In una notte buia e tempestosa, vagando sul web, alla disperata ricerca di qualche nozione dell’antico diritto di Roma, riguardo al regime giuridico cui sarebbero stati assoggettati i beni funerari mi sono casualmente (…o quasi!) imbattuto in un autorevole chiosa ad un parere del Consiglio di Stato, da parte del Dr. Remo Giovannelli.
In questa disamina l’autore analizza alcuni istituti che derivano direttamente dal diritto romano, in cui vigeva pur sempre – non dimentichiamo mai – la distinzione tra le cose di diritto divino (res divini iuris), e le cose di diritto umano (res humani iuris) [1].… ... Leggi il resto
Categoria: Cultura
Iconografia ed officio funebre
Le ultime suggestioni emerse con grande chiarezza, anche dalla mostra internazionale di articoli mortuari TaneXpo 2022, dove si sono approfondite diverse tipologie di liturgie esequiali, ci dimostrano come i nuovi ambiti di sviluppo, legati al settore funerario, siano soprattutto abbinati ad aspetti meramente immateriali del servizio.
Organizzare una cerimonia di commiato, oltre ad aride questioni di ordine burocratico e legislativo, cui l’impresa deve senza dubbio provvedere, comporta sempre un inconscio risvolto spirituale.
Il lutto, infatti, come ha rilevato la sociologia francese che si riconosce nelle posizioni di Durckaim, è un’elaborazione culturale di gesti e segni.… ... Leggi il resto
Stromboli: cerimonia laica Piccoli funerali
La cerimonia laica ‘Piccoli funerali’ creata a Stromboli dall’attore, cantante e autore Maurizio Rippa per l’edizione 2018, è tornata nel 2022 alla Festa del Teatro Eco Logico per donare, ancora una volta, un’ora di raccoglimento, comunione, ispirazione, emozione, poesia e musica.
“Piccoli Funerali – spiega lo stesso Rippa – è una partitura drammaturgica e musicale che alterna un piccolo rito funebre a un brano dedicato a chi se ne è andato.
Una dedica che è un atto d’amore, un regalo e un saluto, un momento intimo e personale, che trova forza nella musica.… ... Leggi il resto
Diventa un film il libro fantasy Il figlio del cimitero
Diventerà presto un film il famoso romanzo fantasy per ragazzi Il figlio del cimitero, pubblicato nel 2008 dallo scrittore britannico Neil Gaiman.
Il libro racconta la storia di Nobody, detto Bob: un bambino che rimane orfano quando i genitori vengono uccisi.
Prima che lo stesso destino tocchi anche a Bob, lo spirito della madre lo affida a due fantasmi, che lo salvano e lo crescono all’interno di un cimitero insieme ad altre creature soprannaturali, quali una licantropa, una strega e un vampiro.… ... Leggi il resto
Esequie di Stato e relativi oneri a carico dell’erario pubblico
Il regolamento militare prevede gli onori funebri con lo schieramento di due soldati presso l’entrata della camera ardente.
Nel caso di decesso di una personalità civile il servizio d’onore può essere richiesto al prefetto ed è reso dall’arma dei carabinieri secondo la circolare del ministero dell’interno del 24 settembre 1976.
Disquisire sulle esequie di Stato è sinonimo di funerali di Stato con l’applicazione del protocollo cerimoniale di rito.
Il lutto nazionale è deliberato dal governo e comunicato al corpo diplomatico attraverso il Ministero degli affari esteri, il lutto cittadino dall’amministrazione comunale.… ... Leggi il resto
Plos One pubblica studio sui riti funerari dal 3400 a.C. al 600 a.C a SalornoDos de la Forca
Nuove significative testimonianze sono emerse dal sito archeologico di SalornoDos de la Forca (Bolzano, Alto Adige) sulle cremazioni di resti umani presso un’antica piattaforma di cremazione (ustrinum) risalente all’Età del bronzo.
L’area della pira – datata alla tarda Età del bronzo (ca. 1150-950 a.C.) – ha permesso in reperimento di una quantità senza precedenti di resti umani cremati (circa 63,5 chilogrammi), insieme ad animali bruciati, frammenti ossei, cocci di ceramica e altri corredi funerari in bronzo e in osso.… ... Leggi il resto
Il paradosso esistenziale di Cioran
La nostra cultura, da secoli ormai, concepisce la morte come l’estrema sconfitta esistenziale di un individuo.
Una simile visione, il cui il decesso si connota sempre quale vento negativo, rispetto alla positività del vivere, è comprensibile perché nel nostro animo, anche se corrotto dai sensi e dallo scorrere inesorabile dei giorni, è pur sempre insita una strana forma d’estasi o, secondo altre scuole di psicanalisi, di sottile nevrosi, legata alla contraddittorietà dell’esistere.
Questa pulsione energica, egoistica, a tratti selvaggia, è fondata sull’individualismo e si manifesta in ogni soggetto anche con i caratteri rudi di un’affermazione fisica, quasi brutale.… ... Leggi il resto
Riti funebri nella religione del Vecchio Testamento – 3/3
La liturgia di commiato si tiene nell’oratorio del cimitero ebraico, o direttamente sulla tomba (solo raramente può capitare che, specie negli ambienti più progressisti, il mesto officio si svolga nella Sinagoga).
Durante il trasporto (sull’auto funebre può campeggiare solo la Stella di Davide) se si forma il corteo funebre, verranno recitati i versi del Salmo 91.
