Domanda
Si domanda se il Comune debba o meno chiedere il D.U.R.C. al rilascio di autorizzazioni per l'esecuzione di lavori e servizi a agenzie funebri/ditte artigianali per:
1. ingresso salma con successiva tumulazione a carico di terzi;
2. tumulazione salma nelle tombe di famiglia;
3. prelievi e riposizionamenti lastra per sistemare arredi nelle tombe di famiglia.
Risposta
La certificazione di regolarità contributiva deve essere richiesta per la gestione di servizi ed attività pubbliche in convenzione o concessione.Perciò la normativa del D.U.R.C. negli appalti pubblici si differenzia da quella relativa all'autocertificazione.
Entrambi sono strumenti di semplificazione documentale e procedimentale.
Il D.U.R.C. è una certificazione ufficiale, strumento pubblico di contrasto dell'evasione previdenziale, nel settore degli appalti pubblici (in particolare settore edile).
Nell'impianto nazionale di polizia mortuaria l'attività funebre prevede il disbrigo pratiche amministrative, la fornitura di articoli funerari e il trasporto del feretro.
Non è definita in modo univoco, in quanto per esercitarla occorrono solo due licenze:
- l'una di commercio non alimentare,
- l'altra, invece, è prevista dall'art. 115 Testo Unico Leggi di Pubblica Sicurezza.
In merito allo status giuridico dell'impresa funebre, esso è fornito dal paragrafo 5 della Circ. Min. 24 giugno 1993 n. 24.
Qui si evince che l'addetto al trasporto funebre, titolare dell'autorizzazione ex art. 23 e seguenti D.P.R. 285/1990 è da ritenersi ex art. 358 C.P. incaricato di pubblico servizio.
Pertanto, il D.U.R.C. deve essere richiesto alle imprese che si candidino a gestire i servizi pubblici locali in tema di polizia mortuaria.
Escluse, ovviamente le pubbliche funzioni di cui all'art. 347 Codice Penale.
Mentre, per i semplici funerali (leggasi trasporti mortuari), tale richiesta è eccessiva anche per giurisprudenza ormai consolidata.
Perciò essi sono espletati in regime di libera concorrenza, senza che il comune possa considerare detti trasporti (D.M. 31/12/1983) un proprio monopolio.
Diverse regioni hanno autonomamente legiferato in tema di polizia mortuaria, dettando criteri più selettivi e stringenti per "fare" ed "esser" impresa funebre.
Come, per esempio, disponibilità di automezzi, locali, uffici, personale necroforo adeguatamente addestrato.
Il Comune è titolare delle funzioni di polizia mortuaria (di quelle istituzionali) e del cimitero (art. 824 Codice Civile) con proprio personale, o avvalendosi dell'ASL.
Esso può e deve vigilare sulla regolarità dei trasporti funebri, sia quando li autorizza, sia in itinere, sia quando il feretro varca il cancello del cimitero con controlli mirati.
Ciò affinché siano garantiti decoro del servizio, trasparenza degli oneri contributivi e fiscali, nonché sicurezza degli operatori funebri ai sensi della Legge 81/2008.
Norme in questo senso, anche nel silenzio della regione, possono esser emanate attraverso lo strumento del regolamento comunale di polizia mortuaria.
Alcune regioni sono intervenute per disciplinare il settore funebre, anche al fine di eliminare certe storture.
Qui la licenza di commercio non alimentare e quella ex art. 115 TULPS, sono state soppiantate da una nuova autorizzazione all'esercizio dell'attività funebre.
Nell'istruttoria che valuta i titoli di ammissione all'esercizio dell'attività funebre l'aspirante impresario deve dimostrare la regolarità dei rapporti di lavoro tra l'impresa e propri dipendenti.
Concludendo, il D.U.R.C. è necessario laddove l'impresa che fornisce i servizi li svolge per il Comune (attraverso appalto o concessione di servizi).
Se invece le prestazioni di servizio vengono effettuate direttamente nei confronti di privati non è necessario il D.U.R.C..
- del: 2010 su: Attività funebre e casa funeraria per: Italia Tag: Cadavere-tumulazione | Gestione | Impresa Funebre | Quesiti | sepolcro | trasporto funebre in: ISF2010/4-e Norma: D.P.R. 285/1990