Testo completo:
Cassazione civile, Sez. I, 30 gennaio 1986, n. 596
La Corte Suprema di Cassazione, Sezione I Civile
Composta dagli ILL.mi Sigg. Magistrati:
Dott. Fernando SANTOSUOSSO Presidente
Alberto VIRGILIO Consigliere
Bruno IOFRIDA
Mario CORDA Rel.
Alfredo ROCCHI
ha pronunciato la seguente
SENTENZA
sul ricorso proposto da
COSENTINO GIUSEPPE, elett. dom. in Roma presso la Cancelleria della Corte, rapp. e difeso dall’avv. E. Grasso come da mandato a margine del ricorso.
Ricorrente contro
FALLIMENTO DI COSTANZO TERESA E COSENTINO ANTONINO, in persona del curatore FRAGALE VITTORIO.… ... Leggi il resto
Archivi: Sentenze
Cassazione civile, 23 novembre 1985, n. 5808
Norme correlate:
Art 823 Regio Decreto n. 262/1942
Massima:
Cassazione civile, 23 novembre 1985, n. 5808
La P.A. può richiedere, ai sensi dell’art. 823 c.c., la tutela giurisdizionale, anziché esercitare poteri di autotutela, in ordine ai beni patrimoniali o demaniali, e chiederne altresì l’accertamento della natura giuridica.… ... Leggi il resto
Cassazione civile, Sez. II, 30 maggio 1984, n. 3311 [2]
Norme correlate:
Capo 18 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990
Art 824 Regio Decreto n. 262/1942
Massima:
Cassazione civile, Sez. II, 30 maggio 1984, n. 3311
Lo Jus Sepulcri quale diritto ad esser inumati o tumulati nel sepolcro gentilizio si acquista per il solo fatto di trovarsi in quel determinato rapporto di parentela con il fondatore previsto nell’atto di fondazione; in ogni casso esso si trasmette Jure Sanguinis e non Jure Successionis ed è tutelabile con l’azione negatoria ex Art.… ... Leggi il resto
Tribunale dei minorenni, Roma, 15 marzo 1984
Norme correlate:
Capo 16 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990
Riferimenti: Riv.it.medicina legale 1985, 1019
Massima:
Tribunale dei minorenni, Roma, 15 marzo 1984
Il Tribunale per i minorenni, come, del resto, qualsiasi altra Autorità Giudiziaria, non ha competenze ad autorizzare la cremazione del cadavere di un minore sottoposto a potestà parentale, poiché il potere di autorizzazione, a tal riguardo, è attribuito dalla Legge alla sola autorità amministrativa; in ogni caso, poi, la decisione di esser cremato costituisce l’esercizio di un diritto personalissimo riservato esclusivamente al soggetto direttamente interessato, in quanto concerne il potere di disposizione sul proprio corpo, per cui in mancanza di una chiara volontà in tal senso della persona interessata, manifestata con una disposizione di carattere testamentario deve ritenersi che nessuno abbia il potere di sostituirsi ad esso, chiedendo la cremazione di un cadavere altrui; d’altronde la carenza di qualsiasi potere di rappresentanza in materia è corroborata dalla considerazione che “mors omnia solvit”, per cui a seguito del decesso non vi è più un minore da proteggere e viene meno, quindi, qualsiasi potere di rappresentanza di quest’ultimo da parte dei genitori.… ... Leggi il resto
Commissione imposte distrettuale, Brindisi, Sez. III, 30 gennaio 1984
Norme correlate:
Art 2034 Regio Decreto n. 262/1942
Art 1 Decreto Presidente Repubblica n. 633/1972
Art 4 Decreto Presidente Repubblica n. 633/1972
Massima:
Commissione imposte distrettuale, Brindisi, Sez. III, 30 gennaio 1984
Non possono considerarsi svolte nell’esercizio di attività commerciale o agricola le prestazioni svolte da un gruppo folcloristico bandistico che, nell’ambito della propria attività volta a coltivare l’arte musicale perpetuando un’antica tradizione, suole partecipare a cerimonie (in particolare, onoranze funebri), ricevendo come remunerazione piccole liberalità di uso o modesti compensi qualificabili come adempienti di obbligazioni naturali: tale gruppo non può quindi considerarsi come soggetto di imposte sul valore aggiunto, ai sensi degli art.… ... Leggi il resto
Cassazione penale, Sez. V, 6 luglio 1983
Riferimenti: Cass. pen. 1986, 258 (s.m.), Giust. pen. 1984, II,580 (s.m.);1985,II,144
Masssima:
Cassazione penale, Sez. V, 6 luglio 1983
L’atto di constatazione dell’avvenuto decesso e dell’identificazione delle relative cause, compilato dal medico necroscopo in adempimento del precetto fissato dall’art. 141 r.d. 9 luglio 1939 n. 1238 (ordinamento dello stato civile), è atto pubblico, poiché esso non ha una funzione meramente narrativa, ma dà vita ad una situazione giuridica caratterizzata dall’attestazione del pubblico ufficiale di aver compilato una precisa attività.… ... Leggi il resto
Cassazione civile, Sez. I, 13 giugno 1983, n. 4051
Masssima:
Cassazione civile, Sez. I, 13 giugno 1983, n. 4051
Distinto dall’usucapione è l’istituto dell’immemorabile, il quale, previsto dal codice previgente, non esplica nei tempi attuali se non una limitata efficacia nell’ambito dei rapporti di diritto pubblico, valendo a costituire una presunzione di legittimità dell’attuale possesso da parte di un soggetto.… ... Leggi il resto
Cassazione civile, Sez. Lav., 20 novembre 1981, n. 6154
Riferimenti: Riv. giur. lav. 1982, III,171.
