Cassazione penale, Sez. VI, 13 marzo 1991

Riferimenti: Cass. pen. 1992, 2079 (s.m.), Giust. pen. 1991, II,736 (s.m.)

Massima:
Cassazione penale, Sez. VI, 13 marzo 1991
Ai fini della esatta qualificazione in tema dei delitti di falso, i contratti tra il comune e i cittadini per la concessione di tombe non sono nè autorizzazioni amministrative nè scritture private, ma atti pubblici perché costituiscono nei concessionari nuovi diritti e facoltà relativi alla sfera giuridica della pubblica amministrazione mediante un atto unilaterale (deliberazione o decreto) diretto ad accertare la sussistenza dell’interesse pubblico e un atto bilaterale (convenzione) con cui vengono regolati i diritti e gli obblighi delle parti e le altre modalità della concessione.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, 16 gennaio 1991, n. 375 [1]

Norme correlate:
Art 824 Regio Decreto n. 262/1942
Art 5 Legge n. 1034/1971
Capo 18 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990

Massima:
Cassazione civile, 16 gennaio 1991, n. 375
La concessione da parte del Comune di aree o porzioni in cimitero pubblico integra concessione amministrativa di bene demaniale. Ne consegue che la controversia che non attenga solo a canoni, indennità od altri corrispettivi, come quella che metta in discussione il diritto del Comune al rimborso di spese di manutenzione, ovvero la legittimità del recupero di tali spese con ingiunzione resa a norma del R.D.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, 16 gennaio 1991, n. 375 [2]

Norme correlate:
Art 5 Legge n. 1034/1971
Capo 18 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990

Riferimenti: Riv. giur. edilizia 1991, I, 350, Giur. it 1991, I, 1390

Massima:
Cassazione civile, 16 gennaio 1991, n. 375
Rientra nella giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo la cognizione dell’opposizione all’ingiunzione sindacale di pagamento, ex R.D. 14 aprile 1910, n. 639, delle spese di rifacimento “del coperto della tomba di famiglia” dell’intimato, ricadente all’interno del cimitero comunale.… ... Leggi il resto

Consiglio di Stato, Sez. V, 7 novembre 1990, n. 760 [1]

Norme correlate:
Capo 18 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990
Capo 19 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990

Riferimenti: Foro amm.1990, fasc.11 (s.m)

Massima:
Consiglio di Stato, Sez. V, 7 novembre 1990, n. 760
Ai sensi dell’art. 93 reg. di polizia mortuaria approvato con D.P.R. 21 ottobre 1975 n. 803, la revoca delle concessioni ultranovantennali presuppone il decorso di cinquanta anni dalla ultima tumulazione, la sussistenza di una grave situazione di insufficienza del cimitero rispetto al fabbisogno del comune e, infine, l’impossibilità di provvedere tempestivamente all’ampliamento o alla costruzione di un nuovo cimitero (nella specie si sono ritenuti illegittimi i provvedimenti intesi ad ampliare un cimitero, con contestuale soppressione delle concessioni assentite e la demolizione delle opere funerarie esistenti disposte non per carenza di aree utilizzabili, ma al fine di ottenere una maggiore amenità dei luoghi e di eliminare inconvenienti alla viabilità).… ... Leggi il resto

TAR Marche, 26 luglio 1990, n. 413 [1]

Norme correlate:
Art 22 Legge n. 142/1990
Art 5 Legge n. 1034/1971

Riferimenti: Foro amm.1991; 2356

Massima:
TAR Marche, 26 luglio 1990, n. 413
Il rapporto di fatto (sia pure con la consapevolezza del comune) di gestione di servizio pubblico (illuminazione votiva cimiteriale) non assistito da atto deliberativo concessorio, esula dalla giurisprudenza esclusiva del TAR in materia di concessione di servizio pubblico, in relazione alla natura privatistica e come tale è tutelabile avanti all’a.g.o., anche per quanto riguarda le pretese indennitarie degli impianti.… ... Leggi il resto

TAR Marche, 26 luglio 1990, n. 413 [2]

Norme correlate:
Art 22 Legge n. 142/1990
Art 26 Regio Decreto n. 1054/1924

Riferimenti: Foro amm.1991; 2356

Massima:
TAR Marche, 26 luglio 1990, n. 413
Pur in assenza di un atto deliberativo di affidamento in concessione, la ditta o impresa, che, di fatto e con la inequivocabile consapevolezza del comune, abbia gestito un servizio (nella specie illuminazione votiva di cimitero comunale), è legittimata ad impugnare il mancato invito alla gara ufficiosa (a trattativa privata) e l’aggiudicazione ad altri di quello stesso servizio.… ... Leggi il resto

TAR Sicilia, Sez. I, Catania, 17 luglio 1990, n. 533

Norme correlate:
Capo 18 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990
Capo 19 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990

Massima:
TAR Sicilia, Sez. I, Catania, 17 luglio 1990, n. 533
La concessione di suolo cimiteriale costituisce un diritto soggettivo perfetto in capo al concessionario, non solo nei confronti dei privati, ma anche nei riguardi della p.a., la quale mantiene un potere di affievolimento del diritto solo per esigenze di pubblico interesse per la tutela dell’ordine e del buon governo del cimitero; pertanto, solo la violazione degli obblighi prescritti al concessionario dal regolamento di polizia mortuaria o il trasferimento del cimitero in altro luogo giustificano la modificazione dell’originario diritto assentito al fondatore con l’atto di concessione.… ... Leggi il resto

TAR Lazio, Sez. II, 16 giugno 1990, n. 1251

Riferimenti: Foro amm. 1990, 2401 (nota)

