrativa di un’area di terreno o di porzione di edificio in un cimitero pubblico di carattere demaniale (articolo 824 comma 2 c.c.); è tale concessione, di natura traslativa, che crea a sua volta nel privato concessionario un diritto soggettivo perfetto di natura reale, suscettibile di trasmissione inter vivos o successione mortis causa, il quale consiste nel diritto di essere seppellito (ius sepulchri propriamente detto) o di seppellire altri in un dato sepolcro (ius inferendi mortuum in sepulchrum).… ... Leggi il resto