Dare sepoltura (Jus Inferendi Mortuum in Sepulchrum) [1] con rispetto è un gesto di pietà prezioso agli occhi dell’Eterno, tuttavia le esequie non possono assolutamente avere luogo né di sabato né nei giorni di festa solenne stabiliti dal Talmud.… ... Leggi il resto
Riti funebri nella religione del Vecchio Testamento – 2/3
Presso alcune comunità israelitiche è invalso l’uso, ormai secolare, di abbigliare i cadaveri con una particolare camicia di puro lino, accompagnata da pantaloni, calze e guanti bianchi; sul capo, invece, andrà posto un particolare cappello, (questi indumenti si contraddistinguono per una strana caratteristica: non presentano tasche, a simboleggiare il distacco dai beni terreni; così, almeno idealmente, il defunto, affrontando il Giudizio Divino, nel viaggio oltremondano, non reca con sé stesso alcuno oggetto materiale, ma solo le sue opere morali).… ... Leggi il resto
Riti funebri nella religione del Vecchio Testamento – 1/3
“L’erba fiorisce e cresce, la sera appassisce e si secca, insegnaci a contare i nostri giorni, perché noi apriamo il nostro cuore alla saggezza”
“Quando cammino nella valle della morte non temo alcun male, perché Tu sei con me…”
Nel culto ebraico, il complesso dei riti funebri si è codificato durante il corso di una tradizione plurimillenaria, grazie al progressivo integrarsi della liturgia più ancestrale, considerata comunque obbligatoria, con nuove forme e precetti per la commemorazione dei defunti, raccomandati, in diversi periodi, dai più autorevoli maestri.… ... Leggi il resto
Arte della morte
Alcune opere d’arte contemporanea riescono ancor più raccapriccianti della morte stessa.
Ci sono artisti visionari che, vagando nei remoti recessi della propria creatività, là dove ricerca dell’estremo, piacere sadico e raffinatezze stilistiche si sovrappongono, hanno scelto di dipingere, fotografare o altrimenti raffigurare l’ossuto fantasma dalle orbite cave nelle sue più terribili e materiali manifestazioni.
Questa nuova tendenza è indice di una nuova sensibilità del gusto postmoderno, perché smette di immaginare la morte nelle consuete forme personificate, e si concentra sul unico effetto fisico che lei stessa sappia produrre: l’imbarazzante, carnale presenza di un cadavere.… ... Leggi il resto
Percorsi visivi e significati allegorici nel cimitero di Père Lachaise… tra arte sacra e celebrazione delle virtù civili
L’epoca romantica era stata indelebilmente segnata dal culto dell’eroe solitario, e da un’architettura commemorativa ispirata agli stilemi dell’antichità classica.
Dopo la disastrosa guerra del 1870, però, la borghesia mercantile ed industriale, quale ceto sociale emergente, ed in continua ascesa, iniziò la propria scalata verso gli alti livelli del potere politico, dopo aver affermato la propria supremazia strategica sulla vita economica del paese.
I nuovi potenti, allora, vollero ostentare i propri valori anche nelle arti commemorative, creando un nuovo modello di spazio sepolcrale: il cimitero monumentale.… ... Leggi il resto
Liturgia cristiano-ortodossa del commiato – 3/3
Sepoltura
Concluso il rito in chiesa, la mesta processione procede sino al cimitero; mentre si svolge il corteo, qualcuno deve premurarsi di procurare una lampada ad olio, anche se rudimentale che ritornerà utile al momento della sepoltura stessa.
In Russia è tradizione che i fedeli accendano candele anche in chiesa, mentre in Grecia è previsto l’uso dei ceri solo quando si sia giunti al camposanto, in prossimità della tomba.… ... Leggi il resto
Liturgia cristiano-ordodossa del commiato – 2/3
Veglia funebre
Dopo la composizione della salma, il sacerdote entra nella camera ardente ed intona la prima Pannikida oppure il Trisaghio. Le formule, anche nella S. Messa di commiato, possono essere recitate in qualunque lingua, perché non è considerata dal canone la possibilità di un unico idioma universale, come accade, invece, con il latino per la S. Messa Tridentina della Chiesa Cattolica Romana, recentemente (visti i tempi…appunto biblici della Chiesa) “riabilitata” con motu proprio dal Papa Emerito Benedetto XVI.… ... Leggi il resto
Liturgia cristiano-ortodossa del commiato – 1/3
Dal S. Vangelo secondo Giovanni: “Io sono la resurrezione e la vita, chi crede in me anche se muore vivrà, chiunque vive e crede in me non morirà in eterno” (Cap. 11, vv. 23-27).
Il rito cristiano-ortodosso non prevede una sola formula per i funerali, bensì quattro tipologie di cerimonie esequiali, accuratamente distinte, a seconda del ruolo che il defunto ricoprisse nella comunità locale:
- funerale di un laico, senza distinzione tra uomo e donna, con alcune varianti solo se la persona scomparsa era suddiacono o lettore;
- liturgia funebre per un chierico, Vescovo, sacerdote o diacono;
- esequie di un monaco o di una religiosa;
- S.
Una riflessione per Pasqua
IL TEATRO SACRO – Episodi del Vangelo tradotti in gesti ed emozioni nella cultura medioevale
Nelle grandi rappresentazioni teatrali del Medioevo il tema così centrale, per la fede, della resurrezione di Cristo era introdotto da una coreografia grandiosa e spettacolare insieme: la discesa agli inferi dopo l’amaro epilogo del Calvario.
L’attore che impersonava Gesù di Nazareth era sempre abbigliato con il tipico costume della resurrezione, tramandatoci da innumerevoli scuole pittoriche: sul corpo, in gran parte spoglio, s’intravedevano le cinque ferite, segno indelebile della Passione, mentre un drappo di tessuto rosso sgargiante, allacciato come se fosse un mantello, velava trasversalmente il costato.… ... Leggi il resto