Massima:
TAR Lazio, Sez. II, 16 giugno 1990, n. 1251
Il d.m. 25 maggio 1989 – di attuazione del potere interministeriale, ex art. 1 comma quater, l. 10 febbraio 1989 n. 45, che consente di assimilare, nel regime ordinario di smaltimento, rifiuti sanitari a quelli urbani ordinari, – pur contenendo ai punti 2 e 3 dell’all. 1 un’ampia gamma di rifiuti speciali ospedalieri esclusa dall’assimilazione e pur prescrivendo, nell’all. 2 (ai fini dell’assimilabilità in questione) un previo particolare sistema di smaltimento, tra cui anche la termodistruzione, l’incenerimento o il forno crematorio, si dimostra contraddittorio e immotivato al punto 5 del predetto all.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. II, 29 maggio 1990, n. 5015

Norme correlate:
Capo 18 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990

Massima:
Cassazione civile, Sez. II, 29 maggio 1990, n. 5015
Lo ius supulcri, che nel sepolcro ereditario si trasmette nei modi ordinari per atto inter vivos o mortis causa dall’originario titolare come qualsiasi altro bene, anche a persone non facenti parte della famiglia, invece, nel sepolcro gentilizio o familiare (carattere, quest’ultimo, da presumersi in caso di silenzio o anche se vi sono dubbi a riguardo) è attribuito in base alla volontà del testatore in stretto riferimento alla cerchia dei familiari presi in considerazione come destinatari del sepolcro stesso, acquistandosi dal singolo iure proprio sin dal momento della nascita, per il solo fatto di trovarsi con il fondatore in quel determinato rapporto previsto nell’atto di fondazione o desunto dalle regole consuetudinarie, in ogni caso iure sanguinis e non iure successionis, e dando luogo ad una particolare forma di comunione fra contitolari, senza poter essere trasmesso per atto tra vivi né per successione mortis causa, né perdendosi per prescrizione o rinuncia.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. Unite, 22 dicembre 1989, n. 5776

Norme correlate:
Capo 10 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990

Massima:
Cassazione civile, Sez. Unite, 22 dicembre 1989, n. 5776
Qualora il comune affidi al privato, con contratto qualificato come appalto, l’esecuzione continuativa, e con corrispettivo predeterminato, di prestazioni attinenti a propri compiti istituzionali, quali il servizio di nettezza urbana, la manutenzione di strade municipali, la custodia e manutenzione di cimiteri, la domanda con la quale detto privato dedica la ricorrenza, al di là della suddetta qualificazione, di un rapporto di lavoro subordinato, e faccia valere diritti ad esso inerenti, spetta alla cognizione esclusiva del giudice amministrativo, atteso che, a prescindere dal fondamento nel merito dell’indicata deduzione, prospetta la costituzione di un rapporto di pubblico impiego, in relazione a prestazioni lavorative subordinate, stabilmente inserite nell’ambito dell’organizzazione dell’ente territoriale e per il perseguimento della sua finalità istituzionale.… ... Leggi il resto

Commissione imposte distrettuale, Sez. I, Piacenza, 21 dicembre 1989, n. 1797

Norme correlate:
Art 64 Legge 142/1990

Massima:
Commissione imposte distrettuale, Sez. I, Piacenza, 21 dicembre 1989, n. 1797
Sono da considerarsi attività istituzionali del comune, e come tali estranee alla sfera impositiva dei tributi diretti, tutte quelle attività, esercitate anche a titolo oneroso, corrispondenti alle funzioni obbligatorie di cui all’art. 91 t.u. 3 marzo 1934 n. 383, o poste a suo carico da specifiche altre disposizioni di legge, includenti fra l’altro la polizia locale, l’igiene e la sanità (fra cui rientrano le opere e la manutenzione dei cimiteri e dell’acquedotto) ed ogni altro servizio pubblico che fa obbligatoriamente capo al comune (educazione pubblica, trasporto alunni, assistenza o beneficenza) o che il comune esercita in via meramente facoltativa purché in regime di monopolio di fatto o di diritto (spesa pubblica, affissioni).… ... Leggi il resto

TAR Lazio, Sez. III, 7 novembre 1989, n. 1852 [2]

Massima:
TAR Lazio, Sez. III, 7 novembre 1989, n. 1852
L’istituto nazionale per la guardia d’onore alle reali tombe del Pantheon, sorto nel 1978 come ente morale soggetto al controllo della Presidenza del consiglio dei ministri e disciplinato dal r.d. 24 settembre 1932 n. 1348 con lo scopo di fornire una quotidiana guardia d’onore alle tombe reali e, in via temporanea, di assistere i veterani delle guerre del risorgimento, nell’attuale ordinamento repubblicano va considerato come ente morale di diritto privato, ricadente nella disciplina delle associazioni di cui agli art.… ... Leggi il resto

Cassazione civile, Sez. Unite, 4 luglio 1989, n. 3203

Norme correlate:
Art 5 Legge n. 1034/1971

Massima:
Cassazione civile, Sez. Unite, 4 luglio 1989, n. 3203
Qualora il comune, al fine di provvedere all’illuminazione votiva di cimitero municipale, si avvalga di un privato, sostituendolo a sé nella titolarità e gestione delle relative attività, il rapporto, ancorché stipulato in forma contrattuale, integra concessione di pubblico servizio. Pertanto con riguardo alla controversia promossa da detto privato contro il comune, in via principale, per contestare la revoca della concessione e far valere pretese patrimoniali discendenti dall’eventuale riconoscimento della persistenza di essa, nonché, in via subordinata, per ottenere il pagamento di indennizzi e corrispettivi in caso di cessazione del rapporto, deve essere affermata la giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo e la giurisdizione del giudice ordinario, rispettivamente, sulla prima e sulla seconda di dette domande, in applicazione dell’art.… ... Leggi il resto