[fun.news.737] Pronto piano della protezione civile per ridurre i morti dovuti ad onde di calore

È pronto un piano per evitare, o almeno per ridurre, il numero di vittime del caldo estivo nelle grandi città, perché non accada cioè quello che è avvenuto nell’estate del 2003, quando si sono verificati molti più decessi degli anni precedenti, soprattutto fra le persone anziane. Lo ha reso noto l’epidemiologa Paola Michelozzi del Dipartimento di Protezione Civile-Sistema di Prevenzione Ondate di Calore. Michelozzi, che ha preso parte, a Milano, a un incontro promosso dalla Società Italiana di Gerontologia e Geriatria, ha illustrato il livello delle conoscenze attuali nella relazione tra mortalità e ondate di calore, in presenza di vari parametri quali l’età (”più è avanzata più aumenta il rischiò’), la concomitanza di più malattie (”con più di tre patologie il rischio è doppiò’) le condizioni sociali, il reddito e altro. Dal 1° giugno al 31 agosto 2004 entra in funzione un sistema di allarme detto HHWWS per le città di Roma, Milano, Torino e Bologna, già sperimentati durante l’estate dell’anno scorso. Quest’anno gli stessi sistemi di allarme vengono attivati in fase sperimentale a Genova, Brescia, Palermo e Firenze. Si tratta di un sistema di allarme inventato dagli americani, che si chiama ‘Heat/Health Wacht/Warning System’, in sigla HHWWS, che incrocia i dati delle previsioni meteo con quelli delle situazioni a rischio per la salute. In Italia funziona così: ogni giorno le previsioni a 72 ore fornite dal Servizio meteorologico dell’Aeronautica militare vengono elaborate dal Centro di Competenza nazionale della Protezione Civile. Qui vengono prodotte per i tre giorni successivi le previsioni delle masse d’aria a rischio e sul numero di giorni consecutivi in cui esse si verificano. Inoltre, le previsioni sulla temperatura massima, sul superamento del livello soglia associato a un significativo aumento della mortalità e sul livello dell’eccesso di mortalità previsto. Questi risultati sono sintetizzati in un bollettino giornaliero che segnala le condizioni di rischio per la salute, per il giorno stesso e per i due giorni successivi, attraverso livelli graduati di rischio: nessun allarme; livello di attenzione (se sono previste masse d’aria a rischio a 72 ore); livello di allarme (se sono previste masse d’aria a rischio e un eccesso di mortalità a 24-48 ore); livello di emergenza (se le condizioni a rischio permangono per oltre 2 giorni consecutivi). Il bollettino viene inviato tempestivamente, via Internet, al centro locale di competenza identificato (il Comune o la sede della Protezione Civile), che ha il compito di attivare la sua rete informativa e gli interventi di prevenzione. I bollettini dovrebbero essere inviati ad Asl, organizzazioni di volontariato, medici di medicina generale, ospedali, case di riposo per anziani e alla stampa, perché ne dia notizia.

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