Il 21 maggio 2025 l’ISTAT ha presentato il Rapporto annuale 2025, che illustra i cambiamenti economici, demografici e sociali dell’anno 2024, appena trascorso, offrendo un quadro informativo integrato sulle principali sfide del nostro tempo e su quelle che l’Italia sarà chiamata ad affrontare nei prossimi anni.
Il Rapporto analizza, tra gli altri, gli aspetti demografici.
Il settore funerario è intrinsecamente legato alle dinamiche demografiche di un Paese.
Comprendere l’andamento della popolazione, in particolare i tassi di mortalità e l’aspettativa di vita, è fondamentale per pianificare e adattare i servizi funerari.
Il Contesto Demografico Generale: Un Paese Sempre Più Anziano
La popolazione residente è in costante calo dal 2014, principalmente a causa di un saldo naturale fortemente negativo, ovvero il numero di decessi supera quello delle nascite. Questo deficit naturale è solo parzialmente compensato da un saldo migratorio positivo. Il tasso di fecondità ha raggiunto un nuovo minimo storico.
Il risultato è un crescente squilibrio nella struttura per età della popolazione.
L’Italia si conferma uno dei Paesi più anziani al mondo, con quasi un quarto della popolazione (24,3% all’inizio del 2024 e 24,7% all’inizio del 2025) di 65 anni e più.
Il numero di “grandi anziani”, ovvero individui con 80 anni e più (4,591 milioni all’inizio del 2025), supera numericamente i bambini sotto i 10 anni.
Questo processo di invecchiamento è spinto sia dalla bassa natalità (“invecchiamento dal basso”) che dall’aumento della sopravvivenza (“invecchiamento al vertice”).
Analisi della Mortalità Recente
Dopo i picchi eccezionali osservati durante il triennio pandemico 2020-2022, che hanno visto un elevato numero di decessi (740 mila nel 2020, 701 mila nel 2021, 715 mila nel 2022), il 2024 segna un ritorno a livelli di mortalità più vicini a quelli pre-pandemici.
Nel 2024 si stimano 651 mila decessi, con una diminuzione del 3,1% rispetto al 2023.
Nonostante questa flessione, il saldo naturale rimane fortemente negativo (-281 mila unità).
Il tasso generico di mortalità nel 2024 si attesta all’11,0 per mille, inferiore al 12,5 per mille del 2020 ma ancora superiore al 10,6 per mille del 2019.
Questo dato riflette in parte l’inevitabile aumento dei decessi dovuto all’incremento della popolazione nelle fasce di età più avanzata.
Le Previsioni Istat sulla Mortalità: Uno Sguardo al Futuro
Le previsioni demografiche dell’Istat (scenario mediano basato sul 1° gennaio 2023) delineano tendenze importanti per i prossimi anni.
- Breve-Medio Termine: Nonostante il calo previsto della popolazione totale, l’invecchiamento strutturale comporterà un incremento del numero annuale di decessi. Le previsioni indicano che il numero di decessi continuerà a salire.
- Medio-Lungo Termine: Il picco del numero annuale di decessi è previsto per il 2059, con 851 mila eventi secondo lo scenario mediano. Dopo tale data, il numero potrebbe stabilizzarsi o iniziare una graduale diminuzione, ma si manterrà su livelli elevati per decenni.
In sintesi, le previsioni Istat confermano che, per il settore funerario, l’era caratterizzata da un elevato numero annuale di decessi non è affatto finita; al contrario, si prevede un ulteriore aumento nei prossimi decenni, culminando in un picco significativo intorno al 2059.
Scenario prevedibile per il settore funerario
I dati Istat sono chiari: l’Italia sta diventando rapidamente più vecchia, la longevità aumenta, ma non sempre in buona salute. Le disuguaglianze socio-economiche e territoriali influenzano ancora pesantemente lo stato di salute e la mortalità. La popolazione straniera è nel complesso più giovane, ma alcune collettività hanno una significativa presenza di anziani.
Per gli operatori del settore funerario, questo quadro implica diverse considerazioni:
- Domanda Sostenuta/Crescente: Il numero di decessi è destinato a rimanere elevato e ad aumentare nei prossimi decenni, garantendo una domanda costante o crescente per i servizi.
- Profiling dei Servizi: L’aumento della longevità e la potenziale crescita degli anni vissuti in cattiva salute potrebbero aumentare la necessità di servizi legati all’assistenza e al fine vita in senso più ampio, anche prima del decesso.
- Disuguaglianze Regionali e Sociali: La distribuzione della mortalità e delle condizioni socio-economiche suggerisce che la domanda e le esigenze potrebbero variare significativamente tra le diverse aree del Paese (Nord-est vs Sud/Isole) e tra diversi gruppi sociali.
Esigenze Culturali Diverse: Sebbene gli anziani stranieri siano meno numerosi degli anziani italiani, la presenza di specifiche comunità con tradizioni diverse richiede flessibilità e sensibilità culturale nell’offerta dei servizi.
Pianificazione a Lungo Termine: Le previsioni di picco della mortalità nel 2059 offrono una prospettiva a lungo termine per la pianificazione infrastrutturale (cimiteri, crematori) e organizzativa.
In conclusione, il Rapporto Istat 2025 offre dati solidi per affrontare le sfide e le opportunità future. L’invecchiamento della popolazione garantisce che il ruolo del settore funerario rimarrà centrale nella società italiana, richiedendo però un’attenzione crescente alle specificità legate all’età avanzata, alle condizioni di salute e alle diversità socio-culturali e territoriali.
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