Interrogazione alla Commissione Europea di parlamentari europei sulle emissioni dei crematori

Eleonora Evi (Verts/ALE), Rosa D’Amato (Verts/ALE), Ignazio Corrao (Verts/ALE) Piernicola Pedicini (Verts/ALE) sono i firmatari di una interrogazione Alla Commissione Europea sull’impatto ambientale dei forni crematori, privi di regolamenti uniformi a livello nazionale.
La vicenda origina dalle dure prese di posizione di un comitato NO-CREM per l’insediamento del forno crematorio nel Comune di Spino d’Adda (Cremona).
Il testo della interrogazione è il seguente:

“In Italia non esiste una normativa uniforme che regoli l’installazione degli impianti di cremazione e le loro emissioni, paragonabili a quelle prodotte dall’incenerimento di rifiuti.
Ogni Regione stabilisce limiti specifici in relazione alla localizzazione dell’impianto e alla tecnologia adottata.
In base al DPR 285/1990, i forni crematori vengono costruiti entro i recinti dei cimiteri e il progetto di costruzione è corredato da una relazione sulle caratteristiche ambientali del sito e tecnico-sanitarie dell’impianto e sui sistemi di tutela dell’aria.
La Legge 130/2001 prevede l’emanazione di un provvedimento interministeriale per definire le norme tecniche per la realizzazione degli impianti di cremazione rispetto ai limiti di emissione, agli ambienti tecnologici e ai materiali per la costruzione delle bare per la cremazione.
Tale provvedimento non è mai stato emanato. In assenza di regole e limiti chiari si è sviluppata, in particolare nelle Marche e attraverso la finanza di progetto, una corsa all’installazione di crematori nei piccoli comuni attraverso l’occupazione di territori privi di pianificazione.
Rischio analogo sussisterebbe in Lombardia, a seguito di iniziative regionali per lo sviluppo della rete degli impianti di cremazione. Alla luce di queste osservazioni, può la Commissione chiarire se intende armonizzare le normative in ambito cimiteriale e ambientale per i forni crematori?”.

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