Il Rinascimento porta al concetto di economia del funerale tra Chiesa, confraternite e città

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Navigazione nella Serie di articoli<< Rinascimento e prima età moderna (XVI–XVII secolo): monumentalizzazione, welfare confraternale e prime istanze igieniche cimiteriali

Nel Rinascimento e nella prima età moderna, la città dei vivi e la città dei morti si intrecciano: l’una cerca prestigio e memoria, l’altra chiede protezione e rito.
La monumentalità dei sepolcri nobiliare e la garanzia minima delle confraternite raccontano un sistema funerario che è insieme arte, diritto, economia e sanità.
Le contraddizioni di allora – disuguaglianza dello spazio, densità, rischio igienico – hanno generato risposte che, pur figlie del loro tempo, parlano ancora al presente: equità dell’accesso, standard tecnici, governance integrata.
È da quell’oscillazione tra splendore e necessità che nascerà, nel secolo successivo, l’idea moderna di cimitero regolato, separato, pianificato.
Il sistema funerario della prima età moderna fu anche un equilibrio economico:

  • Proventi ecclesiastici: diritti di sepoltura, affitti di cappelle, offerte per messe di suffragio;
  • Spese di manutenzione: pavimenti delle chiese soggetti a frequenti rifacimenti, gestione degli ossari, sanificazioni dopo epidemie;
  • Bilancio confraternale: servizi a tariffa calmierata per i non poveri, gratuità per gli indigenti, uso di lasciti vincolati;
  • Interventi civici: bandi, controlli, talora cofinanziamenti in emergenza (fosse straordinarie, calce, trasporti).

Questa triade (Chiesa–confraternite–città) componeva una governance multilivello che teneva insieme liturgia, ordine pubblico, sanità e finanza ordinaria.

Quali insegnamenti per chi progetta cimiteri oggi possono venire dal Rinascimento e dal seicento

Per chi progetta e gestisce cimiteri contemporanei, il Rinascimento e il Seicento offrono alcuni insegnamenti utili:

  • Memoria e accessibilità: la qualità del segno funerario incide sulla percezione di equità. Politiche tariffarie e soluzioni di design (campi comuni dignitosi, ossari progettati come luoghi di visita) riducono asimmetrie percepite.
  • Rete dei soggetti: il welfare confraternale mostra l’efficacia di reti plurali di attori (pubblici, ecclesiastici, associativi). Nei contesti odierni, partnership con terzo settore e volontariato possono sostenere accessibilità e decoro.
  • Criteri tecnici e salute pubblica: le antiche magistrature di sanità insegnano la necessità di standard minimi (profondità, tempi di rotazione, gestione per episodi epidemici), oggi declinati in norme ambientali e di sicurezza.
  • Sostenibilità economica: fondi vincolati, dotazione per manutenzioni, contratti di servizio chiari: la lezione delle cappelle dotate e delle confraternite patrimonializzate resta attuale per garantire continuità di cura.

Nasce una terminologia specifica cimiteriale

    Ius sepulchri: diritto di sepoltura in un determinato luogo, spesso connesso alla proprietà/uso di una cappella.

  • Ius patronatus (cappella): facoltà del patrono di mantenere, decorare e destinare la cappella familiare.
  • Fossa comune (carnaria): sepoltura collettiva a rotazione, con successivo trasferimento all’ossario.
  • Ossario: deposito secondario permanente dei resti; funzione di “archivio” dei defunti.
  • Magistrature di sanità: autorità cittadine preposte alla tutela igienica e alla gestione di emergenze epidemiche.

Si parlerà di funzioni ed evoluzione storica dei cimiteri, tra gli altri temi, nel corso organizzato da Euroact WEB srl il 10 dicembre 2025 e tenuto dal Joseph Tassone (Capo Ufficio Servizi funerari del Comune di Trento, Coordinatore Gruppo di Lavoro Cimiteri SEFIT Utilitalia) e Valentina Pistolato (Responsabile Concessioni Cimiteriali di Veritas Spa, Venezia).
Informazioni reperibili cliccando: Corso base in materia di servizi cimiteriali – elementi di diritto e buone pratiche

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