Quesito pubblicato su ISF1999/3-d

Il Comune di …………… domanda che rapporto intercorre tra Comune e concessionari nelle concessioni di giardini 99nnali? Il concessionario é proprietario del monumento ed esercita un diritto di superficie sul terreno che é di proprietà comunale?

Risposta:
Il profilo giuridicamente più rilevante dei sepolcri interni al cimitero é quello della natura della concessione e del diritto di sepolcro. Mentre vi é consenso circa la natura di demanio comunale dei cimiteri (cfr. art. 824 c.c.), si é invece molto dibattuto sulla natura, costitutiva o traslativa, della concessione comunale di porzioni di manufatti o di aree cimiteriali, allo scopo di realizzarvi sepolcri. L’opinione prevalente é nel senso che la concessione di sepolcro sia traslativa. Altrettanto dibattute sono state le questioni relative al contenuto del diritto di sepolcro, determinato dalla concessione, e alla natura di tale diritto. Si sostiene che il diritto di sepolcro non abbia contenuto unitario, ma sia composto da un complesso differenziato di situazioni giuridiche: in primo luogo di un diritto cosiddetto primario, consistente nella duplice facoltà di essere sepolti (jus sepulchri) e di seppellire altri (jus inferendi in sepulchrum) in un dato sepolcro; e di un diritto cosiddetto secondario, che ha come contenuto la facoltà di accedere al sepolcro e di opporsi alle trasformazioni che arrechino pregiudizio alla sepoltura. Quanto alla natura del diritto primario, si ritiene che si tratti di un diritto patrimoniale di natura reale tutelabile in via possessoria, assimilabile secondo alcuni al diritto di superficie, ovvero di servitù, costituendo, invece, secondo altri, un diritto reale sui generis. Dallo “jus sepulchri ” va poi tenuto distinto il diritto di proprietà del concessionario sul manufatto e sui materiali sepolcrali, soggetto al generale regime di trasmissibilità (per atto tra vivi o “mortis causa”), prescrivibilità ed espropriabilità (1), ma con vincolo di destinazione nel cimitero. Nelle ipotesi di sepolcri collettivi (familiare e comunitario) la titolarità del diritto di sepolcro, soprattutto quello primario, presenta alcuni caratteri particolari, infatti appartiene al fondatore e ai membri della famiglia o agli appartenenti all'”ente”. In tal modo si determina una particolare forma di comunione fra i vivi titolari; da non confondersi tuttavia con la comunione dei diritti reali, in quanto soggetta ad un regime peculiare, caratterizzato dalla indisponibilità del sepolcro da parte di uno o di alcuno soltanto dei suoi titolari. Con l’esaurimento della cerchia familiare si estingue per tutti lo jus sepulchri (2), rimanendo solo il diritto di proprietà, trasmissibile naturalmente, sui materiali sepolcrali (cfr. Corte di cassazione, sez. II, sent. 18 febbraio 1977, n. 727 e Corte di Cassazione, sez. II, sent. 30 maggio cit.). Per quanto riguarda le vicende relative al diritto di proprietà, va precisato che, alla scadenza delle concessioni a tempo determinato, il manufatto entrerà nella proprietà del Comune, quale bene patrimoniale indisponibile, senza alcun indennizzo, corrispettivo od altra prestazione in danaro, ma solo per effetto della scadenza della concessione. Prima della scadenza, invece, delle concessioni a tempo determinato e indeterminato, il titolare ha facoltà di optare, d’accordo con il Comune, per l’accettazione del prezzo in moneta corrispondente alla tariffa stabilita dal Comune per la rinuncia della concessione, secondo quanto stabilito dal regolamento comunale. Sempre nel caso di rinuncia del concessionario, se l’atto di concessione o il regolamento comunale nulla dispongono in proposito, la proprietà dei manufatti passa al Comune, in quanto l’uso dell’area può configurarsi simile al diritto di superficie, venendo a determinarsi l’accessione per il combinato disposto degli artt. 934, 936 e 953 del codice civile. In conclusione, va posto l’accento sul fatto che l’area cimiteriale e i loculi fanno parte del demanio comunale, pertanto non v’è dubbio che essi siano inalienabili, inespropriabili, non usucapibili e non commerciabili. Per quanto concerne la natura del diritto secondario di sepolcro, si è del parere di escluderne la realità, per la mancanza di ogni potere di uso, e se ne afferma, invece, la natura personale ed intrasmissibile, individuandone la titolarità in tutti i congiunti della persona sepolta, anche se non titolari del diritto primario, i quali hanno facoltà di accedere al sepolcro e di opporsi ad ogni trasformazione che arrechi pregiudizio alla sepoltura. (1) Corte di cassazione, sez. II, sent. 30 maggio 1984, n. 3311 Il diritto su costruzione al di sopra o al di sotto del suolo di area cimiteriale, destinata a raccogliere e custodire i resti mortali dei defunti (tomba, cappella, etc.) – fondato su una concessione amministrativa di terreno demaniale (art. 824 c.c.) – nei rapporti con gli altri privati si atteggia come un diritto reale particolare, suscettibile di trasmissione per atto inter vivos e per successione mortis causa, indipendentemente dallo jus sepulchri e dal diritto alla tumulazione (relativo a sepolcro familiare o gentilizio) il quale, invece, si acquista per il solo fatto di trovarsi in un determinato rapporto di parentela con il fondatore (ossia, jure sanguinis e non jure sucessionis), non può essere trasmesso per atto tra vivi, né per successione mortis causa e si estingue per ciascun titolare nel momento in cui il cadavere del medesimo viene deposto in quel dato sepolcro, salvo quel suo aspetto secondario attinente agli atti di pietà e di culto. Pertanto, il diritto reale suindicato, ancorché disgiunto dallo jus sepulchri, é tutelabile con l’azione negatoria (art. 49 c.c.), diretta ad impedire od eliminare l’introduzione nel sepolcro delle salme di coloro che non vi avessero diritto e la relativa legitimatio ad causam trova riferimento alla titolarità o meno di quel diritto reale. (2) Fatta eccezione per le salme di persone che risultino essere state conviventi o che abbiano acquisito particolari benemerenze nei confronti dei concessionari

Norme correlate:
Art capo18 di Decreto Presidente Repubblica n. 285 del 90
Art 824 di Regio

Riferimenti:

Parole chiave:
CONCESSIONE-demanialità,CONCESSIONE-rinuncia,CONCESSIONE-sepolcro,SEPOLCRO-ius infedrendi sepulcrum,SEPOLCRO-ius sepulcri


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