Massima:
Cassazione civile, Sez. Lav., 20 novembre 1981, n. 6154
La previsione dell’art. 80 comma 3 r.d. 28 agosto 1924 n. 1422, per l’esecuzione del r.d. 30 dicembre 1923 n. 3184 sull’assicurazione obbligatoria contro l’invalidità e la vecchiaia, relativa alla irripetibilità, nel caso di riduzione della pensione per rettifica, oltre l’anno, di errori non dovuti a dolo dell’interessato, delle differenze versate e percepite in più rispetto all’effettivamente dovuto, si riferisce ai soli casi di annullamento o correzione di provvedimenti di assegnazione (o di riliquidazione) di pensione illegittimi sin dall’origine, e non anche alle ipotesi di cassazione dell’efficacia di provvedimenti legittimamente emessi, in conseguenza del successivo verificarsi di fatti estintivi o modificativi del diritto da essi riconosciuto; pertanto, esula da detta previsione e dà invece luogo ad una normale ipotesi di indebito oggettivo (art.… ... Leggi il resto
Cassazione civile, 30 aprile 1981, n. 2644
Norme correlate:
Art 822 Regio Decreto n. 262/1942
Massima:
Cassazione civile, 30 aprile 1981, n. 2644
La disciplina dell’art. 822, l° comma, c.c. è inderogabile anche da parte della P .A., la quale non può modificare (nella specie: si assumeva a mezzo di una dichiarazione unilaterale) una situazione di appartenenza del bene al Demanio necessario.… ... Leggi il resto
TAR Piemonte, 23 luglio 1980, n. 672 [1]
Norme correlate:
Capo 18 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990
Riferimenti: Riv.amm.r.i.1981, 341(s.m)
Massima:
TAR Piemonte, 23 luglio 1980, n. 672
Il Comune, una volta costituita mediante concessione in capo ad una famiglia una comunione “pro indiviso” finalizzata al “ius sepulcri”, non può disporre a favore di terzi né di quota parte dell’area di comunione, retrocessa unilateralmente da uno dei comunisti originari, né dell’uso della tomba, perché riservata, per l’art. 94 D.P.R. 21 ottobre 1975 n. 803, alla persona del concessionario ed alla propria famiglia.… ... Leggi il resto
TAR Piemonte, 23 luglio 1980, n. 672 [2]
Norme correlate:
Capo 18 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990
Art 824 Regio Decreto n. 262/1942
Art 5 Legge n. 1034/1971
Massima:
TAR Piemonte, 23 luglio 1980, n. 672
A norma dell’art. 5 l. 6 dicembre 1971 n. 1034 la concessione di un’area demaniale (nella specie cimiteriale) rientra nella giurisdizione esclusiva del giudice amministrativo che può conoscere indifferentemente sia degli interessi legittimi che dei diritti soggettivi.… ... Leggi il resto
Tribunale, Firenze, 11 marzo 1980 [2]
Norme correlate:
Capo 18 di Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990
Riferimenti: Foro padano 1980, I, 262, Giu. merito 1980/753
Massima:
Tribunale, Firenze, 11 marzo 1980
Lo “ius eligendi sepulcrum” in mancanza di una disposizione del defunto quando era in vita, spetta ai parenti più vicini allo stesso “de cuius” per vincoli di sangue o per rapporto di coniugio.… ... Leggi il resto
Cassazione penale, Sez. II, 20 ottobre 1978
Norme correlate:
Capo 17 di Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990
Massima:
Cassazione penale, Sez. II, 20 ottobre 1978
L’esumazione dei cadaveri per la collocazione in altra sepoltura, a richiesta dei privati, deve avvenire a spese degli stessi richiedenti, se non diversamente disposto dai regolamenti di polizia mortuaria comunali.… ... Leggi il resto
TAR Puglia, 29 settembre 1978, n. 607 [2]
Norme correlate:
Capo 18 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990
Riferimenti: Foro amm. 1979, I, 1581 (s.m)
Massima:
TAR Puglia, 29 settembre 1978, n. 607
A norma dell’art. 86 reg. polizia mortuaria, approvato con R.D. 21 dicembre 1942 n. 1880, il comune ha l’obbligo di un’espressa pronuncia in merito alla richiesta di concessione di una zona cimiteriale; pertanto in caso di omessa pronuncia, la domanda deve ritenersi ancora valida, se non revocata.… ... Leggi il resto
TAR Puglia, 29 settembre 1978, n. 607 [1]
Norme correlate:
Capo 18 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990
Riferimenti: Foro amm. 1979, I, 1581(s.m)
Massima:
TAR Puglia, 29 settembre 1978, n. 607
Nel caso in cui l’interessato abbia richiesto la concessione in uso perpetuo di una zona, di terreno cimiteriale indicata specificamente o l’assegnazione di un’altra zona disponibile, non osta all’accoglimento dell’istanza l’indisponibilità dei lotti indicati.… ... Leggi il resto
Consiglio di giustizia amministrativa, Sicilia, 27 giugno 1978, n. 140
Norme correlate:
Capo 18 Decreto Presidente Repubblica n. 285/1990
Riferimenti:
Consiglio di giustizia amministrativa, Sicilia, 27 giugno 1978, n. 140
Il mero accertamento della trasgressione degli obblighi del titolare della concessione di un’area cimiteriale non comporta “ipso iure” l’estinzione del rapporto, essendo necessario che la pubblica amministrazione valuti se, avuto riguardo al complesso delle circostanze in cui l’inadempienza si è verificata, sia opportuno o no il mantenimento del rapporto stesso, dal punto di vista dell’interesse pubblico.… ... Leggi il resto